AURORA, LA MAMMA: “PIACENZA MI HA LASCIATA SOLA. QUESTA CITTA’ NON E’ UNITA, E’ OMERTOSA. LA SORELLA AL 15ENNE: “DICA LA VERITA'”

Il 9 novembre avrebbe compiuto 14 anni, ci sarebbe stata una festa con gli amici. La realtà è che oggi le ceneri della piccola Aurora sono state consegnate alla madre. Perché di lei resta questo. La mamma e sorella con una grande forza vogliono continuare a ricordarla; lo hanno fatto con la fiaccolata per le vie del centro, organizzata dal collettivo femminista R-esisto.
Per la morte di Aurora, precipitata dal balcone del palazzo dove abitava con la mamma, in carcere c’è un ragazzino di 15 anni, accusato dalla procura di averne provocato la caduta. Sono tanti i coetanei che hanno voluto essere presenti alla fiaccolata, adolescenti che hanno rumorosamente urlato lo sdegno verso una tragedia che ha sconvolto la comunità.
Eppure la mamma si sarebbe aspettata una partecipazione diversa, più numerosa, una piazza non sarebbe stata sufficiente a contenere tutti quanti, perché tutta la città avrebbe dovuto farsi sentire, invece, dice, si è, sentita sola.

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PIACENZA PER LA PACE: “LA DISTRUZIONE PORTA SOLO DISTRUZIONE”

Al grido “fermiamo la guerra in Ucraina” Piacenza si è mobilitata per la Pace nel corteo che si è snodato dai giardini Margherita fino in piazza Cavalli. Circa 250 le persone che hanno partecipato, tra associazioni, movimenti e sindacati ad un anno esatto dall’invasione russa in Ucraina. In corteo tante fiaccole, bandiere arcobaleno e striscioni inneggianti a fermare la guerra. “La distruzione porta solo distruzione – ha detto Mario Idda, direttore della Caritas – è ora di fermarci e parlare di pace, perché queste atrocità devono finire. Al di là o meno dell’invio di armi, per noi al centro ci sono le persone e, proprio in loro difesa, tutto questo deve finire al più presto. Mai ci saremmo immaginati, dopo un anno esatto, di essere qui”.

VENERDI’ FIACCOLATA NEL CUORE DELLA CITTA’ PER L’IRAN

Anche da Piacenza si leva forte il sostegno e la solidarietà a favore del popolo iraniano: la cittadinanza è invitata alla fiaccolata in programma venerdì 23 dicembre alle 18, partenza dai giardini Margherita fino in piazzetta Mercanti dove è previsto un momento di riflessione.

Il comitato “Donna – Vita – Libertà che ha organizzato la fiaccolato vuole “far sentire la vicinanza ai manifestanti iraniani in lotta per la libertà. In particolare vogliamo esprimere piena solidarietà a tutte e tutti coloro che, nonostante la dura repressione di questi giorni, continuano a chiedere, in Iran, il rispetto delle libertà fondamentali, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la fine di un sistema dittatoriale e oppressivo. La cruenta uccisione della ventiduenne Mahsa (Jina) Amini, curdo-iraniana, da parte della polizia morale (Gasht-e Ershad, la pattuglia della morte) , ha reso visibile, a livello internazionale, l’oppressione delle donne nel sistema teocratico iraniano e contemporaneamente ha dimostrato altresì l’impossibilità di poter esprimere le proteste anche da parte della popolazione maschile.

Secondo le ricerche di Amnesty International, sono stati uccise sino ad ora 495 persone. 44 minorenni , 34 dei quali sono stati colpiti da proiettili mirati al cuore, al capo e ad altri organi vitali. Altri quattro sono stati uccisi da pallini di metallo esplosi da breve distanza; cinque, tra cui una ragazza, sono morti a seguito di pestaggi; infine, una minorenne è morta dopo essere stata colpita al capo da un candelotto lacrimogeno. L’età di 39 delle vittime di sesso maschile andava dai due ai 17 anni; una bambina aveva sei anni, le altre quattro tra i 16 e i 17 anni. Le donne sono colpite intenzionalmente al volto o nelle parti intime. 

Denunciamo le responsabilità italiane : i droni usati dalla Turchia per uccidere sono spesso di fabbricazione italiana, così come i proiettili usati dai Basiji contro le donne ed il popolo iraniano. E’ un grave vulnus normativo che permette ad un’azienda italiana di esportare parti essenziali di una munizione a paesi vietati e a regimi repressivi. In questo modo si fa business sulla violazione dei diritti umani nel mondo.

Chiediamo per questo al Governo italiano di fare tutte le pressioni diplomatiche possibili e di non concedere nessuna credibilità al regime iraniano”. 

Tra le forze politiche piacentine, Alternativa per Piacenza parteciperà alla fiaccolata “sosteniamo la lotta del popolo iraniano, una lotta per la libertà e i diritti che ApP ha da sempre fatto sua e che oggi è ora di urlare al di là di facili slogan. Non è un caso che tra gli organizzatori della fiaccolata ci siano proprio alcuni dei nostri soci. La fiaccolata di venerdì Donna – Vita – Libertà è un gesto concreto di solidarietà ma anche una chiamata alle responsabilità italiane, ad esempio, per la questione dell’esportazione degli armamenti, ma anche nel prendere apertamente posizione, a tutti i livelli, e sostenere la voce e la lotta delle donne e degli uomini iraniani che si stanno battendo per la libertà.
Alternativa per Piacenza sarà sempre al fianco delle minoranza per tutelarne libertà e diritti.

MONS. CEVOLOTTO “CON IL SILENZIO APRIAMOCI ALLA SPERANZA” IN PIAZZA CAVALLI RISUONANO LE SIRENE DELLA GUERRA

In piazza, insieme nella preghiera cristiani, musulmani, ortodossi, evangelici. Una veglia per la pace che si è snodata dalla basilica di Sant’Antonino fino a Piazza Cavalli. Lì il momento più toccante: in piazza, nel buio delle notte, sono risuonate sirene di guerra e bombardamenti. Perché oggi la guerra in Ucraina è questo, una paura costante scandita dai rumori delle sirene del coprifuoco e dalla bombe. Quelle sirene sono risuonate anche in piazza Cavalli, seguite da una raffica di mitra e dal sibilo di una bomba che cade dal cielo. Per far capire quello che ormai da diciassette giorni sente e respira la popolazione ucraina sconvolta dalla guerra. Erano in 500 alla fiaccolata di pace nel cuore della città, insieme. Un gesto semplice dove la presenza va oltre le parole, con la speranza che quella fiamma di luce riscaldi i cuori.

La veglia ecumenica è iniziata in Sant’Antonino con la parole del vescovo, Mons. Cevolotto: “Questa sera lasciamo parlare il silenzio. Il silenzio scelto: necessario perché si crei uno spazio in noi abitato dall’invocazione di pace. Prima ancora che dal grido soffocato in gola di tanti nostri fratelli e sorelle in terra di Ucraina, prima ancora che dalle nostre labbra e dai nostri cuori appesantiti dalle immagini di distruzione e sofferenza che sono entrate con
violenza nelle nostre vite… è la pace che Dio stesso chiede. Non si rassegna alla guerra tra fratelli. Mai. Il silenzio che Dio con la sua Parola riempirà aprendoci alla speranza”.

Foto PiacenzaSera.it

PROSTITUZIONE: AUMENTANO LE MINORENNI. IL 4 FEBBRAIO FIACCOLATA A PIACENZA

Sono sempre di più le minorenni che vendono il proprio corpo sulle strade del sesso a pagamento. L’Unità di strada Papa Giovanni XXIII lo ha rilevato nel corso della uscite settimanali da dicembre a gennaio appena trascorso. In alcune zone le minorenni arrivano anche al 50% delle presenza in strada. «A volte sono le stesse vittime presenti da più tempo a segnalarci preoccupate la presenza di ragazzine minorenni, chiedendoci di intervenire» raccontano i volontari delle Unità di strada.
Il fenomeno riguarda soprattutto minorenni nigeriane.
«Quelle che incontriamo in questo periodo sono tutte nuove – spiegano i responsabili dell’Unità di strada di Verona – Ci raccontano di essere arrivate da uno o due mesi con i barconi, dopo essere passate dalla Libia». Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni la Comunità papa Giovanni XXIII organizza una serie di eventi in occasione di santa Giuseppina Bakhita – l’8 febbraio – che fu resa schiava all’età di 7 anni ed è oggi simbolo di riscatto per le vittime di tratta. A Piacenza sabato 4 febbraio è stata organizzata una fiaccolata per le vie della città. Partenza Partenza alle ore 16.00 da viale Malta e arrivo in Piazza Cavalli. Alle 18.00 Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Gianni Ambrosio, nella basilica di San Francesco.

UNA FIACCOLATA PER ABBATTERE I PREGIUDIZI SUL CARCERE

Sarà una fiaccolata per abbattere i pregiudizi. Una fiaccolata per intrecciare legami per alcuni impossibili. Ero carcerato e mi siete venuti a trovare, così il versetto di Matteo è stato utilizzato come lo slogan per questa iniziativa che porta la firma della Curia e della Caritas. L’appuntamento è per venerdì 1 aprile alle 20.45 in piazza Paolo VI alla chiesa di Santa Franca per arrivare al piazzale antistante la Casa Circondariale delle Novate. Due gli aspetto che Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas, ha messo in luce: il tema della pene alternative al carcere e quello delle relazioni tra chi è dentro e chi è fuori. Don Adamo Affri, cappellano delle Novate, lo ha definito un momento di condivisione: “quella del carcere è una realtà dinamica, dove si incontrano gli uomini nelle loro fragilità, in modo più autentico”. Nel corso della fiaccolata ci sarà un momento di riflessione e testimonianza di un detenuto, il saluto della direttrice Caterina Zurlo e un interventi di una guardia penitenziaria. “Per molti il carcere è una realtà sconosciuta – ha detto don Adamo – noi vogliamo parlare del carcere per quello che è veramente, abbattendo i pregiudizi del noi e del loro. Dentro ci sono uomini nella loro profondità”. Don Silvio Pasquali, parroco di san Lazzaro che insieme al gruppo giovani e agli scout parteciperà alla fiaccolata ha spiegato come è importante “vincere certo pregiudizi spesso dettati dall’ignoranza. questa è una buona occasione per arrivare ad altro, ad esempio potenziare il sistema della pene alternative”.

fiaccolata per carcere

“NESSUNA DONNA NASCE PROSTITUTA” UNA FIACCOLATA PER LA LIBERTA’

“Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre un uomo che la fa diventare”. Lo disse Don Oreste Benzi, il fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII. La stessa che ancora oggi, a quasi cinquat’anni dalla fondazione, mette in campo azioni concrete contro la tratta delle donne che finiscono nella rete delle prostituzione. L’associazione dagli anni 90 è operativa con l’unita di strada per raccogliere e intercettare davvero da vicino le storie di giovani donne, spesso straniere, finite nelle mani degli sfruttatori. Da due anni l’unità di strada è presenta anche a Piacenza: una volta alla settimana si percorrono le vie a luci rosse della città quelle dove, sempre più spesso, anche di giorno, giovani donne mettono in vendita il loro corpo. Una di queste è Luljeta, una giovane albanese che i volontari dell’unita di strada sono riusciti a contattare ma che purtroppo è ritornata dai suoi aguzzini. Sfruttata, controllata sul tratto del marciapiede che le era stato indicato, sebbene fosse incinta al terzo mese. Ad inizio ottobre è stata costretta ad abortire e di lei sulle strade piacentine non c’è stata più traccia, forse trasferita in un’altra zona dagli stessi sfruttatori. A lei l’associazione Papa Giovanni XXIII dedica la fiaccolata in programma sabato 7 novembre a Piacenza con partenza alle 17 dal parcheggio di viale Malta e arrivo in piazza San Francesco per la messa celebrata dal vescovo Ambrosio per ricordare la figura di Don Oreste scomparso il 2 novembre del 2007.

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