BARBIERI SI RICANDIDA. L’ANNUNCIO IN UN VIDEO. UN ACCENNO ALL’INCHIESTA GIUDIZIARIA, POI IL MANDATO IN PIENO COVID”UN SACRIFICIO CHE RIFAREI OGNI GIORNO”

Il sindaco Barbieri scioglie le riserve e si candida ufficialmente per il secondo mandato. Lo ha fatto con un video postato sul profilo facebook https://www.facebook.com/patriziabarbierisindaco

Solo 3 minuti e 20 secondi, poche parole, nella luminosa cornice del suo studio a palazzo Mercanti, alle spalle, si intravedono le tre bandiere, di Piacenza, dell’Italia e dell’Europa.

Un breve accenno inziale all’inchiesta giudiziaria in corso, ribadendo che “la giunta comunale è estranea ai fatti se non per un caso isolato che spero venga chiarito quanto prima”, riferendosi all’ex assessore Opizzi.

Nel clima generale di sgomento e sfiducia dei cittadini verso la politica, Barbieri invita “a far ripensare a tutti quello che è stato l’impegno dei sindaci e degli amministratori hanno portato avanti nel periodo più difficile rispetto al dopoguerra, il Covid. Un periodo in cui – continua il sindaco – alla sera si arrivava senza più neanche una lacrima per piangere”.

Abnegazione, spirito di servizio, sacrificio sono le parole utilizzate dal primo cittadino per descrivere l’impegno e il lavoro del primo periodo della pandemia. Una dedizione per la città che “porta ad anteporre gli interessi di tutta la comunità rispetto all’idea del singolo”.

E ancora un riferimento a quello che la sua amministrazione ha portato avanti, interventi ordinari e straordinari, “uno straordinario impensabile perché nonostante le difficoltà abbiamo realizzato progetti per il futuro della città”.

“Non ho avuto un mandato facile – sottolinea – ma non è mai venuta la voglia di fare e la passione. Quel sacrificio lo rifarei ogni giorno. Mi metto a disposizione della mia comunità, perché il mio partito è Piacenza”.

In realtà i partiti che sostengono il sindaco uscente ci sono eccome: a partire dalla Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Liberi, molto probabilmente ci sarà anche una lista civica di cui potrebbero far parte gli attuali assessori Sgorbati e Papamarenghi. Ancora da capire cosa faranno i Liberali, la tendenza è che costituiranno un terzo polo alternativo sia al centro destra che al centro sinistra.

Con questo annuncio, sono due, al momento, i candidati alle amministrative: Barbieri e Stefano Cugini per Alternativa per Piacenza.

CENTRO SINISTRA VERSO LE ELEZIONI: “CI SIAMO E RILANCIAMO LE NOSTRE PROPOSTE PER LA CITTA’ “

“Volontà di rilanciare senza alcun timore  le proprie proposte per la Città. La coalizione di centrosinistra è dunque in campo con la decisa volontà di offrire alla Città un progetto riformista concreto e sfidante sui temi più urgenti che migliorino la qualità della vita dei piacentini, dopo cinque anni difficili ma soprattutto inconcludenti”. Sono alcuni dei passaggi della nota a firma Partito Democratico, Art. 1, ER Coraggiosa, PSI e Piacenza Più dopo l’inchiesta sugli appalti truccati che hanno coinvolto anche Massimo Castelli, indicato come il candidato sindaco ideale e unitario per questa coalizione.

Una nota in cui c’è la volontà di reagire e di dare risposte che “infondano fiducia in un elettorato disorientato e deluso nei confronti di un sistema, quello della politica e di una parte delle Istituzioni, ancor più provato dalle gravi notizie che emergono dell’indagine giudiziaria in corso nella nostra provincia”.

“Nessun colpo di spugna ma anzitutto un appello al rigoroso garantismo sia da parte di chi ha il delicato compito di appurare la verità dei fatti con auspicabile  celerità sia di chi ne rilancia e diffonde gli esiti necessariamente provvisori e inevitabilmente approssimativi”.

Anche in un contesto così difficile, duro e gravoso, prosegue e si rafforza l’impegno delle forze civiche e progressiste “senza tentennamenti e nella massima coesione e chiarezza”.

In un passaggio del comunicato si fa riferimento ad un’apertura a nuovi compagni di viaggio “disponibili a condividere il comune obiettivo di competere e prevalere nelle  urne all’amministrazione Barbieri”. Un appello all’unità non rivolto a coloro che sono rimasti in ApP, che proprio oggi hanno ufficializzato la candidatura a sindaco di Cugini, ma alle altre forze civiche di stampo riformiste e progressista.

“Centralità al programma e individuazione della leadership migliore in grado di rappresentarlo e soprattutto realizzarlo. Questi gli obiettivi che nei prossimi giorni, nei luoghi e con gli strumenti più aperti alla partecipazione, che verranno indicati, consentiranno a tutti coloro che vorranno di offrire contributi di idee e disponibilità all’impegno.
Altre iniziative che rischiano di esaurirsi in un ennesimo scontro polemico che incrinerebbe ancora di più la credibilità degli Organi Istituzionali del nostro Comune non sono condivisibili.
La debolezza politica dell’attuale Amministrazione è sotto gli occhi di tutti ma non la si contrasta con gli strumenti della propaganda e gli elettori lo sanno”.

 

STEFANO CUGINI SCENDE IN CAMPO, E’ IL CANDIDATO SINDACO DEL CENTRO SINISTRA

Stefano Cugini è il primo candidato a scendere in campo per le amministrative della primavera. L’annuncio è arrivato su facebook da Sergio Dagnino che, insieme a Cugini e Rabuffi, è uno dei fondatori di Alternativa per Piacenza. Cugino è il candidato del centro sinistra di Piacenza , si legge nel post. E ancora “ApP è ripartita nel segno che ci eravamo prefissi quando l’abbiamo pensata. Inclusione, partecipazione, entusiasmo, coraggio, sogno ….” Parole che lasciano sottintendere quanto gravosi e pesanti siano stati gli ultimi mesi, nei quali le contrapposizioni soprattutto con il PD sono risultate all’ordine del giorno.

Oggi ApP è “libera” di sognare una “città nuova, un modo di fare politica diverso, furi dalle stanze di partito, fra la gente e per la gente” scrive Dagnino. “Decidere assieme è più complicato che prendere atto, ma infinitamente più bello e più entusiasmante”, conclude.

La decisione della discesa in campo è arrivata ieri sera nel corso dell’assemblea delle forze che hanno deciso di proseguire il percorso di Alternativa per Piacenza dopo l’uscita del PD, Art., Piacenza Coraggiosa e alcune civiche.

CERUTI, AZIONE: “CI VUOLE UNA SVOLTA MORALE”

Tra i temi che più stanno a cuore ad Azione ci sono sanità, ambiente, istruzione spiegati in modo minuzioso nel programma redatto nel corso del congresso che ha eletto Filippo Ceruti, segretario provinciale. L’inchiesta sugli appalti truccati ha inevitabilmente conseguenze anche politiche, per cui tutto è in divenire e mutevole. Ma Azione, il partito fondato a livello nazionale da Carlo Calenda, anche localmente si sta preparando per la sfida amministrativa. Il campo è quello progressista, l’area dem, per intenderci, a patto che vengano accettati i punti del programma che azione ha proposto. Ma c’è anche la possibilità che il gruppo proponga un candidato per una sorta di terzo polo che riunisca le forze che non si ritrovano nel bipolarismo destra sinistra.

CENTRO SINISTRA: SU FACEBOOK L’APPELLO PUBBLICO PER STEFANO CUGINI

Da una parte la raccolta firme per la partecipazione alle primarie da parte di Massimo Castelli, dall’altra un appello pubblico per Stefano Cugini. Sembra delinearsi così uno scenario più che verosimile in casa centro sinistra. La plenaria di ApP di giovedì 3 febbraio dovrebbe essere decisiva per il da farsi: vi parteciperà, per la prima volta, anche Castelli e, in quella sede, i nove usciti dal movimento prenderanno una posizione netta. Già domani sera dovrebbe svolgersi un’assemblea tra i tavoli (ricordiamo che quello politico si è sciolto) probabilmente in vista della plenaria.

Stando così le cose le conclusioni sembrano, in parte, scritte: Massimo Castelli che a quanto pare gode del favore di gran parte del centro sinistra, in testa il Partito Democratico, ma anche Emilia Romagna Coraggiosa per cui il sindaco di Cerignale si era candidato alle regionali del 2020, e Stefano Cugini sostenuto dalla parte più a sinistra del movimento.

Per Massimo Castelli è in corso da qualche giorno una raccolta firme per la candidatura alle primarie che ha raggiunto quota 200. Da oggi, come a fare da contraltare, si è mossa anche l’altra “ala”, quella pro Cugini con un post sul profilo Facebook di Daniel Bozzarelli. “APPELLO PUBBLICO per STEFANO CUGINI alla guida della coalizione del Centro-Sinistra nelle elezioni comunali di Piacenza nella primavera del 2022”. Nel lungo post, che si chiede di condividere o sottoscrivere, Bozzarelli spiega perché Cugini sarebbe il candidato ideale della sinistra “persona seria, coerente e allo stesso tempo rappresenta il più indipendente e il più “atipico” dei possibili candidati, pronto ad assumere posizioni anche scomode pur di difendere i valori in cui crede e di cui si fa interprete”. Bozzarelli fa riferimento anche al risultato ottenuto alle ultime elezioni e al ruolo di capogruppo in consiglio comunale del PD. Un vero e proprio appello al sostegno che si conclude con “Un futuro Sindaco pronto a lavorare a tempo pieno e con lo “zaino in spalla”, capace di dare una svolta e risposte concrete ai tanti bisogni urgenti nei settori dei servizi alle persone, all’ambiente” “Non solo un Sindaco del “fare”, ma del “fare bene”!

Due nomi, due storie, due provenienze che, sembra quasi scritto, si fronteggeranno nelle primarie. La decisione, sta volta, è nelle mani di Cugini e dei suoi “compagni”.

 

DA PD E CENTRO SINISTRA APPELLO ALL’UNITA’. E LA PALLA PASSA AI “DISSIDENTI” DI APP

L’esperienza della plenaria di Alternativa per Piacenza è troppo importante per finire in nulla, pur prendendo atto delle differenti vedute soprattutto su alcuni temi chiave per la città. È da queste premesse che il centrosinistra piacentino fa un nuovo passo avanti di apertura verso i nove che hanno lasciato il gruppo la scorsa settimana. Una nuova apertura, l’ultima, dopo la quale ognuno prenderà la sua strada. A prendere la parola, per primo, Silvio Bisotti, segretario del Pd, che ha posto l’accento su tre ordini di problemi per trovare la strada comune insieme ai cosiddetti “dissidenti”: regole, contenuti e confronto con la città.

Alla plenaria di giovedì 3 febbraio il pd e gli altri componenti di ApP, proveranno a ricomporre la frattura, se entro la metà del mese non si convergerà sui contenuti e sul nome del candidato, allora si riproporranno le primarie e, c’è da pensare, ognuno andrà per la sua strada.

“IN APP SONO VENUTE MENO LEALTA’, RISPETTO E DIGNITA’ “

Pari dignità, rispetto reciproco e lealtà: sono le basi di Alternativa per Piacenza che i tre fondatori hanno dato al movimento ormai 15 mesi fa. Requisiti che oggi sarebbero venuti meno e che hanno portato alla decisione di staccarsi dal gruppo. Certo il progetto di creare un grande laboratorio di centro sinistra fino ad arrivare alle elezioni comunali con un unico candidato era davvero ambizioso, ma allora le premesse e il tempo c’erano tutti, oggi certamente meno e l’idea di andare uniti è per lo più un miraggio.

Stefano Cugini, Luigi Rabuffi e Sergio Dagnino si sono presentati alla stampa accompagnati da altri membri del gruppo, per spiegare le motivazioni che hanno impedito loro di proseguire il cammino con la serenità che oggi non c’è più. Domani sera la plenaria che decreterà ufficialmente lo strappo consumato.

ALTERNATIVA PER PIACENZA PERDE NUOVI PEZZI. ESCONO ANCHE M5S E SINISTRA RADICALE

Sembra che alla fine qualunque tentativo di trovare una mediazione sia fallito, così da far naufragare il progetto politico del centro sinistra unito Alternativa per Piacenza, In verità unito non lo era più ormai da settimane: Rifondazione Comunista aveva già salutato il progetto qualche tempo fa: oggi insieme a lei ci sarebbero anche il Movimento 5 Stelle, la componente ambientalista e Pc in Comune. “Non c’è la serenità per andare avanti” scrivono alcuni componenti, tra loro Davide Bastoni, Enrico Caruso, Giuseppe Castelnuovo, Sergio Dagnino, Stefano Forlini, Luigi Rabuffi, Giovanni Toscani, Milvia Urbinati, Davide Vanicelli. “Dopo lungo e sofferto confronto, siamo arrivati alla conclusione che, al momento, – affermano – non esistono le necessarie condizioni. Manca a tutti, causa gli sviluppi dell’ultimo mese, la dovuta serenità per andare avanti”. In particolare si riferiscono alle primarie per la scelta del candidato sindaco su cui invece il PD ha puntato nell’ultimo mese tutti gli incontri.

La frattura più insanabile è proprio con il Partito Democratico, che insieme ad Art.1  ha caldamente appoggiato le primarie di coalizione, da celebrare con regole aperte per agevolare la più ampia partecipazione dell’elettorato di centrosinistra. Per contro, i movimenti della sinistra radicale e altre personalità di estrazione civica invece hanno chiesto di proseguire nel confronto solo interno alla plenaria (composta da circa 120 persone) per decidere il candidato, oppure di stabilire regole più stringenti per la consultazione e la selezione dei candidati.

Oggi questi due gruppi costituiscono di fatto la spaccatura del movimento. I secondi continueranno a chiamarsi Alternativa per Piacenza? Presenteranno un candidato o una candidata? Forse riproporranno Stefano Cugini, lo stesso che era stato rifiutato dal PD? Domani mattina è convocata una conferenza stampa proprio per spiegare le motivazioni dell’uscita.

GIARDINO: “IL TERZO POLO MIGLIOREREBBE LA POLITICA. DELUSO DAL SINDACO. PIACENZA NON E’ CASTELVETRO”

La volontà di dar vita ad un terzo polo che vada oltre il bipolarismo spinto è ferma e decisa. Michele Giardino, attualmente consigliere comunale del Gruppo Misto, è fortemente convinto che il sistema dello stai a destra o a sinistra abbia finito la sua funzione. L’esperienza di cinque anni fa è ormai passato remoto rispetto all’evolversi dei tempi, in cui il sovranismo, a suo dire, la fa da padrone, dovuto per lo più al tracolo di Forza Italia dove Giardino era stato eletto consigliere nel 2017.

L’appuntamento delle amministrative potrebbe essere un’ottima, seppur temeraria, occasione per mettersi alla prova cercando di radunare i delusi sia del centrodestra che, a sorpresa, del centro sinistra. Il dialogo è in corso con Azione di Carlo Calenda, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Officina delle Idee di Massimo Polledri, in attesa di capire cosa faranno i Liberali piacentini.

Se lo si invita a guardare avanti Giardino non ha dubbi: “per la Buona Destra è fondamentale che Piacenza si apra al mondo e all’innovazione” rimarcando delusione e disappunto verso la gestione della sindaca Barbieri.

DAGNINO: “IN APP TROPPI ATTORI SI SONO MOSSI SENZA FARSI VEDERE”

Suona un pò come un ultimo appello quello che pentastellato Sergio Dagnino scrive sul suo profilo Facebook. Un messaggio accorato a non disperdere quello che di buono si è fatto finora. Il “buono” si riferisce al percorso che Alternativa per Piacenza ha costruito dal settembre del 2019, in particolare insieme a Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, a cui poi nel corso dei mesi si sono aggiunti tanti altri, talmente eterogeneo che, scrive Dagnino, prima di sedersi intorno al tavolo di ApP si guardavano in cagnesco e che, pare, abbiano invece trovato punti d’incontro. A poche ore dalla nuova plenaria, rischia tutto di tornare come prima, con visioni profondamente diverse proprio sul metodo di scelta del candidato sindaco.

“Dopo un percorso bello ed entusiasmante” scrive Dagnino “qualcosa si è inceppato. Vecchie dinamiche che quando si comincia a parlare di nomi e ruoli si sono ripresentate puntuali, con attori che si muovono senza farsi vedere, ma pretendono (e spesso ci riescono) di mettere le mani “sul giocattolo”, una volta visto che lo stesso ha delle chance”.

Il riferimento nella parole di Dagnino par chiaramente rivolto al PD, che ha proposto le primarie aperte all’esterno per arrivare a scegliere il candidato. Ma sono “gli attori che si muovono senza farsi vedere” che gettano una brutta ombra su ApP, come se ci fosse una regia che domina su tutto. Altro che partecipazione aperta a tutti! Altro che nuova politica!

Il post di Dagnino si chiude con un ultimo invito affinché tutti diano, nuovamente, i massimo delle forze e dello sforzo per salvare il progetto inziale. Alla conta dei fatti, in un futuro neanche troppo lontano, ognuno si farà un esame di coscienza.