TOSCANI: UN CONCORSO DI IDEE PER IL CONVENTO SANTA CHIARA

Il clima che si respira in Fondazione effettivamente è diverso. Lo si percepisce anche dalle piccole cose  come riunire la stampa intorno ad un tavolo al quale siedono, oltre al presidente,  i membri del consiglio di amministrazione; come a dire che, oggi, le decisioni si prendono insieme. Tanto per cominciare, ci tiene particolarmente a sottolineare il presidente Toscani, tutte le delibere del primo consiglio generale della nuova gestione sono state approvate all’unanimità e anche i consiglieri hanno acconsentito a decurtarsi il compenso come hanno fatto presidente e cda. Ripartenza, trasparenza, riorganizzazione e consolidamento sono le linee direttive del nuovo assetto di via Sant’Eufemia.

Capitolo erogazioni: per il 2015 sono a disposizione 5 milioni 250 mila euro , l’8,7 per cento in meno rispetto al 2014 quando le erogazioni ammontavano a 5milioni 750 mila euro compresa la somma gia’ stanziata per Expo. Il consiglio ha deciso di favorire maggiormente il settore welfare, beneficenza,  filantropia e volontariato (+3%), e togliere qualcosa ad arte e cultura (-2%) e anziani (-1%).   Tutto sommato un bel gruzzoletto, ribadisce la squadra di Toscani, se si conta che la nuova tassazione impone alle Fondazioni un aggravio di 800 mila euro.

Ci sono novità in vista anche per quanto riguarda il patrimonio immobiliare della Fondazione; la Soprintendenza ha liberato da un vincolo ultradecennale il convento di Santa Chiara sullo Stradono Farnese. Intorno alla struttura ci sono grandi progetti che vedono un coinvolgimento diretto della città; l’idea di Toscani è quella di istituire un concorso di idee pubblico per valorizzare il convento.

Il passo è cambiato è il leitmotiv, diversa è la visione con la quale si guarda al futuro nella consapevolezza di ciò che si  è ereditato.  Prossimo passaggio fondamentale,  entro la fine dell’anno, la irme per la vendita delle azioni Monte Parma. Come dire, un altro taglio con il passato.

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FONDAZIONE, A BREVE LA PUBBLICAZIONE DEL BANDO PER ADVISOR

A breve verrà pubblicato il bando per la selezione di un advisor che si occupi della situazione economico finanziaria della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il testo verrà pubblicato sui quotidiani Sole 24 Ore e Milano Finanza. Il testo pare pressochè ultimato, pronto per essere reso pubblico attraverso la stampa per raggiungere il maggior numero di persone possibile. La figura di un advisor era stata fortemente caldeggiata da una parte del consiglio generale, ancora prima dell’elezione del presidente Toscani, richiesta che è tornata ad essere una priorità discussa anche nell’ultima riunione del consiglio di amministrazione. Questa figura avrà il delicato compito di capire le esigenze dell’ente per poter scegliere gli strumenti che hanno più alta probabilità di raggiungere gli obiettivi del cliente nel rispetto dei vincoli di rendimento, rischio, costi e in questo caso anche di statuto. Nel corso del cda è stata fissata la data del prossimo consiglio generale, il 28 novembre.

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CDA FONDAZIONE, TOSCANI: “ABBIAMO RIMESSO IN MOTO LA MACCHINA”

E’ stato un consiglio di amministrazione di ricognizione durato oltre tre ore. Il primo che ha visto riuniti in Fondazione il presidente Massimo Toscani e i suoi sette consiglieri freschi di nomina: Roberto Rovero, Domenico Battaglia, Cesare Betti, Giorgio Milani, Giovanni Calza, Franco Egalini e Carlo Ghisoni. “Abbiamo rimesso in moto la macchina – ha detto il presidente – in un clima sereno e disteso, quasi come fossimo tra amici”. Primo punto all’ordine del giorno la nomina dei due vice: Domenico Battaglia e Roberto Rovero nel ruolo di vicario come avevamo ventilato nei giorni scorsi. Una scelta quella dell’avvocato Rovero che conferma una delle parole d’ordine che deve caratterizzare la nuova Fondazione, la legalità e trasparenza. Nel corso della seduta sono stati attribuiti alcuni incarichi particolari in base alle attività dei consiglieri, seguendo le linee che Toscani aveva annunciato dopo la nomina dei consiglieri di amministrazione. Al consigliere Betti, per esempio, è stata attribuito l’incarico di analizzare la struttura della Fondazione partendo dal personale. Ogni consigliere in base all’incarico ricevuto, sarà chiamato a riferire nel corso del consiglio generale. All’attenzione del cda il tema fondamentale dell’esame della situazione patrimoniale dell’ente e la sua organizzazione. Il notaio Toscani aveva inserito nell’elenco delle priorità proprio questo: capire a quanto ammonta il patrimonio della Fondazione; anche se non era all’ordine del giorno si è presa in considerazione l’ipotesi di individuare un advisor , probabilmente attraverso un bando di gara, che guidi e consigli l’ente nelle scelte di investimento e nella gestione del patrimonio. “Abbiamo un bilancio da leggere e valutare attentamente – ha detto Toscani – in base a quello faremo le scelte migliori per la città, nelle prossime sedute valuteremo la situazione del portafoglio e della struttura”.  Confermata l’intenzione di riunire il cda una volta alla settimana per il primo mese “per lavorare seriamente e riprendere in mano la macchina” ha riferito il notaio. Prossimo appuntamento martedì 4 novembre.

FONDAZIONE TARGA

 

FONDAZIONE E SENSO DI RESPONSABILITÀ. CDA QUASI AL COMPLETO

Mancano pochi giorni al consiglio generale della Fondazione del 20 ottobre e il presidente Toscani avrebbe, sul tavolo, ancora qualche nodo da sciogliere, in particolare la formazione del cda. La squadra che accompagnerà Massimo Toscani nella “nuova” Fondazione votata al “cambio di passo” come l’aveva definta lui stesso nel giorno dell’elezione, è il tema fondamentale. La formazione di una squadra coesa che punti esclusivamente all’interesse della collettività,  è il primo obiettivo perche non si ripeta cio’ che è accaduto pochi mesi tra l’ex presidente Scaravaggi e una parte del cda.

Stefano Pareti e il vigevanese  Renzo De Candia sarebbero sul punto di fare un passo indietro per senso di responsabilità,  come riporta il nuovo numero del settimanale Corriere Padano. Chi prenderà il loro posto? Ci sarebbero ancora alcune questioni da chiarire tanto che anche un altro nome (inizialmente dato per certo) potrebbe non entrare nel consiglio di amministrazione.  Sarebbe invece confermato il numero dei membri, dagli attuali sei a sette. C’è da immaginare che saranno ore frenetiche per il notaio Toscani alla ricerca di equilibrio e competenza per la nuova squadra.

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FONDAZIONE, I NODI DA SCIOGLIERE DEL PRESIDENTE TOSCANI

Manca una settimana al primo consiglio generale del nuovo presidente Massimo Toscani. Ci sarebbero però ancora alcuni nodo da sciogliere che riguardano soprattutto la composizione del cda. Il numero dei componenti dovrebbe passare da sei a sette, all’interno molte new entry e alcune riconferme come, pare, Stefano Pareti. L’altra quadra che il notaio deve trovare è quella del secondo vicepresidente che deve fare capo a Vigevano. Proprio i vigevanesi spingerebbero per la riconferma del rag. Renzo De Candia; secondo statuto però non sarebbe più candidabile perchè in carica 4 anni e già riconfermato una volta come recita l’art.11 al comma 2.

Una volta risolti questi nodi, il presidente Toscani sarà pronto ad affrontare il primo consiglio generale e ad affrontare i primi temi: taglio delle indennità a se stesso e ai consiglieri e attenta valutazione del patrimonio allo stato attuale.

 

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E’ UFFICIALE: MOLINARI INCOMPATIBILE ALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE

L’avevamo annunciato ieri, oggi e’arrivata l’ufficialità: Giuseppino Molinari è incompatibile alla carica di presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il parere lo ha redatto lo studio Ciampoli di Milano sulla base della Carta delle Fondazioni di Acri e su quanto riporta lo statuto stesso della Fondazione di via Sant’Eufemia. In sostanza l’incompatibilita’ risiede nel fatto che Molinari ricopre la carica di presidente della galleria Ricci Oddi, ente finanziato in modo continuativo dal Comune di Piacenza. Non è detto che il parere venga richiesto nel corso del consiglio generale di venerdì, lo scenario potrebbe essere questo: la prima  votazione potrebbe andare buca, nel senso che potrebbe non essere raggiunta la maggiornaza dei 2/3 per l’elezione del nuovo presidente. Per la seconda e la terza votazione invece occorre la metà piu uno dei voti per essere eletti. I 5 rappresentanti di Vigevano hanno dichiarato fin dall’inizio di non voler essere l’ago della bilancia. È verosimile quindi che si pronuncino solo quando la situazione sara’ chiara a favore di uno o dell’altro.  Sulla carta Massimo Toscani ha la maggioranza grazie al  voto di 13 consiglieri che hanno sottoscritto il suo programma, Giuseppino Molinari risulta incompatibile.

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FONDAZIONE, MOLINARI INCOMPATIBILE? SI ATTENDE LA RISPOSTA UFFICIALE

Lo studio Ciampoli avrebbe dato il suo parere, anche se manca ancora l’ufficialità: Giuseppino Molinari sarebbe incompatibile alla carica di presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’uso del condizionale è d’obbligo perchè non vi è ancora la conferma ufficiale. Lo studio notarile, a cui l’ente di via Sant’Eufemia ha affidato l’incarico in sostituzione dello studio Portale impegnato all’estero, lo avrebbe stabilito in base ad una attenta valutazione della carta delle Fondazioni di Acri (Associazioni di Fondazioni e Casse di Risparmio). La risposta sarebbe al paragrafo 7 Incompatibilità e Ineleggibilità; nella fattispecie risultano incompatibili amministratori di enti, istituti o aziende soggetti a vigilanza da parte della regione, del comune, della provincia, o degli stessi organismi sovvenzionati in modo continuativo. Di quest’ultimo caso farebbe parte la galleria Ricci Oddi di cui Molinari è presidente.

Il parere tecnico era stato chiesto proprio per offrire al parlamentino che venerdì si riunirà in consiglio la possibilità di avere un quadro complessivo della situazione più chiaro e di potersi così pronunciare in modo più consapevole.

 

FONDAZIONE VERSO IL CONSIGLIO DELLA SVOLTA

Mancano tre giorni al consiglio, che per molti, sarà quello della svolta. Un consiglio generale dal quale uscirà il nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Gli uffici di via Sant’Eufemia sono ancora in attesa del parere tecnico sulla incompatibilità o meno del candidato Giuseppino Molinari, atteso a giorni. A formularlo non sarà lo studio Portale perchè impegnato all’estero ma uno team di professionisti analogo sempre di Milano maggiormente specializzato in diritto amministrativo. Venerdì mattina dunque, anche sulla base di questo parere, il parlamentino composto dai 25 consiglieri sarà chiamato al voto. Sulla carta Toscani è appoggiato da 13 consiglieri, Molinari da 6, come avevano comunicato gli stessi candidati in due note distinte. Gli unici a non esporsi pubblicamente nè a favore dell’uno nè dell’altro sono stati i 5 rappresentanti vigevanesi, che hanno dichiarato di non voler essere l’ago della bilancia come accadde invece un anno e mezzo fa con l’elezione di Francesco Scavaraggi. E’ presumibile quindi che non partecipino alla prima votazione che richiede al candidato presidente la maggioranza dei 2/3 per essere eletto, ma dalla seconda che richiede la metà più uno dei voti. Per non  essere determinanti i consiglieri di Vigevano potrebbero partecipare alla seconda votazione, se dalla prima sarà già chiara una maggioranza a favore di uno o dell’altro candidato. Nel caso questo non avvenisse neppure alla terza votazione (per cui sono necessari sempre la metà più uno dei voti) si potrebbe profilare l’ipotesi del commissariamento.

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FONDAZIONE, L’OPPOSIZIONE PROPONE TRE ALTERNATIVE A TOSCANI E MOLINARI

Giacomo Vaciago, Ettore Gotti Tedeschi e Corrado Sforza Fogliani. Sono le personalità che secondo l’opposizione in consiglio comunale potrebbero

ricoprire la carica di Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La commissione consiliare 1, riunita per dibattere ancora una volta sul tema, non è certamente partita con le migliori premesse; accanto al presidente Perrucci non vi era alcun rappresentante della Fondazione. Non ha partecipato il presidente in regime di prorogatio Scaravaggi “per ragioni di opportunità”, non lo ha fatto neppure il vice Anselmi orma ex, ma soprattutto l’assenza più evidente è stata quella del sindaco Dosi, come ha sottolineato nel suo intervento il consigliere Marco Colosimo. “Rammarico per la mancata partecipazione del sindaco – ha detto il consigliere di Piacenza Viva – che si è dimostrato non adatto ad amministrare la  città”. Il leitmotiv dei consiglieri è stato “cosa ci stiamo a fare oggi qui, dal momento che non c’è nulla di nuovo e soprattutto non ci sono gli interlocutori richiesti?” Il consigliere della Lega Polledri si è scagliato contro la scelta di Toscani sostenuto dal Comune. “Che competenze finanziarie può avere questa figura? proponiamo un’alternativa alta, noi lo abbiamo fatto. Che fine ha fatto l’iter che la commissione si era data?” ha concluso Polledri. Gugliemo Zucconi ha preso le difese del primo cittadino: “non vi potete appigliare alla Fondazione per attaccare il sindaco. Su questo fronte non abbiamo potere”.

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MOLINARI: “VOLTIAMO PAGINA TUTTI INSIEME”

Di seguito le linee programmatiche del candidato Giuseppino Molinari. Anche per il presidente della Ricci Oddi è importante una svolta, un cambiamento rispetto al passato; fondamentale puntare sui giovani e sullo sviluppo del territorio. E propone una vision di futuro per la “ri-Fondazione”.

Di seguito la nota integrale

La mia candidatura e LA PROPOSTA che mi permetto sottoporre al Consiglio Generale sono finalizzati a mettere in campo un progetto che non vuole contrapporsi ad altre candidature né creare dannose spaccature, ma che intende arricchire il quadro d’insieme e consentire al Consiglio Generale una valutazione e una scelta più aperta e consapevole.

Una candidatura spontanea, totalmente libera da vincoli o condizionamenti e non subordinata ad accordi, patteggiamenti e interessi di parte e quindi tale da assicurare un profilo di garanzia. Le considerazioni che seguono sono il frutto di una esperienza di vita e di lavoro vissuta nel mondo universitario e nella sua complessa gestione sia economico-finanziaria che gestionale e organizzativa, a Piacenza e in altre importanti realtà del Paese (Università Cattolica di Milano-Roma-Piacenza-Brescia, Università degli Studi di Padova, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Pavia), nella scuola e nella Galleria Ricci Oddi (pertanto nei primi tre settori rilevanti per la Fondazione) e con particolare sensibilità al sociale (i restanti due settori rilevanti) e mi consentono di ritenere bello e possibile mettere esperienze e professionalità al servizio della comunità, cercando di migliorare l’esistente, con grande umiltà, ma anche con la necessaria determinazione.
“Voltiamo pagina tutti insieme”
Non è uno slogan né un programma, ma un metodo di lavoro
Non si tratta infatti di perpetuare una analisi e un giudizio solo critico sul passato, perchè insistere su ulteriori discussioni rischia di fomentare una conflittualità con ripercussioni molto negative di credibilità e di immagine della Fondazione e di diventare un esercizio improduttivo e sterile quanto alla vita della Fondazione. Soffermarsi solo o troppo sul passato è un segno di decadentismo. Il nostro dovere è di guardare al futuro e di ripartire con passione ed entusiasmo per lo sviluppo della Fondazione
Voltare pagina non significa ignorare o ripudiare il passato e il presente, che devono essere visti da chi ha responsabilità nella Fondazione con rispetto per le cose positive realizzate, trasformando invece gli errori in opportunità per le scelte future
Il nostro segno distintivo dovrà esprimere: la positività, l’unità e l’unitarietà, il senso e l’orgoglio di appartenenza, l’orgoglio di essere chiamati a svolgere un servizio positivo e utile al territorio (Piacenza e Vigevano)

“il futuro è nelle nostre mani”
Ciascuno ricopre un ruolo di responsabilità nella Fondazione
Le responsabilità sono diverse e chiaramente definite dallo Statuto cui, in attesa di eventuali modifiche, occorre richiamarsi con rispetto e coerenza
Sulla base delle esperienze recenti, probabilmente occorre una riflessione “comune e condivisa” sulla definizione dei ruoli, delle competenze e delle responsabilità sulla base delle parole contenute nello Statuto
Ciò sarà possibile se ciascuno saprà far prevalere gli interessi della Fondazione e non quelli, ipotetici ma sempre in agguato, di gruppi contrapposti, schieramenti basati su logiche di potere, di interessi personali, di alleanze trasversali e improprie frutto di intrecci di pressione o di esercizio del potere come proprietà privata
I veri e unici portatori di interesse per la Fondazione sono le persone dei territori di Piacenza e Vigevano
Il futuro della Fondazione non teme errori o difficoltà se alla base dei nostri comportamenti prevale lo spirito di servizio nei confronti della Fondazione e dunque della Società

“vision per la ri-Fondazione”
la Fondazione è patrimonio di tutti e deve essere finalizzata al bene comune, in particolare –senza escludere gli altri settori rilevanti- al sostegno delle persone e delle famiglie deboli, che vivono situazioni drammatiche di povertà, di isolamento, di sofferenza e delle associazioni e istituzioni che lavorano per alleviare il disagio vissuto
La Fondazione non è fine a se stessa e le persone che la rappresentano devono sentire su di sé il carico di questa missione, come finalità primaria e prioritaria. Fatte queste doverose premesse fondative, cercherò di tracciare qualche proposta sulle linee programmatiche che si rivolgono sia a Piacenza che a Vigevano, anche se ritengo che il programma più articolato dovrà essere elaborato dal Presidente sulla base delle indicazioni che verranno espresse dai Consiglieri (del Consiglio generale e del Consiglio di amministrazione) e quindi sottoposto come proposta all’approvazione degli Organi competenti.

Obiettivi strategici

1. rispetto rigoroso dell’art. 7 e seguenti (Titolo II) in merito ai criteri dettati per la conservazione del valore, l’amministrazione, la gestione e gli investimenti del patrimonio – l’economicità della gestione – la destinazione del proprio reddito
2. investimenti: per quanto riguarda gli immobili, mi propongo di partire da una analisi e una valutazione della situazione attuale alla luce del dettato statutario, in particolare dell’art. 7, comma 4. La definizione delle strategie future per una gestione oculata dei beni immobili dovrà tenere conto innanzitutto delle finalità, delle priorità e dei vincoli dettati dall’art. 7, commi 1 e 2 dello Statuto, ma anche delle priorità che il Consiglio deciderà di scegliere sulla destinazione del patrimonio e sull’impiego del reddito
3. gestione finanziaria: il principio basilare su cui fondare le scelte della Fondazione sarà la tutela e la conservazione del patrimonio (-di cui va fatta una verifica rigorosa e professionale sulla reale consistenza-), attraverso una oculata e prudente gestione degli investimenti finanziari, alla ricerca di rendimenti il più elevati possibile -al fine di ottenere un reddito che consenta erogazioni elevate-, ma riducendo al minimo i rischi connessi
4. erogazioni: le erogazioni dovranno rispettare i criteri e le modalità che il Consiglio generale vorrà approvare nell’individuazione e nella selezione dei progetti presentati, possibilmente evitando le erogazioni a pioggia, ma privilegiando quelle rivolte direttamente alle istituzioni aventi quegli specifici scopi, onde evitare dispersione delle sia pur scarse risorse. Nel rispetto dell’art. 3 dello Statuto e tenuto conto sia della rilevante riduzione delle risorse disponibili sia della situazione generale del Paese che si rispecchia anche nei territori di Piacenza e Vigevano, mi impegno a sottoporre al Consiglio generale la proposta di privilegiare, nella destinazione del reddito, il welfare nelle sue varie articolazioni con particolare attenzione ai settori più deboli e bisognosi: povertà, anziani, bambini, famiglie. Essi costituiscono l’anello debole della catena, troppo spesso sono emarginati e a tutte queste tipologie va riservata una solidarietà concreta e non ideologica e una attenzione vigile e capace di riconoscere e intercettare le criticità vissute e i veri bisogni sociali
5. conseguentemente si dovrà effettuare una valutazione delle priorità dei settori ammessi e dei settori rilevanti, sulla base delle disponibilità esistenti, avendo presente che il sostegno dei settori deve essere orientato allo sviluppo del territorio (art. 7, comma 2). Questo principio deve saper coniugare le priorità di cui al precedente punto 4 con il sostegno degli altri settori rilevanti: istruzione, ricerca, cultura, con una impostazione che favorisca e incentivi obiettivi comuni e sinergici, privilegiando le eccellenze e i progetti strategici e innovativi per il rilancio del territorio
6. In questa ottica potrà essere valutata, accanto alle finalità e agli obiettivi di cui ai punti 4 e 5, la possibilità di incentivare e sostenere iniziative strutturali (start up, avvio di nuove attività) che garantiscano nuovo lavoro a giovani, disoccupati, famiglie in difficoltà
7. razionalizzazione dei rapporti con gli Enti e le Istituzioni pubbliche locali, attraverso piano e modalità di erogazioni condivisi sulla base delle priorità concordate e secondo il principio della sussidiarietà Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi strategici una particolare attenzione va dedicata agli aspetti metodologici e organizzativi, che ritengo possano essere impostati secondo i seguenti punti di attenzione

obiettivi di metodo

8. definizione “condivisa” delle responsabilità della Governance, in modo da evitare duplicazioni, sovrapposizioni, scarico di responsabilità con conseguente inefficienza nella catena decisionale. Sulla base di queste linee e nel rispetto di questi criteri verrà fatta la scelta del componenti il Consiglio di amministrazione, che dovrà essere costituito prevalentemente da personalità eminenti e di alto profilo, che rispecchi tutte le istanze e rispetti tutti gli orientamenti mediante una composizione integrata e aperta a tutti)
9. riflessione e conseguente emanazione di poche ma chiare regole e indicazioni fondative su indirizzo, procedure, controlli, soprattutto con riferimento alle materie sensibili: investimenti ed erogazioni
10. valorizzazione degli Organi, attraverso una filosofia improntata al coinvolgimento nelle scelte, alla partecipazione, alla responsabilizzazione
11. revisione dell’assetto organizzativo, che deve essere snello e corto, con attribuzione chiara delle responsabilità in relazione agli obiettivi assegnati e ai risultati che devono essere valutati con indicatori misurabili e il più possibile oggettivi
12. messa in cantiere del processo di elaborazione delle proposte da sottoporre agli organi: input interni e/o esterni, elaborazione di proposte, preparazione degli argomenti da mettere in discussione, attraverso un processo maieutico e di coinvolgimento che eviti il rischio dell’improvvisazione
13. revisione dello Statuto, che risale alla prima metà degli anni 2000 e che, sulla base dell’esperienza, richiede qualche opportuna integrazione o modifica
14. elaborazione di un Codice etico che, anche se da solo non risolve i problemi che possono insorgere dal comportamento dei singoli, deve diventare un punto di riferimento e di impegno comportamentale
15. valutazione circa l’istituzione di Commissioni istruttorie e/o Gruppi di lavoro consultivi sui principali argomenti e temi di gestione
16. garanzia di trasparenza e di partecipazione, pur nella salvaguardia dell’autonomia programmatica e decisionale degli Organi della Fondazione, sia nella definizione delle strategie sia nelle modalità di gestione sia nelle scelte che riguardano gli investimenti e le erogazioni. Dovrà quindi essere programmato un percorso di ascolto e confronto dei singoli, delle Istituzioni locali e religiose e delle organizzazioni sociali, imprenditoriali, sindacali, culturali, il cui apporto propositivo costituirà un contributo importante per il momento decisionale finale che compete responsabilmente alla Fondazione.

Le riflessioni di cui sopra costituiscono una presentazione sintetica che non vuole prevaricare le competenze del Consiglio generale e del Consiglio di amministrazione, ai quali compete la definizione delle linee strategiche e di indirizzo generale. A seguito dell’auspicata approvazione di queste indicazioni generali, verranno poi declinati in maniera più analitica e dettagliata i singoli punti.
Se la presente proposta verrà condivisa, mi impegno a un comportamento coerente con questa impostazione (perseguire il bene comune come un buon padre di famiglia senza intenti o metodi speculativi), con la necessaria flessibilità nel metodo ma con altrettanto rigore nella salvaguardia dei valori etici e dei principi fondanti.
Il metodo di lavoro e di relazione saranno improntate al dialogo e all’ascolto, pur garantendo le necessarie assunzioni di responsabilità per una conduzione efficace della Fondazione, in uno sforzo permanente di sintesi, di mediazione e di coordinamento. In questa ottica mi sembra opportuno dedicare una iniziale e adeguata attenzione agli amici che rappresentano il territorio di Vigevano e alle esigenze del loro territorio sia a livello di investimenti che di erogazione.
Il successo della Fondazione passa attraverso la coesione e l’unitarietà delle scelte e dei comportamenti, lo slancio e l’entusiasmo che ciascuno saprà trasmettere agli altri e che consentirà a tutta la squadra di superare qualsiasi divergenza e contrapposizione attraverso un rapporto sereno e leale, improntato all’ascolto e al dialogo costante. Mi permetto soltanto di chiedere a ciascuno di saper spersonalizzare le proprie singole e legittime visioni in una armonica composizione di finalità e di risultati per diventare vera comunità di intenti e di persone: solo così credo che si potrà recuperare la credibilità e l’immagine della Fondazione nei confronti dei nostri principali interlocutori e ridare slancio a una Istituzione storica e fondamentale per il sostegno e lo sviluppo della vita sociale di Piacenza e Vigevano.