COVID: 126 DIPENDENTI AUSL HANNO RIFIUTATO IL VACCINO

Sono 126 gli operatori sanitari sanitari piacentini che non si sono ancora vaccinati. In tutto il personale dipendente Asl è di 3900 persone, età media di 47 anni per lo più impegnati in comparto, suddivisi in medici, dirigenti, oss, infermieri, tecnici sanitario e amministrativo. I dati sono stati recentemente presentati nel corso dl webinar nazionale promosso da FIASO come “caso studio”.

Dati che oggi hanno un significato ancora più importante a seguito del decreto, varato pochi giorni fa dl Governo, che obbliga il personale sanitario alla vaccinazione contro il Covid. “Prima di arrivare alla coercizione – ha detto il direttore sanitario Guido Pedrazzini – vogliamo convincere e cercare di capire cosa blocca queste persone, coinvolgendole in modo proattivo”.

Dopo varie scremature (dovute alla assenze per malattia, alla legge 104, alle maternità) si è arrivati dunque a 126 persone che, senza motivazione, hanno deciso di non vaccinarsi. Chi sono? Per lo più infermieri 48%, professioni sanitarie 23%, Oss, Ota, autisti, assistenti sociali 22%, dirigenti medici 7%. La loro provenienza è per la maggior parte dal dipartimento delle medicine, ma coinvolgono tutti i dipartimenti dell’azienda.

“Per il 33% dei non vaccinati – ha spiegato il dott. Franco Pugliese direttore del Dipartimento Prevenzione e Protezione – non è stato possibile ricondurre la mancata vaccinazione a una delle ipotesi come maternità, aspettativa, legge 104, malattia generica, grave patologia, Covid già passato con anticorpi, quindi si è proceduto ad una indagine telefonica per condotta da personale sanitario -incaricato dal Medico Competente -sulle motivazioni della mancata adesione alla vaccinazione. Hanno risposto 85 lavoratori così suddivisi: 7 hanno accettato di prenotarsi, 7 hanno rifiutato l’intervista e 71 non sono attualmente disponibili alla vaccinazione”. Per quali motivi non sono disponibili? 27 hanno timore di un evento avverso, 18 si sono detti contrari al vaccino, 10 indecisi, 6 stanno ricercando una gravidanza o sono in allattamento, 6 si ritengono immuni per pregressa malattia, 4 non hanno fornito spiegazioni.

“Il primo obiettivo – ha concluso Pugliese – è vaccinare i non vaccinati, il secondo vaccinare con almeno una dose chi ha già contratto il Covid, il terzo vaccinare i neo assunti”.

E se i cosiddetti “irriducibili” persisteranno nella resistenza al vaccino? “Cercheremo di evitare la coercizione anche se, con il decreto, abbiamo la possibilità di farlo – ha detto il direttore sanitario Pedrazzini – ci sarà anche la mediazione degli Ordini professionali. Tuttavia l’impatto del decreto prevede l’obbligo di provvedimenti conseguenti alla scelta di non fare la vaccinazione: demansionamento, cambio mansione con modifica salariale, fino alla sospensione del professionista e dello stipendio. Il nostro primo approccio sarà l’obbligo morale alla campagna vaccinale in ospedale così come nelle Cra per non mettere a rischio le strutture. Tuttavia crediamo che non ci saranno servizi che entreranno in cri a causa della mancata vaccinazione degli operatori”.

CATEGORIA 75-79 ANNI: ANCORA DA PRENOTARE IL 45%. BALDINO “VENITE A VACCINARVI”

E’ accorato l’appello del direttore generale dell’Asl Luca Baldino agli under 80 “venite a vaccinarvi”. Già, perché il dato della vaccinazioni che riguarda la categoria 75-79 anni non è confortante: solo il 29%, pari a 3991 persone, si è vaccinato, nonostante siano già da due settimane aperte le vaccinazione per questa fascia d’età. Il 45% del totale si deve ancora prenotare (6313 persone), il 26% si è prenotato (3657 persone). Una ragione si annida certamente nello strascico del caso AstraZeneca che ha, in parte, scalfito la fiducia nei vaccini in questa categoria. Ma anche il fisiologico dato che riguarda Piacenza, che si trova leggermente al di sotto della media regionale per quanto riguarda l’adesione alla campagna vaccinale.

Molto meglio invece i dati che riguardano gli over 80 che si sono vaccinati già la 60%, il 22% sono già prenotati e il 18% non sono ancora vaccinati. Molto positiva anche la percentuale che riguarda l’adesione degli “estremamente vulnerabili”: su 16 mila soggetti, 10211 hanno già prenotato la vaccinazione.

Una novità riguarda i conviventi degli under 16 “estremamente vulnerabili” i quali non possono vaccinarsi. Sono circa 900 nuclei familiari a cui l’Asl ha inviato la lettera per prenotare il vaccino, in moda da creare uno scudo di persone vaccinate intorno a coloro che non si possono sottoporre al vaccino.

Sono già 934 le prenotazioni di conviventi o caregiver di disabili gravi o estremamente vulnerabili maggiori di 16 anni.

Ad oggi, a Piacenza il 14.1% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino. “Entro la metà di aprile saremo in grado di vaccinare tutti gli over 80 prenotati ed entro la fine del mese di aprile anche nella categoria degli estremamente vulnerabili” ha detto Baldino.

Il 12 aprile è confermata l’apertura del nuovo centro vaccinale di Piacenza Expo per arrivare così ad eseguire sempre più vaccinazioni, dosi permettendo.

La situazione epidemiologica vede una stabilità rispetto alla scorsa settimana: 391 positivi con un lieve incremento del +0.8%. Piacenza conta 137 positivi ogni 100 mila abitanti, ben al di sotto della media nazionale. La percentuale dei tamponi positivi sul totale degli eseguiti è 3.7%, il 65% dei positivi è sintomatico, il 35% asintomatico. Nelle CRA non si registrano positivi né tra gli ospiti né tra gli operatori.

Al pronto soccorso la media giornaliera degli accessi è 10 pazienti, i ricoveri Covid sono scesi a 95, i pazienti in terapia intensiva sonio 8 e i decessi 5.

Un dato positivo è il numero di sanitari vaccinati: su 3900 dipendenti i non vaccinati sono 376. Di questi il 59% non è vaccinabile o perché in maternità o perché non è fisicamente presente in azienda.

CLAUDIO “GRAZIE ALLA TELELOGOPEDIA SONO TORNATO A PARLARE”

Sono passati 260 giorni dalle sue dimissioni e oggi Claudio ha riacquisito perfettamente l’uso della voce. Non era scontato per lui che il 22 marzo dello scorso anno ha contratto il Covid e una serie infinita di postumi post malattia, tra cui difficoltà di respirazione, di deambulazione, corde vocali alterate e paresi della laringe. Oggi dopo due mesi di ricovero in ospedale a Castel San Giovanni e tanta riabilitazione, Claudio sta bene e utilizza la voce perfettamente. La sua testimonianza ha dato un significato autentico alla giornata europea della logopedia che, nei mesi di lock down, si è trasformata in teleriabilitazione. In verità l’asl, con la direzione assistenziale, aveva incominciato ad utilizzare questa tecnica nel  2018 per abbattere i tempi di trasporto per raggiungere gli ambulatori, offrendo così l’opportunità di continuare le sedute anche per i pazienti fuori provincia. A disposizione c’erano un centinaio di telefoni cellulari e alcuni tablet donati all’azienda. In due anni però i pazienti che dalle quattro vallate hanno fatto riabilitazione telematica sono stati solo nove, pur raggiungendo risultati notevoli. “In epoca Covid – ha spiegato la dottoressa Michela Benvenuti, logopedista Otorinolaringoitaria, abbiamo raggiunto cinquanta sedute in tre mesi, non solo in provincia ma anche in città. Grazie al nuovo sistema abbiamo i pazienti hanno potuto collegarsi semplicemente attraverso un link ricevuto in posta elettronica. Attraverso un pin potevano entrare nella stanza virtuale di logopedia e fare la lezione; gli esercizio sono sempre stati inviati via mail. E’ stata un’ottima esperienza che non vuole sostituire in toto la presenza – ha concluso Benvenuti – la in un momento come il lock down è stata la giusta soluzione”.

Proprio la dottoressa Benvenuti ha seguito in telelogopedia il sig, Claudio durante la fase di riabilitazione: “sono tornato a scuola, ho fatto didattica a distanza per recuperare la voce – ha detto Claudio – questo metodo innovativo ha suscitato in me curiosità anche grazie al rapporto che si è creato con la dottoressa Michela. Dopo un mese la respirazione è migliorata, la deambulazione e sono tornato a fare logopedia in presenza”.

La tecnica della telelogopedia è stata utilizzata anche all’Unità spinale di Villanova con le famiglie dei pazienti mielolesi o affetti da ictus in fase post acuta ricoverati.

In neuropsichiatria infantile e adolescenziale, la telelogopedia è stata fondamentale per creare flessibilità con i pazienti e i genitori, “soprattutto per i più gravi – ha detto la dottoressa Laura Predelli per creare una nuova routine anche in fase lock down. Il bilancio è stato molto positivo”.

 

DA MARTEDI’ AL VIA LE VACCINAZIONI PER GLI OVER 85. COME PRENOTARE E DOVE, TUTTE LE INFORMAZIONI

L’Asl di Piacenza è pronta a partire con le vaccinazioni over 80 da martedì 16 febbraio. Per i nati nel 1936 o anni precedenti sarà possibile prenotarsi da lunedì 15 febbraio, per i nati dopo il 1941 o anni precedenti la prenotazione potrà avvenire dal 1 marzo. Possono prenotarsi tutti i residenti o domiciliati in provincia di Piacenza. Non può essere vaccinato chi, pur abitando in
provincia di Piacenza, non ha certificato di domiciliazione.

Sono varie le modalità di prenotazione: recandosi presso gli sportelli CUP, presso le farmacie che effettuano prenotazioni CUP, telefonando al numero verde gratuito CupTel 800651941, collegandosi al fascicolo sanitario elettronico.

Questo l’elenco degli sportelli disponibili:

http://www.ausl.pc.it/accesso_semplificato/sportellounico.asp

E’ possibile prenotare presso le 90 farmacie della provincia, qui l’elenco:

http://www.ausl.pc.it/accesso_semplificato/sportellounico.asp

Presso i Comuni della Provincia che effettuano prenotazioni CUP: Agazzano, Caorso, Gragnano, Gropparello, Pontenure, Villanova.

Telefonando al numero verde gratuito (CUPTEL). Il numero è attivo nei
giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18: 800.651.941

Collegandosi ad internet: http://www.ausl.pc.it/link_accesso/prenotazioni.asp 

Non occorre la prescrizione medica, bastano il codice fiscale o i dati anagrafici.

Coloro che sono impossibilitati a spostarsi, è necessario che lo facciano presente al momento della prenotazione: l’Azienda USL di Piacenza provvederà a ricontattare la persona per programmare la vaccinazione presso il domicilio.

Le sede vaccinali sono cinque, non ci sono vincoli di accesso territoriale: Piacenza presso Polo di mantenimento pesante Nord, Castel San Giovanni presso Palacastello dal 22 febbraio, Fiorenzuola centro prelievi dal 18 febbraio, Bobbio presso ospedale dal 17 febbraio, Bettola presso casa della salute dal 17 febbraio.

Presentarsi alla vaccinazione con: tessera sanitaria, consenso informato e questionario anamnestico, ricevuti al momento della prenotazione, compilati e firmati

Non recarsi al punto vaccinale se il giorno della vaccinazione si presentano sintomi febbrili.

VACCINAZIONI OVER 80, AL VIA DALLA PROSSIMA SETTIMANA

Si potranno prenotare a partire da lunedì le vaccinazioni anti Covid per gli ultra 80enni, da martedì si comincerà a somministrare le dosi. La lettera del presidente Stefano Bonaccini è in corso di definizione e sta per essere spedita alla popolazione interessata. Due saranno le fasce d’età interessate: nati nel 1936 o prima e le persone con una età compresa tra 80 e 84 anni. La prenotazione potrà avvenire presso gli sportelli, attraverso il servizio Cuptel, presso le farmacie o il fascicolo sanitario elettronico. I cittadini potranno vaccinarsi nella sede che desiderano indipendentemente dal distretto di appartenenza. L’obiettivo – ha specificato il direttore generale Baldino – è vaccinare nelle cinque sedi previste (Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Bobbio e Bettola) entro il mese di marzo. Nei prossimi giorni verranno fornite informazioni più dettagliate in merito dall’Ausl.

I vaccini somministrati sono 17313, di cui 457 nell’ultima settimana, il numero massimo che l’Asl ha a disposizione stante le dosi attuali. Per 151 si tratta della prima dose, per 306 della seconda. Del totale delle dosi inoculate, 10238 sono state destinate ad operatori sanitari, 4321 ad operatori non sanitari, 2686 a strutture sanitari e 68 a over 80 e caregiver. Sono 7581 colore che hanno già ricevuto entrambe le dosi

Nelle residenze per anziani la situazione è molto buona: sul totale degli ospiti 2101, i vaccinabili sono 1934, di questi 1051 hanno ricevuto la prima dose, 815 anche la seconda, per un totale di 1866, di poco lontano alla totalità. Questo si riflette positivamente anche sulle positività all’interno delle CRA: solo 9 casi, di cui 3 operatori e 6 ospiti, nessuno sintomatico.

Il totale dei positivi, della settimana, sulla popolazione piacentina è stato 448, con un decremento di 0,9%. La variazione di Piacenza è, più o meno, in linea con il dato nazionale -2,9%.

Sono stati eseguiti 11258 tamponi, di questi il 4% è risultato positivo. Del totale il 61% è sintomatico, il 39% asintomatico.

Le fasce d’età vedono una diminuzione del virus tra 65-79 al 10% e un aumento nella fascia 18-40 al 23% e 0-17 al 22%.

Nelle scuole la situazione continua a non essere buona: il totale dei positivi è 1186, l’incremento settimanale di 85 nuovi casi tra dicenti e studenti. 278 gli istituti coinvolti, 845 le classi (+52), 16 contagi interni. A Carpaneto, dove nella primaria sono state sospese le lezioni, sono in corso gli screening su tutta la popolazione scolastica.

Molto bassi gli accessi giornalieri al pronto soccorso: 6. I ricoveri Covid sono 180, in decisa discesa, i ricoveri in terapia intensiva 14 e i decessi 24.

“La situazione epidemiologica è buona – ha riassunto Baldino – ma tra i sanitari c’è la preoccupazione che i dati possano riprendere a risalire nelle prossime settimane”.

Il dottor Patrizio Capelli, direttore del Dipartimento di Chirurgia generale, ha fatto il punto della situazione chirurgica: negli ultimi tre mesi l’attività è stata delocalizzata a Castel San Giovanni e alla Casa di cura Piacenza. Sono stati eseguiti 1280 interventi chirurgici, solo l’8% ha abbandonato perché Covid positivo,

Comparando i dati dell’attività chirurgica svolta nel 2020 con lo stesso periodo del 2019 è emerso un dato preoccupante: dagli esami istologici è evidente la maggiore gravità dei pazienti operati rispetto all’anno precedente; in particolare i tumori avevano una stadio più avanzato. Questo a causa della sospensione degli screening, per cui l’appello alla popolazione è di aderire alle attività di prevenzione dell’Asl per arrivare prima e meglio all’individuazione di eventuali patologie.

 

COVID: “POSITIVI ANCORA IN CALO, MA NON POSSIAMO RILASSARCI”

Continua a calare il numero dei positivi a Piacenza: nella settimana appena trascorsa sono 592 in calo del 24% rispetto alla settimana precedente. Dai grafici è evidente che la curva pur in calo sta cominciando ad appiattirsi.

Il numero dei positivi cala a Piacenza in modo più netto che in Emilia Romagna (-13.6%) e in Italia (-20.1%). Anche il numero dei positivi ogni mille abitanti a Piacenza è 2.1, in Emilia Romagna 2.5 e in Italia 1.9.

I tamponi eseguiti sono in leggero calo rispetto alla scorsa settimana: 11170 il totale composto da 3436 tamponi antigenici rapidi e 7734 molecolari. Il calo è dovuto al minor numero di positivi e, di conseguenza, di contatti. La percentuale dei tamponi positivi sul totale è di 7.7% in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (6.8%) dovuto al fatto che il calcolo prende in considerazione solo i tamponi molecolari.

Sintomatologia; il 56% dei positivi è sintomatici, il 44% asintomatico.

I positivi sono stati identificati per il 44% dal contact tracing, 8% dall’ospedale/pronto soccorso, 27% Usca/sintomi, 8% da laboratori privati, 7% dalle CRA. Nelle residenze per anziani sono 43 (81% asintomatici) di cui 11 ospiti e 32 operatori.

Età: tutte le fasce d’età sono in calo. Quella dove si riscontra la maggior incidenza è tra 41-64 con il 37% di positivi. La fascia tra 65-79 anni registra un 11% di positivi.

Scuole: nonostante per le superiori sia operativa la didattica a distanza, il numero dei nuovi positivi nelle scuole cresce di 85 unità, per un totale di 649 casi. 57 le classi coinvolte, 138 gli istituti, 3 i contagi registrati internamente.

USCA: le Unità Speciali di Continuità Assistenziale hanno leggermente diminuiti le visite (617) perché i positivi sono in calo. Così come diminuiscono o casi attivi e crescono i guariti.

I ricoveri sono 239, i pazienti in terapia intensiva sono 13, i decessi sono ancora alti 25, ma in calo rispetto alla settimana precedente.

Il tasso di mortalità a Piacenza in rapporto al numero di positivi nella seconda ondata (dal 5 ottobre) è 1.79%, in Emilia Romagna 1.92%, in Lombardia 2.04%, in Italia 1.88%.

“Sono dati buoni – ha commentato il direttore generale Luca Baldino – Piacenza che ad ottobre era in crescita rispetto alle altre realtà oggi sta calando più velocemente. Questo però non ci permette di tirare un sospiro di sollievo nè di rilassarci. Anzi. Dobbiamo ritardare la terza ondata per non mettere in difficoltà l’azienda sanitaria: a gennaio cominceremo con il vaccino con una media di 2500 vaccini al giorno. Un nuovo aumento dei casi sarebbe di difficile gestione per l’azienda”.

COVID: PROSEGUE LA DISCESA. POSITIVI IN CALO DEL 36%

La situazione piacentina è molto positiva sulla scia della scorsa settimana: i dati forniti dal report settimanale dell’Asl di Piacenza raccontano di un ulteriore calo: 775 i nuovi positivi, diminuiti del 36%. La percentuale di positivi per mille abitanti è 6.8%, il numero di positivi per mille abitanti è 2,7. Il calo di Piacenza (-36%) è il più alto sia rispetto alla regione Emilia Romagna (-16.8%), sia rispetto all’Italia (-18.5%).

I tamponi eseguiti sono stati 13996 (2451 antigenici e 11455 molecolari). La percentuale di tamponi positivi sul totale è del 6.8% (molecolari), 5.5% compresi anche gli antigenici.

SINTOMATOLOGIA. La percentuale tra positivi asintomatici e sintomatici è esattamente il 50%. Un dato in leggero aumento rispetto alla scorsa settimana ma pur sempre al di sopra della media nazionale per ciò che riguarda la percentuale di asintomatici.

PROVENIENZA. Il 45% dei positivi arriva dal contact tracing, 9% ospedale e pronto soccorso, 28% USCA e sintomi, 7% laboratori privati, 3% CRA, altro 8%. Su 24 positivi all’interno delle CRA, 20 sono asintomatici. Sta rientrando il focolaio all’interno della casa di riposo di Farini: dal 25 novembre le USCA hanno visitato i pazienti ogni giorno, è stato predisposto una presenza infermieristica H24 e un medico per dieci ore alla settimana.

La situazione all’interno dei Comuni della provincia è in calo costante, anche in val Nure.

ETA’. Nella fascia 0-17 i positivi sono il 17%, nella fascia 18-40 il 27%, nella fascia 41-64 il 37.5%, nella fascia 65-79 l’11.5%, oltre 80 anni il 7%.

ISOLAMENTI/QUARANTENE. Le persone in quarantena perchè contatti stretti sono 2312, quelle in isolamento perchè Covid positive 1595. In totale 3718.

SCUOLE. Non si registrano contagi interni agli istituti. In calo il numero dei nuovi positivi (45), 138 gli istituti coinvolti, solo 10 in più le classi coinvolte (532).

Stabili gli accessi al pronto soccorso: 13 nella settimana appena trascorsa. Il numero dei guariti è quasi il doppio rispetto ai casi attivi.

I pazienti ricoverati sono 263, quelli in terapia intensiva 13. Aumentano i decessi, 37 in una settimana, Un dato questo che incomincerà a scendere solo tra un paio di settimane.

“Stiamo andando molto bene – ha detto il direttore generale Luca Baldino- anche meglio rispetto alla media nazionale e regionale. Questo perché i cittadini sono responsabili e rispetto le regole ma anche per il grande lavoro dell’igiene pubblica che ha continuato a tracciare senza sosta. Il contact tracing non è mail saltato”.

ECCO LA NUOVA TERAPIA INTENSIVA. “TEMPIO PER NOI RIANIMATORI”

“Un luogo meraviglioso, un tempio rimodernato e funzionante per il lavoro dei rianimatori”. Così il dottor Massimo Nolli, direttore del dipartimento di Terapie Intensive, Anestesiologia e Terapia del Dolore, ha definito, con emozione, la nuova terapia intensiva dell’ospedale di Piacenza. I lavori sono incominciati a fine agosto e conclusi in soli due mesi e mezzo, tempi record per un lavoro di rimodernamento così importante. L’intervento, del costo di 1.300.000 euro, fa parte della programmazione finanziata dalla stato centrale.

Con la nuova terapia intensiva, l’ospedale può contare su 15 posti letto, 6 posti letto in terapia intensiva respiratoria inaugurata un paio di mesi fa e 30 posti staffabili. “Un numero molto maggiore di quanto attualmente Piacenza ha bisogno” ha riferito il direttore generale dell’Asl Luca Baldino.

“Più luce, migliori percorsi, più spazi, informatizzazione, tutto questo è la nuova terapia intensiva” ha detto il dottor Nolli “a noi ora l’impegno di farla lavorare nel miglior modo possibile. E’ meraviglioso. Questa pandemia ci ha insegnato che elasticità, velocità dei percorsi, posti letto staffabili sono indispensabili. Attorno ai letti – ha concluso Nolli – ci sono le persone con la loro competenza medica ed infermieristica. Alla regione chiediamo di utilizzare al meglio questi posti letto”.

“Sulle terapie intensiva Piacenza è virtuosa, anche nei numeri – ha detto l’assessore regionale Raffaele Donini – è sotto la media perché arrivano meno malati. Questo significata aver più tempo per curare i pazienti. Quello di oggi è un gran risultato ottenuto in tempi record, segno che la politica e le amministrazioni hanno mantenuto le promesse”.

COVID: “POSITIVI ANCORA IN AUMENTO. PIACENZA LA PROVINCIA ITALIANA CHE ESEGUE PIU’ TAMPONI”

Ci si aspettava dati migliori, soprattutto ad un settimana dall’entrata in vigore delle nuove restrizioni regionali e nazionali. Insomma Piacenza in zona arancione avrebbe fatto sperare in qualcosa di meno in termini di nuovi positivi. “Non sono dati buoni – ha riferito il dg Luca Baldino – perché la curva non si è appiattita come sta avvenendo nel resto del paese”. I nuovi positivi sono cresciuti del 18% arrivando a 1555 in una settimana. Piacenza conta 5.4 positivi ogni mille abitanti con un aumento del 17.4%, contro lo 0.6 della regione e addirittura il -5.4 dell’Italia.

I tamponi eseguiti nella settimana sono stati 11827 di questi il 13.1% sono positivi. Sono 41.2 i tamponi effettuati per mille abitanti, contro i 29.5 della regione, i 25.6 della Lombardia e o 25.1 dell’Italia. “Possiamo dire con certezza che Piacenza è la provincia italiana che fa il maggior numero di tamponi per abitanti. Questo spiega anche il crescente numero di positivi” ha spiegato Baldino.

Un altro dato nuovo che ritorna dopo circa un mese è quello che riguarda la sintomatologia: il 66% dei positivi è asintomatico, il 34 manifesta i sintomi. I positivi sono stati identificati per lo più dal contact tracing 32%, ospedale e pronto soccorso 21%, sintomatici 20%, privati 12% e Cra 4% (su 66 positivi 53 sono asintomatici).

Per quanto riguarda le età stanno crescendo i grandi anziani: tra i 65-79 anni i positivi sono 14%, oltre 80 anni il 10%.

Le persone in isolamento e quarantena sono in totale 5969, di cui 3928 quarantene e 2671 Covid positive.

Scuole; il totale dei positivi è 427, con un incremento di 87 casi. 130 gli istituti coinvolti e 419 classi (+91 casi).

Gli interventi delle USCA restano stabili rispetto alla scorsa settimana: 727 visite.

Gli accessi in ospedale attraverso il pronto soccorso sono 18 alla settimana. I ricoveri sono 310, dato che la rete ospedaliere regge senza criticità, I malati in terapia intensiva sono 14 (un paio arrivano dall’ospedale di Reggio Emilia). Sono aumentati i decessi: 26 nell’ultima settimana. Neppure il dato di oggi è confortante: 8 persone sono decedute. Si tratta di gradi anziani e di un uomo e una donna di 69 e 67 anni affetti da gravi patologie. “Per ridurre il numero dei decessi – ha detto il direttore generale – occorre impedire i contagi”.

Da domani anche la clinica San Giacomo di Pontedellolio ospiterà i malati covid, con 40 posti letto.

Da domani sarà attivo un nuovo numero telefonico 0523.1790900,  attivo tutti i giorni, dalle 7 alle 21 a cui poter rivolgere domande generali da parte dei cittadini che non si sostituisce ovviamente al 118 e non servirà quindi a sostituire le chiamate relative all’urgenza. Tutte le risposte verranno pubblicate anche sul sito dell’asl di Piacenza.

La dottoressa Daniela Aschieri e il dottor Massimo Piepoli i direttori della cardiologia di Castel San Govanni e Piacenza hanno ribadito che l’attività regolare dei pazienti che necessitano di cure cardiologiche e di interventi chirurgici prosegue regolarmente e in costante sinergia.