ALTERNATIVA PER PIACENZA: “PIAZZA CITTADELLA, LA BRUTTA IMMAGINE DI UNA CERTA POLITICA”

L’Ordinanza del Tribunale di Piacenza che accoglie il reclamo del costruttore del parcheggio interrato pone, nuovamente, l’Amministrazione di Piacenza di fronte alle proprie gravi responsabilità nei confronti della città.
A nulla sono valse oltre 30 mila firme raccolte dai cittadini, né i tanti interventi dei nostri Consiglieri Comunali con i loro atti ispettivi e le loro denunce.
Purtroppo, a nulla è valso il ricorso all’autorità giudiziaria di Legambiente e residenti, sebbene con la prima Ordinanza del giudice Fazio qualche speranza che anche in Italia si potesse iniziare a interpretare le norme giuridiche a difesa dell’ambiente e della salute delle persone in modo innovativo si era generata.
Evidentemente molta strada rimane ancora da percorrere.
In ossequio al principio che le sentenze si rispettano, non vogliamo entrare nei dettagli della parte giuridica. Come Alternativa per Piacenza non possiamo invece trascurare l’aspetto politico, con una Amministrazione che ostinatamente ha ignorato la volontà di un movimento di cittadini autoconvocatosi senza precedenti a Piacenza, se non ritornando al tutt’ora spinoso tema della ex-Pertite.
Gravissimo secondo noi appoggiare il reclamo del costruttore contro i propri stessi cittadini, costato 11.579,04 € di soldi pubblici, come si desume dalla Delibera di Giunta n. 230 del 15-10-2024.
Una brutta immagine, col rischio che la vittoria giuridica di oggi si trasformi in una caporetto politica nel prossimo futuro.
Noi che una visione diversa di politica l’abbiamo, anche attraverso l’impegno che tanti nostri aderenti hanno messo sulla questione, non possiamo che ribadire il nostro sostegno come associazione e come presenza in Consiglio Comunale a tutte le persone che in questa giusta causa credono e per questa si sono riunite.

ALTERNATIVA PER PIACENZA RINNOVA IL DIRETTIVO: GIOVANNI TOSCANI PRESIDENTE

La nota di Alternativa per Piacenza che ha rinnovato il direttivo

Alternativa per Piacenza è impegnata in Consiglio comunale e tra la gente a difendere i valori della democrazia e della partecipazione, che per prima applica a se stessa.
In coincidenza con la metà del mandato amministrativo della giunta Tarasconi,  é stato rinnovato il Direttivo, rilanciando l’entusiasmo dell’impegno politico con forze nuove.
Si è trattato del punto di arrivo di un percorso partecipato, con un bel dibattito sviluppato in più momenti e che ha visto una straordinaria partecipazione al voto ormai inusuale nello scenario politico attuale.

Con l’occasione vogliamo ringraziare di cuore tutte le amiche e gli amici della Segreteria uscente. Un ringraziamento particolare va a Sergio Dagnino, per quanto ha dato ad ApP in questi anni come fondatore e attivista. Un protagonismo sano e maturo che ci ha reso autorevoli e considerati nella città.

A Giovanni Toscani, neo Presidente, e alla nuova Segreteria formata dai Soci Daniele Alessandrini, Enrico Caruso, Eliana Margoth Cruz Mojica, Tatiana Morelli e Daniele Valla vanno i complimenti per la fresca nomina, che sapranno affrontare con equilibrio e autonomia.
A ogni simpatizzante di ApP, grazie infine per il tempo che dedica alla causa.
Non è da tutti farlo in modo così disinteressato, specie in politica.
Siete una forza. La forza giusta.

CUGINI SI SCUSA CON GLI ATTIVISTI DI APP: “NON SONO STATO IL PONTE TRA LA PIAZZA E IL GOVERNO DELLA CITTA’ “

Si potrebbe ribattezzare un ordine del giorno a prova di coerenza quello presentato dal capogruppo di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini, che effettivamente ha ottenuto il parere favorevole da parte dell’assessore Fantini, che ha toccato, in modo deciso, la questione della rappresentanza rispetto a ciò che sta accadendo in piazza Cittadella, alla protesta degli ambientalisti, alla raccolta delle 30 mila firme contro l’abbattimento degli alberi e il parcheggio sotterraneo e alla recente ordinanza del giudice Fazio.

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RABUFFI: “VIALE DANTE ASSEDIATO DAI CANTIERI. SERVE PIU’ PROGRAMMAZIONE NEGLI INTERVENTI PUBBLICI”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene in merito ai lavori del sottosuolo che, da mesi, stanno interessando la zona di viale Dante, in particolare via Damiani, via Farini, via da Pordenone. Lavori che hanno generato caos e disagi tra i cittadini. L’intervento, tra il serio e il faceto, è nell’ottica di far riflettere l’amministrazione verso una più efficace programmazione dei lavori pubblici.

Mentre Piacenza si riprende dalla calura estiva, domandandosi se sia stato più ingenuo l’ex ministro Sangiuliano a “mollare” la poltrona romana o l’ex assessore Perini a “farsela sfilare” durante il ritiro di Giunta, nella zona tra viale Dante e via Leonardo da Vinci (in particolare via Damiani, via Farini e via da Pordenone) l’occupazione del territorio continua.

Dopo gli “uomini talpa” che qualche tempo fa hanno scavato trincee e tunnel lungo strade e marciapiedi della zona per seppellire inutili tubi “portafibra” pronti ad emergere nei pressi delle abitazioni (colonizzando scivoli e cantine, come solo le piante infestanti sanno fare), ecco che quest’estate l’occupazione ha vestito la divisa delle forze speciali al servizio della potente multiutility che gestisce tutto quanto fa business a Piacenza (acqua, rifiuti, teleriscaldamento,
depurazione, etc…).

E così, grazie ai potenti mezzi corazzati e alle multietniche truppe di occupazione, assoldate per l’occasione, abbiamo visto spuntare nuove inquietanti trincee tipiche degli scenari di guerra. Con gli “uomini talpa”, apparsi e poi misteriosamente scomparsi nel nulla, probabilmente rintanati nei
bunker segreti in attesa di sferrare, con la campagna d’autunno, l’attacco decisivo al quartiere.

In questo scenario, con le strade ridotte a un percorso di guerra e le trincee temporaneamente nascoste da materiale di risulta, i poveri residenti non hanno potuto far altro che subire l’assedio, rinchiudendosi mestamente in casa e augurandosi un repentino ritorno alla normalità. Troppo pericoloso, infatti, avventurarsi in quel dedalo di cartelli provvisori, sensi unici improvvisati,
divieti, buche, recinzioni e percorsi ad ostacoli… Solo gli automobilisti più impavidi e incoscienti, quelli disposti a tutto pur di sfuggire all’accerchiamento, hanno osato sfidare la sorte lanciandosi in manovre contromano, zigzagando tra auto e furgoni parcheggiati in ogni dove e addirittura utilizzando i marciapiedi quale scorciatoia per raggiungere la sospirata libertà. Facendosi beffa della sicurezza stradale e soprattutto del buonsenso…

Purtroppo, come recita il proverbio, al peggio non c’è mai fine… E così, quella patologia assai contagiosa che è il menefreghismo, unito ad un livello di sopportazione ampiamente superato, ha facilmente infettato moto, motorini, monopattini e biciclette, pronti anch’essi a scorrazzare ovunque: in slalom tra i peri di viale Dante e i tigli di via Damiani; sgomitando coi pedoni al semaforo “sempre rosso” di viale Dante; sfrecciando nei giardini di via Nasolini e via Damiani in mezzo a bimbi, nonni e badanti; sfidando, con sorpassi stile “MotoGP”, la flotta di mezzi deputati alla raccolta differenziata.

In attesa di scoprire quando finirà l’assedio non ci resta che chiedere, sommessamente, all’Amministrazione perché i lavori debbano rincorrersi e susseguirsi per mesi e mesi, anziché sovrapporsi in una logica di efficientamento e di minor disturbo per i residenti, e perché le nostre
belle vie, distrutte dalle trincee e dagli scavi ripetuti (non oso immaginare cosa accadrà in Piazza Cittadella…), non possano essere asfaltate a regola d’arte nella loro interezza, anziché a pezzi più o meno grossolani.

Comunque vada, fra i tanti dubbi e perplessità ci resta una certezza: tutto viene fatto per il NOSTRO BENE…
Per questo, cari cittadini di Piacenza, se vi capiterà di passare per il “quartiere” fermatevi un attimo, respirate profondamente e fate gli scongiuri.
Perché prima o poi, per il VOSTRO BENE, toccherà anche a Voi…
AUGURI.

PIAZZA CITTADELLA, APP: “OLTRE ALLE PIANTE C’E’ DI PIU’… “

Non c’è solo l’aspetto legato agli alberi e il relativo dibattito sulla loro “condanna a morte”; su piazza Cittadella i consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, in attesa di conoscere il responso del ricorso depositato in Procura, non perdono di vista “gli aspetti più pragmatici di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella: cioè, la voragine fisica ed economica che lo scavo determinerà”.

I consiglieri di ApP, oltre a chiedersi se mai sia pervenuta la polizza del fare pari, mettono l’attenzione anche su un altro aspetto ovvero quel “vantaggio economico calcolato in 350mila euro” del Comune frutto delle traslazioni delle tempistiche rispetto al cronoprogramma da parte del concessionario Piacenza Parcheggi. Ma non è l’unico punto a destare la preoccupazione dei consiglieri  “tanto che vien da pensare che oltre a salvare le piante, sarà
importante dare un occhiata anche ai conti per non rimanere mestamente al verde… “

Mentre il dibattito sulla “condanna a morte” delle piante di Piazza Cittadella assorbe l’attenzione dei piacentini, le lacrime “di coccodrillo” versate in questi giorni da alcuni nostri amministratori (e da qualche consigliere di maggioranza) certificano l’ipocrisia di chi, ostinatamente, ha sentenziato, di fatto, la pena capitale delle verdeggianti alberature. Per fortuna c’è chi la pensa diversamente. E così, in attesa che il “giudice adito” si esprima sul ricorso depositato, continuiamo a sperare che le motoseghe restino silenziose e inoffensive, consentendo alle storiche piante di continuare a
respirare, ombreggiare, vivere.

In questo contesto, a noi, consiglieri di opposizione interessati alle vicende piacentine, compete, fra le altre cose, non perdere di vista gli aspetti più pragmatici di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella: cioè, la voragine fisica ed economica che lo scavo determinerà.
Se il primo aspetto è un elemento di preoccupazione che affronteremo allorquando le ruspe cominceranno a scavare “la fossa”, la seconda questione è invece attualissima.

E lo è perché, a tutt’oggi, non abbiamo ancora contezza dell’avvenuto deposito della copertura fideiussoria (cosiddetta “polizza del fare”) pari al 10% dell’ultramilionario importo dei lavori. Polizza da presentarsi, da parte del Concessionario, entro il 29 agosto (cioè, entro 30 giorni dalla
consegna delle aree che, come noto, è avvenuta il 30 luglio 2024) e che dovrebbe garantire la completa e corretta esecuzione dei lavori nei 540 giorni previsti dal contratto. Quella data è trascorsa. La polizza è arrivata? Mistero… L’Amministrazione tace.

Non solo. Abbiamo saputo che all’inizio di luglio il Comune di Piacenza, per il tramite del dirigente competente, ha avvisato il Concessionario che le traslazioni delle tempistiche rispetto al cronoprogramma hanno determinato un vantaggio economico finanziario calcolato in 350.000 euro. Di fatto, un “debito” verso il Comune di Piacenza da tenere in considerazione in sede di
riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF) ai sensi che dell’articolo 34, punti 6 e 11 del Contratto di Concessione. Debito che oggi, essendo trascorso, da allora, un mesetto abbondante, è di certo aumentato. Quando recuperiamo il nostro credito? L’Amministrazione tace.

E ancora. Abbiamo recentemente saputo dagli organi di informazione che dal 2022 è instaurato un contenzioso legale tra Comune di Piacenza e Concessionario per il mancato versamento IMU relativo alla superficie in concessione. La richiesta, a cui il Concessionario non ha aderito, “pesa
economicamente” circa 6.000 euro/anno. Il mancato versamento vale dal 2012 ad oggi ma alcune annualità sarebbero prescritte (e per quelle chi paga?). Certamente sono bruscolini rispetto al costo complessivo del parcheggio interrato (ad oggi 14.700.000 euro), ma quel contenzioso ben
rappresenta la complessità dei rapporti in essere tra Concedente e Concessionario. E mentre restiamo in attesa di novità sul contenzioso, l’Amministrazione che fa? Tace.

L’ultima “chicca” – anche questa riportata dagli organi di informazione – è la multa di 870 euro comminata nei giorni scorsi dalla Polizia Locale del Comune di Piacenza al Concessionario per inadempienze relative alle segnalazioni viabilistiche del cantiere. Bazzecole dirà qualcuno… Forse, ma “se il buon giorno si vede dal mattino” abbiamo di che preoccuparci…

Questi aspetti, unitamente ai tanti altri che hanno alimentato il dibattito degli ultimi mesi (canoni, fidejussioni, parcometri, tempistiche, volantini, cantiere) non possono che alimentare, nei piacentini, dubbi e inquietudini. Tanto che vien da pensare che oltre a salvare le piante, sarà importante dare un occhiata anche ai conti per non rimanere mestamente “al verde”…

 

RABUFFI, APP: “BULLISMO ISTITUZIONALE ED EFFETTI COLLATERALI”

 

Una protervia al limite del “bullismo istituzionale”: così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il comportamento dell’amministrazione Tarasconi nella gestione della pratica di piazza Cittadella e delle conseguenze che questa ha avuto su alcune decisioni dell’ente, come quella di affidare a legali esterni, e non all’avvocatura comunale, alcuni contenziosi.

Il testo della nota

In questi ultimi mesi il tema del Parcheggio interrato di Piazza Cittadella ha tenuto banco per i suoi molteplici aspetti e le sue criticità. Di certo, il parcheggio interrato non è solo devastazione della piazza, taglio degli alberi, caos della viabilità esistente, ammiccamenti e finti smarcamenti (tipo quello di alcuniconsiglieri di maggioranza che si accorgono, oggi, che quel parcheggio toglierà l’unica oasi verde della piazza, attraendo traffico e inquinamento), ma porta con sé anche diversi effetti collaterali.

Il più evidente e fastidioso è la protervia (al limite del bullismo istituzionale) dei nostri amministratori che, a testa bassa, pervicacemente, anziché ricercare il bene comune pensanoevidentemente di poter fare ciò che vogliono. Con sfrontatezza masoprattutto ignorando quei basilari principi di informazione, partecipazione e attenzione alla spesa pubblica su cui si basa il concetto di buona amministrazione.

Ed è proprio nell’ambito della “protervia” che, a giugno scorso,abbiamo assistito all’attivazione di un procedimento disciplinare e poi alla revoca della procura (con spostamento ad altro incarico)della storica Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli. Un allontanamento figlio della schiettezza con la quale la dott.ssa Vezzulli ha illustrato pubblicamente (in Commissione consiliare) documenti, fatti e attività relativi alla famosa fidejussione portoghese falsa e altre vicissitudini inerenti alla“scottante” pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella.

Un comportamento ineccepibile, quello della (ex) Coordinatrice dell’Avvocatura comunale, coerente con il dovere di servire lealmente la “giustizia e il proprio datore di lavoro. Che non è la Giunta comunale ma la comunità piacentina.

Così, per quel vacuo e ostile desiderio di far capire chi comanda, l’Amministrazione si trova oggi senza un Avvocato Coordinatore abile e arruolato. Costretta, la Giunta, a doverincaricare legali esterni ogni qualvolta ve ne sia la necessità. Con un vero e proprio atto di masochismo economico, ai danni dei piacentini. Masochismo tangibile. Non metaforico.

Tant’è che il 22/6 scorso scoprivamo che la Giunta comunaleaveva deliberato di affidare l’incarico di difesa dei propri atti, sulla pratica dell’appalto calore, ad un legale esterno del Foro di Bologna per 5.836 euro.

Mentre è di ieri la notizia che, per effetto di un’altra causa legale(intentata da un dipendente comunale contro la delibera di riassetto dell’Ente), è stato affidato, dalla Giunta comunale,l’incarico di difesa dei propri atti ad un legale esterno, del Foro di Pisa, per 11.000 euro.

Morale: in soli 2 mesi l’Amministrazione ha già spesoinutilmente, per sostituire la Coordinatrice dell’Avvocatura, così gaudiosamente allontanata, ben 17.000 euro del bilancio comunale (soldi che escono dalle tasche dei piacentini) e c’è da scommettere che tanti altri, per il medesimo motivo, ne spenderà.

E se è vero che il Comune non andrà in fallimento, nonostante quei soldi malamente spesi, è altrettanto vero che per i tanti piacentini che faticano a sbarcare il lunario quei “soldi gettati sono un vero e proprio insulto al buon senso.

Spero se ne ricordino i nostri amministratori anche perché, al momento giusto, se ne ricorderanno di certo i piacentini.

Quelli, naturalmente, senza i paraocchi

RABUFFI, APP: “IL PARCHEGGIO INTERRATO SCAVERA’ LA FOSSA A PIAZZA CITTADELLA”

In attesa degli sviluppi riguardo piazza Cittadella, è il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ad intervenire apportando una serie di dati a dimostrazione della “pubblica inutilità e dannosità per un’opera che rischia di scavare la fossa a piazza Cittadella. Ecco la nota che parte proprio dallo scavo necessario alla realizzazione dei 260 posti auto. Il consigliere Rabuffi prende a prestito un proverbio “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”: solo una visione politica a dir poco offuscata (o condizionata) può negare che si tratta di un’opera di pubblica inutilità, a dirlo sono i principali documenti/dati/informazioni agli atti del fascicolo.

Il testo della nota:

È indubbio che si tratti di un progetto anacronistico. Un progetto nato alla fine dello scorso millennio per offrire oltre 1.000 posti auto in Centro Storico. Posti auto ridottisi progressivamente a 768 (nel 2008) e poi a 260 nel Contratto del dicembre 2012. Dato oggi confermato.
260 posti auto che renderanno, per almeno 540 giorni dalla data di effettivo inizio lavori (art. 8.2 del Contratto), Piazza Cittadella ostaggio di un cantiere che potrebbe durare molti anni. I possibili/probabili ritrovamenti archeologici determinerebbero infatti la “sospensione obbligata” dei lavori, così come previsto – nel caso di specie – dall’art. 10.2 del Contratto. Ipotesi che rallenterebbe la realizzazione dell’opera, aumentandone naturalmente i costi.

Nel frattempo, per quei 260 posti auto, l’importo dell’opera è lievitato di quasi il 50%, passando da circa 10 milioni di euro agli attuali 14,7 milioni. Una stima naturalmente provvisoria, il cui costo aggiuntivo sarà totalmente a carico dei piacentini.
Lo sarà per effetto dell’incremento delle tariffe dei parcheggi a rotazione (stalli blu) pari a 0,28 euro in più ogni ora. Quota aggiuntiva che già versiamo, dal primo gennaio 2024, ogni volta che parcheggiamo. Lo sarà a causa della cospicua riduzione – accordata dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo minimo garantito” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine euro 1.200.000/anno). Sconto di 540.000 euro/anno per la gestione 2020 e 2021, 400.000 euro per il 2022, 350.000 euro per il 2023 e 2024 e così via, sino ai 100.000 euro per l’anno 2043. Un totale, da qui al 2043, di ben 7.280.000 euro di “sconto”. E ancora, lo sarà per effetto della cospicua riduzione – accordata sempre dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo variabile” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine = 10% della somma eccedente 1.200.000 euro). Una potenziale riduzione quantificabile complessivamente in 1.760.000 euro.

A soffrirne sarà naturalmente il nostro bilancio. Di oggi e di domani. Ancora di più pensando che i posti auto del parcheggio interrato effettivamente disponibili ad uso pubblico, in rotazione, saranno solo 210. Infatti, una quota pari a 50 stalli/box verrà ceduta, con cessione superficiaria per 90 anni, ai privati, al prezzo indicativo di 50.000 euro cadauno. L’introito previsto, pari a 2.500.000 euro, sarà trattenuto direttamente dal Concessionario come recita il Contratto.

Non solo. I posti auto effettivamente aggiuntivi, generati dall’operazione “parcheggio interrato” saranno invece una trentina (o addirittura meno) considerato che si prevede contestualmente di eliminare dalla Piazza circa 180 degli attuali posti auto di superficie. Se ne deduce che il costo effettivo di realizzazione di ogni stallo aggiuntivo sarà pari a 500.000 euro cadauno. Una cifra esorbitante…

Di certo, oltre agli aspetti economici, l’inutilità/dannosità del parcheggio interrato incide anche su altri aspetti.
Con la realizzazione del parcheggio interrato, Piazza Cittadella vedrà infatti l’abbattimento delle “storiche” piantumazioni esistenti, il tutto per far spazio – in orizzontale e in verticale – alle rampe di accesso e di uscita del parcheggio sotterraneo, nonché ai due piani previsti nel sottosuolo. Al posto delle attuali piante si prevedono alberelli in vaso, senza alcuna possibilità di radicare e crescere significativamente. Praticamente bonsai…
Piazza Cittadella diventerà un deserto di cemento/asfalto “vivacizzato” dal caotico traffico veicolare nonché dal “carosello” del servizio TPL che transiterà.
Tutto ciò all’ombra di quel magnifico monumento che è Palazzo Farnese. Un danno incommensurabile per una Piazza che, ricordiamolo, è essa stessa monumento.

Infine, non possiamo dimenticare le scelte di mobilità sostenibile votate anche dal Comune di Piacenza in più occasioni, le quali offrono, oggi, una visione tesa ad allontanare il traffico veicolare dal Centro Storico. Esattamente l’opposto di quanto si realizzerà col parcheggio interrato.
Ma questa è incoerenza politica, e ormai non ce ne stupiamo più… Mi fermo qui.

Tante altre osservazioni potrebbero essere portate all’attenzione dei piacentini, ma già queste sembrano sufficienti per “stroncare” la presunta pubblica utilità di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella.
Per tutto ciò e per quanto è stato portato, da più soggetti, all’attenzione di Procura, ANAC, Soprintendenza, Ministero, Commissioni consiliari, Consigli comunali, organi di informazione e cittadini, possiamo solo augurarci (ma appare davvero una chimera) che in “zona Cesarini” il buon senso prevalga e Piazza Cittadella possa essere riqualificata senza bisogno di scavarle “la fossa”. Abbellendola e restituendola ai piacentini, nel suo massimo splendore.
Diversamente non potremo che attendere, con mestizia e brama di giustizia, gli eventi. Convinti (o illusi) che, prima o poi, la “gatta” ci lascerà lo “zampino”.
In quel caso, sarà gioco facile, per noi, ricordare alla “gatta zoppicante” un altro saggio e imperituro proverbio: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”,
Detto tra noi: una magrissima e amara consolazione…

 

 

 

 

RABUFFI, APP: “COSTRUIAMO LE BASI PER UNA RIPRESA DI VALORE”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.

Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…

E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.

E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…

“CONTRO LA RIFORMA COSTITUZIONALE IL CENTRO SINISTRA SIA UNITO”

Un pericolo per democrazia, un pericolo per il pluralismo: la riforma costituzionale attuata dal governo Meloni, autonomia differenziata, premierato e riforma della giustizia, rischia pericolosamente, non solo di spaccare l’Italia in due, ma anche di bypassare i pilastri della costituzione. Ne sono convinti S.I. Cobas, Alternativa per Piacenza, Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista che hanno convocato una conferenza stampa unitaria per informare i cittadini. L’unico modo per far fronte a queste scelleratezze, così è stata definita la riforma, è il dialogo e l’unità a sinistra. Un primo passo in questa direzione è stata la conferenza stampa convocata alla Coop Infrangibile, il cui invito è stato rivolto a tutte le forze di centro sinistra.

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RABUFFI, APP: “IL 12° COMANDAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE VULA BASS E SCHIVA I SASS”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ritorna, con ironia, alla scorsa seduta di consiglio comunale in cui l’onorevole De Micheli ha coniato un suo personale 11° comandamento “Non esagerare” e suggerisce un nostrano “Vùla bass e schiva i sass” come 12°.

Lunedì scorso in Consiglio Comunale, mentre la nostra Sindaca illustrava la “copertura finanziaria” del parcheggio interrato di piazza Cittadella (di cui ancora stiamo aspettando la documentazione), abbiamo appreso che ai dieci biblici Comandamenti se ne è aggiunto un undicesimo, un “addendum” coniato da un’onorevole Consigliera Comunale: 11° Comandamento: “Non
esagerare”.

Un Comandamento che, a pensarci bene, sembra rivolto proprio all’Amministrazione, la quale, in questi due anni di governo, ha certamente esagerato in molte cose: nell’autoritarismo, nell’autoreferenzialità, nella presunzione. Nel poltronismo.
Un’Amministrazione capace di rappresentare sé stessa come la famosa regina Grimilde, brava a interrogare continuamente lo specchio senza comprendere la vacuità del gesto. Un’Amministrazione che, esagerando nel “vorrei ma non posso”, ha addirittura “elemosinato” due importanti pareri legali (su ex Manifattura Tabacchi e Parcheggio interrato di piazza Cittadella)
pagati/acquisiti/regalati dalla magnanima onorevole Consigliera, in un rapporto incestuoso (fra organi) la cui “stranezza” è sotto gli occhi di tutti. Tant’è che ne abbiamo avuto contezza solo incidentalmente tra le righe dei verbali.

Pareri legali che hanno rappresentato, per l’Amministrazione, la foglia di fico di situazioni lacunose e ingarbugliate. Situazioni che evidentemente l’Avvocatura Comunale non avrebbe potuto/voluto analogamente supportare. E a dimostrarlo è l’odierno allontanamento della storica coordinatrice
dell’Avvocatura, Avv. Elena Vezzulli. Un trasferimento che “odora” di vendetta…

Tutto ciò con una maggioranza succube della situazione, incapace – salvo qualche rara eccezione – di agire un libero e autonomo pensiero. Una maggioranza sottoposta, anch’essa, al bullismo istituzionale di un’Amministrazione che ha dimostrato di considerare l’informazione come un
fastidio e l’opposizione come un nemico da osteggiare e ostacolare. Un’Amministrazione che ha scelto di trattare i cittadini come sudditi, privi dei diritti di partecipazione e di parola.

Per tutto questo, da “povero” Consigliere Comunale che crede nel “bene comune”, propongo alla Sindaca e alla Sua maggioranza un dodicesimo, nostrano, Comandamento: 12° Vùla bass e schiva i sass.
Queste parole non avranno la portata biblica del decalogo rivelato a Mosè sul monte Sinai, ma di certo, visto quanto sta accadendo in Comune di Piacenza, appaiono un umile e saggio consiglio da seguire.