BOLZONI: “RDB, NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Expo 2015, ciò che si è ottenuto, a dire il vero poco, e ciò che c’è ancora da fare, a dire la verità molto, sul tema trasporti, ma anche il fallimento Rdb e quella luce, seppur fioca, in fondo al tunnel della crisi lungo più di cinque anni. Una lunga intervista con il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni a pochi mesi dal termine del suo secondo mandato che tocca tematiche delicate, come la trattativa intorno a Rdb, la discussione intorno al jobs act, e aspetti più personali dell’essere uomo e imprenditore ottimista per natura.

Sforamenti, pm 10 alle stelle a soli due mesi dall’inizio del nuovo anno. Nulla di nuovo, solo cronaca di un disastro annunciato da anni. Laura Chiappa, Presidente di Legambiente, traccia una fotografia chiara di come Piacenza dovrà muoversi da qui al 2020 per adeguarsi ad un Piano Regionale dell’aria con paletti e limiti molto precisi. Per Piacenza sarà una rivoluzione copernicana che la costringerà ad una vera trasformazione urbana e culturale.

L’Italia, la sua provincia sono piene di buone notizie da raccontare. Perchè anche le good news facciano notizia. Il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi, firma nota del Corriere della Sera, ha scritto un libro proprio su questa Italia, per quella società minuta che non fa notizia ma che innerva, grazie alla sua produttività, il nostro paese. Ma c’è da lavorare proprio come su Expo 2015. Piacenza in vista di questo evento, non è la primogenita ma piuttosto “una dama di compagnia”.

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M5S: “AMMINISTRAZIONE NEL CAOS”

“E’ un’amministrazione dove il caos regina sovrano”. E’ questo il succo del pensiero dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle per definire gli ultimi episodi che hanno portato a convocare, a due giorni di distanza, due commissioni pressochè identiche su Expo 2015. La prima martedì, la seconda giovedì, che per mancanza di numero legale non si è riunita.

Ecco il testo a firma del capogruppo Mirta Quagliaroli

Martedì e giovedì scorsi sono state convocate 2 commissioni sulla stessa tematica, l’Expo. Abbiamo constatato con rammarico e stupore che nella commissione 4 di martedì non era presente l’A.T.S., associazione temporanea di scopo guidata da Silvio Ferrari, coordinatore del progetto “Piacenza per Expo 2015”. L’A.T.S. ha infatti il compito di organizzare tutto il lavoro in vista dell’esposizione universale e di riunire tutte le proposte e le iniziative ispirate ad Expo. Fare una commissione per parlare dei lavori in corso senza la presenza dell’associazione che li sta predisponendo è quantomeno strano, è un po parlare a vuoto senza interlocutore. Infatti dato che molti commissari della commissione 4 hanno fatto presente questo fatto al presidente, si è deciso di fare un’altra commissione 4 per discutere delle iniziative e progetti in corso con il responsabile Silvio Ferrari. A noi sembra che si facciano le cose con superficialità e senza coordinamento, infatti dopo 2 giorni era prevista un’altra commissione, la 3 per precisione, che era stata richiesta da tempo in modo ufficiale con raccolta firme dai consiglieri, proprio per capire quali fossero le iniziative culturali previste in città. Insomma alla fine un doppione. Quindi proprio per risparmiare soldi pubblici si è pensato di mandare deserta la commissione così da non pesare ulteriormente sulle casse comunali già in forte difficoltà. Ma soprattutto quello che ci stupisce è la mancanza di progettazione e di coordinamento tra i 4 presidenti di commissione mentre spicca il ruolo marginale del Presidente del Consiglio comunale che invece dovrebbe coordinare tutto il lavoro consigliare. A Piacenza, a differenza di altre realtà assurte agli onori alla cronaca per la quantità di commissioni effettuate solo per incassare il gettone di presenza, i consiglieri dimostrano più buon senso dell’amministrazione.

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DEBRANDING PIACENZA? PERCHE’ NO

Sfoltire, potare, alleggerire per arrivare a decidere cosa identifica meglio Piacenza. Nel bouquet di brand che oggi si collegano alla nostra città è difficile orientarsi e soprattutto salta all’occhio che tra questi manca un collegamento efficacie. Gli esperti di comunicazione ci insegnano che il marchio, che oggi fa più scena chiamare brand, racchiude la storia di ciò che si vuole rappresentare, attraverso una parte grafica ed una testuale. Insomma piuttosto che una ventina di marchi slegati tra di loro, sarebbe stato opportuno scegliere un valore simbolico e rappresentarlo, in una parola, debranding, come l’ha definito l’architetto Franz Bergonzi. “Il vero problema – ha detto Bergonzi – è avere un marchio forte che non sia un mercanteggiare politico, ma bipartisan. Ogni amministrazione dovrebbe passarsi questo testimone, che rappresenta la città”. Ma il brand unico costringe ad una scelta, a rappresentare un valore simbolico forte per illuminare ciò che sta sotto. Un’idea su ciò che Piacenza poteva mettere in luce, dal momento che per il buon vino, i buoni salumi e colline da favola, ahimè, non è l’unica in Italia, Bergonzi ce l’ha, quasi una fissazione dice lui, certamente molto simbolica. “Il Fegato Etrusco, celato più che custodito a Palazzo Farnese – spiega – rappresenta un simbolo unico per Piacenza, proprio del dna del territorio, è un oggetto con una forte funzione divinatoria, è nostro, ed ha una forma bellissima.” Peccato, appunto, che sia quasi nascosto nei musei di Palazzo Farnese e che ne parlino molto di più riviste straniere che italiane. Certo Expo 2015 sarebbe stata un’ottima occasione per sfoggiare il brand Piacenza, ma ormai non c’è più tempo. Stesso discorso o quasi, per quanto riguarda il merchandising,ovvero la memorabilità di un’esperienza turistica, detto in altro modo il souvenir di un tempo, la voglia di portarsi a casa un pezzetto di ciò che si è visto o visitato.”Piacenza è timida anche da questo punto di vista – ci dice l’architetto Bergonzi – il merchandising non c’è istituzionale e culturale non esiste, è un grosso peccato”

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

DEBRANDING PIACENZA

PIACENZA -PARMA, SI RAGIONA GIA’ IN AREA VASTA

Sei fermate a Piacenza e sette a Parma. E’ la richiesta formalizzata nel tavolo istituzionale tra amministratori piacentini e parmensi che si è svolto nella città ducale. L’obiettivo è cercare di ottenere un numero di fermate sufficiente sulla linea Alta Velocità in vista di Expo 2015. “La cosa significativa – ha detto il presidente della Provincia Francesco Rolleri – è che Piacenza e Parma stanno cominciando a lavorare insieme nell’ottica dell’area vasta”. Non solo per quanto riguarda il sistema ferroviario, chiediamo? “E’ un’anticipazione – risponde – di ciò che avverrà nei prossimi mesi”. L’altro tema, caldeggiato soprattutto il numero uno di Confindustria Emilio Bolzoni, è l’introduzione di nuovi e più dignitosi treni sulla tratta Piacenza Milano sempre in vista dell’expo universale. “Gli interlocutori i  questo caso – risponde Rolleri – sono le regioni Lombardia ed Emilia Romagna; soprattutto da Bologna ci aspettiamo risposte positive, almeno per il periodo dell’Expo, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni”. Par di capire che se andrà bene Piacenza avrà un incremento dei treni ma solo per il semestre di Expo, si può considerare una vittoria?

 parma treno AV

“PER EXPO TRENI ALTA VELOCITA'”LA RICHIESTA DI PIACENZA E PARMA

“Se non riusciamo ad ottenere più treni veloci, nuove carrozze e un collegamento ferroviario degno di Expo 2015, almeno che si fermino i treni speciali Alta Velocità”. Sembra questo, più o meno, il non detto-pensiero degli amministratori piacentini, guidati da Confindustria. Sul versante del miglioramento della linea ferroviaria Piacenza – Milano tutto tace, con un rimpallo di “vedremo”, “abbiamo presente la situazione”, “faremo il possibile” da parte delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia. Così, dato che l’unione fa la forza e dato che Parma quando vuole ottiene, sindaco Dosi, presidente Rolleri accompagnati da presidente e direttore di Confindustria, Bolzoni e Betti, si recheranno all’Unione degli Industriale Parmensi per formalizzare ufficialmente la richiesta a Trenitalia di inserire Piacenza e Parma tra le fermate effettuate dai treni speciali ad Alta Velocità organizzati per Expo 2015. Staremo a vedere.

treni alta velocità

COSA SUCCEDE “FUORI EXPO”?

Il titolo potrebbe incuriosire anche il più distratto degli osservatori: “Fuori Expo, 2015 modi per trarre vantaggi da Expo 2015”. A meno di 80 giorni dal grande evento è curioso sentire parlare di cosa avviene e cosa si fa fuori dalla grande aree di Rho dedicata alla kermesse. Anche perchè per le città satellite di Milano, come appunto Piacenza, è proprio questa la sfida da vincere: cosa rimarrà al territorio locale, e soprattutto quali pacchetti turistici, eventi collaterali organizzare per invitare a visitare la nostra città. Il convegno porta la firma di Big Network, la giovane rete d’impresa piacentina, in grado di connettere diversi soggetti specializzati nel mondo del marketing e della comunicazione che fa capo a Confapi, Legacoop, Cna e Confcooperative.

Otto milioni di biglietti venduti, previsti 20 milioni di visitarori, 6 dei quali stranieri, e un milione e mezzo di americani, questi i numeri dell’esposizione universale.

Mancano meno di tre mesi al taglio del nastro del primo maggio, e siamo certo che in modo o nell’altro, per quella data i padiglioni saranno pronti e tirati a lucido. Certo non mancano critiche sui costi di realizzazione e su cosa resterà appena Expo chiuderà i battenti.

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

FUORI EXPO

BIRAGHI: “UN ERRORE SU EXPO 2015? NON RACCONTARE SUBITO IL PRODOTTO”

Un pò teatrante un pò showman: Giacomo Biraghi responsabile dell’organizzazione e della comunicazione per expo 2015, è arrivato anche a Piacenza, la 62 esima tappa di Expoinviaggio, il tour che sta toccando tutte le città italiane per soddisfare curiosità, domande e perplessità, o almeno per provarci dato che i punti di domanda sull’effettiva efficacia dell’esposizione universale e sulle ricadute benefiche che avrà sui territori limitrofi sono molti. Biraghi, expottimista per definizione e non poteva che essere così, ha tenuto una vera e propria lezione ai presenti che hanno affollato Palazzo Galli, per la verità pochi cittadini più rappresentanti di enti, associazioni, aziende e istituzioni. All’Expo mancano 90 giorni, poco tempo, anzi pochissimo per recuperare ciò che non si è fatto o per aggiustare il tiro sul versante comunicazione. “Bisognava subito raccontare il prodotto – ammetta Biraghi – cosa è e cosa fa Expo, ovvero portare il mondo in Italia da maggio a ottobre. Se c’è stato un errore è stato arrivare a sei mesi a comunicare il prodotto”. La piazzetta centrale, la Grande Zolla, sono elementi che Piacenza ha conquistato e creato, come sfruttarli e non renderli fatica e denaro sprecati? “Non è tanto importante la collocazione – spiega l’expottimista Biraghi – ma cogliere la comunicazione emettere in risalto ciò che ogni territorio possiede, quindi costruire itinerari, menù a tema”. L’importante, par di capire, non è tanto la posizione (che al sistema Piacenza è costata 450mila euro) ma sfruttare al volo l’opportunità di esserci. Saremo capaci?

A breve il servizio con le interviste 

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PIACENZA E’ “VERYBELLO”?

Effettivamente il nome scelto non è il massimo, ma incuriosisce. La Rete lo ha stroncato ma il sito VeryBello.it attira. Per questo siamo andati a vistarlo per capire quanto di Piacenza ci sia all’interno. Il sito racchiude l’offerta culturale italiana da maggio a ottobre 2015, ovvero il periodo dell’Expo. Un viaggio nella Bellezza, con la “B” maiuscola. Si possono scegliere le categorie e il periodo. Piacenza compare nella sezione Mostre con I Giganti dell’era glaciale dal 14 marzo al 15 giorno al Museo di Storia Naturale; nella sezione Opera con I due Foscari al Teatro Municipale dal 22 al 24 maggio e Amico Fritz dal 9 all’11 ottobre; nella sezione Jazz con Piacenza Jazz Fest dal 1 al 31 maggio e Stefano Bollati Danish Trio il 9 maggio; nella sezione Festival con il Festival del Diritto dal 1 al 30 settembre, un mese intero con eventi, si presume a corollario, rispetto alla tradizionale durata di quattro giorni; nella sezione Cinema con Bobbio Film Festival per tutto il mese di agosto. Nulla invece, almeno per ora, nelle categorie Danza, Teatro, Libri e Feste tradizionali. L’auspicio è che nel lungo elenco di eventi che compare sul sito Piacenza compaia un pò più spesso, ad esempio nella sezione Mostre o Teatro, grazie ad un cartellone, quello del Municipale, da tutti ritenuto di qualità e all’altezza.

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EXPO 2015: TANTI I PROGETTI MA I FONDI SCARSEGGIANO

Le risorse scarseggiano rispetto alle richieste. Siamo arrivati nella fase cruciale in cui il comitato d’indirizzo per Expo 2015 deve selezionare i progetti. Ma il problema è che rispetto all’inizio, le somme sul tavolo sono diminuite di circa 250/300 mila euro. Non tutti gli enti riescono a garantire quello che all’inizio avevano detto di poter mettere a disposizione, non certo per la loro volontà. La Provincia, ad esempio, è una di queste. La Legge di Stabilità a cui è soggetta ha tagliato il finanziamento per l’esposizione universale.A quello di oggi seguirà un nuovo incontro con le istituzioni per definire in modo più completo i progetti selezionati. Quello a cui si sta lavorando è una razionalizzazione dei progetti: ad esempio riunire quelli che ruotano attorno a Giuseppe Verdi o al pomodoro per cercare di distribuire al meglio le risorse a disposizione che su due anni, 2014/2015, oscillano tra i 600-700 mila euro.

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WEB EXPERIENCE, IL PORTALE DELLE MERAVIGLIE DI EXPO 2015

A giudicare dal numero dei presenti e dalla sale stipata, l’interesse per la piattaforma web experience Piacenza è altissimo. Nel salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni hanno preso la parola il Presidente della Fondazione Massimo Toscani, il Presidente di ATS Silvio Ferrari e Ruben Sacerdoti responsabile internazionalizzazione imprese Emilia Romagna. Il portale web è stato illustrato al pubblico che, guardandosi attorno, era prevalentemente formato da rappresentanti di aziende, enti ed associazioni interessati ad accaparrarsi un posto per Expo. Quarantaquattro le aziende che finora hanno aderito al padiglione piacentino di Expo 2015. L’opportunità è golosa certo, i risultati e le ricadute tutte da valutare.

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