Il caso Piacenza per l’elezione della nuova provincia sta assumendo contorni quantomai curiosi. Nel senso che dopo le tribolazioni affrontate sia a destra che a sinistra per trovare un candidato la situazione è questa: il centrosinistra ha presentato una lista con Francesco Rolleri candidato presidente dopo una direzione infuocata in cui non sono mancati momenti al alta tensione; il centrodestra è spaccato in due: da una parte la lista di Fratelli d’Italia e Lega Nord senza un candidato alla presidenza, dall’altra la lista di Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Udc a cui il Tar di Parma ha respinto il ricorso contro la ricusazione di Luigi Bertuzzi candidato alla presidenza. Risultato? I 48 sindaci, ex consiglieri ed ex assessori provinciali si troveranno a scegliere tra un solo candidato presidente. La candidatura del sindaco di Coli era stata rifiutata dall’ufficio elettorale della Provincia per vizi formali in quanto non erano state ritenute valide una ventina di sottoscrizioni a causa della mancanza dell’indicazione del luogo. Se il Tar non avesse respinto il ricorso presentato da FI, NCD e Udc, l’amministrazione provinciale aveva già nel cassetto un controricorso per difendere l’operato del suo ufficio. Politicamente questo dato fa riflettere, nel senso che il Presidente Trespidi, portacolori del centrodestra e vicino al Nuovo Centro Destra, si sarebbe opposto ad un’iniziativa proprio dei colleghi di schieramento. Sembra sempre più profonda la frattura all’interno della coalizione, già il sentore si era avuto con la mancata condivisione del candidato presidente da parte di Fratelli d’Italia e Lega, poi erano volate accuse più o meno velate sulla volontà di non condividere un progetto comune.
PROVINCIALI, PISANI: “DISGUSTATI DALL’ATTEGGIAMENTO DEI GOVERNANTI”
“La Lega Nord è disgustata dall’atteggiamento di questi governanti che prima vogliono abolire le Province e ora si stanno strappando le vesti per avere una poltrona”. E’ severo nel suo giudizio Pietro Pisani segretario provinciale del Carroccio nel commentare quello che sta accadendo attorno alle nuove elezioni provinciali che si svolgeranno il 12 ottobre. “Noi – prosegue Pisani- continuiamo a ripetere che la Provincia e un ente inutile e dannoso. A livello nazionale ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti perchè dobbiamo prestarci a questo gioco di poltrone. Viviamo queste elezioni con molta indifferenza perche le consideriamo un modo per mettere sulle poltrone amici di amici”. Una disaffezione che i leghisti trasferiscono anche sul piano locale: “non ci appassiona questo modo di fare politica, la Provincia che ne uscirà sarà una brutta copia dell’Unione dei Comuni che non è mai decollata”. E sul candidato Pasquali, portacolori del Carroccio? “Siamo ovviamente favorevoli, per la sua capacità ed esperienza amministrativa – risponde Pisani – proporremo anche un consigliere che funga da controllore di ciò che accadrà all’interno del nuovo ente”. E i rapporti con la coalizione? “Facciamo fatica a digerire i seguaci di Alfano (Nuove Centro Destra) il ministro fautore dell’invasione italiana ad opera degli immigrati”.
Si voterà domenica 12 ottobre dalle 8 alle 20 nella sede della Provincia in corso Garibaldi. Alle urne sono chiamati i 48 sindaci della pronvincia, Presidente uscente e i consiglieri. Il nuovo presidente verrà eletto sulla base della presentazione delle candidature sottoscritte da almeno il 15 per cento degli aventi diritto, mentre i consiglieri sulla base di liste composte da almeno 5 candidati sottoscritte da almeno il 5 per cento degli aventi diritto.
PROVINCIALI, CALZA:”POCA TRASPARENZA SUL METODO”
“Provo una leggera preferenza per chi dice la verità purtroppo devo registrare una leggera prevalenza di chi dice il falso”. E’ la frase che Patrizia Calza ha postato sul suo profilo Facebook al termine della infuocata direzione del PD. In ballo c’era il nome del candidato alla provinciali del 12 ottobre. Da settimane Patrizia Calza aveva dato la disponibilità per una eventuale candidatura, che doveva incontrare il parere favorevole del partito – ci aveva detto lei stessa. Evidentemente non è stato così, perchè alla fine l’ha spuntata Francesco Rolleri sindaco di Vigolzone. Pare però che non sia avvenuta una votazione formale. Nella frase che Calza ha pubblicato sul social network è racchiuso tutto il risentimento e la rabbia per come è stata gestita la situazione. A partire proprio dal capitolo preferenze. “Non si tratta di un problema politico – ci ha detto – anzi Rolleri è una persone stimata e apprezzabile. E’ il metodo utilizzato che è stato poco trasparente. Si sono verificati episodi gestiti non in modo corretto”. Poche parole e poca voglia di commentare che fanno capire che l’amaro in bocca esiste, e anche molto.
PROVINCIALI, C’E’ FERMENTO PER LE CANDIDATURE
Anche se il termine ultimo per le candidature per l’elezione di secondo grado del nuovo consiglio provinciale è fissato per il 22 settembre, centrodestra e centrosinistra sono impegnati in riunioni e tavoli di confronto per arrivare ad una scelta condivisa. Lunedì è stata convocata la direzione del Partito Democratico, nella quale verranno espressa in modo preciso le intenzioni sui nomi che sono circolati nell’ultimo periodo. Francesco Rolleri sindaco di Vigolzone, Giuseppe Sidoli primo cittadini di Vernasca e Patrizia Calza sindaco di Gragnano. “Ho dato la mia disponibilità – conferma Calza – si tratterebbe di tornare in un ente che conosco bene, dove ho lavorato per 5 anni al quale sono molto legata e di cui conosco bene le dinamiche. Il Pd deve trovare la giusta convergenza su una persona che sappia dialogare e che non sia vista con ostilità dalle parte politica avversa – spiega. Una figura insomma che goda di consenso bipartisan.
Il centrodestra ha rinnovato al presidente uscente Massimo Trespidi la richiesta a candidarsi alla luce dell’esperienza maturata in questi anni. La riserva verrà sciolta a giorni vincolata, per ammissione dello stesso Trespidi, a motivazione di carattere familiare che in questo momento hanno la netta priorità. “Ciò a cui punta il centrodestra – ha riferito Jonathan Papamarenghi responsabile provinciale di Forza Italia – è avere una figura di riferimento importante per l’intero territorio. Ci sembrava corretto e doveroso chiedere al Presidente Trespidi di ricandidarsi. Se non accetterà abbiamo un paio di proposte altrettanto autorevoli, sindaci di altrettanti comuni che in questi anni hanno lavorato con impegno e dedizione”.
Il voto provinciale è fossato per il 12 ottobre, potranno votare i sindaci e i consiglieri comunali, mentre presidente ed ex consiglieri provinciali potranno essere eletti ma non avranno il diritto di voto.