Un governo sinistro, pericoloso, soprattutto in vista delle elezioni regionali dell’autunno, pensato e creato ad arte dal PD per non perdere l’Emilia Romagna e le poche altre regioni rimaste governata del centro sinistra. Questo il pensiero di Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d’Italia che, insieme ai consiglieri regionali Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori , ha presentato la festa tricolore a Pecorara il 31 agosto. Una festa che quest’anno viverà inevitabilmente sulle stretta attualità politica e i temi certamente non mancano.
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Fratelli d’Italia rinuncia alla presidenza del consiglio comunale; lo annuncia in una nota il capogruppo Giancarlo Migli. Una rinuncia che “non deriverebbe dal timore di illazioni, frutto di speculazione politica, ma per lasciare il campo a qualsiasi soluzione prospettata”. Una rinuncia che arriverebbe anche qualora fosse la maggioranza stessa a chiedere a riservare il posto ad un rappresentante di FdI. Ecco il testo della nota
“Fratelli d’Italia ha detto da subito e chiaramente alle forze politiche di centrodestra che rinunciava alla Presidenza del consiglio comunale, non certo per timore delle illazioni e degli accostamenti ignobili che solo per mera speculazione politica vengono diffuse ad arte, ma per lasciare libero il campo ad ogni e qualsiasi soluzione prospettata. Detta posizione, ribadita con estrema chiarezza dall’on. Foti nella riunione dei partiti con il Sindaco e la Giunta, non è mutata – ne potrà mutare – neppure in caso di unanime richiesta di tutti i consiglieri della maggioranza volta a riservare ad un nostro rappresentante la Presidenza. Una posizione di esclusiva generosità istituzionale atteso che il tentativo di coinvolgere Fratelli d’Italia in una dolorosa vicenda, per altro sviluppatasi al di fuori di ogni contesto politico e amministrativo, troverà nelle sedi competenti adeguata risposta. Ciò detto precisiamo ai denigratori professionali che la composizione del nostro gruppo consiliare, per qualità e professionalità delle persone espresse, nulla ha da imparare da aspiranti moralizzatori dei giorni pari e da sciatti strilloni dei giorni dispari”
FOTI, FRATELLI D’ITALIA: “CHIEDIAMO SCUSA A PIACENZA”
“Ci scusiamo con la città di Piacenza che non meritava le prime pagine e le notizie dei telegiornali per una notizia di questo tipo, al centro di una vicenda che si è consumata quasi tutta al di fuori del nostro territorio. Sento il bisogno di scusarmi con il sindaco di Piacenza, con i partiti e i movimenti che appartengono alla coalizione perché non meritano quanto e accaduto”.
Sono le parole di Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d’Italia, fino a poche settimane fa consigliere comunale. Al suo fianco l’assessore Erica Opizzi, il capogruppo Filippo Bartolini e i consiglieri comunali, nella conferenza stampa il giorno dopo l’arresto di Giuseppe Caruso.
Voglio anche dire che sono stato sollecitato più volte a intervenire – ha proseguito Foti -e non l’ho fatto perché sulla vicenda la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha parlato subito, e quando interviene lei non è necessario aggiungere altro. Io non sono abituato a scappare e non siamo abituati a scappare, io rispondo guardando negli occhi. Davanti a un fatto del genere non mi andava di mandare uno dei soliti comunicati. Siamo anche noi parte offesa”.
E sull’inchiesta ha aggiunto: “Il Procuratore della Repubblica di Bologna ha detto che la politica è esclusa da questa vicenda, e tuttavia ho letto cose urticanti e diffamatorie contro di noi”.
“Non abbiamo difficoltà a dire – ha aggiunto – che non avremmo mai immaginato di trovarci in questa situazione. Giuseppe Caruso è una persona che conosco da anni, ma non è cresciuta alla mia ombra”.
E ancora senza tanti giri di parole, ha ammesso: “Questa vicenda ci tira addosso un Tir, anche 10 Tir di guano che non ci meritavamo”.
ANDREA GABBIANI ADERISCE A FdI: “IL M5S? UN’ACCOZZAGLIA DI PERSONAGGI”
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GIORGIA MELONI: “STOP IMMIGRAZIONE, PATRIOTTISMO E CERTEZZA DELLA PENA”
Ad accoglierla in piazzale Marconi a due passi dai giardini Mherita c’erano due striscioni tricolori sostenuti dai simpatizzanti, l’inno d’italia e un discreto cordone di polizia e forza dell’ordine.
Giorgia Meloni, candidata premier leader di Fratelli d’Italia, ha fatto tappa anche a Piacenza, per sostenere i candidati in lista per il voto del 4 marzo, così come sta facendo a livello nazionale in quei luoghi più difficili di ogni città.
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OPIZZI: “HO IN MANO IL FUTURO DELLA CITTA’ “
“Ho in mano il futuro della città” sono le parole del neo assessore Erika Opizzi riferendosi alla pesanti deleghe che le ha conferito il sindaco Patrizia Barbieri: Urbanistica, territorio, riqualificazione urbana e Politiche scolastiche ed educative.
Tra i temi sul tavolo ci sono le aree dell’ex consorzio agrario, ma anche l’area nord della città, piazza Cittadella e bastione San Sisto. Ma è sulla partita di Borgo Faxhall l’assessore avrebbe agito diversamente.
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FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA: IL RISCATTO DEL CENTRODESTRA?
C’è già chi parla di riscatto del centrodestra. C’è chi scrive di rivincita del centrodestra. Per ora quello che c’è di certo, quello che si è visto da tv e giornali, è stata una piazza Maggiore piena, poche bandiere di partito, ma molto senso di appartenenza. Senso di appartenenza che, in effetti, in casa centrodestra da tempo mancava. La foto di Berlusconi, Meloni e Salvini con le mani strette le une nelle altre, fa tirare un sospiro di sollievo al popolo del centrodestra che nell’ultimo periodo lamentava una forte sofferenza. Tra i tre però la leadership sembra segnata a favore dell’altro Matteo, quel Salvini che sembra infervorare la folla ad ogni piazza che calca. Anche se non mancano i fervidi oppositori ad una Lega che in tanti definiscono “populista”; a Bologna alcuni ragazzi dei centri sociali hanno forzato il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere il palco in segno di protesta. Nonostante la superiorità leghista in fatto di leadership sembra abbastanza evidente, un certo numero di forzisti si è detto più che soddisfatto per come è andata la manifestazione “Liberiamoci e ripartiamo”. Forza Italia Piacenza ha partecipato con una ottantina di attivisti. “Al gruppo piacentino, accolto dal coordinatore regionale Massimo Palmizio – ha scritto in una nota il coordinatore provinciale Jonathan Papamarenghi – si è unita anche la delegazione provinciale di Parma. Numericamente importante la rappresentanza del “Club Forza Silvio Città di Piacenza” guidata dal presidente Mauro Saccardi. Il centrodestra unito, a livelli nazionale come già positivamente sperimentato nei nostri territori e nelle nostre Amministrazioni, con la sua concretezza, vicinanza alla gente e visione propositiva -scrive Papamarenghi – ha i numeri per vincere e per amministrare al meglio. Non possiamo più permetterci di lasciare al governo del Paese un centrosinistra miope, arrogante ed escluso dalla scena internazionale come quello che sta governando l’Italia oggi. Uniti si vince; unito il centrodestra ridarà speranza, crescita e sicurezza al nostro paese ed ai nostri territori”. Anche la consigliera provinciale Gloria Zanardi, che ha partecipato all’evento con i gruppi giovani di Forza Italia, si è detta soddisfatta della manifestazione di Bologna “per avere preso parte ad un evento che può effettivamente rappresentare una svolta per la mia parte politica, un nuovo punto di partenza – si legge in una nota – la “stretta di mano” tra Berlusconi, Salvini e Meloni ha segnato l’inizio di un’alleanza che, se portata avanti con condivisione di intenti e determinazione, condurrà al successo del centro destra e al cambiamento per il nostro paese, una svolta reale, di fatti e non di sole parole come quelle dell’attuale premier Renzi. Non nascondo che il percorso per trovare, tra le varie forze politiche coinvolte, sui singoli temi, il punto d’incontro, sarà complesso; tuttavia credo anche che con un collaborativo lavoro di squadra, prima nei singoli partiti, spesso teatro di scontri improduttivi, e poi con gli alleati, si possa arrivare alla definizione di un programma credibile e efficace che possa essere condiviso da tutti. La politica deve essere inclusiva” termina la nota di Zanardi. Un monito e un auspicio prima di tutto per il gruppo locale di Forza Italia che nell’ultimo periodo proprio verso Zanardi e la collega Paola Galvani aveva manifestato non poche critiche.
DOSI: “NURE ESONDATO IN ZONE NON PREVEDIBILI”. ALLERTA SENZA ALLEGATO SULL’INTENSITA’ DELL’EVENTO
E’ stato un resoconto dettagliato quello che il sindaco Paolo Dosi ha esposto ai consiglieri. E’ evidente che qualcosa non è andato nella tempestività dell’allerta, perchè se le comunicazioni fossero state più tempestive, i danni, almeno nella frazione di Roncaglia, sarebbero stati minori. Il primo cittadino ha ricostruito la piene del Trebbia e del Nure prima che questi arrivassero in pianura. Partendo dal Trebbia “le prime telefonate informali sul rilascio della diga Boschi dalla Prefettura alla Protezione Civile comunale sono arrivate alle 4 nella notte tra domenica e lunedì – spiega il sindaco – dalle 4 alle 5.45 è avvenuta l’attivazione degli operatori comunali per transennare i tratti stradali esondabili. Alle 4.39 è scattata l’allerta con fase di allarme, alle 5.44 una nuova allerta con aggiornamento fase allarme”. L’allerta si divide in due fasi: fase 2 di preallarme e fase 3 allarme. “In queste comunicazioni – specifica Dosi – è mancato l’allegato relativo all’intensità dell’evento. Tra le 7.45 e le 8 la piena è arrivata a Case Rocco e il Trebbia ha esondato nelle aree prevedibili”. Pare di capire che nonostante nelle comunicazioni mancasse l’intensità dell’evento, il Trebbia ha esondato nelle zone prevedibili e quindi transennate. Ben diversa la situazione del Nure: “alle 4 abbiamo ricevuto le prime notizie informali della Prefettura alla Protezione Civile – spiega il primo cittadino – tra le 4 e le 5.45 sono stati attivati gli operatori nelle aree prevedibili; alle 4.49 è scattata la fase di allarme senza che venisse specificata la portata d’acqua. Tra le 7.30 e le 8 del mattino la piena è arrivata a Roncaglia, dove il Nure ha esondato nelle aree non prevedibili. Nel rapporto di ARPA Emilia Romagna viene specificato che già nei giorni precedenti erano stati previsti fenomeni temporaleschi intensi, ma in particolare sulla Liguria ” spiega il sindaco. Dalla ricostruzione fatta dall’amministrazione risulta che le fuoriuscite di acqua sono avvenute in punti dove prima d’ora non si era mai verificato nulla di simile, così come, a memoria d’uomo, non ricordano eventi atmosferici di questa portata e di questa intensità. “Dobbiamo mettere in campo contromisure che prevedano variazioni – ha concluso Dosi – anche all’esterno di quelle aree fino ad oggi monitorate, per prevedere anche l’imprevedibile “. Il nocciolo della questione sta nell’imprevedibilità dell’evento, ma in situazioni di emergenza come quella delle settimana scorsa a non reggere è il sistema. Le varie allerte che si sono susseguite sono state inviate via email, ma in condizioni delicate forse bisognerebbe andare oltre, ad esempio chiamando telefonicamente, nel caso specifico, il sindaco che detiene la delega alla Protezione Civile. Alle 4 del mattino, viene da chiedersi, chi legge le email? Il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ha parlato di “palleggiamento di responsabilità” mostrando come già dalle mezzanotte e mezzo ARPA avesse indicato che le precipitazioni avrebbero potuto generare allagamenti, “alle 2.30 – prosegue Foti – in quattro luoghi era già stato superato il livello di guardia. Solo alle 5 è arrivata la Protezione Civile. Ci sono responsabilità – ha detto – o si fanno saltare le teste o questi fenomeni di ripeteranno ancora. Ritengo si debba fare una commissione d’inchiesta e indagini interne. Il buco tra le 5 e le 8 deve venire a galla”.
CENTRODESTRA UNITO: “UNA MARCIA DI PARTE”
Non è stata una manifestazione condivisa, reclama il centrodestra che si è presentato unito per prendere le distanze dalla camminata per la pace organizzata dalle associazioni. Compatti si sono presentati alla stampa Forza Italia con il coordinatore Jonathan Papamarenghi, i consiglieri Lucia Girometta e Filiberto Putzu, la Lega Nord con il segretario Pietro Pisani, il consigliere comunale Massimo Polledri e il consigliere regionale Matteo Rancan, Fratelli d’Italia con il consigliere regionale Tommaso Foti e il consigliere comunale Erica Opizzi. “Il PD è collaboratore di quanto accaduto – ha detto Papamarenghi – che non riesce a controllare i flussi migratori. “Piacenza è l’anomalia italiana” ha denunciato il consigliere Putzu con il 16% di presenza straniera, Castel San Giovanni raggiunge il 20% per presenza di studenti stranieri nelle scuole. È intento del consigliere di Forza Italia chiedere ai sindaci la quantità dei fondi erogati alla popolazione straniera, per questo – ha aggiunto – organizzeremo banchetti per informare i cittadini”. “Basta con il supermercato del buonismo” è la definizione utilizzata dal consigliere Polledri per definire le politiche utilizzate dall’amministrazione per favorire gli immigrati. “Non apprezzo la satira quando si tira in ballo la religione, ma ritengo folle il gesto di Parigi – ha chiarito Tommaso Foti – a livello regionale occorrono autorizzazioni precise per l’aperture delle moschee. O vige il principio di reciprocità o diversamente non è possibile”. E c’è chi come il neo consigliere regionale del Carroccio Matteo Rancan caldeggia la risoluzione degli accordi di Schengen.
Le interviste all’interno dell’articolo precedente
REGIONALI, PIACENZA SI PRESENTA COSI’
In vista delle elezioni regionali del 23 novembre, Piacenza si presenta così. Il Partito Democratico presenta quattro candidati per un posto in consiglio, in Forza Italia sarà sfida a due tra il consigliere uscente Andrea Pollastri e Fabio Callori, Fratelli d’Italia punta sull’ingresso di Tommaso Foti, e nella Lega Nord il nome più illustre è quello dell’ex assessore provinciale Manuel Ghilardelli. Il Pd spera di piazzare due consiglieri, addirittura un assessore nel caso di vittoria di Stefano Bonaccini alla presidente. La favorita sarebbe Katia Tarasconi che in questi anni nel ruolo di assessore comunale si è guadagnata una larga fetta di consenso. In corsa per i democratici ci sono, oltre che Tarasconi, Paola Gazzolo, assessore regionale uscente, Alessandro Ghisoni ex sindaco di Podenzano e Gianluigi Molinari segretario provinciale del partito. Tutti personalità che hanno una buone possibilità di farcela, per questo sarà fondamentale la gestione della campagna elettorale, soprattutto nelle ultime settimane prima del voto.
Per Forza Italia sono quattro i piacentini in lista: Andrea Pollastri, consigliere uscente, Fabio Callori, vice coordinatore regionale di FI, Guendalina Cesareo consigliere comunale di Castel San Giovanni e Federica Sgorbati.
Il nome che spicca in Fratelli d’Italia è quello dell’ex parlamentare Tommaso Foti, attualmente consigliere comunale. In lista anche Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio, Anna Gregori, Edoarda Ghizzoni.
La Lega Nord punta su Manuel Ghilardelli, Matteo Rancan, Silvia Testa e Loredana Bossi.
Il Movimento 5 Stelle presenta quattro candidati: Roberto Accordino, Roberta Buzzini, Silvana Gnecchi e Loenardo Vecchi.
Sinistra Ecologia e Libertà ha candidato Giuseppe Mori, Roberto Bassi, Alessandra Calì, Sara Dallabora.
Per L’Altra Emilia Romagna si candidano l’ex assessore comunale Manuela Bruschini, Basilio Riga, Stefania De Micheli e Andrea Poggi.