Anche gli emigranti della Val d’Arda hanno a cuore il futuro del loro territorio e, per questo vogliono sapere ed essere aggiornati. E’ su queste basi che i comitati Basta Nocività in val d’Arda e Aria Pulita in val d’Arda insieme a Legambiente, hanno organizzato, lunedì 17 agosto alla Sala Socris delle Scuole Elementari di Morfasso alle ore 21:00, la serata informativa No Carbonext dal mondo della Val d’Arda dedicata, in particolare, agli emigrati della valle. Si tratta soprattutto di inglesi e francesi che nel periodo estivo tornato a popolare il territorio piacentino sul quale hanno fatto investimenti importanti come case e terreni. “Questi migranti hanno più a cuore il futuro della valle che alcuni amministratori locali” fanno sapere i membri dei comitati organizzatori, in tono polemico nei confronti della politica locale per come ha amministrato la vicenda legata al Corbonext. Da settembre, per due anni, i due cementifici del territorio, Buzzi Unicem e Cementirossi, saranno messi sotto osservazione; l’indagine, che si svilupperà in tre fasi, verrà condotta da Arpa, Ausl e Regione. Legambiente ha espresso la sua contrarietà: “Sorprende non tanto che si faccia questa indagine – ha dichiarato la presidente Laura Chiappa – ma la tempistica, cioè a posteriori, dopo che è stata richiesta la VIA. Dopo le richieste di Valutazione di Impatto Ambientale arrivate dai comitati e dalle associazioni, l’unica soluzione che la Regione ha trovato è quella di fare l’indagine a posteriori, mi domando a cosa possa servire?” si domanda Chiappa. “L’unica medicina per la salute della popolazione è la prevenzione, che non si può fare dopo e demandare. Occorreva invece bloccare le procedure in corso, eseguire la Valutazione di Impatto Ambientale e poi fare le analisi”. In merito ai tempi che la Provincia si è presa per analizzare le osservazioni pervenute da Legambiente e comitati è stata una proroga di 60 giorni, entro novembre.
GRANDE ALBERGO ROMA, LA STORIA CHE PASSA DI MANO
Si chiude una pagina e se ne riscrive un’altra. Una pagina bianca che si basa sul lavoro di decenni e che passa nella mani di un nuovo gestore. La fine della vertenza dell’albergo Roma entrerà a far parte della sua storia, insieme ai 29 anni di gestione dei fratelli Prati, Piero ed Elena. Oggi vedere Prati accanto ad Emio Incerti, fa un certo effetto. Il testimone che passa di mano, il passaggio di un pezzo di vita per i fratelli Prati, quasi costretti a lasciare l’hotel per costi di gestione troppo alti in rapporto ai prezzi variabili, affitto, tasse, che a fine anno ammontano a svariate decine di migliaia di euro. Ma quest è un’altra storia, appunto. Quella nuova è che oggi la trattativa, condotta con discrezione dall’amministrazione, dai sindacati, dalla nuova e dalla vecchia proprietà ha portato i suoi frutti, nonostante molte volte si sia arrivati sul punto di far saltare il banco. Tutti i soggetti coinvolti si sono seduti per l’ultima volta attorno al tavolo alla presenza del vice sindaco Francesco Timpano e dell’assessore al commercio Katia Tarasconi. “La calma e il senso di responsabilità che hanno dimostrato i miei dipendenti, perchè tali sono ancora – ha detto Piero Prati – mi hanno scioccato. Avrebbero potuto scioperare e non lo hanno fatto, non mi aspettavo reagissero così, sono stati loro – ha concluso – ad aver raggiunto questo risultato”. A proposito di risultato: 14 dipendenti su 25 sono stati riassunti dalla famiglia Incerti, con le stesse mansioni, seppur con alcune rinunce. I restanti hanno deciso, consensualmente con le parti, la risoluzione del contratto. Soddisfazione anche da parte della nuova proprietà: “quando abbiamo deciso di rilevare l’hotel, abbiamo scoperto che il Roma è l’Albergo di Piacenza – ha detto Emio Incerti – abbiamo voluto mantenere aperta la trattativa sindacale che ha espresso grande sinergia, utile per tutti a partire dalla rinunce che hanno fatto i lavoratori, che per noi sono stati il presupposto da cui ripartire con nuove assunzioni. A luglio e agosto la struttura sarò chiusa per permettere interventi nelle parti comuni, per essere pronti a settembre con la riapertura. Nel periodo invernale procederemo al maquillage delle singole stanze”. Fondamentale la cabina di regia e il ruolo svolto dall’amministrazione anche per la vecchia proprietà Cementirossi, rappresentata dal dott. Gallinari: “fin da subito la famiglia Vecchi, che rappresento – ha detto Gallinari – si è impegnata a far sì che l’albergo continuasse a vivere, facendo di tutto per portare a casa questo risultato per una sorta di debito di riconoscenza verso la città. E’ stato fondamentale – ha proseguito – la volontà di andare avanti e lo stimolo, dietro le quinte, dell’amministrazione è stata molto importante”. Unanime da parte dei sindacati il ringraziamento ai lavoratori che hanno firmato l’accordo senza eccezioni; “c’è stato un metodo condiviso – ha detto Fiorenzo Molinari Cgil – tutti hanno dato qualcosa, è stata davvero un’azione di squadra”. “I 14 lavoratori sono come una dote – ha sottolineato Francesca Benedetti Cisl – che offriamo al nuova gestione”. “Dai lavoratori c’è stata la più grande disponibilità nonostante i momenti di tensione della prima fase – ha detto Vincenzo Guerriero Uil – senza di loro tutto questo non ci sarebbe stato”.