CONFINDUSTRIA, ROTA: “PER IL NUOVO OSPEDALE NOI CI SIAMO”

Un intero semestre con il fatturato in crescita, esportazioni in aumento e quel che conta di più l’occupazione a + 0.83 per cento, che pone Piacenza al terzo posto in regione. Ce fossero di bilanci così, è il pensiero di Alberto Rota presidente di Confindustria Piacenza nel giorno della 73esima assemblea alla presenza della massime autorità cittadine, a cui ha preso parte anche lo scienziato  Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’istituto italiano di Tecnologia di Genova.

E in merito al nuovo ospedale, tema scottante dell’ultimo periodo, il presidente di Confindustria non ha dubbi: occorre farlo per il territorio con la disponibilità degli industriale di sedersi intorno al tavolo.

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SIVAM PARLA SEMPRE PIU’ PIACENTINO

Ottansei anni tra pochi giorni e l’obiettivo di ancora al futuro. Parte da qui il rilancio di Sivam, storica azienda leader del settore zootecnico a fianco di chi coltiva e alleva per rendere sempre più competitiva la filiera nazionale foraggio formaggio. Conta su due sedi, una a Casalpusterlengo l’altra a Battipaglia, da un anno e mezzo il presidente Cella ha deciso di guardare al futuro grazie all’inserimento, nell’assetto societario, di due piacentini di grande esperienza, Silvio Ferrari e Emilio Bolzoni.

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CONFINDUSTRIA: ANCHE L’EDILIZIA CON IL SEGNO POSITIVO

Continua la serie positiva per l’industria piacentina. Nel secondo semestre del 2017 tutti i comparti produttivi hanno visto risultati in crescita. Cartina tornasole dello stato di salute dell’economia di Piacenza è l’ inversione di tendenza segnata dai materiali edili: dopo anni di risultati con il segno meno, in questo semestre si registra invece lo 0,3 per cento.
A tracciare il bilancio della situazione e’ Confindustria Piacenza, nel fornire la consueta indagine svolta ogni semestre presso le imprese associate, che rappresentano 3 miliardi di euro di fatturato e circa 9 mila addetti.
Il report è stato presentato dal presidente Alberto Rota, insieme al direttore Cesare Betti e Luca Groppi dell’Ufficio Studi.
Nel dettaglio, aumentano il fatturato complessivo (7,76 per cento), fatturato esterno (9,83 per cento), fatturato estero (5,96), occupazione (0,83).
Tra i settori con le migliori performance figura la meccanica, con un fatturato interno che cresce del 16,22 %, così come quello alimentare con ottimi risultati sui mercati internazionali (11,09%) e nazionali (10,46%).
La sensazione di ottimismo si riverbera anche sul 2018 appena iniziato, dicono Betti e Rota, nonostante le variabili di incertezza rappresentati dal nuovo governo e dalle ripercussioni dovute alla Brexit e nuovi dazi.
Ma nonostante questo un imprenditore su due, nel campione preso in considerazione, si aspetta di veder aumentare gli ordini e il fatturato nel 2018.
Un giudizio positivo viene espresso su alcuni provvedimenti adottati dal precedente Governo, uno di questi è il Jobs Act.
‘Non toccatecelo – ha detto Betti , noi non diamo valutazioni di carattere politico ma se le cose funzionano non vanno toccate, e i risultati ci sono stati’.
‘Per noi il Jobs Act ha cambiato il modo di approcciarci alle assunzioni – continua Rota -, poter contare su assunzioni a tempo indeterminato dà maggiore serenità. Non a caso sono calate tutte le altre forme di assunzione e a tempo determinato, stage ecc..’

CONFINDUSTRIA: CRESCITA IN CHIAROSCURO PER LA SECONDA META’ DELL’ANNO

E’ una crescita in chiaro scuro quello che emerge dai dati congiunturale relativa alle variazioni economiche del secondo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo dell’ano precedente. L’indagine, che porta la firma di Confindustria Piacenza, è stata svolta su un campione di un centinaio di imprese che rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti.  Il fatturato cresce complessivamente del + 5.29%, più consistente per quanto riguarda il fatturato estero +9.22% rispetto a quello domestico +3.94%. A livello settoriale continua il calo per le imprese del settore materiali edili -4.55% mentre prosegue positivamente il settore alimentare +2.46% e quello delle industrie varie +11.64% che comprendono i settori tessili, arredamento, legno, chimica, vetro; aziende, superiori ai 10 addetti, che rappresentano casi di eccellenza nelle loro nicchie di settore. Buone anche le performance del settore meccanico +5.71%.

L’occupazione cresce dello 0.83%: in generale il dato relativo all’occupazione cresce nelle aziende più strutturate con oltre 100 dipendenti. Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga risultano in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Capitolo investimenti: il dato complessivo dello 0.67% nasconde una grande diversità tra settori. I numeri positivi del settori alimentare +10.68% e delle industrie varie +9.06% fanno da contraltare a quello negativo del settore meccanico -24.33%.  Al primo posto degli investimenti c’è la formazione: il 53% degli imprenditori ha investito in quest’area seguito dall’ICT e da ricerca e sviluppo.

Le previsioni formulate dagli imprenditori sull’andamento dei primi sei mesi del 2017 confermano uno scenario di ripresa; il 42% di essi si aspetta un aumento di fatturato nella prima metà del 2017, contro il 6% che ne prevede una diminuzione.

CONFINDUSTRIA: FATTURATO NEGATIVO, OCCUPAZIONE IN CRESCITA

Dopo due anni il fatturato complessivo delle imprese manifatturiere piacentine è in calo dell’1,44 per cento.  Il dato è emerso dall’indagine congiunturale del primo semestre 2016 effettuata dal centro studi di Confindustria Piacenza. Il presidente degli Industriali Alberto Rota legge questo dato secondo due parametri, uno negativo e l’altro positivo. Negativo perchè le diminuzione del fatturato è stato causato per lo più dall’andamento dell’oli&gas che sul territorio piacentino ha una forte incidenza, ma di contro tante altre aziende, di altri settore, stanno tenendo testa e stanno esportando all’estero. Il fattore positivo, secondo Rota, è che “emergono anche dati positivi come quelli sul’occupazione, aumentata dello 0.5 per cento, accompagnato da una forte diminuzione della cassa integrazione, in calo del 70 cento. Questo perchè, in questi primi sei mesi del 2016, le aziende non si sono aspettate cali negli ordini, la produzione non  è calata e la volontà degli imprenditori è quella di investire, prova ne è il calo della cassa integrazione.

Sul fronte dell’edilizia le cose sembra stiano iniziando a viaggiare nel verso giusto: i salari dichiarati sono aumentati del 10 per cento e gli occupati del 6.7 per cento. Gli addetti complessivamente sono 2 mila, contro i 4 mila del pre crisi.

rota dati confindustria

GIANCARLO BIANCHINI, ANTONINO D’ORO 2016, SI RACCONTA. A TUTTO TONDO

Politica, volontariato e giovani. Questo è Giancarlo Bianchini che il 4 luglio riceverà il premio Antonino d’Oro 2016. Lo abbiamo incontrato nella sua abitazione mentre ci ha raccontato il suo costante impegno civile, espresso attraverso la politica nei banchi della Democrazia Cristiana in Parlamento negli anni 80, e il volontariato con l’As.so.fa. di cui è presidente.

E’ il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia ad esortare gli imprenditori piacentini ad osare ed investire, soprattutto sulla meccanica la vera risorse del nostro territorio, di cui l’Italia deve andare fiera. Boccia è intervenuto alla 71 esima assemblea provinciale degli industriali.

Nessuna dieta; per vivere meglio occorre imparare a conoscere ed ascoltare il proprio corpo. Parola di Massimo Gualerzi, cardiologo, autore del libro La dieta super Salute. Si va ben oltre quello che si mangia, quello che conta è stare bene mangiando non necessariamente dimagrendo.

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BOCCIA E IL SUO MESSAGGIO AGLI INDUSTRIALI PIACENTINI

“Siamo pessimisti nelle previsioni e ottimisti nelle aspettative”. E’ il messaggio che il presidente nazionale di confindustria Vincenzo Boccia ha rivolto alla platea degli imprenditori piacentini riuniti in cattolica per la 71 esima assemblea provinciale di Confindustria. Una esortazione ad osare e a tornare ad investire, cosa che è mancata nell’ultimo periodo complice la coda della crisi ancora fortemente presente. Oggi occorre credere ed investire sulla politica industriale.

Il servizio completo nella nuova puntata di A Tutto Tondo 

boccia rota

A PIACENZA LA DIFFERENZIATA NON SFONDA. A TUTTO TONDO

A Piacenza la raccolta differenziata non sfonda. Il dato oscilla tra il 56-57% e cresce di un solo punto percentuale all’anno. In provincia alcuni comuni arrivano al 70%. Ma per l’amministrazione un discorso così complesso non si può basare solo su dati numerici, perchè il cambiamento delle abitudini va introdotto gradualmente e le tariffe non si devono alzare. Bene, abbiamo fatto un viaggio tra cassonetti, campane di raccolta della città e abbiamo trovato non poche sorprese. Ad esempio in alcune zone esiste ancora il cassonetto verde della indifferenziata, ma accanto ci sono anche le campane di plastica, vetro, lattine e il bidone marrone dell’umido. Una contraddizione?

E se della riqualificazione delle aree militari si occupassero giovani professionisti? Ci hanno provato, partecipando ad un concorso indetto dal comune, tre studenti di architettura del Politecnico di Milano che hanno elaborato un masterplan sul recupero del Laboratorio Pontieri, in particolare sull’area della caserma Nino Bixio recentemente passata dalla Difesa al Demanio.

Il fatturato cresce, seppur di poco, e questo fa ben sperare. Quello che invece non va nella direzione giusta è la mancanza di fiducia degli imprenditori. Il 49% ha una pessima opinione del futuro che blocca di fatto la realizzazione degli investimenti. Lo confermano i dati sull’indagine congiunturale del centro studi di Confindustria relativi al secondo semestre 2015. Altro dato che fa riflettere l’aumento del fatturato interno e il calo dell’estero.

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TRENO VELOCE MILANO – PIACENZA, LO STOP DEL PIRELLONE

E’ una corsa ad ostacoli quella che hanno affrontato in questi mesi Comune, Provincia e Confindustria per ottenere un collegamento ferroviario di qualità tra Milano e Piacenza. Un collegamento efficiente in vista di un evento di portata mondiale quale è Expo 2015 che, a sei mesi dall’avvio, non c’è ancora. O meglio ci sarebbe stato se il progetto, di cui si parla da tre anni, non avesse subito stop forzati in particolare dalla regione Lombardia. Il rischio? Quello di ospitare i visitatori di Expo su treni che oggi hanno 50 anni, carrozze di vecchia concezione, parecchio datate, che segnarono una vera svolta nel mondo ferroviario, ma negli anni 60.  A luglio sindaco dosi, presidente Trespidi e presidente Bolzoni erano convinti di essere arrivati ad una proposta di giusto compromesso che prevedeva: il coinvolgimento dell’azienda ferroviaria regionale Tper, l’utilizzo di due nuovi treni noleggiati dalle ferrovie svizzere, l’aggiunta di 7+7 corse al giorno verso Milano Centrale con arrivo a Rogoredo in circa 35 minuti, la sostituzione di tutti i treni del 1965 con altri meno vecchi, più efficienti, più capienti prima di Expo e per sempre dopo Expo e l’esecuzione di questo servizio per 12 mesi. Tutto questo però è stato completamente messo in discussione nell’incontro del primo agosto scorso alla regione Lombardia: 4 corse in più in una direzione con treni noleggiati, 8 corse sempre con treni noleggiati in sostituzione dei vecchi esistenti, mantenimento di 12 corse con i mezzi del 1965, servizio fatto solo per il periodo dell’Expo e quindi solo 6 mesi, percorso lento con fermata in tute le stazioni e tempo di percorrenza di 50 minuti, cancellazione dell’impegno espresso dall’assessore lombardo Del Tenno per una partecipazione ai costi. Proposta semplicemente irricevibile.

E adesso cosa si devono aspettare i piacentini? Una ennesima proposta al ribasso? Salutare per sempre l’idea di avere a disposizione dei 2700 pendolari una linea ferroviaria di qualità al pari di altre città del nord distanti dal capoluogo lombardo come Piacenza? Il presidente Trespidi punta ai vertici di Expo con cui bisogna aprire una fase di dialogo e al comune di Milano.

Il consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti esorta gli amministratori ad un gesto eclatante come le dimissioni di massa, ecco il testo: E’ assurdo e, al tempo stesso, vergognoso: Piacenza, nonostante la sua vicinanza a Milano, rischia di continuare a non avere un collegamento veloce con il capoluogo lombardo. Eppure di Piacenza per Expo ci sarà bisogno, eccome. Di fronte ad atteggiamenti dilatori, nonostante la piena disponibilità piacentina, ribellarsi è giusto “, lo sostiene Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.” Il presidente Trespidi, il sindaco Dosi e il presidente di Confindustria Bolzoni hanno fatto bene a continuare ad insistere per avere il collegamento. Ora – continua la nota – va posta in essere qualche clamorosa azione per obbligare anche il Governo ad intervenire. Le ferrovie sono degli italiani, che le mantengono con le proprie tasse, e – quindi – anche dei piacentini, non certo delle Regioni. Tanto più che il federalismo ferroviario fa veramente pena.” ” Expo 2015 a Milano non è frutto del caso, ma dell’impegno e delle risorse stanziate dai Governi che, negli ultimi anni, si sono succeduti. Piacenza – aggiunge Foti – non può continuare a restare l’ultima provincia dell’impero per l’Emilia-Romagna e la figliastra per la Lombardia. Certo, se fossimo collocati in quest’ultima Regione, il problema non sussisterebbe. Ma il fatto che non sia così non è una buona giustificazione per tenerci nell’isolamento.”” Di essere solo ascoltati i piacentini sono stufi: o qualcuno interviene e consente, seppure in una situazione di grave ritardo, che il collegamento veloce Piacenza-Milano sia istituito – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale – oppure dimettiamoci tutti in massa: sindaci, consiglieri comunali ed assessori. Una volta tanto, facciamo una battaglia per Piacenza a testa alta.”

MAGICA BULA, L’ASILO NIDO DELLA SILICON VALLEY PIACENTINA

Dopo un paio d’anni l’idea del presidente di Confindustria Emilio Bolzoni è diventata realtà. L’idea di un asilo nido a servizio delle mamme e dei papà che lavorano in azienda oggi non è più solo sulla carta, si chiama Magica Bula e si trova a Gariga di Podenzano. La struttura, inaugurata 11 anni fa, ospita 32 bambini da 0 a 3 anni, 7 posti sono riservati ai bambini dei Casoni. A questi, nella primavera del 2015, si aggiungeranno altri 12 posti nella palazzina a lato oggi in fase di costruzione avanzata. Questi 12 posti saranno riservati ai bambini i cui genitori lavorano nella zona industriale di Gariga. Un vero e proprio nido aziendale, ma c’è una novità in più che da alla struttura un primato nazionale. 

I bimbi dei lavoratori delle aziende dei Casoni che aderiranno all’iniziativa, residenti nei Comuni di Podenzano, Piacenza, San giorgio e Carpaneto, potranno fare domanda di ingresso all’asilo nido. Il Comune di Podenzano si è infatti impegnato a riservare 12 posti ai dipendenti delle aziende del territorio. Le tariffe saranno agevolate anche per le mamme e i papà delle aziende di gariga che risiedono in comuni differenti da Podenzano. Le aziende, su base volontaria, contribuiranno ad abbattere la quota che i loro lavoratori dovranno sostenere.