C’è il sole a scaldare la piena del Po che non si ferma. Dopo due giorni di pioggia praticamente ininterrotta oggi il fiume si presenta così. Una distesa di acqua e fango che imperterrita scorre con forza e copre tutto ciò che sta attorno, strade comprese. Via Nino Bixio è chiusa al traffico dalla mezzanotte di sabato e lo sarà per tutta la giornata. I livelli del Po sono ancora in crescita nella zona piemontese e si prevede, nell’arco delle prossime 24-48 ore, un incremento dei livelli nel tratto lombardo-emiliano del Po, con il superamento della soglia 3 di criticità alla sezione di Piacenza, sopra i 7 metri. La piena, nel tratto piacentino, è prevista tra la serata di lunedì e la prima mattinata di martedì. In provincia strade chiuse e frane in montagna. [videojs mp4=”https://www.zerocinque23.com/SERVIZI/A2019/popiena.mp4″ poster=”https://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2019/11/po-piena.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”vjs-fluid” controls=”true”muted=”false”] [/videojs]
FUORISALONE EXPO 2015, E’ TEMPO DI PRIMI BILANCI
E’ tempo di primi bilanci per le iniziative a corollario di Expo. Uno di questi è il progetto UnPOxExPO2015 partito alla fine di aprile. Nei primi 90-100 giorni l’andamento è positivo, seppur inferiore alle aspettative, soprattutto per quanto riguarda i pacchetti turistici “chiavi in mano”. Molto meglio i flussi del fai-da-te e web, buono il passa-parola fra i primi arrivi e arrivi seguenti. Molto bene la presenza e arrivi dall’estero, soprattutto dall’Europa, in particolare est e ovest. Inferiore al previsto fin ad ora gli arrivi dell’estremo nord Europa, nord America e sud Asia. Bene paesi dell’est Europa. I vari sondaggi effettuati dall’Osservatorio Economico del Paesaggio Fluviale, soprattutto sui comportamenti e sulle destinazioni dei visitatori italiani e stranieri, confermano un successo di affluenza, seppur con alcune criticità di offerta riscontrate nei territori rivieraschi al fiume Po non abituati al turismo e al flusso crescente di visitatori. In sostanza non tutte le zone rivierasche sono preparate alla presenza di flussi individuali significativi. Poche le strutture in grado di rispondere a richieste di comitive e gruppi. Bene l’accoglienza collettiva sulle imbarcazioni e motonavi già esistenti. Molta carenza nella capacità di accogliere il turista straniero, di riconoscere abitudini e necessità; criticità sono state riscontrate anche nella segnaletica e cartellonistica che conduca verso il fiume Po da diversi accessi, parcheggi non segnalati, assenza di connessione web e banda larga. Vincono i grandi eventi sul fiume e nelle grandi città collegate al fiume, le escursioni non tradizionali e dedicate a una identità storica e culturale del territorio, piacciono molto i borghi non scontati e fuori mano. L’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Paesaggio Economico del Po rileva, soprattutto nelle piccole città tra cui Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, la necessità di puntare su programmi e proposte via web, investire in motori di ricerca e compagnie trasporti e su attrattive fuori dai soliti schemi autoreferenziali, locali, differenziati per top-spender, low cost e soggiorni di massimo 48 ore, per big-inquirer, big-eatwell, verso una proposta cioè più variegata e di livello più alto. Fra chi va ad Expo e chi frequenta i fuorisalone la spesa media giornaliera varia da 30 a 150 euro, con punte di 450 euro/persona, evidentemente con destinazioni e interessi diversi, anche lungo il PO.
FESTA, MUSICA E BUON CIBO PER IL RILANCIO DEL PO
Festa, musica e buon cibo. Parte da qui la riqualificazione del lungo Po, o meglio di una parte del lungo Po che va dalla Map alla Canottieri Vittorino da Feltre. Ed è proprio la Map, l’artefice di questo progetto, minimale al momento, ma realizzabile e concreto, trasformando l’esistente in opportunità. In questi giorni è in fase di allestimento una nuova struttura in legno posizionata sul lungo argine, tanto per intenderci là dove sorgeva la Taverna delle Fate, operativa già dal week end. Un segnale per dire che qualcosa sta cambiando e che dal mese di settembre si susseguiranno una serie di eventi che avranno il Po come protagonista. Si parte il 6 con il protocollo per il Po, l’8 con l’iniziativa il Po Ricorda per passare alla tre giorni dall’11 al 13 settembre con una grande festa organizzata dal locale Baciccia. Una evento per attrarre gente, giovani, famiglie, coinvolgendo la Map, le società Canottieri Vittorino da Feltre e Nino Bixio, le motonautiche con spettacoli, pesce fritto piatti della piacentinità. Un nuovo tentativo di puntare l’attenzione sul grande fiume, valorizzando ciò che già il territorio offre. Ci ha provato, in grande stile, l’imprenditore piacentino Giampietro Comolli, con il Progetto UnPoXExpo2015, l’itinerario che tocca i territori bagnati dal Po e che sta ottenendo ottimi risultati. La ricetta è puntare sui servizi alla persona, su un collegamento diretto Po Piazza cavalli, sui parcheggi attrezzati e sulla sicurezza della zona.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/map.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/map.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/07/MAP.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
BARACCHI: “RIPENSIAMO IL PO E LA CITTA’, GLI ARCHITETTI SCENDONO IN CAMPO”
Gli architetti di Piacenza scendono in campo per un Po più vivibile, diverso, a misura d’uomo. Il convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti Le città di fiume va proprio in questa direzione: “ascoltare dagli esempi di città a noi vicine, come Lodi, Cremona, Pavia, Alessandria, prendere spunto e possibilmente migliorare” spiega il presidente Giuseppe Baracchi. “Scambiarci opinioni con le città confinanti che hanno un rapporto diretto con il fiume e con l’acqua, è una possibilità che ci dobbiamo dare – spiega – noi architetti ci proponiamo con un ruolo collaborativo su come far vivere il paesaggio in senso più ampio. Oggi partiamo dal fiume e dal rapporto che Piacenza ha con il Po, un rapporto che nei decenni è fortemente cambiato. Nonostante questo dobbiamo riappropriarcene, non tanto per la balneabilità, quanto per viverlo, anche solo per il tempo libero e non solo il Po ma anche il Trebbia che oggi è molto vissuto e frequentato.
La mission dell’Ordine degli Architetti di Piacenza che conta 545 professionisti è proprio questa: rimettere la figura al centro della progettualità della città del futuro, partendo, nel caso del convegno, sul paesaggio e sul fiume. “Questo – conclude Baracchi – prevede una progettualità a monte, ovvero il rapporto tra la città e il suo fiume”.
COMOLLI: “PER 40 ANNI E’ MANCATA LA CULTURA DEL PO”
Il Po, Expo 2015 e Piacenza. Ci siamo chiesti come e se questi tre elementi mischiati tra loro, abbiano prodotto una equilibrata composizione. O se, meglio, qualcuno abbia mai provato a metterli insieme. Quale miglior occasione sarebbe stata l’esposizione universale per dare concretezza all’idea di cui si parla da decenni, ovvero di Piacenza come città fluviale, mai davvero realizzata? In altre parole, i piacentini hanno messo al centro il grande fiume in vista di Expo? “Il Po è stato dimenticato da 30, 40 anni – risponde con sicurezza Giampietro Comolli imprenditore piacentino, autore del progetto UnPOxExPO2015 – Piacenza ha guardato a sud, est, ovest, dimenticando la parte nord. Riprendere il Po come attrazione e riferimento potrebbe creare elementi naturali che identifichino Piacenza con il fiume”.
Comolli ci aveva provato nel 2010 con un’idea, oggi realizzata con successo, da Cuneo a Venezia, senza però passare per Piacenza. “Avevo parlato del mio progetto con l’allora presidente della Provincia Trespidi, Piacenza poteva essere una delle 10, 12 città realtà da valorizzare lungo il fiume”. Il progetto proseguì ma la nostra città ne rimase fuori. “Si è preferito investire e puntare su Milano”. Investire su Milano, questo è il punto. Piacenza e i soggetti sorti per promuoverla in vista dell’esposizione universale hanno investito sul cuore nevralgico dell’evento. E se la prospettiva si fosse ribaltata? Se si fosse investito su quello che Piacenza già possiede, piccoli grandi gioielli come l’Ecce Homo di Antonello da Messina, il Tondo di Botticelli, i Codici Miniati del Duomo e il Fegato Etrusco? Il tutto all’interno di una location prestigiosa come Palazzo Gotico e una buona campagna di comunicazione. A corollario, pacchetti turistici completi, ideali per il turista moderno, che vuole essere dinamico, desideroso di conoscere e scoprire. In questo contesto una parte importante sarebbe stata dedicata al turismo fluviale inteso come intervento su ciò che sta attorno al fiume: i piccoli manufatti richiedono una costante e costosa manutenzione, perchè ad ogni piena l’arredo urbano subisce pesanti danneggiamenti. Meglio sarebbe puntare su tecnologia e naturalità. “Occorrono interventi più soft, leggeri – spiega Comolli – manutenzione e tanta pulizia dove poter inserire, ad esempio, aree gioco per i bambini, come la gran parte della città che si affacciano sui fiumi”.
Proprio sul Po Comolli ha presentato il suo progetto dedicato ad un circuito del golf che si svolgerà sui green lungo il fiume Po, da Cuneo a Venezia, durante Expo Milano. Il golf è il primo sport praticato in America e conta più di 7 milioni appassionati in Europa. Sta crescendo anche in Asia e in Italia conta più di 100 mila iscritti. Molti dei 20 milioni visitatori di Expo sono stranieri e vorranno trascorrere qualche giornata fuori-Expo. Il golf rappresenta un fattore attrattivo, soprattutto se legato al gusto e all’offerta culturale dei territori.
Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo