BARACCHI: “RESTRINGERE LA ZTL PER UN CENTRO STORICO DAVVERO PEDONALE”

A Vicenza avviene che la grande distribuzione percorre il centro a bordo di risciò a pedali, o elettrici o alimentati con piccoli pannelli solari. La suggestione arriva dall’architetto Giuseppe Baracchi che ricorda quando sei anni, era il 2016, con un’assessore dell’allora giunta Dosi, si parlava di riduzione del traffico del cosiddetto “ultimo miglio” attraverso l’utilizzo di mezzi dolci proprio come questi, magari utilizzando per il loro deposito aree dimesse. Chi si oppose furono proprio i grandi marchi della distribuzione.

Ma il discorso resta in piedi eccome se si guarda al PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile a cui è strettamente collegato il tema della qualità dell’aria e della vita in generale.

La proposta del Pums del comune di Piacenza prevede un allargamento della zona a traffico limitato. L’architetto baracchi e i giovani dello studio hanno pensato ad una riduzione della ztl alle quattro piazze cittadine, con pedonalizzazione totale, parcheggi in prossimità della zona traffico limitato e le mura e allargamento delle aree utili a parcheggio oltre le mura.

ALTERNATIVA PER PIACENZA. “PUG FERMO AL PALO, MA PER L’AMMINISTRAZIONE NON C’E’ FRETTA!”

I consiglieri di ApP, Cugini e Rabuffi, tornano sulla questione Piano Urbanistico Generale che ha occupato gran parte dell’ultima seduta di consiglio comunale; in particolare sulla bocciatura della mozione Percorso PUG partecipato depositata da Alternativa per Piacenza nel luglio scorso.

Ecco il testo del comunicato

Come Alternativa per Piacenza non possiamo rimanere silenti di fronte al quadro preoccupante emerso ieri in consiglio comunale durante il dibattito sulla mozione urgente, presentata dai nostri due rappresentanti, circa lo stato del percorso per la redazione del Piano Urbanistico Generale che
ricordiamo essere, come riconosciuto da tutti, lo strumento strategico di disegno del volto della città dei prossimi anni.
Sorprendente, in primis, la critica dell’assessore all’Urbanistica e di qualche consigliere di maggioranza sul carattere di urgenza attribuito alla mozione, specie quando per voce dello stesso assessore si è appreso che il percorso partito nel 2019 e che doveva oggi essere avviato alla sua conclusione, si trova invece “allo stato embrionale”.
Anziché cogliere l’occasione per inchiodare la precedente giunta alla responsabilità di non essere nemmeno riuscita a produrre il c.d. “quadro conoscitivo”, ovvero la fotografia attuale della città, si è preferito riversare su ApP il risentimento per la lesa maestà di doversi confrontare.
Meglio sarebbe stato, per esempio, chiedersi se si è pagato qualcosa al gruppo incaricato nel 2019 di redigere il PUG e se sì, a fronte di quali obiettivi raggiunti, dato che parliamo di soldi pubblici.
Imbarazzante, altrimenti non si può definire, la bocciatura della richiesta di opporsi a eventuali perequazioni per il consumo di terreno, vale a dire la possibilità fra Comuni, compensandosi a vicenda, di pianificare utilizzi di suolo superiori al limite imposto dalla legge regionale, che ribadiamo essere uno dei temi maggiormente critici. Sappiamo bene che la questione si decide sul
piano provinciale, ma era una chiara indicazione politica quella che chiedevamo di esporre ai cittadini. Che dire poi del richiamo fatto più volte da giunta e maggioranza al coinvolgimento dei portatori di interesse nell’ambito del percorso partecipato, da tutti riconosciuto dover essere non
solo a parole? In tema di VALSAT (Valutazione Strategica Ambientale e Territoriale) abbiamo sentito parlare molto di sviluppo economico e solo in seconda battuta di salvaguardia ambientale, che dovrebbe invece essere la priorità assoluta, non solo un efficace bandierina da campagna elettorale. Vaga anche la risposta sui termini di decadenza degli accordi operativi, che valgono certo per i progetti autorizzati e da convenzionare, ma non per quelli rigettati, che quindi devono decadere, come del resto evidenziato nella mozione. Sembra noiosa burocrazia, inutili tecnicismi per addetti ai lavori. Ma dal PUG dipende molto del futuro di Piacenza.

Ricapitolando, l’intera maggioranza ha bocciato l’atto presentato da Luigi Rabuffi e Stefano Cugini, in uno strano equilibrio tra i punti condivisi, la conferma che il documento ricalca le indicazioni di legge e il problema di un voto favorevole, che avrebbe fatto “dettare l’agenda” da ApP, come specificato dal capogruppo del Partito Democratico e rinforzato dall’assessore, con il suo “non ho colto nella mozione l’urgenza e il senso di dettare il ritmo alla giunta. Lasciateci lavorare per arrivare alla nuova scadenza in modo più sereno”.
Peccato, il senso della mozione era, al contrario, quello di appoggio e sostegno. L’invito a non disturbare il manovratore, è la seconda volta che ci tocca farlo notare, contrasta con il ruolo dei consiglieri comunali eletti dai cittadini, che meritano rispetto per il loro impegno e la dovuta considerazione delle loro sollecitazioni quando sono, come in questo caso, argomentate e di
enorme interesse generale.

La sensazione di una stroncatura politica perché la proposta è arrivata
dalla minoranza di Alternativa per Piacenza lascia davvero l’amaro in bocca

LE NUOVE DELEGHE DELLA GIUNTA TARASCONI: “SPACCHETTATI” SCUOLA E AMBIENTE

Deleghe nuove, deleghe create ad hoc per accompagnare i cambiamenti e le necessità che la città sta affrontando. Durante la presentazione della nuova squadra di governo, ai più non sarà certamente sfuggito la presenza di alcune deleghe “inedite” affidate ai nuovi assessori. Una su tutte la delega alla Città della notte affidata all’assessore Simone Fornasari. “Si tratta – ha detto la prima cittadina – di rendere più viva Piacenza anche nelle ore notturne nel rispetto di tutti senza recare disturbo. Per questo ho pensato a questa delega per la valorizzazione della città della notte”.

Ma non è l’unica. All’architetto Adriana Fantini, ex vicepresidente dell’ordine degli architetti, è stata affidata anche la delega Cabina di regia PNRR per la gestione dei cospicui fondi in arrivo per la città.

Le deleghe relative alla scuola sono state, come si dice in gergo, “spacchettate” tra l’assessorato alla politiche per l’infanzia e le politiche educative. Nel dettaglio: all’assessore Nicoletta Corvi, oltre alle deleghe al Terzo settore, contrasto alla povertà, servizi sociali e politiche per la salute, è stata attribuita la delega ai servizi per l’infanzia, in particolare nidi e scuole per l’infanzia. All’assessore Mario Dadati, sport e politiche educative che comprendono scuole primarie e secondarie di secondo grado, elementari e medie per intenderci.

Anche il macro settore delle politiche ambientali è stato suddiviso in più deleghe: all’assessore Matteo Bongiorni è stata affidata la cura del verde pubblico, mentre alla collega Serena Groppelli le politiche ambientali più generali: ambiente, agricoltura, qualità dell’aria e dell’acqua. A lei sono andate anche altre nuove deleghe che riguardano la partecipazione popolare, le pari opportunità, la cultura della memoria e delle legalità e i rapporti con le confessioni religiose.

ECCO LA NUOVA GIUNTA TARASCONI: “TRA CINQUE ANNI PIACENZA SARA’ UNA CITTA’ MIGLIORE”

Eccola la squadra della sindaca Katia Tarasconi: età media 47 anni, sei uomini e quattro donne, chiamati ad uno a uno sul palco dei Teatini alla presenza di un pubblico numeroso. Emozione ma soprattutto grande senso di responsabilità sono state le parole pronunciate dai nei assessori, per lo più nuovi alla politica, nel senso più amministrativo del termine.

Clima festoso e una sindaca sorridente e molto soddisfatta sono stati gli ingredienti dell’atteso momento, che si aspettava da giorni.

Due le parole ai cui Tarasconi ha fatto riferimento nel suo discorso iniziale: unitarietà e responsabilità proprio come in una squadra. E a conferma di questo anche un gesto: la consegna di una maglia bianca , sul retro il cognome del neo assessore e davanti il logo del comune di Piacenza, nulla di più.

Eccoli allora: Marco Perini di professione commercialista, vice sindaco con deleghe alle risorse umane, finanziarie ed efficienza amministrativa; Nicoletta Corvi, da sempre legata al mondo della cooperazione a cui vanno le politiche per l’infanzia, la solidarietà, l’abitazione e l’inclusine sociale; Mario Dadati, insegnante di educazione fisica che ha le deleghe alle politiche educative e sport; Adriana Fantini architetto, pianificazione per lo sviluppo urbano sostenibile e senza barriere; Christian Fiazza avvocato che ha le deleghe alla cultura, turismo e marketing territoriale; Matteo Bongiorni a cui va la manutenzione, il decoro urbano, sviluppo patrimonio e cura del verde pubblico; Serena Groppelli fotografa, politiche ambientali, partecipazione e identità territoriale; Simone Fornasari sviluppo e valorizzazione commerciale, servizi al cittadino e trasformazione digitale; Francesco Brianzi musicista a cui vanno le politiche giovanili università e ricerca.

CULTURA IN AFFIDO: MANO TESA AI MINORI IN CARICO AI SERVIZI SOCIALI

Era un progetto pensato prima della pandemia che la pandemia stessa ha costretto a riporre in un cassetto. Oggi è il momento di avviarlo, almeno in via sperimentale, perché di mezzo ci sono i minori che vivono in condizioni di difficoltà e la cultura può tendere loro la mano

il progetto si chiama Cultura in Affido, un percorso che mette in collegamento le famiglie, favorisce la crescita di una comunità educante e permette la fruizione di attività dedicate e proposte culturali del territorio. In pratica le famiglie, ma anche i single, potranno prendere in affido un minore in carico ai servizi sociali per fargli conoscere la opportunità culturali che offre il territorio. La platea di potenziali minori è abbastanza ampia, basti pensare che prima del covi le famiglie un carico erano 300, oggi 350 con mediamente due figli

ALTERNATIVA PER PIACENZA PERDE NUOVI PEZZI. ESCONO ANCHE M5S E SINISTRA RADICALE

Sembra che alla fine qualunque tentativo di trovare una mediazione sia fallito, così da far naufragare il progetto politico del centro sinistra unito Alternativa per Piacenza, In verità unito non lo era più ormai da settimane: Rifondazione Comunista aveva già salutato il progetto qualche tempo fa: oggi insieme a lei ci sarebbero anche il Movimento 5 Stelle, la componente ambientalista e Pc in Comune. “Non c’è la serenità per andare avanti” scrivono alcuni componenti, tra loro Davide Bastoni, Enrico Caruso, Giuseppe Castelnuovo, Sergio Dagnino, Stefano Forlini, Luigi Rabuffi, Giovanni Toscani, Milvia Urbinati, Davide Vanicelli. “Dopo lungo e sofferto confronto, siamo arrivati alla conclusione che, al momento, – affermano – non esistono le necessarie condizioni. Manca a tutti, causa gli sviluppi dell’ultimo mese, la dovuta serenità per andare avanti”. In particolare si riferiscono alle primarie per la scelta del candidato sindaco su cui invece il PD ha puntato nell’ultimo mese tutti gli incontri.

La frattura più insanabile è proprio con il Partito Democratico, che insieme ad Art.1  ha caldamente appoggiato le primarie di coalizione, da celebrare con regole aperte per agevolare la più ampia partecipazione dell’elettorato di centrosinistra. Per contro, i movimenti della sinistra radicale e altre personalità di estrazione civica invece hanno chiesto di proseguire nel confronto solo interno alla plenaria (composta da circa 120 persone) per decidere il candidato, oppure di stabilire regole più stringenti per la consultazione e la selezione dei candidati.

Oggi questi due gruppi costituiscono di fatto la spaccatura del movimento. I secondi continueranno a chiamarsi Alternativa per Piacenza? Presenteranno un candidato o una candidata? Forse riproporranno Stefano Cugini, lo stesso che era stato rifiutato dal PD? Domani mattina è convocata una conferenza stampa proprio per spiegare le motivazioni dell’uscita.

SENSORI PER MONITORARE ARIA, VERDE E ASSEMBRAMENTI: ECCO IL PROTOCOLLO SMART CITY

Sensori collocati in diversi punti della città collegati a specifiche antenne che saranno in grado di raccogliere una serie di dati ambientali sulla temperatura, pressione e qualità dell’aria, irraggiamento solare e del terreno, manomissioni non autorizzate di impianti, rilevatori di presenza e misure elettriche, raggiungimento di livelli di allarme o soglie di intervento

Tutto questo grazie al protocollo di intesa tra Comune e Confindustria Piacenza per la collaborazione in tema di smart city.

Fondamentale il braccio operativo di RICT, cluster di aziende con una solida esperienza tecnologica impegnato per la diffusione della cultura e dell’innovazione tecnologica.

ARCIGAY: ANNULLATO IL DRAG QUEEN SHOW. “INGIUSTIFICATA CENSURA DELLA GIUNTA”

Alla fine sarà uno spettacolo a metà. Lo spettacolo sarebbe stato quello organizzato da Arcigay Piacenza Lambda La prima vota fui rivolta dove era previsto un’esibizione di Drag Queen Show, il luogo scelto ed autorizzato dal Comune Spazio 4. Nella cronaca dei fatti qualcosa non è andato; prima la consigliera Gloria Zanardi di Fratelli d’Italia ha sollevato non pochi dubbi sulla “finalità educativa” dello spettacolo proprio all’interno di Spazio 4, poi l’assessore alla politiche giovanili Zandonella ha di fatto firmato lo stop. 7

La serata prevista per il 16 luglio si svolgerà solo in parte; confermato il concerto dei Cani della biscia, il dj set ma non il Drag Queen Show. In una nota Arcigay Piacenza e Arci fanno sapere che le drag non si esibiranno per ordine del Comune ma saranno comunque presenti. “A questo punto tutti presenti per una Piacenza colorata libera e aperta …. non anestetizzata.

Una decisione, quella di non far esibire le drag, presa per “evitare di esporre a gravi conseguenze la cooperativa (L’Arco ndr) che gestisce Spazio 4, come sotteso dal documento trasmesso dagli uffici comunali, faremo comunque la serata rinunciando allo spettacolo delle Drag Queen. Gli artisti saranno comunque presenti per prendere parte all’iniziativa”.

Arcigay si definisce incredula e rammaricata “per questa ingiustificata censura da parte della Giunta comunale verso uno spettacolo che era parte della serata di beneficenza organizzata dalle nostre associazioni per ricordare l’inizio della lotta contro le discriminazioni, cioè i moti di Stonewall a New York nel 1969. Un’esibizione ironica quanto popolare, che ha già raggiunto più di 180 prenotazioni da parte di tante persone, di diversa età, sesso, estrazione culturale, etero e omosessuali, indifferentemente. Sarebbe stato uno spettacolo per i piacentini per fare cultura divertendosi. Certamente non è questa la Piacenza che vogliamo. Quella che sogniamo è una città aperta, inclusiva e ricca di colori. Che prosperi arricchendosi delle differenze, non sopprimendole”.

La nota si chiude con l’invito a partecipare numerosi alla serata “più colorati e favolosi che mai” semmai potesse bastare a recuperare entusiasmo perduto.

CULTURA: UN TAVOLO CONDIVISO CON LE REALTA’ PIACENTINE. STANZIATI 210 MILA EURO

Un tavolo di confronto da cui escano idee, proposte e collaborazione tra le varie realtà coinvolte. E’ l’intento dell’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi che guarda avanti verso il rilancio delle attività culturali dopo il brusco lockdown.

Per questo convocato un tavolo “partendo dalle realtà iscritte
all’Albo comunale delle Associazioni che operano nel settore culturale. Lo spirito vuol essere inclusivo – ha specificato l’assessore – pertanto vi potranno aderire anche tutti gli altri soggetti che riterranno di iscriversi all’Albo.”.

Un percorso di dialogo e di confronto che dovrà avvicinare Comune e attività interessate non solo  a parole ma soprattutto nei fatti. “Non solo proposte ma anche sostegno concreto a un settore fondamentale che, se lasciato solo, rischia di morire”. A proposito di risorse la giunta ha messo a disposizione la somma di 210 mila euro che saranno assegnati attraverso bandi aperti a tutte le realtà culturali.

“Oltre alla richiesta di ulteriori location per le tante attività delle associazioni piacentine, è emersa, da parte di tutti, la necessità di una nuova collaborazione, “richiesta che rientra proprio nello spirito di questi
incontri”, puntualizza l’assessore. il tavolo “si allargherà
coinvolgendo tutte le realtà culturali, anche istituzionali, che a diverso titolo intervengono in ambito culturale”.

VIOLENZA DI GENERE: ANCHE UN CONVEGNO DEDICATO A ELISA POMARELLI

La prima arma è parlarne. Per portare alla luce il sommerso spesso intriso di violenza domestica occorre parlare e, in questo modo, far sentire le donne meno sole ma accolte e accompagnate. Quasi 400 donne all’anno vengono assistite dal Telefono Rosa di Piacenza; praticamente una trentina di telefonate al mese arrivano al centro antiviolenza. Numeri che non calano. E perché di violenza di genere non si parli solo in occasione del 25 novembre o dell’8 marzo il Comune insieme a numerose associazioni ha organizzato tante iniziative rivolte alla donne, ma anche ai compagni e ai bambini.

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