CONFINDUSTRIA: FATTURATO NEGATIVO, OCCUPAZIONE IN CRESCITA

Dopo due anni il fatturato complessivo delle imprese manifatturiere piacentine è in calo dell’1,44 per cento.  Il dato è emerso dall’indagine congiunturale del primo semestre 2016 effettuata dal centro studi di Confindustria Piacenza. Il presidente degli Industriali Alberto Rota legge questo dato secondo due parametri, uno negativo e l’altro positivo. Negativo perchè le diminuzione del fatturato è stato causato per lo più dall’andamento dell’oli&gas che sul territorio piacentino ha una forte incidenza, ma di contro tante altre aziende, di altri settore, stanno tenendo testa e stanno esportando all’estero. Il fattore positivo, secondo Rota, è che “emergono anche dati positivi come quelli sul’occupazione, aumentata dello 0.5 per cento, accompagnato da una forte diminuzione della cassa integrazione, in calo del 70 cento. Questo perchè, in questi primi sei mesi del 2016, le aziende non si sono aspettate cali negli ordini, la produzione non  è calata e la volontà degli imprenditori è quella di investire, prova ne è il calo della cassa integrazione.

Sul fronte dell’edilizia le cose sembra stiano iniziando a viaggiare nel verso giusto: i salari dichiarati sono aumentati del 10 per cento e gli occupati del 6.7 per cento. Gli addetti complessivamente sono 2 mila, contro i 4 mila del pre crisi.

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DISOCCUPAZIONE RECORD: 12 MILA PERSONE SENZA LAVORO, 5 MILIONI DI ORE DI CASSA INTEGRAZIONE

Numeri allarmanti che testimoniano che la crisi occupazionale esiste eccome. Il quadro è chiarissimo, come dimostrano questi dati: 12 mila disoccupati nel 2014 tra Piacenza e provincia, 9 mila in più rispetto al 2009 anno di inizio crisi; disoccupazione giovanile al 24% e popolazione tra 35 e 55 anni fuori dal mercato del lavoro; oltre 5 milioni di ore autorizzate di cassa integrazione. I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio provinciale del lavoro. Nel 2014 le imprese piacentine hanno realizzato 47.410 avviamenti (+2mila unità rispetto al 2013, +4%). La dinamica crescente degli avviamenti è stata trainata dal forte incremento dei contratti a tempo determinato (+2.665 unità, +10%), mentre i rapporti a tempo indeterminato sono in netta flessione (-16%). Sotto il profilo settoriale  la crescita della domanda di lavoro risulta particolarmente forte nel terziario (+1.535 avviamenti, +5%) e nell’agricoltura (+511 avviamenti, +9%), mentre il secondario si registra una riduzione di -122 movimenti (-2%). Il bilancio occupazionale del 2014 è negativo: le cessazioni hanno superato gli avviamenti, e ne è derivata una contrazione di -1.248 posizioni di lavoro. La dinamica era già negativa nel 2012 (saldo: -1.849) e nel 2013 (-872).

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RDB TERRECOTTE, CASSA INTEGRAZIONE PER 25 LAVORATORI

Cassa integrazione di 12 mesi per i 25 lavoratori degli stabilimenti Rdb Terrecotte di Cadeo e Borgonovo. L’accordo è stato firmato in Provincia.  Anche in questo caso la cassa integrazione è rimasta l’unica possibilità per i dipendenti di due siti storici che oggi, di fatto, non esistono più. “Un accordo positivo e importante per i lavoratori – hanno commentato i sindacati – che si somma all’impegno da parte del curatore fallimentare di attivarsi al più presto per procedere alla vendita dei complessi aziendali”. Il curatore fallimentare che sta seguendo il caso Rdb Terrecotte dovrà arrivare nel più breve tempo possibile ad una cessione degli stabilimenti e al ricollocamento dei lavoratori.

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SANDVIK, CANCELLI CHIUSI DAL 14 LUGLIO

La trattativa per salvare la Sandvik di San Polo è durata poco meno di tre mesi. A metà aprile l’annuncio improvviso della chiusura del sito piacentino da parte della direzione generale entro metà luglio. E così è stato.  Nel frattempo si sono svolti numerosi tavoli di  concertazione tra rsu, sindacati, Confindustria e direzione. I lavoratori avevano aperto le porte dello stabilimento di San Polo per dimostrare che le ommesse erano in aumento, le linee attive e la produzione perfettamente funzionante e operativa.  Adeso vien da dire che tutto questo è servito a poco. Nelle settimane successive all’annuncio della chiusura, tra i lavoratori era palpabile la rassegnazione, sia tra i veterani con alle spalle 30 anni di servizio sia tra i neo assunti. Stamattina l’epilogo: in Provincia la firma per la cassa integrazione per 12 mesi per 50 lavoratori,  la mobilità per i dipendenti e incentivi all’esodo suddivisi per fasce d’età. Alcuni di essi ferranno impiegati nella fase di dismissione,  altri verranno ricollocati in altri stabilimenti. Resta comunque confermata la data del 14 luglio come l’ultimo giorno di attività della Sandvik, un altro marchio storico che lascia Piacenza.

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