E’ stato Il primo a scendere in campo in uno dei momenti più bui della storia amministrativa dell’intera provincia, sconvolta dall’inchiesta sugli appalti truccati. Il tempismo, forse mai come in questo caso, è importante, quanto meno per lanciare un messaggio confortante ai cittadini la cui fiducia nelle istituzioni è sempre più bassa. Stefano Cugini la sua candidatura l’ha definita resistente, e in quell’aggettivo c’è tutta l’essenza della sua scelta insieme ad Alternativa per Piacenza. E guardando al futuro, da oggi per i prossimi quattro mesi, “ApP consumerà le scarpe in mezzo alla strada per parlare con la gente”.
ALTERNATIVA PER PIACENZA: IPOTESI SCISSIONE ALL’ORIZZONTE?
Quella di domani sera sarà la riunione decisiva e potrebbe anche essere l’ultima. Il tavolo politico di Alternativa per Piacenza deciderà il destino del grande contenitore che finora ha ospitato le diverse anime del centro sinistra in vista delle elezioni comunali. O meglio, ha cercato di ospitare, considerato che Rifondazione Comunista è uscita dal gruppo e che ci sono parecchi mal di pancia per nulla celati.
Lo scenario che si presenta potrebbe anche essere la scissione se non si arriverà ad una soluzione che suona più come un compromesso. Da una parte c’è il Partito Democratico che propone le primarie allargate per arrivare al candidato sindaco, dall’altra c’è il nucleo originario di ApP, cioè quello che ha fondato il movimento ormai un anno fa. L’auspicio è che si arrivi ad un punto di incontro, anche se le due parti sembrano piuttosto convinte delle loro ragioni. Il discrimine è sulla scelta delle primarie a cui una parte di ApP si è opposta perché non sarebbe stata contemplata come possibilità, proposte invece dal PD dopo il no alla candidatura del notaio Massimo Toscani, della dottoressa Stefania Calza, dell’oncologo Luigi Cavanna e del passo indietro volontario di Stefano Cugini, la cui disponibilità non è stata accolta di buon grado dal suo stesso partito, il Partito Democratico.
Viene da chiedersi: se lo scenario fossero i due gruppi, Cugini da che parte si porrebbe? “Con il nucleo originario di ApP – ci ha risposto – ho un milione di difetti ma tengo molto alla mia coerenza e da me, chi rispetta le regole, avrà sempre pieno sostegno, a prescindere che sia sul carro del vincitore o tra la polvere degli sconfitti”. Resta certamente la speranza da parte di Cugini che i due attori riescano a trovare un punto d’incontro, “mi sono tolto dal tavolo politico proprio perché la mia presenza non provocasse imbarazzi e per consentire un confronto franco” ci ha detto.
Se invece Alternativa per Piacenza si scindesse, sia da una parte che dall’altra, tutto si rimetterebbe sul piatto, nomi e candidature comprese.
AMMINISTRATIVE COMUNALI: URNE CHIUSE. SPOGLIO AL VIA. AFFLUENZA IN CALO. A ROTTOFRENO AVANTI GALVANI, A CORTEMAGGIORE MERLI E PIAZZA A GROPPARELLO
Urne chiuse alle 15. Nella provincia di Piacenza sono 8 i comuni chiamati al voto amministrativo. Si è votato a Fiorenzuola, Rottofreno, Gazzola, Agazzano, Cadeo, Cortemaggiore, Borgonovo, e Gropparello con 22 candidati complessivi.
La Prefettura ha diramato i dati relativi all’affluenza: si registra un calo rispetto alla precedente tornata elettorale, quando si votò nella sola giornata di domenica. Questi i dati definitivi: Agazzano 64.46%, Borgonovo 62.95%, Cadeo 62.95%, Cortemaggiore 66.56%, Fiorenzuola 60.35%, Gazzola 65.93%, Gropparello 56.53%, Rottofreno 58.54%.
AMMINISTRATIVE: CARLO CAPELLI SCENDE IN CAMPO CON CIVILTA’ CASTELLANA
Carlo Capelli, ex sindaco di Castel San Giovanni, scenderà nuovamente in campo per le prossime amministrative con il gruppo Civiltà Castellana, lo stesso che lo confermò primo cittadino per due mandati. “Vogliamo creare un contenitore amministrativo aperto a chi vuole il bene della nostra città ferma da cinque anni”.
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DOMENICA 11 GIUGNO SI VOTA. ECCO LA GUIDA AL VOTO NEI CINQUE COMUNI
Domenica 11 si vota a Piacenza e in quattro comuni della provincia: Bettola, Carpaneto, Monticelli e Villanova. Le consultazioni riguardano l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali. L’eventuale turno di ballottaggio, previsto solo per il comune capoluogo di Piacenza è fissato per domenica 25 giugno. Per quanto riguarda il capoluogo gli aventi diritto sono 76 mila chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il consiglio comunale. Si vota dalle 7 alle 23 ed occorre essere muniti di documento di identità e tessera elettorale. Per il capoluogo gli elettori si troveranno tra le mani la scheda di colore blu con i nomi dei sette candidati e i simboli delle rispettive liste a sostegno. Questo l’ordine sulla scheda: Massimo Trespidi (Trespidi Sindaco e I Giovani con Trespidi), Patrizia Barbieri (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Prima Piacenza e i Pensionati), Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle), Sandra Ponzini (Passione Civica-Ponzini sindaca), Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) e Stefano Torre (Torre sindaco). Se nessuno dei candidati, al primo turno, otterrà il 50% più uno dei voti, i due candidati più votati andranno al ballottaggio domenica 25 giugno.
A Bettola i candidati sono: Piera Scagnelli (Bettolesi per Bettola), Mauro Bruzzi (L’altra lista con Mauro Bruzzi), Sandro Busca (Bettola continua e cresce con Sandro Busca), Paolo Negri (Bettola da amare- Negri sindaco)
A Carpaneto i candidati sono: Andrea Arfani (Cambiamo Carpaneto), Anna Buonaditta (Carpaneto sicura)
A Monticelli i candidati sono: Pietro Aimi (Monticelli bene comune), Gimmi Distante (Cambiamo Monticelli)
A Villanova i candidati sono: Romano Freddi (Vivere Villanova), Nicola Pisaroni (Insieme per cambiare)
BARBIERI-TRESPIDI, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA?
Lei ha scelto la passeggiata per le vie della città, dalla stazione al centro, lui il cuore di Piacenza del sabato pomeriggio all’ora dell’aperitivo. Patrizia Barbieri e Massimo Trespidi, per certi aspetti possono sembrare l’altra faccia della stessa medaglia, quella di un centro destra obiettivamente diviso, se non altro sulla scelta del candidato. Dopo tribolazioni non da poco Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, sono arrivati ad individuare l’avvocato Barbieri come candidata alla poltrona di primo cittadino. Eppure nella passeggiata con partenza dai giardini margherita, a sostegno dell’ex sindaco di Castelvetro, c’era il centro destra al gran completo: gli ex colleghi della giunta provinciale, proprio quella guidata da Trespidi, Sergio Bursi, Paolo Passoni, Maurizio Parma, l’ex capo di gabinetto Domenico Bergonzi, la Lega Nord locale e regionale Massimo Polledri, Matteo Rancan, Pietro Pisani, Stefano Cavalli, Forza Italia con Jonathan Papamarenghi, Fabio Callori, Antonio Agogliati, Tommaso Foti di Fratelli d’Italia.
Il giorno dopo è toccato a Massimo Trespidi accolto in piazza Cavalli, proprio sotto palazzo mercanti, da circa 300 persone. Pochi per la verità i volti della politica piacentina, molti quelli delle gente comune e degli studenti del professore del Colombini. L’appuntamento era per il Trespritz, parafrasando il noto cocktail, che Trespidi ha offerto ai presenti. Tutto avrebbe lasciato presagire l’annuncio della corsa per le comunali, in realtà rimandato di qualche settimana.
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D’AMO: “PER LE ELEZIONI LA SINISTRA SI RICOMPATTI OLTRE LE DIVISIONI”
E’ un Gianni D’amo come sempre appassionato quello che racconta a Di Profilo la sua visione di sinistra e la sua idea di politica. Fondatore di Città Comune, ex consigliere comunale, D’amo conferma che, pur avendo dato molto alla politica piacentina ha ricevuto poco in cambio. In vista delle prossime amministrative lancia una proposta al centro sinistra: ricompattarsi oltre le divisioni. Questo comporterebbe un grande senso di responsabilità da parte dei politici.
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DEMOCRATICI E PROGRESSISTI: MEGLIO SOLI CHE CON IL PD. “ALLE COMUNALI CON UNA NOSTRA LISTA”
Sono il lavoro e l’uguaglianza sociale i capisaldi di Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti di Piacenza che si presenterà ufficialmente alla città sabato 19 marzo con un evento a cui parteciperà Maria Cecilia Guerra, capogruppo in Senato di MDP, a partire dalle 16.30 presso la serra del palazzo Ghizzoni Nasalli. “Un movimento – ha spiegato Francesco Cacciatore, uno tra i volti più noti della sinistra piacentina – nato per dare vita a quel centro sinistra che oggi nel PD non trova più ragion d’essere”. A ben guardare nel movimento sono confluiti molti ex Pd tra cui Matteo Cigalini, sindaco di Agazzano, Rita Piva, ex membro della direzione Pd di Piacenza, Gabriele Scagnelli, ex segretario Pd di Rivergaro, Francesca Mazzari, ex segretaria dei Giovani Democratici, Nino Beretta, ex consigliere regionale, Sandra Ponzini, consigliere comunale che dal prossimo consiglio confluirà nel gruppo misto pur non abbandonando la maggioranza; ma anche ex Sel come Roberto Bassi. “Con dispiacere hanno abbandonato Pd – ha detto Cacciatore – non credendo alla deriva che sta prendendo. Il Movimento vuole essere un campo aperto per un centro sinistra plurale perché la politica sia vicina alla gente ai suoi bisogni”. Già la gente, la base, il popolo. Parole pronunciate da tutti gli aderenti a MDP che hanno accusato il Pd di non avere più come via maestra i bisogni delle persone, mettendo in primo piano lavoro, uguaglianza e ridistribuzione. Anche Sandra Ponzini ha mosso la critica al Partito Democratico di “non rispondere più ai bisogno della gente, neppure a livello locale. E’ stata una decisione difficile – ha detto – perchè credevo nei valori che il PD incarnava. Non uscirò dalla maggioranza ma entrerò nel gruppo misto”. “Nel piccolo della mia esperienza da neo amministratore – ha detto Mattia Cigalini sindaco di Agazzano – è innegabile notare come quell’orecchio a terra sia venuto meno. Vivo questa uscita dal PD come un’autentica liberazione”. Rita Piva ha sottolineato come “siano gli altri ad essere usciti dal PD. Dopo la sconfitta al referendum costituzionale il Partito Democratico si doveva fare delle domande, ma questo non è avvenuto”. Le elezioni amministrative saranno il primo banco di prova per la costituzione di un centro sinistra plurale, nuovo – ha confermato Cacciatore – MDP parteciperà con una lista civica aperta alla società civile, a coloro che si riconoscono nei nostri valori, associazioni ed altre realtà, per potere decidere si partecipare alle elezioni con un nostro candidato o sostenere una delle candidature del centro sinistra”.