A PIZZAUT SUCCEDONO COSE MERAVIGLIOSE, PERCHE’ SI COLTIVANO I SOGNI, NON SI CALPESTANO

“Da noi succedono cose meravigliose”. Noi è PizzAut, lui è Nico Acampora il fondatore. Un gigante, che ha creduto nei sogni, senza calpestarli, valorizzandone le persone e mettendone a sistema le potenzialità.
Insieme a Elisabetta Soglio, è stato l’ospite del festival Incontri alla Camera del Lavoro, dove ha presentato il suo libro Vietato calpestare i sogni.

I sogni sono quelli di Matteo, Francesco, Letizia, Simone, Lorenzo e tanti altri. Sono 41 ragazzi autistici che lavorano nelle due pizzerie di Nico Acampora, a Monza e Milano a Cassina de Pecchi. A PizzAut accadono cose meravigliose, come racconta Acampora, perché i ragazzi autistici hanno imparato a fare la pizza, a prendere le comande, a lavorare al bar a parlare con i clienti. Succede che chi affetto da mutismo selettivo, dopo 24 anni inizi a parlare, accade che chi ha timore perfino nello sfiorare l’altro, si sciolga in abbracci calorosi. Tutte queste storie sono raccontate nel libro, a partire proprio da quella di Nico, papà di Leo, oggi adolescente, a due anni la diagnosi di autismo.

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L’INCLUSIONE CHE PASSA PER IL LAVORO: DA PIZZAUT LAVORANO 35 RAGAZZI AUTISTICI

Da PizzAut succedono cose straordinarie. Accade che 35 ragazzi affetti dallo spettro autistico lavorino a tempo pieno con un contratto a tempo indeterminato come pizzaioli, come camerieri e come barman. Perché l’inclusione passa anche e soprattutto dal diritto di lavorare dignitosamente e di apprendere un mestiere.
In concomitanza alla Giornata Internazionale della disabilità, la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica, ha organizzato un incontro, aperto al pubblico, sull’inclusività. Tra gli ospiti Nico Acampora fondatore di PizzAut e Elio, frontman del gruppo Elio e le Storie Tese.

UNA VACANZA CHE PARLA LA STESSA LINGUA: QUELLA DEL TEATRO SOCIALE

Le due associazioni piacentine ‘PIACENZA IN BLU APS’ e ‘TADAM
SCUOLA DI CIRCO’, dopo aver sperimentato una positiva collaborazione sul nostro territorio, hanno deciso di aderire ad un progetto finanziato dall’Unione Europea e chiamato ‘INTEGRATION 2020’ rispondendo alla ‘call for partners’ dell’associazione spagnola ‘ASOCIACION JUVENIL TEATRAL ON&OFF’: essa da anni è impegnata nella realizzazione di scambi europei nell’ambito del programma Erasmus+ e finalizzati all’inclusione sociale, all’abbattimento dei pregiudizi e dei sentimenti di odio razziale utilizzando come strumento principale il teatro sociale. La delegazione piacentina, formata da tre persone con Disturbo dello Spettro Autistico e cinque giovani adolescenti della scuola di circo alloggerà dal 21 al 28 luglio ad Ortigosa de Cameros, un suggestivo paesino nelle montagne tra Saragozza e Bilbao e sarà accompagnata da tre professionisti Patrizia Chiappa, Simone Raviscioni e Monica Staboli. Lo scopo di questo scambio giovanile è quello di portare 30 partecipanti tra i 16 e 19 anni (italiani, spagnoli, maltesi) a discutere e trovare strategie per superare le barriere che quotidianamente limitano l’integrazione sia delle persone con disabilità intellettiva, sia delle persone di origine straniera all’interno della nostra società. I giovani impegnati nel progetto porteranno esempi di attività che quotidianamente svolgono nelle sedi piacentine, come ad esempio quelle sportive o quelle legate alla disciplina circense, facendole vivere in prima persona ai partner europei, in un arricchente scambio reciproco. Obiettivo dell’esperienza è rendere maggiormente consapevoli i giovani partecipanti del fatto che una società realmente inclusiva può essere costruita attraverso il dialogo, lo scambio e l’utilizzo di linguaggi differenti, come quello artistico, espressivo ed emotivo.

LA STAFFETTA IN BLU PER L’AUTISMO CHE ATTRAVERSA L’ITALIA

Si chiama La staffetta in blu per l’autismo e nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le persone riguardo a questa condizione: un percorso di 6 mila chilometri lungo il Sentiero Italia del CAI che vede coinvolti familiari, amici, cittadini e professionisti. L’iniziativa è stata pensata da ANGSA (associazione nazionale genitori di persone con autismo) e vede coinvolte numerose realtà del territorio italiano. Ieri, alla tappa Emiliana del Passo del Cirone (Parma) hanno partecipato anche le 4 associazioni piacentine di familiari e professionisti che si occupano di autismo: Angsa Piacenza, Oltre l’Autismo, Piacenza in Blu e La Matita Parlante.

Un centinaio di persone, con magliette e cappellini blu, ha percorso i sentieri panoramici che conducono al monte Beccaro, dando la possibilità ai partecipanti di ammirare meravigliosi scorci appenninici.
Questa è stata la prima iniziativa di questo tipo, l’idea è quella di proseguire negli anni a venire, sempre con lo stesso obiettivo: sensibilizzare le persone da regione a regione, passando il testimone come in una vera e propria staffetta, perché insieme si superano le difficoltà e si arriva prima al traguardo.

“PER NOI SI AVVERA UN SOGNO”: TRE GIOVANI AFFETTI DA AUTISMO VIVONO IN CO HOUSING

Alessandro, Chiara e Vincenzo da oggi abitano qui. Una nuova esperienza in co housing per questi tre ragazzi affetti dallo spettro autistico che si inserisce nel progetto coordinato dalla Psichiatria di collegamento e inclusione sociale, all’interno del Percorso dedicato all’Autismo dell’Azienda Usl di Piacenza, con il supporto prezioso dell’associazione La Matita Parlante che ha messo a disposizione l’abitazione. E’ la terza esperienza a Piacenza. 

EDU-KIT, LA VALIGETTA DEGLI ATTREZZI SPECIALI

Una valigetta che contiene gli strumenti degli attrezzi; attrezzi speciali per gli studenti affetti dallo spettro autistico dalle scuole elementari alle medie superiori. Si chiama Edu kit, sia in formato cartaceo nella valigetta che digitale, lo hanno creato e ideato gli educatori dell’Ausl di Piacenza insieme all’associazione La Matita Parlante formata da ragazzi con disturbi dello spettro autistico che, negli anni, si sono formati nell’area grafica.

AUTISMO E DISABILITA’ AL TEMPO DEL CORONAVIRUS. IL RACCONTO DI STEFANIA E TARIKU

“Siamo riusciti a raggiungere un equilibrio solo alla quinta settimana di reclusione. Bisogna accettare la situazione ed elaborarla”. A dirlo è Stefania, mamma di Tariku ragazzo autistico che, fin da subito, si è reso conto del forte cambiamento a cui anche lui, suo malgrado, si sarebbe dovuto adattare. “C’è preoccupazione, paura soprattutto all’inizio, ma poi si elabora e la rabbia cede il posto all’accettazione”.

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STEFANIA ROSSI “VI RACCONTO CHI E’ TARIKU GRAZIE ALLA SUA SCRITTURA”

Abbiamo conosciuto Tariku attraverso la sua scrittura, i suoi messaggi, il suo pensiero. Li ha letti per noi la sua mamma Stefania. “Autonomia, per un ragazzo autistico, significa permettere di volare con le proprie ali”. 

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CENTRO SPERIMENTALE AUTISMO, A SCUOLA DI AUTONOMIA

Un luogo dove vivere, trascorrere la giornata e imparare ad essere autonomi: dall’apparecchiare la tavola, al pasto fino al momento di relax. Al centro per adulti autistici di via Landi si va a scuola di autonomia, seguiti da una esperta equipe di professionisti che lavora a stretto a contatto con gli ospiti. La struttura, realizzata da comune, Asl, Acer e Asp, è costata 490 mila euro, 290 mila dei quali arrivati dalla Regione, ospita attualmente 13 persone, per un massimo di 15.

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LA SCIMMIA ABBRACCIONA: QUANDO A PARLARE SONO LE IMMAGINI

La Scimmia Abbracciona stringe a sé le persone che incontra. E’ un gesto semplice, che esprime affetto e simpatia. Proprio come fa Michele, che si è scoperto autore di un libro speciale, dal titolo, per l’appunto, La Scimmia Abbracciona. Un in book a cui ha lavorato una decina di ragazzi del programma autismo, tra cui Chiara, Michele l’autore, Francesco, Stefano, Riccardo. Luca, studente dell’istituto d’arte Gazzola, che si è occupato di dare una veste ai personaggi della storia attraverso le sue illustrazioni.

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