“ABBIAMO PAGATO LA CRISI DEI PARTITI E LA SCARSA PARTECIPAZIONE AL VOTO”

La delusione per il risultato personale e in particolare per quello del Movimento 5 Stelle è innegabile e con la consueta pacatezza che gli è propria, non la nasconde. Sergio Dagnino con 104 preferenze e un magro 2,06 per cento ottenuto dal Movimento 5 Stelle di cui era capolista all’interno della coalizione di Alternativa per Piacenza, restando così le cose, sarà fuori dal prossimo consiglio comunale, dopo 5 anni di strenua e preparata opposizione.

La crisi dei partiti si è fatta sentire eccome anche a Piacenza, Lega e Movimento in primis, ma Dagnino non pensava in modo così importante.

COMUNALI: A PIACENZA HA VOTATO IL 53% DEGLI ELETTORI. DALLE 14 AGGIORNAMENTO DATI IN TEMPO REALE

Il primo dato, decisamente poco confortante, è quello dell’affluenza: alle 23 di ieri sera aveva votato, a Piacenza, il 53,21 per cento dei votanti contro il 56,40 del 2017. In calo anche la percentuale di affluenza degli altri comuni: a Bettola ha votato il 57.38, Carpaneto 59.53, Monticelli il 52.11, Villanova il 58.90 per cento. Percentuali inferiori a cinque anni fa.

Un dato preoccupante che conferma, anche in questa tornata, la forte disaffezione dei cittadini al voto, nonostante si tratti del voto comunale, ovvero l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale.

Lo scrutinio comincerà alle 14 di oggi che seguiremo attraverso i seguenti link

https://www.0523tv.it/comunali2022

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AMMINISTRATIVE: ALLE 19 HA VOTATO IL 38,5 PER CENTO

Affluenza in calo se paragonata a cinque anni fa: nel 2017 alle ore 19, nel comune capoluogo, aveva votato il 40,48 per cento, oggi il 38,5. L’unico comune dove la percentuale è più alta è Carpaneto: nel 2017 votò il 42,46 per cento, oggi il 43,48 per cento.

Negli altri comune coinvolti nelle elezioni amministrative questi sono i dati: a Bettola ha votato il 43,35 per cento, a Monticelli il 39,56 e a Villanova il 42,20 per cento.

Lo spoglio incomincerà domani pomeriggio alle 14. Per avere i dati in tempo reale è possibile collegarsi ai link https://www.0523tv.it/comunali2022  e https://www.0523tv.it/elemobile

 

 

AMMINISTRATIVE COMUNALI: SEGGI APERTI FINO ALLE 23. ALLE ORE 12 AFFLUENZA DEL 20.30%

Piacenza e altri quattro comuni della provincia, Bettola, Carpaneto, Monticelli e Villanova, sono chiamati al voto amministrativo per il rinnovo del consiglio comunale. Insieme alla scheda azzurra delle comunali, agli elettori saranno consegnati anche le schede riferite ai cinque quesiti referendari sul tema giustizia. Seggi aperti dalle 7 alle 23. Per votare occorre avere la tessera elettorale, un valido documento di identità ed essere muniti di mascherina.

Alle ore 12 a Piacenza ha votato il 20,30% degli aventi diritto, nel 2017, alla stessa ora aveva votato il 21,83%.

Lo spoglio dei quesiti referendari si svolgerà questa sera alla chiusura dei seggi, mentre quello delle amministrative, domani, lunedì 13 giugno alle 14. 4

Se volete restare aggiornati e seguire in tempo reale lo scrutinio con i dati relativi al comune di Piacenza potete collegarvi ai link  per computer https://www.0523tv.it/comunali2022

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AMMINISTRATIVE 2022: CON SFORZA IL QUADRO SI COMPLETA

Anche Corrado Sforza Fogliani è sceso in campo. I candidati sindaco sono pronti per la campagna elettorale in vista del  12 giugno. Lo scacchiere è completo e, già alla partenza, la posizione delle pedine ci dicono molto. Si aspettava la mossa dei Liberali per cercare di capire che piega potesse prendere la partita. Ora è chiaro che la frattura con il centrodestra della candidata Barbieri a trazione Lega-FdI è del tutto conclamata e insanabile. I punti di rottura sarebbero la Fondazione Teatri (per Sforza un’ entità “carrozzone”), il nodo tasse e il discorso legato alla cultura come rilancio per la città. Così l’avvocato, banchiere con la passione per la politica, ha deciso di candidare se stesso (glielo hanno chiesto per acclamazione ha dichiarato) alla poltrona più importante del consiglio comunale. In comune Sforza ci arriva 30 anni fa, la prima volta nel 1964, ma mai nel ruolo di candidato sindaco. In questa tornata la decisione di staccarsi dal centrodestra e correre come portacolori dei Liberali, affiancati da La Buona Destra di Michele Giardino, Officina delle Idee di Enrico Carini, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Rinascimento di Sgarbi rappresentata da Mauro Saccardi e Marco Elisj. Tra loro, in particolare Putzu, Saccardi e Giardino, non hanno risparmiato negli ultimi anni forti critiche all’amministrazione Barbieri, nonostante nel 2017 facessero parte della coalizione a suo sostegno, Putzu fu anche assessore.

Sarà molto interessante capire cosa faranno i Liberali in caso di ballottaggio. Certo molto dipenderà da chi andrà alla sfida a due. Potrebbe apparentarsi o più velatamente dare indicazione agli elettori.

Con la rottura dei Liberali si è riproposto quello che è accaduto anche nel centrosinistra: dopo il cammino comune incominciato l’anno scorso, la decisione del PD si uscire e di abbandonare il progetto della sinistra unita che ha portato a due candidati: Katia Tarasconi per centro-centro sinistra a trazione Pd, con Emilia Romagna Coraggiosa, Piacenza Oltre, Azione e la civica a sostegno della candidata sindaca e Stefano Cugini per il centro sinistra con Alternativa per Piacenza sostenuto dall’omonima lista civica ApP (con alcuni esponenti locali di +Europa), Movimento 5 Stelle, Europa Verde, @sinistra.

Ai quattro candidati sindaco si aggiungono i due che rappresentano l’area No Vax e No Green Pass: Samanta Favari (3V) e Maurizio Botti (Piacenza Rinasce).

ELECTION DAY: SI VOTA IL 12 GIUGNO PER AMMINISTRATIVE E REFERENDUM. BALLOTTAGIO 26 GIUGNO

E’ ufficiale: il prossimo 12 giugno sarà Election Day, urne aperte per i cinque referendum sulla giustizia e per il primo turno delle elezioni amministrative. Il ballottaggio confermato il 26 giugno.

Una sorta di “giorno delle elezioni” simile a quello di settembre 2020 quando, causa Covid, si decise di far svolgere negli stessi due giorni regionali, amministrative, suppletive e il referendum sul taglio dei parlamentari.

I piacentini saranno dunque chiamati al voto per il rinnovo del consiglio comunale (presentazione delle liste il 28 aprile) e su cinque referendum: riforma del Csm, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere dei magistrati, custodia cautelare, abolizione della legge Severino.

Oggi c’è un traguardo da raggiungere, la data delle elezioni, che favorisce l’avvio della campagna elettorale. Al momento i candidati sindaco a Piacenza sono: Patrizia Barbieri sindaco uscente, Stefano Cugini Alternativa per Piacenza, Katia Tarasconi coalizione centro sinistra, Maurizio Botti Piacenza Rinasce e Samanta Favari portacolori del partito 3V (Vaccino vogliamo verità).

TARASCONI-CUGINI DIVISI VERSO LE ELEZIONI. “DOPO IL PRIMO TURNO SE NE RIPARLA”

Si è concluso con un reciproco “in bocca al lupo” l’incontro informale tra Katia Tarasconi e Stefano Cugini, entrambi candidati sindaco di Piacenza alle comunali della primavera prossima. «E’ stato un incontro sereno tra persone che si conoscono da tanti anni» hanno detto entrambi mentre erano ancora insieme dopo una passeggiata sul Facsal durante la quale si sono confrontati per la prima volta dopo l’ufficializzazione delle rispettive candidature, entrambe inserite nel panorama del centrosinistra. Ed è proprio su questo aspetto che hanno puntato: «Abbiamo l’obiettivo comune di sconfiggere la destra a Piacenza – hanno detto – ed è quello che faremo, ognuno seguendo il percorso che ha iniziato e che ormai è avviato». Al momento nessun “ricongiungimento”, dunque, ma «apertura e dialogo». E concludono: «Dopo il primo turno, se ne riparla».

 

 

ELEZIONI, CENTRO SINISTRA: DAVVERO SI PUO’ ANCORA SPERARE NELL’UNITA’?

Formalmente mancano l’ok dell’assemblea provinciale e dell’intera coalizione, quello del circolo cittadino è già arrivato forte e chiaro. Katia Tarasconi quindi, a giorni, dovrebbe essere la candidata del PD alla corsa a palazzo Mercanti. Il partito è convinto che sia la scelta giusta da contrapporre alla sindaca Barbieri, per grinta e preparazione. Il suo mettersi a disposizione è arrivato per spirito di servizio, perché “non ci si poteva voltare dall’altra parte”, il PD aveva fortemente bisogno di stabilità e certezze dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto Massimo Castelli, Tarasconi è la figura giusta anche perché, è il ragionamento del PD, sarebbe in grado di intercettare anche quell’elettorato di centro-moderato che non si riconosce nell’esperienza di ApP.

Per l’ufficializzazione però non è ancora tempo. Tarasconi, nel suo intervento al circolo cittadino, ha parlato di unità, di sostegno unanime, di candidatura più ampia possibile, appellandosi a Stefano Cugini candidato di ApP, ma anche a Paola De Micheli e Paola Gazzolo, come a dire, insomma, che l’unità deve essere prima di tutto all’interno del PD stesso.

Saranno fondamentali i prossimi giorni per capire se il centro sinistra potrà davvero ri unirsi e in che modo.

 

ELEZIONI COMUNALI: QUANTI CANDIDATI IN CAMPO?

Lo scacchiere politico piacentino dovrebbe chiarirsi entro questa settimana, al termine della quale, probabilmente, si avrà un quadro chiaro delle coalizioni guidate dai rispettivi candidati per la corsa a palazzo Mercanti. Sì, perché il tempo stringe, le elezioni sono davvero dietro l’angolo. I tre mesi che separano dal voto saranno fondamentali per spiegare i programmi e farsi conoscere ancora di più dai cittadini. La vera sfida sarà quella di portare a votare le persone, fortemente scoraggiate e demotivate dall’inchiesta giudiziaria che ha colpito il territorio piacentino in modo trasversale.

Per ora, confermati, ci sono il sindaco uscente Patrizia Barbieri e Stefano Cugini. La prima, benché lo slogan sia “Piacenza è il mio partito” e abbia sottolineato, anche ai nostri microfoni, la forte appartenenza civica, è appoggiata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Effettivamente non ci sono solo i partiti: una civica a suo sostegno, in cui starebbero gli assessori fedelissimi Sgorbati e Papamarenghi, pare ormai certa, oltre che Liberi di Massimo Trespidi. Qui ci sarebbero ancora alcuni aspetti da chiarire che non  riguardano il sostegno (quello è confermato), piuttosto riguardo la modalità: se comparire come lista autonoma Liberi o come lista civica collegata a Barbieri. Nei prossimi giorni dovrebbe risolversi anche questo aspetto che, in termini formali, non è da poco.

Sempre in casa centro destra c’è da sciogliere il nodo dei Liberali: a carte scoperte ora Levoni, Sforza &C e devono decidere se sostenere la ricandidatura del sindaco o se staccarsi dalla maggioranza della quale oggi fanno parte (almeno sulla carta) e correre insieme al cosiddetto terzo polo composto da Buona Destra, che ieri ha definito il programma elettorale, Officina delle Idee che fa capo a Massimo Polledri insieme a Mauro Saccardi e Filiberto Putzu con Piacenza al Centro, tutti aspramente critici verso l’amministrazione Barbieri. Resterebbe poi la scelta del candidato.

Dall’altra parte, il primo a scendere in campo, è stato Stefano Cugini, ex capogruppo dem, oggi portacolori di Alternativa per Piacenza, il gruppo nato oltre un anno fa con l’obiettivo di riunire tutte le anime della sinistra piacentina. Due mesi fa la rotta si è persa causa scelta del candidato sindaco. Il PD è uscito dal gruppo insieme a Art.1, PSI e Piacenza Più. Sono rimasti i fondatori di ApP, Cugini, Sergio Dagnino e Luigi Rabuffi, con loro cittadini e rappresentanti del mondo ambientalista.

Nel Partito Democratico sono ore decisive: dopo l’arresto di Massimo Castelli, che il PD aveva designato come candidato, sono ricominciati i contatti per un candidato civico, ma pare senza risultato. Si è messa a disposizione, nelle ultime ore, per spirito di servizio la consigliera regionale Katia Tarasconi; potrebbe essere lei a togliere il PD dalla situazione a dir poco intricata in cui versa da alcune settimane. Potrebbe essere ancora lei infatti la figura adatta ad intercettare quella parte di elettori moderati che non si sente rappresentata appieno da ApP.

E’ questione di ore insomma, per vedere quanti saranno i candidati (4 o 5?) che si affronteranno in questa breve ma, c’è da giurarci, intensa campagna elettorale.

BARBIERI: “LA MIA CANDIDATURA VOTATA AL CIVISMO E ALLA TRASVERSALITA’ “

Civismo e trasversalità. Così Patrizia Barbieri, all’indomani del video in cui ha annunciato la volontà di ricandidarsi, torna a commentare i passaggi chiavi di una messaggio che si presta ad essere commentato e chiarito. È proprio su quel Piacenza è il mio partito che si concentra l’impatto comunicativamente più forte del massaggio del primo cittadino.

I partiti restano, al momento, sullo sfondo è il messaggio del sindaco che vuole favorire il più possibile il civismo dal basso. Ma accanto a lei ci sono Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, oltre che il gruppo Liberi. Resta ancora da capire cosa faranno i Liberali.