L’Europa si è svegliata sotto attacco. I quattro attentati di Parigi hanno fatto ripiombare nel terrore tutta Europa e il pensiero inevitabilmente torna a poco meno di un anno fa quando nel mirino dell’Isis finirono i giornalisti del settimanale Charlie Ebdo. Si colpi’ la libertà di stampa, oggi la società civile, la gente comune e il potere rappresentato dal presidente Hollande.
Il giorno dopo la strage, nel quale il numero delle vittime aumenta di ora in ora fino ad arrivare ad oltre 100 e altrettanti feriti gravi,
tante domande non trovano risposta di fronte all’assurdità di una violenza inaudito che consapevolmente vuole portare la morte in nome di un Dio. In tanti lo hanno scritto e detto fin da subito; quello di Parigi e’ l’11 settembre dell’Europa. E se esiste un Islam che con tutto questo non ha nulla a che fare, e ne siamo convinti, che disprezza la mattanza prodotta in quel teatro nel cuore di Parigi, questo è il momento per una presa di distanza vera, plateale, autentica.
Un primo segnale sarebbe significativo arrivasse proprio dai giovani; la Comunità Giovani Musulmani di Piacenza che oggi e domani si riunisce in ritiro spirituale al centro culturale islamico della Caorsana ha aperto la due giorni con una preghiera per i morti nell’attacco terroristico. Questo il testo della preghiera:
“Viviamo con i francesi questo tragico momento e porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai cari delle vittime. Come giovani e come musulmani ci addolora vedere così tanta violenza, a Parigi come in ogni altro paese. Il terrore non conosce religione né nazionalità, non guarda all’età né al sesso. Chi commette orrori simili deve pagare e noi, come giovani musulmani di Piacenza, ci auguriamo che questo avvenga il prima possibile e che non si ripeta ancora, mai più!
Siamo speranzosi tra l’altro, che avvenimenti come questi non siano causa di odio tra popoli o religioni. Non esiste religione che ordini il terrore anzi, come ci viene insegnato dal Nobile Corano: Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità. (Sura 5; 32).”