Il lavoro che accorcia le distanza tra il dentro e il fuori, tra il prima e il dopo. Imparare un mestiere quando si è in carcere fa considerare la pena da scontare con altri occhi, o almeno con un altro spirito. Un carcere che produce è un carcere più umano anche per chi sta al di là del cancello perché abbassa i pregiudizi e produce cambiamento nelle persone.
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Un momento celebrativo con un tratto decisamente umano, un poco svestito dall’ufficialità propria degli anniversari di fondazione. Un tratto, per altro, molto apprezzato. Prima di tutto per la location, fuori dalle mura del carcere, in pieno centro nel rinnovato auditorium di Santa Maria della Pace che oggi è un gioiellino di teatro. Poi per i discorsi dal volto umano della comandante e della direttrice. Al di là dei numeri della popolazione carceraria, è stata l’attenzione alle persone quello che ha contraddistinto la festa della polizia penitenziaria di Piacenza.
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LUISI: “VOGLIAMO UN CARCERE CHE VIVA”. IL CONCERTO DI FIORDALISO E RANCATI
Di grinta ne hanno da vendere, di voce pure. La capacità di coinvolgere ce l’hanno nel dna perché sul palco ci sono da una vita. Marina Fiordaliso e Marco Rancati hanno cantato e fatto cantare gli 80 detenuti della Casa Circondariale di Piacenza nel concerto organizzato dall’associazione di volontari Oltre il Muro che da anni collabora con la direzione carceraria.
E per la seconda volta nel giro di poche settimane Le Novate si apre alla stampa per far sapere alla città che il carcere esiste, fa parte della nostra realtà, per mostrare quel volto più che umano che la musica ha saputo tirar fuori .
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EX NOVO: LE FRAGOLE FRUTTO DEL LAVORO DEI DETENUTI
Marco e Antonio sono due detenuti della Casa Circondariale Le Novate che da un anno lavorano al progetto Ex Novo, il progetto portato avanti dalla direzione carceraria insieme alla Cooperativa L’Orto Botanico e all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Un progetto iniziato con la precedente direzione e portato a termine con la nuova direttrice, Maria Gabriella Lusi alla guida delle Novate da due mesi.
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ZURLO: “DIRIGERE IL CARCERE E’ SPESSO FRUSTRANTE, MA SI VA AVANTI”
Senso del dovere e responsabilità nei confronti del ruolo che rappresenta. Caterina Zurlo, direttrice della casa circondariale delle Novate, racconta a Di Profilo la vita all’interno del carcere: le criticità maggiori, la scarsità di lavoro, la carenza di organico.
Come sarebbe il carcere ideale? “Un luogo con le celle aperta in cui i detenuti sono al lavoro tutto il giorno e tornano, solo a sera, nelle proprie celle”.
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GROMI: “ALLE NOVATE IN SETTE ANNI NON E’ CAMBIATO NIENTE”
Dall’ultima esperienza nel film di Marco Bellocchio Fai bei sogni all’impegno nel ruolo di garante dei detenuti del carcere di Piacenza; Alberto Gromi è l’ospite della nuova puntata di Di Profilo. L’esperienza nel cast di Bellocchio l’ha definita “indimenticabile” così come gli incontri avvenuti sul set con attori del calibro di Mastrandrea e Herlitzka. La seconda parte dell’intervista è dedicata all’esperienza nel ruolo di garante dei detenuti: problemi, necessità, potenzialità della casa circondariale piacentina vista dagli occhi di chi si occupa di garantire i diritti alle persone a cui la libertà è stata tolta. “In sette anni non è cambiato niente” ha detto Gromi, facendo capire che molto c’è ancora da fare per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, a partire dalla rieducazione e dalla formazione.
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