BARDASI, AUSL: “IN UN ANNO TRENTA NUOVI DIRETTORI. IL PROBLEMA E’ IL SOTTOFINANZIAMENTO”

Trenta nuovi direttori nell’ultimo anno, tutti con altissime competenze; tra questi anche il nuovo direttore di chirurgia vascolare, in servizio proprio da oggi, arriva dal Maggiore di Bologna, poi altri due da Reggio Emilia e Mantova. A breve arriverà il nuovo direttore di chirurgia generale e di oncologia che andrà a sostituire il dottor Luigi Cavanna.

Le novità in materia di personale sono arrivate dalla direttrice generale dell’Ausl Paola Bardasi, in audizione in consiglio comunale su richiesta della civica di centro destra di Patrizia Barbieri.
Ci tiene la dg a specificare che se fino a pochi mesi fa i piacentini andavano a Parma per farsi curare, oggi scelgono Piacenza. Cresce la mobilità attiva del
2 per cento, in particolare per la PET.
Eppure Piacenza è una realtà di confine, per cui è fisiologica la mobilità dei cittadini verso la Lombardia; ma qualcosa è cambiato, ci tiene a ribadire Bardasi: non si percepisce più un sistema di competizione ma di integrazione;  le realtà vicine non sono competitor ma una ricchezza.

Capitolo criticità: tempi di attesa per le visite dermatologiche (77 giorni) e visite oculistiche (sotto i 30 giorni), poi c’è delicato tema dei consultori;
Bardasi ammette che non è un periodo facile, prima di tutto perché il sistema è sottofinanziato. Una criticità sottolineata anche dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi.

Positivi invece i dati che riguardano i ricoveri cresciuto dell’1,4 per cento, day hospital del 3,6 per cento, le sedute operatorie del 12,6 per cento.
52 anestesisti, compresi i contrattisti, hanno migliorato di molto la situazione in reparto, prima definita “da spavento” da Bardasi; più 49 per cento dei ricoveri in oculistica; 35 mila visite ambulatoriali in più; i Cau aperti a Piacenza, Bobbio, Fiorenzuola e Podenzano hanno registrato 48.275 accessi.

Capitolo nuovo ospedale; entro il 7 aprile verrà emesso il nuovo bando per la scelta del promotore tra le nove candidature arrivate. Entro l’anno sarà individuato l’operatore economico che dovrà costruirlo. La modalità sarà un partenariato pubblico privato light, dove al privato verrà demandata solo la costruzione, la gestione impiantistica e dei muri.

https://www.facebook.com/share/v/1BFBWHp4q1/

IL PUG ARRIVA IN CONSIGLIO: PAROLA D’ORDINE RIGENERAZIONE URBANA, NO CONSUMO DI SUOLO

Su richiesta di nove consiglieri della minoranza il Piano Urbanistico Generale è approdato anche in consiglio comunale. “Una richiesta – ha motivato la consigliera Patrizia Barbieri – per approfondire insieme ai progettisti del piano alcune questioni che ci stanno particolarmente a cuore come quella ambientale”. E’ toccato all’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini tracciare ancora una volta le linee generali del PUG accogliendo le quattro sfide “ambiente, attrattività, lavoro e sicurezza. Qui è entrata in gioco la visione della città; abbiamo chiesto di tradurre tecnicamente nel Piano la prospettiva nuova che la comunità di Piacenza chiede a gran voce”.

Poi è stato l’architetto Fabio Ceci ha illustrare ai consiglieri li linee principali del piano “che parte dalla legge regionale del 2017 e che vuole  costruire strategie per recuperare l’esistenza attraverso l’edilizia sociale, soddisfare bisogni di nuovi luoghi di lavoro, per accogliere nuove imprese. Un piano che guarda al medio lungo periodo dove non vengono indicate le eventuali aree di espansione urbana consentite dalla legge regionale (la quota del 3% del territorio già urbanizzato), ma si definiscono quali caratteristiche dovranno avere eventuali nuovi sviluppi insediativi, come ad esempio la necessità che nuovi edifici siano contigui al tessuto già urbanizzato e non isolati. Occorre inoltre accompagnare – ha chiarito Ceci – un miglioramento qualitativo del tessuto logistico esistente, in termini ambientali e di servizi”.

Lungo l’elenco dei consiglieri di maggioranza che hanno preso la parola “nonostante la richiesta della convocazione del consiglio venisse da noi – ha fatto notare il consigliere Massimo Trespidi – siete dei parassiti – ha detto rivolgendosi ai colleghi – se non fosse stato per noi, dopo l’adozione in giunta de 4 marzo, in consiglio sarebbe arrivato ad ottobre 2025. Dovreste ringraziarci non prenotarvi per parlare. Per immaginare la Piacenza dei prossimi 25 anni dobbiamo porci il tema del recupero delle aree militari come strategia, perché costituiscono luogo di disponibilità urbanistica. Un altro tema è la valorizzazione e il sostegno del commercio in centro, affrontato al di fuori dei soliti paradigmi; ma la riflessione va fatta su una questione che mi pare non più eludibile, ovvero qualità della vita a Piacenza. Abbiamo il tasso di mortalità tra i più alti per tumori; risulta fondamentale avere un’aria più sana. Per questo occorre aumentare spazi verdi e parchi pubblici. L’altra questione è quella della politica della piste ciclabili e l’urbanizzazione del centro storico, non portandovi le auto ma rendendolo abitabile”.

La consigliera Claudia Gnocchi del Gruppo Misto ha parlato del PUG “come un documento di partenza e non di arrivo a cui si è giunti attraverso un lavoro di sintesi non sempre facile in maggioranza, con la consapevolezza che la città ha troppo sofferto in tema di inquinamento”. Anche Gnocchi ha puntata sui punti chiave che guideranno il Piano, ovvero la rigenerazione del suolo e il consumo zero di suolo. “Siamo soddisfatti nel vedere che gli ex orti di via Campesio, il terreno ex Camuzzi di via Morigi, aree per cui anche la popolazione si è mobilitata, non saranno toccate”.

Il consigliere Stefano Cugini ha sottolineato invece come sul sito Investinpiacenza compaia il “bollone”, l’area di 1.800.000 metri quadrati a Roncaglia, per insediamenti produttivi, esortando gli uffici a toglierlo dalla home page. “Siamo andati a Cannes solo ed esclusivamente per alcune aree, Bastione Borghetto, hotel San Marco, ex ospedale militare, cascina San Savino,, ed è stato molto utile perché ho notato, per la prima volta dopo tre anni, che alcuni investitori ci sono venuti a cercare e non il contrario come era avvenuto fino ad ora. Abbiamo avuto qualche interlocuzione solo per le rigenerazioni, non per il consumo di suolo. Spiace per ciò che compare su Investinpiacenza, chiederemo di rimuoverlo, ma il bollone non compare nelle aree su cui investire, mettiamoci una pietra sopra”.

LA DESTRA ATTACCA: “LA PRATICA DEL POLISPORTIVO NON E’ QUELLA VOTATA A SETTEMBRE. MUTUO AUMENTATO DI 800MILA EURO”

La principale variazione al documento unico di programmazione che non ha convinto gran parte della minoranza è stato l’aumento del mutuo contratto per la riqualificazione del Polisportivo, dopo l’accordo con la società Glaukos sulla variante del progetto, che di fatto prevede la demolizione dell’attuale struttura. “Un aumento di 800mila euro – denuncia il consigliere della civica Barbieri-Liberi Massimo Trespidi – che cade sulle spalle del Comune; a settembre, quando abbiamo votato il progetto era ben diverso: oggi si è passati dalla ristrutturazione dell’immobile all’abbattimento. Perché non portate questa modifica in consiglio – ha chiesto Trespidi rivolgendosi alla giunta – ve lo dico io, per i mal di lancia che avete in maggioranza rispetto a questo progetto”.

Rincara la dose la consigliera di FdI Sara Soresi “il progetto non mi ha mai convinto – ha detto – la società che lo redatto non è mai venuta sul posto, mi è giunta voce che abbia studiato la situazione su Google Maps”. “L’amministratore delegato di Glaukos – ha denunciato la consigliera Patrizia Barbieri – ha annunciato su Linkedin che la variante era stata approvata dalla giunta, prima ancora che lo sapesse la stampa o altri”.

“Le amministrazioni saranno sempre più costrette a ricorrere al partenariato pubblico privato, perché in tagli che vengono fatti a livello centrale costringono gli enti locali a fare da soli. L’oggetto della pubblica utilità non sono gli 800mila euro in più del mutuo, ma dare alla città un servizio sportivo adeguato alle richieste dei più giovani”. “Quello che abbiamo contestato – ha risposto la consigliera Barbara Mazza – non è il project financing – ma aver votato un progetto a settembre che oggi non è più tale”.

Dal consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi sono arrivate forti critiche riguardo all’aumento delle spese per gli incarichi esterni all’avvocatura comunale: “continuiamo a scontare l’effetto del trasferimento dell’avvocato Vezzulli, per i piacentini un vero salasso e la cosa mi indispettisce tantissimo. Oggi nel DUP vediamo che la spesa è passata da 10mila euro inizialmente previsti a 50mila euro. Una situazione inaccettabile, perché questo denaro potrebbe servire ai piacentini per altro. Sulla pratica Polisportivo – conclude Rabuffi – trovo sbagliato che le amministrazione contraggano mutui perché generano spesa corrente”.

“Al di là delle visioni che legittimamente ognuno di noi ha – è intervenuta un chiusura la sindaca Tarasconi – io non ritengo che accendere mutui non sia un modo di governare non dignitoso, anzi. Se serve per migliorare le strutture, è virtuoso andare in quella direzione. È chiaro che i conti devono essere in ordine. Nessuno fa investimenti su un’opera se questa non viene ritenuta di interesse pubblico. Mi lascia l’amaro in bocca far sembrare che abbiamo cambiato le carte in tavola per fare qualcosa d’illecito. Quale sarebbe stata l’alternativa, lasciarlo come è oggi? Per noi è sbagliato, abbiamo la volontà di dare ai piacentini un bel luogo dive fare sport e quegli spazi meritano una riqualificazione. Oggi – conclude la sindaca – è partita la convocazione per la conferenza dei servizi decisoria per il Polisportivo”.

Al termine della discussione generale la variazione è passata con 19 voti favorevoli, sei contrari, un astenuto e quattro non partecipanti.

 

 

NUOVO REGOLAMENTO DI ACCESSO AI NIDI: L’OK UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE

Ha ottenuto l’unanimità dei consensi dal consiglio comunale il nuovo regolamento per l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia, nella fattispecie gli asili nido. L’assessore Nicoletta Corvi ha illustrato le principali novità, già anticipate in commissione Servizi Sociali: domande semplificate, punteggi più equi con la possibilità di ottenere il posto, ampliamento del ventaglio delle scelte passate da 3 a 6. Tra le novità anche l’equiparazione del lavoro dipendente rispetto a quello autonomo dei genitori rispetto al punteggio per la scelta della struttura. “In tutto 620 posti, 30 unità in più da inizio mandato – ha sottolineato il consigliere di Piacenza Coraggiosa Borsi Infantino – che aumenteranno di 180 unità quando termineranno i lavori a Vallera e Borgotrebbia”.

“E una bella modifica del regolamento – ha detto il capogruppo di ApP Stefano Cugini – che dimostra di avere ragionato sui singoli punti, attento anche alle condizioni dei precari, grazie al calcolo dei punteggi per le scelte”. Proprio Alternativa per Piacenza ha presentato un ordine del giorno, relativo alle provenienze dei Comuni diverso dal capoluogo, che ha creato un vivace dibattito tra i consiglieri, ma anche alla fine ha ottenuto voto favorevole. Nell’odg si chiedeva che “l’amministrazione si faccia parte attiva
valutando l’opportunità di avviare interlocuzioni con gli altri Comuni della provincia, specie quelli di cintura, per affrontare il tema in un’ottica di area vasta e considerare la possibilità di convenzioni con il sistema dei servizi educativi per l’infanzia della nostra città, così da alleviare i disagi alle
famiglie pendolari in difficoltà”.

Contrario all’ordine del giorno tutto il centro destra; in particolare il consigliere della civica Barbieri-Liberi Massimo Trespidi ha sottolineato come sia “innegabile che il problema esista ma non è così che si risolve, a mano  che il comune in questione ci metta il 100% dei soldi. State usando bandierine politiche su un odg che non risolve il problema”.

“Noi diremo no – ha fatto eco la collega Patrizia Barbieri – ApP ha posto un tema che è quello di aprire ai non residenti. Questo odg parte dal presupposto che pur non pagando le tasse a Piacenza queste persone danno il loro contributo al sistema produttivo cittadino, contemplando la possibilità di convenzione. Non siamo d’accordo che il Comune di Piacenza sopperisca alle famiglie che non risiedono nel capoluogo. Non creiamo false aspettative ai non residenti, perché non possiamo permetterci neppure la certezza del servizio per i residenti”.

“Se avessimo voluto cambiare il regolamento avremmo presentato un emendamento non un ordine del giorno” ha precisato il consigliere Luigi Rabuffi; favorevoli all’ordine del giorno anche il gruppo della civica Piacenza Oltre e Tarasconi.

Approvati anche gli emendamenti presentati da Alternativa per Piacenza, riguardante il tempo di rientro da una ipotetica situazione debitoria; da Sara Soresi e Gloria Zanardi riguardanti le tariffe nel periodo estivo.

“Grazie a tutta l’aula per il dibattito costruttivo – ha concluso la sindaca Tarasconi – questo è un tema cruciale e fondamentale; sapere che nella città ci sono servizi che vengono incontro quando una famiglia è in difficoltà nella gestione dei figli piccoli, credo sia un valore in più.
Abbiamo scritto una bella pagina sul valore del servizio dell’asilo nido del Comune di Piacenza”.

GIORNATA DEL RICORDO, SORESI SI SCAGLIA CONTRO ANPI. CUGINI “PAROLE FASCISTE”. TARASCONI “ATTACCO PRETESTUOSO”

Scontro in consiglio sulla Giornata del Ricordo, dedicata alla vittime delle foibe. Ad accedere la miccia la consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi; in modo un pò inaspettato, per la verità, dal momento che la cerimonia avvenuta questa mattina ai giardini di via Trivioli è stata caratterizzata da grande partecipazione  oltre che delle autorità anche di associazioni e bambini delle scuole primarie della città. Ma la capogruppo di Fratelli d’Italia ha messo nel mirino delle critiche l’incontro organizzato sabato da Anpi Piacenza in Fondazione “un all’insegna del giustificazionsimo e del revisionismo storico, accusando ingiustamente il fascismo del martirio della popolazione giuliano-dalmata”. Un  incontro definito “scandaloso”. Aspre critiche anche all’indirizzo dell’assessore Serena Gropelli che detiene la delega alla Memoria “cultura della memoria o cultura delle memoria selettiva? – domanda Soresi – forse che l’assessore intende fare cultura di una sola memoria”.

A stretto giro arriva, con una nota, la risposta della sindaca Tarasconi “usare una giornata come quella del Ricordo per attaccare pretestuosamente l’amministrazione dai banchi del Consiglio comunale, credo sia davvero ciò che di più lontano possa esistere dal mio modo di vedere la politica. La Giornata del Ricordo ci vede tutti partecipi in modo sincero, al di là delle distinzioni”.

La prima cittadina era al parco dedicato ai martiri delle foibe insieme alle associazioni, autorità civili e militari, ai bambini delle scuole. “C’ero io e c’era l’assessora Serena Groppelli che tra le sue deleghe ha appunto la “Cultura della memoria” e che, poco prima della cerimonia, era a portare i saluti dell’amministrazione nell’ambito dell’iniziativa “Andremo via anche noi. Istria, ricordi di un esodo” dedicata alle scuole secondarie di secondo grado e organizzata dall’Istituto di Storia Contemporanea di Piacenza, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri in collaborazione con il Comune”.

Tarasconi ricorda che al Giardino del Ricordo erano presenti i rappresentanti del centrodestra e il ministro Tommaso Foti. “Tra l’altro è stato proprio il ministro a farmi i complimenti per le parole che, con il cuore, ho rivolto ai presenti. E mi ha fatto davvero piacere – fa sapere la sindaca – in questo contesto di unità, nel giorno di una ricorrenza così sentita da tutti, l’attacco frontale contro l’assessora Groppelli da parte della consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi mi ha davvero stupito. Anche perché si basa su informazioni non vere. Qualche esempio sul lavoro di squadra che ci vede tutti coinvolti: l’inaugurazione della panchina nel giardino della Besurica intitolato a Norma Cossetto, martire delle foibe, è stato frutto del suo lavoro. Così come lo è stato, con l’assessore Christian Fiazza, lo spettacolo teatrale “Adio, vecia Pola” dedicato alla tragedia delle foibe che si è tenuto al Farnese. E ancora, fa parte del suo lavoro occuparsi dei tanti eventi dedicati alla Memoria e al Ricordo che vengono proposti da enti, associazioni e scuole e per i quali vengono richiesti la collaborazione o il patrocinio del Comune. Fa tutto parte di un impegno più che tangibile. Le persone coinvolte lo sanno bene. E probabilmente lo sa bene anche la consigliera Soresi, che tuttavia ha scelto di gettare benzina su un fuoco che in realtà oggi non era nemmeno acceso”.

Anche il capogruppo di ApP Stefano Cugini ha risposto all’intervento di Soresi “un attacco inqualificabile all’Anpi che cerca di fare memoria di ciò che è accaduto”. E rivolgendosi alla capogruppo di Fratelli d’Italia “parole fasciste dalla prima all’ultima. Il presidente di Anpi si è limitato a dire una verità storica . Repetti non può ricordare cosa c’è stato prima della tragedia delle Foibe? Non venite a farci la morale. Studiate la storia.”

Dello stesso tenore l’intervento del  consigliere del PD Salvatore Scafuto “Atto di vergognoso revisionismo. Chi tenta di riscrivere la storia non fa altro che alimentare pericolosi rigurgiti. È nostro dovere ricordare tutti i morti, non ce ne sono di serie A e di serie A. La verità storica è complessa e non può essere dato in pasto alla politica di oggi”.

TAGLIO DELL’IMU PASSA ANCHE CON IL VOTO DEL CENTRODESTRA. APP CONTRARIA. TARASCONI: “AVREMO MENO ALLOGGI SFITTI E PIU’ CANONI AGEVOLATI”

Per la maggioranza si tratta di un’azione concreta per rispondere alla crescente emergenza abitativa, per l’opposizione, invece, è mero opportunismo politico; ma alla conta dei voti, il provvedimento del taglio dell’Imu per i proprietari di case, compresi enti del terzo settore e Onlus, è passato con il parere favorevole di tutto il centrosinistra, dei Liberali e pure del centrodestra, contraria solo Alternativa per Piacenza.

Il provvedimento, illustrato con enfasi dall’assessore al Bilancio Gianluca Ceccarelli, prevede un abbassamento l’Imu (Imposta Municipale Unica) per i proprietari di abitazioni, compresi gli enti del Terzo settore e le Onlus; “una scelta che rappresenta l’impegno concreto dell’Amministrazione ad assicurare un minor carico fiscale per i proprietari di case in modo che ciò influisca positivamente sui canoni d’affitto e, più in generale, sul “benessere” della comunità – ha spiegato Ceccarelli – non solo affitti ridotti, soprattutto per studenti e categorie più fragili, ma anche maggior utilizzo del patrimonio immobiliare esistente con conseguente minor consumo di suolo”.

A Piacenza l’aliquota Imu a canone concordato sarà pari allo 0,49%. A Parma è 0,80, a Ferrara è più del doppio: 1,06. E uscendo dall’Emilia-Romagna, anche a Cremona l’aliquota è 1,06, a Pavia è 0,96, ad Alessandria è 0,86. Esempi portati dall’assessore per dimostrare che “il Comune di Piacenza si attesterà, con questo provvedimento, tra i quelli con le aliquote Imu più basse in Italia e in assoluto l’ente più virtuoso dell’Emilia-Romagna in questo senso”.

La manovra, che vale 439mila euro in meno per le casse comunali, dovrebbe favorire gli affitti calmierati oltre che rimettere sul mercato gli alloggi sfitti a fonte della domanda sempre più elevata; una somma che per il centrodestra è “poco coraggiosa”  e che per ApP finisce per danneggiare i più poveri come una “patrimoniale al contrario”.

“Si è arrivati a questa misura dopo un’attenta e difficile analisi sull’impatto del bilancio comunale che non consente ampi margini – ha spiegato la sindaca Tarasconi – non risolveremo il tema case ma abbiamo dato un indirizzo politico, andare su un canone concordato che è uno dei più bassi in Italia segna un indirizzo. Non centra il coraggio, ma solo i numeri, i conti per capire se possiamo permetterci questo passo: speriamo così che ci siano più immobili sul mercato a canone concordato e meno sfitti”.

“Un provvedimento che strizza l’occhio a quella parte del mondo liberale che vi ha aiutato a vincere le elezioni – ha bollato così la manovra il consigliere della Lega Luca Zandonella – non vi è alcun regalo per i piacentini; questa amministrazione brilla per gli aumenti, non ci dimentichiamo l’aumento dell’Irpef, i fatti parlano chiaro”.

“Difficile comprendere il senso di questa delibera, se non un opportunismo politico – ha detto il consigliere di ApP Luigi Rabuffi che ha riportato alcuni dati – a Piacenza ci sono 113 mila alloggi, di questi 57.994 ad uso abitativo. Le famiglie censite dal Comune sono 49007. Quindi c’è una differenza 8800 (quasi 9 mila) immobili non occupati da nuclei familiari. Chi ci sta dentro? Si tratta di affitti in nero a studenti universitari, operatori della logistica? Dentro a questo Comune dovremmo trovare una risposta – è la dura esortazione del consigliere Rabuffi – e magari troveremmo quote di Imu e Irpef non pagate. Il Comune cosa sta facendo per cercare di capire chi abita quegli alloggi?”

“Ogni misura che non aumenta le tasse per i cittadini è positiva, però non è merito di questa amministrazione se siamo tra quei comuni con le aliquote Imu tra le più basse – è la posizione della capogruppo di FdI Sara Soresi – non è giusto cadere nella propaganda o negli slogan facili. Il paragone con l’aumento dell’Irpef non regge: chi ha pagato di più con l’Irpef non è detto che oggi stia tra i beneficiari di coloro che godono della diminuzione dell’Imu. Gli importi in gioco sono imparagonabili. È solo una mossa di opportunità politica per accaparrarsi le simpatie dei liberali, una marchetta elettorale. Questa amministrazione si sta per forza preparando al 2027. All’inizio de mandato ha alzato l’Irpef, oggi, a metà del mandato, cerca di addolcire la pillola con un piccolo contentino”.

E se la consigliera della civica di centrodestra Barbara Mazza parla di “toni trionfalistici fuori luogo da parte dell’assessore Ceccarelli”, il collega Massimo Trespidi lo definisce “un provvedimento frutto di una scelta politica che vuole diminuire la pressione fiscale, e che quindi si incammina nella giusta direzione. Ma non si tratta di un provvedimento lungimirante perché nel documento delle linee di mandato di questa amministrazione non se ne fa cenno, né si parla di locazioni o affitti. Definirlo “lungimirante” è coraggioso. La vera sfida politica è tornare alla precedente aliquota Irpef, i piacentini allora sì che vi ringrazieranno. Noi non siamo per fare le moine ai portatori di interesse, e non  dovreste esserlo neppure voi” rivolgendosi alla maggioranza.

E se per il consigliere del PD Salvatore Scafuto questo provvedimento “porta Piacenza a diventare uno dei comuni con la più bassa aliquota in regione, incentivando a mettere sul mercato il patrimonio abitativo esistente e a ridurre il costo dell’affitto”, per la consigliere della civica di centrodestra Patrizia Barbieri “è un provvedimento debole, un provvedimento fuffa. La scelta coraggiosa sarebbe quella di portare l’Irpef come era nel 2022, se riuscirete a fare questo inciderete in modo importante”.

“Ho visto il centrodestra un po’ in difficoltà – ha detto il capogruppo del PD Andrea Fossati – perché questo è in provvedimento concreto. Vi porto un esempio: molte famiglie a Piacenza hanno un secondo immobile, magari da destinare ai figli. Queste seconde case potrebbero essere vuote, perché vecchie e da ristrutturare. Con questo provvedimento si cerca di dare una scossa per quanto riguarda gli immobili sfitti. E’ pur sempre una riduzione della tassazione”.

“Le politiche della sinistra si connotano per essere redistributive – ha detto la parlamentare del PD Paola De Micheli – ed è quello che è successo anche a Piacenza nei primi anni di amministrazione Tarasconi. Sappiamo quanto sia importante avere una casa; la manovra di oggi punta anche a dare uno stimolo a questo, per mettere sul mercato qualche immobile in più rispetto a prima. La manovra di oggi va a braccetto con la riduzione dell’irpef. La riduzione dell’Imu non è in contraddizione con l’incremento dell’Irpef accompagnato all’innalzamento della fascia di esenzione totale, in una città come la nostra con un reddito pro capite al di sopra della media. Questo percorso si completa oggi e si capisce la logica di una serie di misure che abbiamo preso fino ad oggi. È abbastanza? No, ma questo è un primo passo”.

 

E’ SCONTRO SUL BOLLINO ANTIFASCISTA. “PURA IDEOLOGIA”. “TUTELA DEI VALORI DELLA COSTITUZIONE”. TRESPIDI SI ASTIENE IN DISACCORDO CON LA MINORANZA

C’era da aspettarselo che la dichiarazione sul bollino antifascista avrebbe portato, ancora una volta, alla scintille. E così è stato; al termine della discussione, il nuovo regolamento per la concessione delle sale comunali e del patrocinio degli eventi è stato approvato con il voto della maggioranza e di ApP, il voto contrario della minoranza e l’astensionismo del consigliere Massimo Trespidi che, nel suo intervento, ha marcato dai colleghi dell’opposizione, in particolare dalla consigliera Soresi.

“Io sono antifascista e non ho nessun problema a dichiararlo – ha detto Trespidi – non è vero che il fascismo è morto, c’è ancora. Così come il nazismo, rinascono sotto forme diverse. La mia posizione è molto diversa da quella dei colleghi. La parola fascista, inserita nel nuovo regolamento, non da nessun disturbo, ma è incompleta, perché se l’ideologia è una male, tutte le ideologie sono un male. Per cui l’elenco deve essere completo, altrimenti mancano dei pezzi”. Un intervento che arriva dopo quello della capogruppo di FdI Sara Soresi “questo articolo del regolamento è una pagliacciata con cui sperata di recuperare consenso dopo piazza Cittadella, un bollino sovietico, una pagliacciata che ci ha messo in imbarazzo pure a livello nazionale. Così come mi sono rifiutata di esibire il green pass per entrare in quest’aula, io non mi dichiaro antifascista, non saprei cosa è il fascismo oggi”.

“Sentire Soresi oggi dire queste parole ci fa capire quanto serva questo bollino, anzi servirebbe un bollone – ha replicato il consigliere di ApP Luigi Rabuffi –  la Costituzione è antifascista, non è anticomunista, perché i comunisti hanno fatto la Resistenza, ed erano parte dell’assemblea costituente”. E ancora “il bollino sarebbe superfluo in un modo normale, ma purtroppo normale non é dove rigurgiti dell’estrema destra stanno tornando in auge a causa del malessere diffuso e dell’ignoranza. Noi amministratori abbiamo una responsabilità”.

Voto contrario al nuovo regolamento anche dalla ex sindaca Patrizia Barbieri che “rappresenta una vera offesa alla libertà di pensiero. Il bollino antifascista diventa una iniziativa fascista. Bastava che parlaste di ideologie totalitarie, invece avete voluto evocare sessismo, fascismo e razzismo.
Volete mettere qualcosa che non è pertinente con la nostra costituzione.
Concentriamoci su quelli che sono i valori della Costituzione al di là dell’essere di sinistra o destra”.

“Una specifica aggiuntiva dopo la Costituzione – ha detto Tiziana Albasi PD – significa che ci sono in corso manifestazioni ed eventi che disattendono le regole e le leggi”. “Quella sull’antifascismo – ha aggiunto Salvatore Scafuto PD – è una dichiarazione forte in un regolamento che ribadisce i valori della Costituzione”.

“A volte mi domando perché sia così difficile dichiararsi antifascisti – ha detto nel suo intervento Matteo Anelli, Pc Coraggiosa – il vero pericolo è la naturalezza con cui si parla di fascismo. Chissà cosa direbbero partigiani…
in un modo perfetto sarebbe abbastanza scrivere A favore della costituzione, ma perfetto non è, quindi si rende necessaria una specifica”.

“Non ritengo divisivo ritenersi e dirsi antifascista – è intervenuto il consigliere Jonathan Papamarenghi –  ma non mi sento tutelato da un regolamento come questo. Insieme a fascismo vanno condannati gli altri drammi che le ideologie totalitarie hanno portato con sé. Questo è un provvedimento a metà”.

“Perché concentrarsi su fascismo, razzismo e sessismo e non su omofobia  e xenofobia?” domanda la consigliera Gloria Zanardi FdI – questo articolo del regolamento è liberticida, contraddittorio e fascista. Il bollino è solo un modo per recuperare qualche consenso da parte dell’amministrazione, oltre che per aggraziarsi ApP in lento avvicinamento alla maggioranza dopo alcune aperture. Gli unici a non aver fatto conti con la storia siete voi”.

 

 

“LA CITTA’ HA CAMBIATO VOLTO: LA VERA SFIDA E’ LA CONVIVENZA”. MONS. CEVOLOTTO ACCOLTO IN CONSIGLIO COMUNALE

E’ stato accolto in consiglio comunale al termine della visita pastorale che ha da poco concluso; mons. Adriano Cevolotto ha riportato ai consiglieri le impressioni raccolte durate le visite nelle parrocchie cittadine. “La città è cambiata per la presenza di famiglie immigrate – ha detto – il volto è molto diverso, perché non è più la fase di qualche decennio fa in cui si trattava di accogliere, oggi queste persone hanno qui la loro residenza, il loro futuro e quello dei propri figli. La sfida è costruire una convivenza”.

Il vescovo Cevolotto ha poi affrontato il tema delle emergenze: a partire da quella abitativa che può derivare dal lavoro povero e precario; quella educativa che coinvolge famiglie e genitori e quella economica.

https://fb.watch/xea8LpY_Mj/

BILANCIO: ARRIVA L’APPROVAZIONE SENZA SCOSSONI. MAGGIORANZA SODDISFATTA, CENTRO DESTRA CONTRARIO E APP ASTENUTA

E’ filata via in modo, tutto sommato, pacata la discussione e l’approvazione del bilancio di previsione, argomento che, solitamente, costringe giunta e consiglieri alle ore piccole; questa volta l’approvazione è arrivata poco prima delle 21. Sì compatto del centrosinistra (18 voti), voto contrario del centro destra ( 8 voti) e astensione dei due consiglieri di Alternativa per Piacenza.

Una manovra da 304 milioni di euro, dove la più parte delle risorse (43 milioni) è destinata al welfare; un bilancio di previsione che la sindaca Tarasconi aveva definito di visione “non guardiamo al consenso – aveva sottolineato – altrimenti certi progetti non sarebbero neppure partiti”; così come gli investimenti e i mutui di lunga durata (vd. riqualificazione del Polisportivo) definiti “debiti buoni” perché finalizzati a portare un servizio ai piacentini.

Critica la minoranza con il consigliere della civica di centro destra Massimo Trespidi che ha definito la manovra improntata all’indebitamento e alla pressione fiscale, oltre a mettere in luce “un problema politico all’interno del PD”, facendo riferimento a quanto accaduto il giorno precedente con l’approvazione dell’ordine del giorno di ApP sul consumo di suolo che ha messo alla prova la tenuta della maggioranza.

Il consigliere della Lega Luca Zandonella ha messo  in evidenza “la mancanza di progetti che riguardano la sicurezza urbana”; la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi ha motivato il voto contrario alla manovra in particolare per “il continuo ricorso agli incarichi esterni mentre, contemporaneamente, si assume nuovo personale; inoltre c’è il nodo delle fideiussioni ancora da sciogliere”.

Il consigliere di ApP Luigi Rabuffi ha motivato l’astensione del gruppo per le previsioni di aumento delle imposte e delle sanzioni collegate alle multe; “si decidono di investire i soldi dei piacentini in opere prive di senso come il parcheggio di Piazza Cittadella o il trasferimento del museo di Storia Naturale”.

A difendere la manovra ci ha pensato il capogruppo del PD Andrea Fossati elogiando “il buon lavoro svolto dall’aula, limitando le presentazioni degli emendamenti senza rinunciare alla qualità nel dibattito” sottolineando come “questa amministrazione abbia dato slancio agli investimenti pensando al futuro della città”.

Discussione dai toni morbidi, si diceva, a parte qualche emendamento più ideologico; come quelli, molto simili, presentati dai consiglieri Zandonella e Soresi relativi alla concessione degli spazi pubblici comunali attraverso la presentazione di una apposita modulistica nella quale “i soggetti richiedenti si devono dichiarare a favore della Costituzione e contro atteggiamenti di espressione fascista, razzista, sessista tipici delle ideologie assolutiste e totalitarie”. Negli emendamenti dei due consiglieri si chiedeva di aggiungere la parola “comunista” dopo “fascista”.

E’ bastata questo a produrre scintille; “mettete sullo stesso piano fascismo e comunismo, ma in Italia non è così – ha detto il capogruppo di Coraggiosa Infantino – essere fascisti significa aderire ad un modello sanguinario”; “il fascismo è stato un regime totalitario nato in Italia, con impatto devastante nella nostra storia” ha fatto eco il collega dem Scafuto; “Ricordiamoci quello che fece Berlinguer per il processo sul compromesso storico” ha dichiarato la collega Albasi.

“Basta celebrare il comunismo in Italia – ha esortato il consigliere della civica di centro destra Trespidi – “il marxismo, nel suo manifesta, prevedeva la lotta violenta; c’è bisogno di aggiungere altro? Il 18 aprile 1948 è stato lo spartiacque: la nostra fortuna è stata che ha vinto la DC”.

“Non si nega la storia che il comunismo abbia prodotto morti nessuno lo mette in dubbio – è la posizione del consigliere di Pc Oltre Spezia – ma è altrettanto innegabile che la Costituzione italiana è stata creata grazie a dialogo tra le forze socialiste, cattoliche, comuniste e liberali. Inserire la parole “fascista”, vorrebbe dire rinnegare la storia”.

“A me basta ridurre il tutto ai minimi termini – ha cercato di sintetizzare il capogruppo di ApP Cugini – il fascismo l’Italia l’ha distrutta, il comunismo invece l’ha fatta rinascere. Ogni volta che tocchiamo questo argomento si riaccende la miccia, segno che l’Italia non ha fatto i conti con la storia, a differenza della Germania”.

CONSUMO DI SUOLO, ARRIVA L’OK TRIBOLATO DELLA MAGGIORANZA ALL’ORDINE DEL GIORNO DI APP

A spiazzare, almeno inizialmente, è stato il parere dell’assessore Fantini: libertà di voto ai consiglieri rispetto all’ordine del giorno presentato da ApP sul consumo di suolo, accordi perequativi e cambi di destinazione d’uso di aree verdi. Temi caldi, non da ora certamente, che Alternativa per Piacenza ha rimesso sul tavolo anche in sede di discussione del Dup 025/2027, approvati, sorprendentemente con 21 voti a favore compresa la consigliera Soresi, e 7 non votanti, lista Barbieri, Lega e Fratelli d’Italia.

“Per la terza volta torna la parola perequazione” ha detto il consigliere di Coraggiosa Matteo Anelli, e qui a differenza della altre occasioni, possiamo dire, che qualcosa è cambiato. Oltre alla libertà di voto espressa dall’assessore Fantini, hanno convintamente manifestato parere favorevole Anelli sottolineando come questo “ordine del giorno possa darà alla città un nuovo indirizzo”, la consigliera Claudia Gnocchi “ho una sola faccia per cui non posso che essere favorevole” così come il collega del PD Sergio F erri “credo che valga il programma elettorale e la propria coscienza, e la salvaguardia ambientale è uno dei punti del programma”.

Eppure così liscia fin da subito non è andata, considerando gli scambi a quattrocchi della consigliera De Micheli con i colleghi frondisti che sono rimasti saldi ai loro intendimenti. Prova del clima per nulla disteso in maggioranza anche le parole della consigliere dem Costanza De Poli che ha parlato “di forte frustrazione, come si fa ad avere dubbi” ha domandato, confidando in una maturità e una responsabilità che credeva scontate.
A togliere dall’impaccio la maggioranza ci ha pensato, ancora la consigliera De Micheli, subito dopo un breve colloquio con la sindaca; annunciando il voto favorevole della maggioranza del PD, perché “la forza – ha detto – sta nel metodo che ci siamo dati. Dalla logica dei tifosi e delle bandierine alla condivisione”.

“Di tuffo carpiato con doppio avvitamento” ha parlato la consigliera Barbieri, di “grosso problema politico nel PD” il collega Trespidi. La sindaca Tarasconi invece ha ribadito come dopo un anno di lavoro “abbiamo trovato una quadra, un lavoro di tessitura con i consiglieri che si sono messi a disposizione”. Un giusto equilibrio insomma che ha portato, nei fatti, alla sintesi. La sensazione, tuttavia, è che le sorprese non siano finite.

Nel servizio l’intervista del capogruppo di ApP Stefano Cugini

>