Samuele Raggi è rientrato ufficialmente in consiglio comunale in surroga a Massimiliano Bariola. Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato dall’ex candidato di “Rizzi la Piacenza del futuro” che il giorno dopo le elezioni comunali del 2017 aveva chiesto il riconteggio dei voti per la mancata assegnazione di 12 preferenze. Da lì in poi è iniziato un intricato iter giudiziario fatto di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. “Pensavo che con la dichiarazione firmata dal presidente di seggio in cui veniva ammesso l’errore, fosse tutto risolto – ha detto Raggi – tuttavia il ricorso al Tar si è rivelato necessario; nel frattempo il consigliere Bariola ha presentato controappello sollevando questioni formali contro il mio ricorso. Allora mi sono rivolto al tribunale civile ordinario che ha condannato il Comune alle spese giudiziarie. Il Tar però mi ha dato torto perché avrei dovuto presentare ricorso contro Bariola surrogato all’ex candidato Rizzi. Da lì la mia decisione di appellarmi al Consiglio di Stato che ha accolto il mio ricorso. Insomma ci sono voluti tre anni, sette udienze, tre sentenze e 2/3 delle spese legali a mio carico. E’ chiaro – ha concluso Raggi – che bisogna lavorare a tutti i livelli per la sburocratizzazione del sistema”.
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