TUTELA DEBITORI POPOLARE, IL NUOVO SERVIZIO DEL GAP

Ci sono pasta, olio, vino, biscotti, frutta e verdura di stagione. Sono i prodotti della spesa popolare, generi di prima necessità a prezzi calmierati. L’ha organizzata, da un anno a questa parte, il Gap, gruppo d’acquisto popolare, a cui si sono rivolte già oltre un centinaio di persone. L’obiettivo è duplice: creare una rete di piccoli produttori, cooperative e fornitori che mettono a disposizione i loro prodotti e, dall’altra parte, fornire alimenti di qualità a prezzi bassi rispetto alla grande distribuzione. da novembre è prevista l’avvio della distribuzione anche a Piacenza da parte del Gap di prodotti a sostegno della filiera agroalimentare colpita dal terremoto. È in fase di partenza anche un nuovo servizio a tutela dei debitori popolari che consiste nell’assistenza a chi è esposto a mutui, debiti verso le banche o agenzie finanziarie. Il Gap mette a disposizione uno studio di assistenza fiscale di reggio emilia e una rete di avvocati di supporto.

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DALLE CASE DEL POPOLO AL MUTUALISMO SOCIALE. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Un tempo c’erano le case del popolo, poi le società operaie. L’intento è lo stesso: garantire assistenza sanitaria ma anche scolastica a chi non se lo può permettere. I cosiddetti poveri assoluti che hanno raggiunto quota 6 milioni. Ci sta provando il Gap, gruppo di acquisto popolare, che sull’esempio di realtà vicine come Lodi, ha messo in piedi il dentista sociale el’ assistenza psicoterapeuta e neurologica, il tutto a prezzi fermi al minimo del tariffario del sistema sanitario nazionale. Ma c’è da fare i conti con chi parla di concorrenza sleale.

La storia sotto i nostri piedi continua a far discutere. Palazzo ex Enel torna a fa parlare di sé dopo la Consulta che ha contrapposto amministrazione e cittadini. Dove è finito l’intento iniziale del cambio di destinazione d’uso funzionale a quattro punti di pubblico interesse, si chiedono le associazioni? Le stesse che hanno indetto una petizione on line e promosso una mozione contro il comune in cui si chiede di tornare a discuterne.

Proprio sulle ceneri del palazzo di viale Risorgimento sorgerà una nuova palestra. Una boccata d’ossigeno per le scuole limitrofe che chiedono, da sempre, maggiori spazi per l’attività fisica? Neanche per sogno, uno spazio da 15 metri per 15 non è sufficiente. Per questo otto classi del liceo gioia hanno abbracciato la scuola in segno di protesta per chiedere quatto palestre, questa volta vere.

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