PIAZZA CITTADELLA, BARACCHI: “CI VUOLE RISPETTO PER LE PROFESSIONALITA’ COINVOLTE”

Porta la firma dell’architetto Giuseppe Baracchi la progettazione della superficie di piazza Cittadella; la sua,  insieme a quella di una decina di altri colleghi e ingegneri emiliano romagnoli che hanno lavorato alla progettualità scelta, diventata il progetto esecutivo di piazza Cittadella, datato marzo 2019. Hanno lavorato insieme svariati anni, i progetti presentati erano quattro, e la sovrintendenza scelse quello che tutti oggi conosciamo.

Intorno, soprattutto nell’ultimo mese dopo l’ok del consiglio comunale all’inizio dei lavori, si è scatenato un acceso dibattito; Baracchi vorrebbe che riportare l’attenzione sul rispetto del lavoro di decine di professionisti.

A STEFANO BOERI IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI SANTA CHIARA

Sarà Stefano Boeri a progettare la riqualificazione dell’ex convento di Santa Chiara. In particolare lo studio Stefano Boeri Interiors a cui la Fondazione di Piacenza e Vigavano, proprietaria dell’immobile, ha affidato l’incarico.

Gli architetti Stefano Boeri e Giorgio Donà guideranno la rigenerazione architettonica dell’ex convento, che ha una superficie di circa 12.000 mq, di cui circa 8.500 mq di area verde, e verrà trasformato in uno studentato e centro socio-riabilitativo per soggetti fragili immerso nella natura.

“Abbiamo scontato i ritardi dovuti al lievitare dei costi dell’edilizia – sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi -, ma il tempo necessario per rivedere i conti ci ha consentito di definire un intervento ancora migliore dal punto di vista della sua funzione sociale, al servizio di studenti e persone con disabilità, ma anche di una qualità architettonica di assoluto rilievo. È un progetto di cui andare orgogliosi: Santa Chiara avrà un impatto positivo in ambito welfare e nello sviluppo dell’offerta universitaria,
ma anche per la valorizzazione di un’area a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, in pieno centro storico.
Con la scelta di avvalerci della progettazione dello studio Stefano Boeri Interiors, tra i migliori professionisti al mondo sul tema ambientale, abbiamo voluto porre la massima attenzione alla valorizzazione del verde, la
rigenerazione e la biodiversità urbana, sposando in pieno un’idea di architettura che comprende la natura vivente. Siamo partiti, ora ci attende l’iter burocratico; il nostro prossimo obiettivo è dare finalmente il via ai lavori entro il 2024”.

“Lavorare alla riqualificazione di un bene dal grande valore storico per la città di Piacenza come il complesso di Santa Chiara è una sfida che accogliamo con entusiasmo. Pensare di poter trasformare una struttura oggi in rovina, in uno spazio nuovo, inclusivo e vivo che sia una casa per studenti e per giovani con fragilità, è uno stimolo determinante per il nostro lavoro: vogliamo offrire a chi abiterà i nuovi spazi del complesso di Santa Chiara un ambiente innovativo, flessibile, adatto alle necessità contemporanee” dichiara l’architetto Stefano
Boeri, fondatore con Giorgio Donà di Stefano Boeri Interiors.

Un progetto ambizioso sia dal punto di vista sociale che architettonico, che prevede la costruzione di circa 290 posti letto (250 per studenti e 40 per soggetti fragili) e non solo. L’obiettivo è anche quello di restituire alla città una parte importante del suo centro storico, dando nuova vita al complesso e rendendolo un luogo aperto e a disposizione della cittadinanza.

DAL 6 APRILE LE OPERE DI GABRIELLA CRESPI ALLO SPAZIO VOLUMNIA

E’ stata una delle figure più carismatiche tra gli anni 60 e 70, lasciando una traccia indelebile grazie ad una concezione originale, all’uso di materiali come il legno, metallo e pietre.

Gabriella Crespi, milanese, architetto e designer di fama internazionale, fin dagli anni 50 si dedica alla realizzazione e alla diffusione in tutto il mondo di mobili e oggetti tra design e scultoreo astrattismo. A lei è dedicata la mostra allestita allo spazio Volumnia da sabato 6 aprile al 5 maggio.

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CAVALLERIZZA, UNA PROPOSTA PER VALORIZZARE L’INVISIBILE

Spesso per valorizzare ciò che non si vede occorre abbattere quello che lo impedisce. E’ partito da qui il ragionamento dell’architetto Franz Bergonzi che sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto che riguarda il progetto di recupero della Cavallerizza, condiviso dal altri architetti piacentini. In sostanza la proposta andrebbe nell’ottica di valorizzare e rendere visibile un luogo che oggi per molti è sotto utilizzato, probabilmente anche sottovalutato da molti piacentini. Si trova a due passi dal centro, è dotato di un parcheggio multipiano; l’unico neo, si legge nella didascalia della foto, è che non è percepibile, non lo si vede da fuori e quindi non immediatamente apprezzabile. Perchè allora non diminuire la chiusura demolendo i muri di accesso riprogettando ingressi “aperti”?

Considerando che entro l’estate dovrebbe finalmente essere inaugurato Eataly, sarebbe un modo per mostrare a chi percorre lo Stradone l’interno complesso, magari stuzzicando la curiosità di un ignaro passante. E’una proposta, ma l’ultima parola è della Sovrintendenza.

 

cavallerizza no barriere