La tuba e la fascia tricolore a pois le indossa ancora, in più sul petto si è aggiunta la spilletta che gli ha spedito da Bologna un sostenitore. E’ raggiante, anche se fisicamente affaticato, Stefano Torre, al termine di una campagna elettorale vissuta al massimo, senza abbandonare mai la satira su cui ha impostato il suo programma. Una proposta nuova, che qualcuno ha definito folle, che ha fatto innervosire non poco alcuni candidati, ma che certamente ha colpito e che ha raccolto 1801 preferenze e che per un soffio, non entrerà in consiglio comunale.
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