Samuele Raggi è rientrato ufficialmente in consiglio comunale in surroga a Massimiliano Bariola. Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato dall’ex candidato di “Rizzi la Piacenza del futuro” che il giorno dopo le elezioni comunali del 2017 aveva chiesto il riconteggio dei voti per la mancata assegnazione di 12 preferenze. Da lì in poi è iniziato un intricato iter giudiziario fatto di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. “Pensavo che con la dichiarazione firmata dal presidente di seggio in cui veniva ammesso l’errore, fosse tutto risolto – ha detto Raggi – tuttavia il ricorso al Tar si è rivelato necessario; nel frattempo il consigliere Bariola ha presentato controappello sollevando questioni formali contro il mio ricorso. Allora mi sono rivolto al tribunale civile ordinario che ha condannato il Comune alle spese giudiziarie. Il Tar però mi ha dato torto perché avrei dovuto presentare ricorso contro Bariola surrogato all’ex candidato Rizzi. Da lì la mia decisione di appellarmi al Consiglio di Stato che ha accolto il mio ricorso. Insomma ci sono voluti tre anni, sette udienze, tre sentenze e 2/3 delle spese legali a mio carico. E’ chiaro – ha concluso Raggi – che bisogna lavorare a tutti i livelli per la sburocratizzazione del sistema”.
BALDINO IN CONSIGLIO COMUNALE: “INVESTIMENTI SUI TRE OSPEDALE PER ESSERE PRONTI AD UNA SECONDA ONDATA”. UN ANNO PER IL RITORNO ALLA NORMALITA’
Investimenti strutturali sui tre principali ospedali provinciali per aumentare fino a 53 posti l’attuale disponibilità di posti letto di Terapia intensiva e farsi trovare pronti a gestire un’eventuale ripresa epidemica del coronavirus.
E’ questo il succo del discorso del direttore generale Luca Baldino in audizione nella seduta del consiglio comunale, concentrandosi sulle tre principali strutture ospedaliere: Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola. L’obiettivo è quello di creare zone dotate delle necessarie caratteristiche fisiche e strutturali per ospitare posti di Terapia intensiva e di Sub intensiva. Gli interventi, che porteranno a 54 posti letto di terapia intensiva, si concluderanno entro il mese di agosto e avranno un costo complessivo di 2,5 milioni di euro.
“Nell’ottica di assicurare strutture e professionisti capaci di intercettare e gestire un nuovo picco, stiamo lavorando – ha spiegato Baldino – per incrementare la flessibilità complessiva delle strutture ospedaliere e la dotazione di posti letto intensivi e semi-intensivi”.
Il primo fondamentale passaggio è quello di riuscire a liberare le sale operatorie che oggi ospitano posti di Terapia intensiva, per riprendere l’ordinaria attività chirurgica.
Le modifiche strutturali previste a Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni creeranno una situazione permanente ma flessibile: i locali potranno essere adibiti alle degenze ordinarie o a Terapia intensiva qualora ulteriori ondate di pandemia lo rendessero necessario.
Ecco il dettaglio degli interventi previsti:
A Piacenza, al terzo piano del polichirurgico, nel blocco A, è già in atto un intervento di ristrutturazione. Le stanze saranno dotate di ricambi d’aria e aree a pressione negativa. I posti letto saranno dedicati normalmente alla degenze dei reparti di Pneumologia e Area critica(Sub Intensiva). In caso di necessità, in un tempo brevissimo (poche ore) le stanze potranno essere utilizzate per Terapia intensiva.
Sempre a Piacenza, è previsto un intervento di riqualificazione anche per i 14 letti del reparto di Terapia intensiva: gli ambienti saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
Infine, nell’ospedale cittadino è prevista la ristrutturazione e l’incremento di dotazioni tecnologiche per letti di Sub Intensiva nei reparti di Malattie infettive e in Medicina d’urgenza.
A Castel San Giovanniè in programma un intervento di riqualificazione: i 12 posti letto di Sub Intensiva in Cardiologia saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
A Fiorenzuola la riqualificazione riguarda alcuni ambienti del reparto di Medicina, nei quali si ricaveranno 8 posti letto di Sub Intensiva, dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.L’idea che sottende gli interventi è improntata al criterio di massima flessibilità, ovvero attivarsi immediatamente e attivamente nel caso in cui arrivi una seconda ondata del virus.
“Non vi è alcuna intenzione di apportare modifiche permanenti alla rete di emergenza urgenza. Nessuno vuole chiudere i pronti soccorso di Piacenza, Fiorenzuola o Castel San Giovanni” ha ribadito Baldino che ha confermato fino al 31/12/2020 e per tutto il 2021 il mantenimento del personale acquisito durante l’emergenza.
Quasi tutte le attività ambulatoriali sono state regolarmente riprese, tutti i reparti hanno riaperto e recuperato il 50% delle prestazioni sospese. Tuttavia – ha specificato il direttore Baldino “Il ripristino della normalità non vuol dire che tra 10-15 giorni tutto tornerà come prima. Ora dobbiamo rispettare una serie di prescrizioni di sicurezza che condizionano la produttività. Per tornare come prima sarà necessario attendere un anno”.
SINDACO BARBIERI: “PEDONALIZZAZIONE? BEN VENGA, OCCORRE RIDISEGNARE LA CITTA’, MA SENZA SBAGLIARE”
“La gente ha bisogno di avere concretezze e risposte, oltre che situazioni condivise, insomma soluzioni che siano il più possibile condivise”. Così il sindaco Barbieri ha concluso il suo intervento in consiglio comunale in merito alla modifica del regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione del relativo canone. Da diversi consiglieri, che hanno preso la parola nella seduta a Palazzo Gotico, è arrivata la proposta della pedonalizzazione da allargare sempre più alla città; “un’idea molto interessante e che condivido – ha precisato il sindaco – occorre riparlarne in commissione, già il 28 maggio. Sono d’accordo perché occorre ridisegnare la città, ma insieme senza sbagliare, i cittadini non accettano decisioni calate dall’alto. Dovremo essere flessibili e rapidi nel capire l’emergenza e i bisogni delle persone, delle imprese, del commercio, delle scuole e del welfare che dovremo completamente ripensare”. Per quanto riguarda le risorse che il Governo ha già versato al Comune di Piacenza si contano: 548.000 euro per i buoni pasto già consegnati; 396.000 euro per la sanificazione; 40.000 euro per presidi protezione individuali. Già annunciati i 6.382.000 euro per far fronte alla spesa corrente.
NUOVO OSPEDALE: PASSA LA VARIANTE. EMOZIONE E PARTECIPAZIONE NELLA SEDUTA
E’ finita con il voto favorevole di 21 consiglieri, un contrario, nessun astenuto e 7 che hanno deciso di non partecipare la voto la seduta del consiglio comunale chiamata a deliberare la variante specifica al PSC vigente per la realizzazione del nuovo ospedale, ovvero cambiare la destinazione d’uso da area agricola ad area destinate alle attrezzature sanitarie, già approvato in commissione 2. Inizio dei lavori alle 15, chiusura alle 21.30 nella location di Palazzo Gotico scelta per permettere il distanziamento sociale dei 29 consiglieri; la prima in presenza dopo oltre due mesi di sospensione causa coronavirus. Una seduta anticipata da due in videoconferenza, nelle scorse due settimane, che ha visto i consiglieri collegarsi da casa. Oggi, in alcuni momenti, la carica emotiva era palpabile anche attraverso la visione in diretta streaming delle oltre 6 ore di seduta.
Maggioranza compatta nel rinnovare l’area 6 Farnesiana come quella adatta ad ospitare il nuovo nosocomio, che sarà “il primo ospedale post Covid a livello europeo” ha sottolineato il sindaco Barbieri che non ha mancato rimarcare quanto sia fondamentale accelerare i tempi di realizzazione. Contrari da sempre all’area gli esponenti del Partito Democratico, secondo i quali la zona per il nuovo ospedale, indispensabile per Piacenza, sarebbe dovuta essere la Pertite; in disaccordo sull’area anche il Roberto Colla di Piacenza Oltre; bollata come “operazione esclusivamente politica e fintamente tecnica” per Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune, secondo cui non vi sarebbe mai stato un percorso partecipativo; Rabuffi è stato l’unico a votare contro la variante.
Particolarmente accorato l’intervento della consigliera della Lega Lorella Cappucciati che ha vissuto da dentro l’emergenza covid, ogni giorno in ospedale, per la sua professione di coordinatrice infermieristica. “L’ospedale è indispensabile e lo sa bene chi ci lavora dentro” ha detto con la voce rotta dall’emozione “flessibilità, intensità di cura e reversibilità: così dovrà essere il nuovo ospedale. Da tre settimane siamo senza camici, i tagli alla sanità fatti nei 15 anni precedenti hanno avuto ripercussioni serie e ci hanno fatto arrivare impreparati di fronte all’emergenza. Ho ancora davanti agli occhi la gente che muore – ha detto commossa – e qui si parla di petizione” (facendo riferimento alla petizione firmata da 700 persone contro il nuovo ospedale).
“C’è ancora bisogno di chiedersi se è necessario il nuovo ospedale?” si è domandata la consigliera del PD Giorgia Buscarini, rimarcando il disaccordo sull’area scelta e ribadendo quanto la nuova struttura sia indispensabile. Di senso di responsabilità ha parlato il capogruppo PD Stefano Cugini che ha precisato “dal nostro gruppo non uscirà una parola sull’amministrazione in questo periodo di pandemia Covid”.
Di necessità di parlare con i vertici dell’azienda sanitaria locale per capire se e come il progetto è sostenibile hanno parlato sia Massimo Trespidi (capogruppo Liberi) che Andrea Pugni (capogruppo M5S) “vorrei che di ospedale parlassero i competenti, cioè chi ha in testa l’idea del nuovo progetto, ovvero il direttore generale dell’Asl”. Sarà proprio l’ing. Luca Baldino, giovedì. ad essere in audizione con i consiglieri.
PRIMA SEDUTA DI CONSIGLIO ON LINE: OMAGGIO COMMOSSO AL CONSIGLIERE PAVESI
L’ultima seduta in presenza risale al 20 febbraio pochi giorni prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus. Dopo oltre due mesi il consiglio comunale di Piacenza è tornato a riunirsi, questa volta a distanza e on line. Commosso il ricordo della sindaca Barbieri del consigliere Nelio Pavesi scomparso proprio dopo aver contratto il Covid 19, una delle tante vittime che la città ha pianto nelle ultime settimane. Numerosi i consiglieri che hanno ricordato il consigliere soprattutto per le sue doti di correttezza e onestà intellettuale. All’unanimità è stata votata la surroga con immediata eseguibilità del consigliere Jacopo Freschi che ha ricordato la figura di Pavesi ringraziando i colleghi consiglieri. Qui sotto l’intervento della sindaca Barbieri a cui è seguito un minuto di silenzio per le vittime del coronavirus.
“La prima seduta del Consiglio comunale, segno importante di ripresa dopo la lunga sospensione dettata dall’emergenza sanitaria, non può che costituire innanzitutto l’occasione in cui condividere – come sinora ci è stato concesso solo idealmente – il commosso ricordo e il tributo dell’assise cittadina a un collega e amico che fino a poche settimane fa sedeva accanto a noi tra i banchi dell’aula consiliare: Nelio Pavesi.
Serberemo sempre il ricordo della sua lealtà e coerenza, del coraggio e della
schiettezza con cui esprimeva le proprie opinioni, della sua grande onestà intellettuale e correttezza. Credo che Nelio abbia rappresentato, in tal senso, un esempio per noi tutti, unendo a una signorilità rara e alla sua consueta compostezza la capacità di far sentire sempre la propria voce con autorevolezza, senza remore né paura di intervenire fuori dal coro.
Certo è spontanea, parlando di lui, l’assonanza con la musica che tanto amava, cui ha dedicato la propria vita affiancando, alla dedizione e alla competenza professionale nella docenza, la generosità e la passione con cui si è costantemente speso per valorizzare e promuovere, attraverso l’attività politica, il nostro territorio e il suo patrimonio di tradizioni e cultura. Un impegno che ha confermato con profonda sensibilità in questo mandato amministrativo, che abbiamo avuto l’onore di affrontare in parte insieme, così come nella sua precedente esperienza consiliare dal 1998 al 2002, sempre tra le file del partito leghista. In quegli anni, il percorso di Nelio Pavesi si intrecciò a quello di un altro consigliere comunale e amico cui oggi va il nostro pensiero carico di affetto: l’avvocato Massimo Burgazzi, che dal 1994 al 2002 scelse anch’egli di mettere la propria esperienza e le sue doti, professionali e umane, al servizio della comunità piacentina, rivestendo tra l’altro l’incarico di capogruppo per la sua formazione politica, Forza Italia.
Chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo non dimenticherà la sua personalità brillante e la sua cordialità, la disponibilità a collaborare e il suo saper essere sempre un punto di riferimento. Vorrei cogliere quest’occasione, allora, a nome di tutto il Consiglio comunale e dell’intera comunità piacentina, per rinnovare ai suoi cari – così come a tutti i familiari di Nelio Pavesi, che mi riesce ancora impossibile non immaginare tra noi oggi – l’espressione sincera di un cordoglio che ci unisce, senza distinzioni, nell’onorare la memoria di entrambi.
Purtroppo, le contingenze non ci hanno permesso di tributare un ultimo saluto agli amici, ai conoscenti, a tutti coloro cui la nostra città avrebbe desiderato rendere omaggio anche con la presenza nel momento del commiato. E’ così che, stringendoci in un simbolico abbraccio, ricordiamo oggi anche il sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi, l’ex consigliere provinciale e amministratore delegato delle Farmacie comunali piacentine Luigi Francesconi, il direttore di Confindustria Cesare Betti, don Giorgio Bosini e don Paolo Camminati, l’ex presidente di Confagricoltura Massimo Bergamaschi, ritrovando nei loro nomi – che così tanto hanno significato per la comunità piacentina – tutti coloro che oggi non abbiamo citato, ma porteremo sempre nel cuore.
In ricordo di tutti coloro che ci hanno lasciato in queste settimane, di cui il nostro Nelio è per noi tutti l’emblema, affidiamo a un minuto di silenzioso raccoglimento il nostro dolore e la nostra vicinanza alle famiglie piacentine che stanno piangendo i propri affetti”.
PUGNI: “IL MOVIMENTO 5 STELLE HA TRADITO LA FIDUCIA DEI CITTADINI”
“Il Movimento ha tradito la fiducia degli elettori, il risultato è sotto gli occhi di tutti”. Ne è convinto il capigruppo in consiglio comunale Andrea Pugni che a Di Profilo ha commentato il tonfo delle regionali. Sulla sua permanenza nel Movimento “”è brutto lasciare e abbandonare perché il momento è davvero difficile, stiamo a vedere cosa accadrà dopo gli Stati Generali di maggio”.
CONSIGLIO COMUNALE: SI APRE L’ERA POST CARUSO
1 luglio 2019, un consiglio comunale storico per Piacenza che segna, di fatto, un prima e un dopo Caruso, l’ex presidente del consiglio comunale arrestato per associazione mafiosa, considerato un affiliato alla ‘ndrangheta.
Una seduta molto attesa, a cui hanno partecipato anche numerosi cittadini assiepati alle spalle dei consiglieri, attenti ad ascoltare ogni singola parola degli interventi che si sono succeduti in gran numero.
Ad aprire la seduta il sindaco Patrizia Barbieri che, con la voce rotta dalla commozione, ha definito la vicenda “un coltello infilato nel cuore che provoca un dolore lancinante”. Al termine della seduta l’elezione del nuovo presidente: Davide Garilli, Lega di Salvini, che ha ottenuto 19 preferenze.
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FRATELLI D’ITALIA RINUNCIA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Fratelli d’Italia rinuncia alla presidenza del consiglio comunale; lo annuncia in una nota il capogruppo Giancarlo Migli. Una rinuncia che “non deriverebbe dal timore di illazioni, frutto di speculazione politica, ma per lasciare il campo a qualsiasi soluzione prospettata”. Una rinuncia che arriverebbe anche qualora fosse la maggioranza stessa a chiedere a riservare il posto ad un rappresentante di FdI. Ecco il testo della nota
“Fratelli d’Italia ha detto da subito e chiaramente alle forze politiche di centrodestra che rinunciava alla Presidenza del consiglio comunale, non certo per timore delle illazioni e degli accostamenti ignobili che solo per mera speculazione politica vengono diffuse ad arte, ma per lasciare libero il campo ad ogni e qualsiasi soluzione prospettata. Detta posizione, ribadita con estrema chiarezza dall’on. Foti nella riunione dei partiti con il Sindaco e la Giunta, non è mutata – ne potrà mutare – neppure in caso di unanime richiesta di tutti i consiglieri della maggioranza volta a riservare ad un nostro rappresentante la Presidenza. Una posizione di esclusiva generosità istituzionale atteso che il tentativo di coinvolgere Fratelli d’Italia in una dolorosa vicenda, per altro sviluppatasi al di fuori di ogni contesto politico e amministrativo, troverà nelle sedi competenti adeguata risposta. Ciò detto precisiamo ai denigratori professionali che la composizione del nostro gruppo consiliare, per qualità e professionalità delle persone espresse, nulla ha da imparare da aspiranti moralizzatori dei giorni pari e da sciatti strilloni dei giorni dispari”

BUSCARINI, PD: “STANCA E DELUSA DAL PARTITO”
Giorgia Buscarini, consigliere comunale PD e responsabile organizzazione del Partito. “Sono stanca e delusa da questo PD. A volte mi chiedo cosa ci sto a fare”. Par di capire che sarebbe necessario un cambio di passo, ma la classe dirigente dov’è?
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NUOVO OSPEDALE: CORTO CIRCUITO ISTITUZIONALE?
Dopo mesi di dibattiti e polemiche, a tratti, aspri il consiglio comunale ha preso una decisione: il nuovo ospedale si farà su un’area privata. Sopratutto nelle ultime settimane in molti avrebbero scommesso che sarebbe andata così perché in ballo, da una parte c’è la Regione che spinge e che mette sul tavolo 100 milioni di euro, dall’altra la volontà popolare e le promesse elettorali di lasciare l’ex Pertite a parco. Stralciata l’ipotesi Pertite e l’ancor meno probabile caserma Lusignani resta da decidere il luogo dove sorgerà il nuovo ospedale; tra le opzioni fino ad oggi in campo ci sono il terreno tra La Verza e strada Valnure e quello dell’Opera Pia Alberoni tra la Madonnina e il quartiere Farnesiana che al momento pare il più accreditato.
Superata la fase del voto in consiglio si presenta la Regione con una lettera dell’assessore alla Salute Sergio Venturi che mette in guardia l’amministrazione dal motivare adeguatamente la scelta di abbandonare la strada di un’area pubblica rinunciando ad alcuni interessi come “il minor consumo di suolo, la rivitalizzazione di contesti territoriali degradati, il riuso non oneroso dei beni immobili dello Stato”. La sostanza è: il Comune ha rinunciato ad un bene pubblico come area per il nuovo ospedale? Bene – è la posizione della Regione – ma ora occorrono precise motivazioni tecniche ed economiche che stiano alla base del cambio di rotta. Una posizione che ha spazientito non poco il sindaco Barbieri che ha ribadito l’assoluta inidoneità della Pertite e della Lusignani da un punto di vista meramente tecnico. Questa la posizione della maggioranza affiancata dal voto di Liberi e dalla consigliera del gruppo Misto Gloria Zanardi; contro ha votato il PD mentre Piacenza Più, Piacenza in Comune e Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto. Sta di fatto che ora la Regione ha fissato nuovi paletti nei confronto dell’amministrazione: oltre alle motivazione anche una sorta di cronopragramma per l’individuazione della nuova area.