CUGINI:”EMERGENZA MINORI STRANIERI, UNA BOMBA AD OROLOGERIA”

Una bomba ad orologeria. Sono parole utilizzate dall’assessore Stefano Cugini per definire la situazione che il comune sta vivendo con la presa in carico dei minori non accompagnati. Ad oggi l’amministrazione non ha più un posto disponibile per ospitarli. Una ottantina di minori di etnie diverse, soprattutto albanesi ed egiziani, sono collocati tra strutture del comune e convenzionate, circa 100 euro al giorno per il loro mantenimento; il problema si pone quando nuovi arrivi bussano alla porta dell’assessorato ai servizi sociali, come in queste ore. Il problema sta nella legge stessa: una volta che i minori arrivano sul territorio è il comune a doversene prendere in carico al cento per cento anche se non ci sono più posti a disposizione. 

Una situazione ai limiti di guardia, che rischia di esplodere, e la parte debole è quella dell’amministrazione che oltre a rimetterci penalmente nel caso non si prenda in carico dei minori arrivati sul territorio, spesso si trova anche a dover fare i conti con le critiche dei cittadini. La situazione sarebbe risolvibile se a livello centrale fosse la regione a smistare le presenze in base alla disponibilità delle province.

Un discorso che si lega a doppio filo con un’altra necessità a cui il comune deve far fronte quella dell’emergenza abitativa. A Piacenza sono in graduatoria 700 persone per un alloggio, il comune sta potenziando l’agenzia per l’affitto per accogliere le esigenze di quella cosiddetta “fascia virtuale”, circa il 40 per cento, che rimane fuori dal mercato, perchè non può permettersi di pagare un affitto ma neppure di entrare in graduatoria per un alloggio popolare.

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BERTOLA, BORGO FAXHALL: “SIAMO PRONTI AD AZIONI ECLATANTI”

Promettono azioni eclatanti i commercianti della galleria commerciale Borgo Faxhall se non si agisce subito. Un’ esortazione più che esplicita indirizzata all’amministrazione e alla politica in generale, perchè abbandonino le chiacchiere e passino ai fatti. Hanno agli animi esacerbati da anni, ben 15, in cui si è preso atto del problema di ciò che accade attorno al centro commerciale ma non si è fatto nulla per risolverlo, per colpa di una convenzione finita male. Ma ora che un progetto c’è è doveroso portarlo avanti. E’ la sintesi del pensiero di Cesare Bertola direttore del consorzio a cui sono associati i commercianti di Borgo Faxhall che ha partecipato alla seduta di consiglio comunale proprio sulla discussione del progetto di riqualificazione. “Ci sono cittadini piacentini che hanno investito i risparmi nel loro negozio – ha detto Bertola – si sono organizzati con la sorveglianza, con le telecamere di sicurezza, e nonostante questo in 15 anni si visti isolati in un contesto degradato, in cui tutto ciò che accadeva all’esterno sembrava in realtà accadesse all’interno della galleria, e questo non è vero”. In 15 anni oltre una trentina di saracinesche si sono abbassate, le aspettative rispetto a questo luogo sono andate via via scemando. Non ci stanno ad essere classificati operatori commerciali di serie B perchè devono subire le conseguenza dell’esterno che vortica attorno alla zona della stazione e del quartiere Roma. “Il tempo delle parole è proprio finito, questo è l’unico progetto che si avvicina all’originale e mi sembra l’unico realizzabile. Siamo seduti su una polveriera, la gente prima o poi esploderà – prosegue Bertola – agiremo in qualsiasi modo e in ogni sede se avremo la percezione che la politica non prenderà le decisioni che non è più possibile demandare”.

 

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ASILO INTERNAZIONALE E SOCIAL HOUSING AL QUARTIERE SAN GIUSEPPE

Un asilo che ospita bambini da 1 a 5 anni, l’utilizzo intensivo della lingua inglese e degli spazi esterni in modo sperimentale. Sono le tre linee guida del nuovo asilo, in fase di realizzazione, che sorgerà al quartiere San Giuseppe. Un progetto nato dall’idea lanciata da Confapi Piacenza durante l’assemblea annuale del giugno scorso e accolta favorevolmente dall’amministrazione comunale. All’interno del nuovo asilo verranno ospitati bambini da 1 a 5 anni a cui verrà insegnato la lingua inglese in modo intensivo, come negli asili internazionali,  in un contesto di housing sociale. Il progetto prevede il coinvolgimento delle fasce più deboli, il recupero totale del quartiere potenziando le aree verdi per arrivare ad standard abitativi di qualità. L’apertura della struttura è prevista per l’anno scolastico 2016/2017, i posti disponibili per la fascia d’età da 1 a 3 anni saranno tra i 12 e i 14, ancora da stabilire le fascia successiva. Vicino al nuovo asilo, che verrà realizzato completamente in legno, troveranno spazio anche importanti servizi Acer come il quartierato sociale e lo sportello di mediazione sociale. Nei mesi scorsi il quartiere San Giuseppe era stato al centro di alcune polemiche da parte dei residenti che lamentavano cattive frequentazioni, schiamazzi e sporcizia soprattutto nelle aree verdi. Questo progetto unitario, che vede la compartecipazione del pubblico (Comune e Acer) e del privato (Confapi), sembra andare nella direzione di smorzare le polemiche nell’ottica del social housing con una particolare attenzione alle fasce deboli, in questo caso i bambini.

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BORGO FAXHALL, NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE

Tre obiettivi: soddisfare le esigenze commerciali, dei pendolari e dare una risposta al tema della razionalizzazione degli spazi comunali. Sono le linee che hanno portato l’amministrazione ad elaborare e presentare il progetto di riqualificazione di Borgo Faxhall. Un progetto a cui si lavora da anni, anzi decenni, forse troppi, che ha subito stop forzati a causa di convenzioni che non hanno portato ai risultati attesi. Non si poteva più aspettare, ci sono interessi troppo importanti concentrati in quella zona, primi fra tutti il rilancio del commercio oggi in una situazione drammatica, ma anche le esigenze dei pendolari e dei fruitori dei mezzi pubblici. In 15 anni di vita, il centro commerciale Borgo Faxhall ha visto abbassarsi una trentina di serrande, oggi molti negozi all’interno della galleria sono sfitti e i cittadini non vedono quel luogo come il luogo dove fare acquisti, condizionati da ciò che accade all’esterno.

Nel nuovo comparto presentato dall’assessore Bisotti sorgerà la nuova autostazione per gli autobus, al posto del parcheggio da 190 posti del centro commerciale. L’amministrazione ha in programma di farne uno nuovo nella zona accanto alla chiesa di Torricelle. Il Berzolla che fine farà? É un edificio sotto tutela della Sovrintendenza che il Comune spera di ottenere e di ragionare insieme ai cittadini per un suo futuro utilizzo. La partita del Piano Caricatore invece dovrebbe concludersi il 16 ottobre quando sindaco e assessore andranno al Ministero della Difesa per definire la cessione. Il discorso economico finanziario è più complesso, semplificando è accaduto questo: il debito di Coemi, la società che nel 96 aveva firmato la convenzione con il comune, è di 4,5 milioni di euro. Coemi ha chiesto di arrivare ad una soluzione che, pur riconoscendo il debito, si trasformasse in un altro tipo di proposta. L’amministrazione ha così scelto di liquidare e riconoscere la compensazione di questo debito in cambio di 3300 metri quadrati di spazi in cui verranno collocati gli uffici comunali. Il concetto è: Coemi non ha realizzato le opere concordate ma ha offerto spazi dove troveranno casa gli uffici del comune. Tutto questo complesso, autostazione, parcheggio, opere viabilistiche annesse e verde, verranno realizzate attraverso la vendita degli edifici comunali di via Scalabrini e via Verdi. E i cittadini come vedono il progetto? Molto scetticismo tra i rappresentanti delle associazioni ma anche tra gli abitanti di una zona che ricordano tristemente come recitava lo slogan di una ventina di anni fa: “borgo faxhall il pezzo di città che mancava”.

FONDAZIONE, L’OPPOSIZIONE PROPONE TRE ALTERNATIVE A TOSCANI E MOLINARI

Giacomo Vaciago, Ettore Gotti Tedeschi e Corrado Sforza Fogliani. Sono le personalità che secondo l’opposizione in consiglio comunale potrebbero

ricoprire la carica di Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La commissione consiliare 1, riunita per dibattere ancora una volta sul tema, non è certamente partita con le migliori premesse; accanto al presidente Perrucci non vi era alcun rappresentante della Fondazione. Non ha partecipato il presidente in regime di prorogatio Scaravaggi “per ragioni di opportunità”, non lo ha fatto neppure il vice Anselmi orma ex, ma soprattutto l’assenza più evidente è stata quella del sindaco Dosi, come ha sottolineato nel suo intervento il consigliere Marco Colosimo. “Rammarico per la mancata partecipazione del sindaco – ha detto il consigliere di Piacenza Viva – che si è dimostrato non adatto ad amministrare la  città”. Il leitmotiv dei consiglieri è stato “cosa ci stiamo a fare oggi qui, dal momento che non c’è nulla di nuovo e soprattutto non ci sono gli interlocutori richiesti?” Il consigliere della Lega Polledri si è scagliato contro la scelta di Toscani sostenuto dal Comune. “Che competenze finanziarie può avere questa figura? proponiamo un’alternativa alta, noi lo abbiamo fatto. Che fine ha fatto l’iter che la commissione si era data?” ha concluso Polledri. Gugliemo Zucconi ha preso le difese del primo cittadino: “non vi potete appigliare alla Fondazione per attaccare il sindaco. Su questo fronte non abbiamo potere”.

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160MILA EURO AL COMUNE DI PIACENZA DAL CONSORZIO DI BONIFICA. LO HA STABILITO IL TRIBUNALE

La gran parte del territorio comunale non è soggetta al tributo consortile: lo ha stabilito il tribunale di Piacenza pronunciandosi sulla controversia relativa al contributo di bonifica per gli immobili di proprietà comunale che ha visto l’amministrazione opporsi al Consorzio di Bonifica di Piacenza e alla Regione Emilia Romagna. Il Consorzio è stato condannato a restituire 160 mila euro oltre agli interessi legali. Dovuto solo il tributo unicamente per gli immobili nelle zone di Mortizza, Le Mose e Dossi di Roncaglia. 

Nel contempo, il Tribunale ha ritenuto che l’esistenza delle opere gestite dal Consorzio conferiscano al territorio un mero beneficio generico che, in forza delle leggi in materia e dei precedenti di giurisprudenza consolidatisi, non giustifica la pretesa contributiva del Consorzio stesso. Il principio sancito dal Tribunale è che il beneficio dato dalla regimazione delle acque, derivante al restante territorio comunale dalle altre opere idrauliche gestite dal Consorzio, è non solo generale, ma anche mediato dalla rete fognaria realizzata dall’Amministrazione comunale e non incide direttamente a favore dei singoli immobili, per cui non è dovuto il contributo consortile per gli immobili di proprietà comunale siti nelle altre zone della città.

La sentenza si intreccia con la nuova richiesta inviata dal sindaco Paolo Dosi nei giorni scorsi al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Demanio regionale di ottenere la gestione diretta, da parte del Comune, degli impianti Finarda, Armalunga, canale Diversivo Est e Ovest, attraverso una concessione prodromica anche all’acquisizione della proprietà. Ciò consentirebbe una gestione e manutenzione diretta degli impianti collegati alla rete fognaria da parte del soggetto gestore della rete, oggi Iren, con risparmio di spesa e una funzionalità di cui beneficerebbe la collettività locale.

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START UP FINANCING, MERCOLEDÌ SECONDO APPUNTAMENTO

Secondo appuntamento mercoledì 9 luglio  con Start up Financing al Cubo l’iniziativa promossa da Comune, Piacenza Expo e Camera di Commercio.  All’interno di e-Qbo in piazza Cavalli, in queste settimane diventato fulcro di innovazioni e nuovi talenti, una decina di neo imprendigori presenteranno la loro idea d’impresa in pitch da 90 secondi. Zerocinque23 li registrerà e al termine dei tre mercoledì,  l’ultimo è in programma per il 16 luglio, realizzerà una pagina web dedicata all’evento in modo da mettere in contatto i giovani imprenditori con i potenziali investitori nel corso della prossima iniziativa Start up Financing. Appuntamento alle 18.30 per le videoregistrazioni, al termine Nicola Gobbi di Unifidi Emilia Romagna presenterà le opportunità del fondo rotativo StartER per le PMI dell’Emilia Romagna.

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BIOGAS BORGOTREBBIA, IL TAR RESPINGE IL RICORSO DEI CITTADINI

Il Tar ha scritto la parola fine alla diatriba sull’impianto biogas di Borgotrebbia. La sentenza ha respinto il ricorso presentato dai cittadini che nei mesi scorsi avevano organizzato incontri pubblici e assemblee per illustrare i pericoli che, a loro avviso, sarebbero derivati dalla realizzazione dell’impianto. A questo proposito era sorto proprio un comitato di residenti che aveva presentato il ricorso. In una sentenza di una trentina di pagine però il Tribunale amministrative scrive di non aver riscontrato irregolarità.

Questa la nota del comune

Gran parte dei motivi formulati dai ricorrenti può condensarsi in un’unica sostanziale censura: gli enti che hanno preso parte alla Conferenza dei servizi non avrebbero svolto un’adeguata istruttoria, non avendo approfondito le tematiche della tutela del parco, dell’aumento del traffico, delle immissioni inquinanti, delle garanzie inerenti il ripristino dell’area dopo la dismissione dell’impianto. Si contrappone il dato documentale per cui, gli Enti e le Autorità che hanno partecipato al procedimento, dopo aver chiesto integrazioni e chiarimenti, si sono espressi tutti favorevolmente sul progetto per la realizzazione dell’impianto a biogas con potenza. L’Ente Parco – si legge nella sentenza – si è espresso in termini di coerenza con le finalità istitutive del parco in quanto tendente a promuovere la multifunzionalità di un’azienda agricola locale, mediante un’attività economica connessa, che differenzia il proprio reddito e che si basa sull’uso sostenibile delle risorse naturali, risultando le conclusioni il frutto di una attenta analisi e ponderata valutazione di tutti gli aspetti coinvolti nel progetto assentito: dalla viabilità all’assenza di rischio per l’ambiente, dalla compatibilità del progetto con l’area parco alla non interferenza con i vicini Siti di Interesse Comunitario. I ricorrenti, nella sostanza, non condividono le valutazioni espresse dalle varie amministrazioni coinvolte, sostituendo proprie valutazioni di opportunità a quelle dell’amministrazione. Anche le censure rivolte al Piano del Traffico sono infondate. Le amministrazioni coinvolte – è scritto – nel procedimento non hanno rilevato problemi di viabilità o di emissioni atmosferiche generate dai mezzi di trasporto. La tesi dei ricorrenti è che detto progetto andrebbe sottoposto a procedura di Valutazione di Ambientale, Invece, l’impianto che produce biogas da biomasse non smaltisce, nè tratta rifiuti e non è in alcun modo qualificabile come industria insalubre. Si tratta di un impianto che produce energia, mediante un particolare procedimento – viene sottolineato – che si concreta nel cosiddetto biogas, per cui vengono introdotti elementi organici che procedono ad un’attività riproduttiva rispetto alle sostanze immesse, pertanto tali elementi non sono rifiuti, utilizzati per essere smaltiti o in qualche modo trattati, ma servono per iniziare l’attività di decomposizione delle sostanze immesse, ai fini della produzione energetica. Non può essere condivisa neanche la tesi per cui detta legge regionale andrebbe dichiarata incostituzionale. Non risulta la presenza in zona di altri progetti analoghi, non è prevista la produzione di rifiuti, non si tratta di un impianto inquinante, è contemplata l’utilizzazione esclusiva di risorse naturali e non è ragionevole ipotizzare significativi disturbi ambientali atteso che l’impianto sorgerà in zona agricola e non a ridosso di un agglomerato urbano ad alta densità”. Come osservato dalla difesa del Comune, che la Regione Emilia Romagna ha posto particolare attenzione alle tematiche ambientali, con riferimento a progetti quali quello in discorso, minimizzando i potenziali impatti degli impianti a biogas sull’ambiente e sulla cittadinanza. Infine il Tar ha respinto la domanda di risarcimento dei danni dell’Azienda Nuca e condanna i ricorrenti alle spese del giudizio a favore di ogni parte costituita. I ricorrenti erano difesi dagli avvocati Paolo Michiara di Parma e Augusto Ridella di Piacenza, il Comune da Elena Vezzulli dirigente della Avvocatura Comunale, la Provincia da Silvia Natalini e Federico Silvestrini, l’Arpa Regionale–Ente Gestione Parco e il Ministero per i Beni Culturali dall’Avvocatura di Stato, l’Asl di Piacenza da Aida Fogliazza e l’Azienda Agricola Nuca da Laura Recchioni e Simone Mazzoni.

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HAPPY END DEL COPRA VOLLEY. RUGGIERI SOCIO, LPR SPONSOR

Il 7 maggio sembrava che la pallavolo della massima serie fosse destinata a lasciare Piacenza. A distanza di quasi due mesi la situazione si è capovolta. Non solo il Copra parteciperà al campionato di A1 e alla Champions ma c’è la prospettiva di un progetto pluriennale. Dario Ruggieri, imprenditore piacentino che da anni svolge la sua attività in Svizzera, sarà socio di Guido Molinaroli nella gestione del Copra volley. Un ingresso in società corposo e importante non si sa ancora se nelle vesti di presidente o amministratore delegato. Lpr rappresentato da Stefano Arici  sarà uno dei principali sponsor che i giocatori porteranno sulla maglia nel prossimo campionato.

Il servizio completo con le interviste su www.zerocinque23.tv

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IL GIOCO DELLO SCAMBIO LIBRI

Utilizzare la cultura e l’incontro per far rivivere luoghi, per certi aspetti, dimenticati. Libri all’aria aperta nasce sull’esempio di Berlino dove all’interno dei parchi cittadini avviene un vero e proprio scambio di libri. La luppoleria Parole di Birra, in collaborazione con l’associazione Shopping Area Quartiere Roma e l’Unione Commercianti, ha localizzato l’iniziativa. Luogo scelto i giardini Merluzzo dove da venerdì 20 giugno si potranno incontrare adulti, adolescenti e bambini per scambiarsi cultura. In che modo? Attraverso il mezzo più classico e intramontabile, il libro. Nei giardini verranno disposti cinque contenitori in legno per riporre i testi, forniti dalla Fabbrica dei Grilli, e darli in uso ai visitatori. In questo modo, oltre che ritrovare il piacere di un buon libro, ci si può riappropriare di un luogo spesso al centro di polemiche e dinamiche che poco hanno a che fare con la cultura. Il libro potrà essere scambiato, dedicato e inventato. L’iniziativa ricalca la filosofia del progetto Porta Galera 3.0 che verrà presentato nei prossimi giorni. Riempire spazi, farli rivivere, portare gente con attrazioni semplici ma di qualità. Le premesse sono buone, staremo a vedere.

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