PIACENZA CONTA I DANNI DELLA TEMPESTA DI VENTO E PIOGGIA. E’ IL FENOMENO DEL DOWNBURST

Un pezzo di ghiacciaio che si stacca dalla Marmolada e provoca una tragedia travolgendo sette persone e disperdendone altre tredici. Poche ore dopo a Piacenza, nel giorno del patrono, una tromba d’aria e pioggia fortissima si abbattono sulla città devastandola. Il muro di una stalla crolla perché non resiste alla potenza delle raffiche di vento e un uomo muore, è imprenditore agricolo di 53 anni. Anche qui è una tragedia.

In città alberi venuti giù come neve al sole, alcuni caduti sulle auto in sosta, a Fiorenzuola i pannelli del sottotetto dell’ospedale sono volati in strada come coriandoli, sul pubblico passeggio i banchi e i gazebo degli ambulanti della fiera sono stati spazzati via, la merce in strada che vola chissà dove, un commerciante è anche stato colpito da un ombrello, per fortuna in modo non grave. C’è disperazione negli occhi di chi ha investito tempo e denaro in questa giornata.

Tutto è accaduto in pochi minuti, intorno alle 18. Il cielo ha cambiato colore virando da grigio a violaceo, facendosi via via sempre più scuro. Le auto in strada precipitose di trovare presto un riparo, ancora più spaventati pedoni e ciclisti. In brevissimo tempo il cielo si è squarciato tra pochissimi spiragli di luce e il buio. Poi il vento, fortissimo che ha creato mulinelli portandosi dietro tutto quello che trovava.

Tecnicamente si chiama downburst che tradotto letteralmente dall’inglese significa scoppio. Spesso è erroneamente scambiato per una tromba d’aria, ma non è così. Si tratta di una colonna di aria fredda in discesa dal temporale, la quale una volta in prossimità del suolo si espande orizzontalmente in tutte le direzioni. Le raffiche possono arrivare anche a 100km/h creando gravissimi danni a tutte le strutture presenti nell’area coinvolta.

A differenza del tornado caratterizzato da un’azione di risucchio verticale, il downburst produce vortici sul piano orizzontale; le raffiche hanno la peculiarità di essere lineari, producendo un’azione di spinta e non di risucchio, estendendosi più largamente. Un fenomeno come quello di ieri si era verificato a Piacenza nel luglio del 2017.

 

 

ALLUVIONE, DALLA REGIONE LA PRIMA STIMA DEI DANNI: 88 MILIONI DI EURO

La Regione ha fatto la conta dei danni provocati dall’alluvione: 88,7 milioni di euro, una prima stima, destinata, probabilmente a crescere. Il presidente Stefano Bonaccini ha inviato al premier Renzi la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale per le province di Parma e Piacenza. La richiesta, formulata d’intesa con i presidenti delle Province e sentiti i Prefetti, riguarda l’assegnazione di adeguati mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza i necessari interventi e ripristinare le normali condizioni di vita nelle province interessate. Il presidente Bonaccini ha presentato una prima stima delle spese urgenti – sulla base della ricognizione fatta dall’Agenzia regionale di Protezione civile col supporto degli Enti locali – che ammonta a 88.736.000 euro per la prima assistenza alla popolazione, il ripristino dei servizi essenziali e per interventi di somma urgenza (sulla viabilità e strutture strategiche), nonché per interventi  urgenti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei fiumi, in particolare in corrispondenza dei centri abitati, dei ponti e delle strade danneggiati. Riguardo al concorso finanziario urgente della Regione,  vanno segnalati inoltre un  milione e 500 mila euro per interventi già avviati dai servizi tecnici di bacino e circa un milione di euro di assegnazioni urgenti agli enti locali (nell’ambito dei 5 milioni di euro che la Giunta regionale ha già messo a disposizione dei territori colpiti dall’evento).Nella lettera di richiesta, Bonaccini ha ripercorso le principali criticità verificatesi durante i giorni più difficili dell’emergenza per la popolazione e le infrastrutture pubbliche e private. Il bilancio accertato è di due vittime e di un disperso. Sono rimaste isolate oltre 80 frazioni a causa dell’interruzione viaria e sono state sfollate oltre 100 persone. Si sono inoltre verificati allagamenti diffusi nei centri urbani dei fondovalle e nella città di Piacenza e, in alcuni casi fra cui i comuni di Farini e Ferriere, alcune abitazioni sono state interamente distrutte mentre risultano fortemente danneggiate la sede del Comune di Farini e la caserma dei Carabinieri. Si è registrata anche una diffusa interruzione dei servizi essenziali (elettricità, gas, acqua: oltre 4000 utenze disalimentate) e ancora in parte in fase di ripristino. Inoltre sono state interrotte strade comunali per oltre 200 km e strade provinciali per circa 340 km.

Intanto proseguono le donazione e le raccolte fondi: la Provincia di Piacenza conferma l’apertura di un conto corrente dedicato in accordo con le organizzazioni sindacali e le categorie economiche. Il conto è aperto presso Cariparma Credit Agricole con Iban: IT82H0623012601000031855130. Nella causale specificare Contributo alluvione 2015. L’associazione Piacenza Music Pride, insieme ad Unione Commercianti, Camera di Commercio, Confesercenti ed associazione Vita in Centro a Piacenza, sta organizzando un concerto il cui ricavato andrà a favore degli alluvionati. A giorno verranno resi noti i dettagli dell’iniziativa.

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COLDIRETTI, ALLUVIONE: DANNI PER 4,7 MILIONI DI EURO

Ammontano a 4,7 milioni di euro i danni alle aziende agricole dell’alta Val Nure gravemente colpita dai fenomeni alluvionali dei giorni scorsi. Ad annunciarlo è Coldiretti Piacenza nel precisare che questo importo è destinato salire in quanto molti imprenditori agricoli si trovano ancora in una situazione di isolamento telefonico e di viabilità e non hanno ancora avuto modo di comunicare l’esatta entità dei danni. Si tratta di stalle allegate, campi scavati dall’acqua, pollai spazzati dalla furia del fiume, pozzi e fontane danneggiate e non più utilizzabili per il consumo domestico e per l’abbeveraggio degli animali, canali e strade interpoderali gravemente compromesse. Un danno diretto stimato per oltre 3,5 milioni di euro che si vanno a sommare a circa 1,2 milioni di euro di danni alle strutture aziendali. Non immediatamente quantificabili – fa sapere Coldiretti Piacenza – sono invece i danni indiretti legati alla viabilità ordinaria gravemente compromessa da frane e cedimenti. Quotidianamente, infatti sia sulle strade principali che su quelle secondarie, viaggiano circa 100 quintali di latte prodotti dalle stalle della montagna e migliaia di quintali di legname oltre al rifornimento di carburante e all’approvvigionamento di mangimi e foraggi per il bestiame. Particolare preoccupazione – continua Coldiretti – per la stabilità della cosiddetta “strada vecchia”, utilizzata ora come unico collegamento diretto per l’alta Valnure. “La strada, afferma Riccardo Piras, segretario di zona di Bettola, non sopporta da diversi anni il traffico ordinario e presenta movimenti franosi. La sicurezza potrebbe essere messa ulteriormente alla prova dal passaggio dei mezzi. Se anche questo collegamento dovesse presentare nei prossimi giorni cedimenti rischiamo di rimanere isolati.” “In questo momento, prosegue Piras, gli agricoltori della montagna insieme ad alcuni imprenditori di Coldiretti Giovani Impresa di tutta la provincia stanno coadiuvando le azioni di ripristino nel comune di Farini.”

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