“ATTIVA GIOVANI” TIROCINI FORMATIVI GRAZIE AI PUNTI SPESA

I punti spesa della Coop creano opportunità di lavoro per i giovani, attraverso sette tirocini formativi avviati all’interno di sei cooperative sociali di Legacoop. Sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella sede di Piacenza di Legacoop Emilia Ovest i risultati dell’iniziativa “Attiva Giovani”, la speciale raccolta di punti promossa dai soci di Coop Nordest che ha ha consentito di sostenere esperienze formative retribuite in sei aziende aderenti a Legacoop: complessivamente sono stati raccolti 24 mila euro utilizzati per l’avvio dei tirocini destinati a giovani di età compresa tra i 18 e 34 anni. A Piacenza sono sette i percorsi formativi già partiti. Il vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest Maurizio Molinelli ha spiegato il valore dell’iniziativa: “Siamo qui per rendicontare un progetto con un’importante vocazione sociale, che ha coinvolto i soci di Coop Consumatori Nordest sul territorio locale, si tratta di oltre 50 mila persone tra Piacenza e provincia. Attraverso la donazione dei punti spesa dei soci coop si è finanziato l’inserimento di alcuni giovani lavoratori nelle imprese cooperative: l’adesione all’iniziativa è stata rilevante e ha consentito di attivare una serie di tirocini all’interno della cooperazione sociale piacentina”.

ATTIVA GIOVANI LEGACOOP

PIACENZA COME INVESTE SULLA CULTURA? SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Piacenza e la cultura, o meglio come l’amministrazione gestisce il patrimonio culturale e museale della città. Strategie, obiettivi, impegni, risultati. Ne abbiamo parlato con il sindaco Paolo Dosi partendo da tre pezzi unici: il Tondo di Botticelli, l’Ecce Homo di Antonello da Messina e il Fegato Etrusco. Tre unici di pregio che la città possiede, e questo è già un grande passo avanti. Lo step successivo è la loro divulgazione, la loro promozione, che in termini pratici si traduce nella loro capitalizzazione, per fare di queste opere d’arte e della cultura, in generale, un volano per l’economia.

La liaison tra Confcooperative e Legacoop non è una questione di leadership: l’Alleanza delle Cooperative Italiane, costituita da qualche tempo anche a Piacenza, sarebbe un matrimonio d’intenti. I numeri del comparto sono importanti a partire dagli occupati: 10.500 lavoratori in tutto, per questo Aci chiede una rappresentanza all’interno della giunta camerale. Ma all’orizzonte c’è una data importante: il 2017 quando nascerà una unica rappresentanza dei cooperatori italiani.

Non c’è innovazione se non c’è uno sguardo spiazzante rispetto alle cose, se non si è eretici e se non si ha il coraggio di percorrere strade nuove. Antonio Calabrò, giornalista e saggista, dà la sua ricetta per produrre innovazione; la stessa contenuta nel libro “La morale del tornio”. Il convegno L’innovazione dell’industria piacentina ha raccontato la storia di alcuni noti imprenditori del territorio, veri testimoni dell’innovazione.

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ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE: NON E’ QUESTIONE DI LEADERSHIP

Quella tra Confcooperative e Lagacoop è una liaison nella quale non c’è leadership; un matrimonio, come si dice, di intenti. Un percorso cominciato 4 anni fa attraverso la costituzione a livello nazionale dell’Alleanza delle Cooperative, iniziato a livello locale anche a Piacenza, qualche mese fa. “Abbiamo iniziato questo percorso Aci a Piacenza – spiega il presidente di Aci Francesco Milza – da anni condividiamo con Legacoop relazioni istituzionali, il nostro è stato un fidanzamento naturale”. Ma non si parli di leadership, piuttosto di operazione esponenziale: “Se ragionassimo in questi termini sarebbe fallimentare – spiega il presidente – mi piace citare Papa Francesco quando dice che in cooperazione 1+1 è uguale a 3, non c’è un rapporto numerico, ma esponenziale”.  I numeri che il comparto porta con sè sono certamente importanti, compresa la realtà più piccola, Agci, l’Associazione  generale delle cooperative italiane. Partiamo dai soci: 85mila per Legacoop, 11 mila per Confcooperative; 10 mila 500 lavoratori divisi tra 8 mila per Confcooperative e 2500 per Legacoop, per un fatturato comune di 660 milioni di euro. Più svariati i settori di occupazione che vanno dalla grande distribuzione, alle cooperative agricole, dai servizi sociali a quelli alla persona, che in questi anni di crisi si sono distinti per la tenuta occupazionale, fatta eccezione per il settore delle costruzioni. Aci si pone come soggetto di rappresentanza e tutela della associate e dei soci lavoratori. Proprio in relazione a questo è forte e pressante la richiesta di rappresentanza al’interno della giunta camerale. “Non vogliamo fare una prova muscolare – specifica Milza – ma forti della tenuta occupazionale che in questi anni il mondo della cooperazione ha dimostrato di avere, riteniamo sia meritevole essere rappresentati nella giunta camerale”. Tra gli obiettivi più importanti c’è una data, il 2017, data nella quale rendere definitivo il percorso, con la nascita di una unica rappresentanza dei cooperatori italiani. Impossibile non toccare l’attualità e le difficoltà che il mondo cooperativo sta vivendo, ultimo fatto in ordine di tempo, dallo scandalo della Cpl Concordia alla coop 29 Giugno che ha scoperchiato l’affaire di Roma Capitale. Episodi gravi che finiscono per gettare discredito su tutto il mondo cooperativo. “Annualmente le coop vengono revisionate come indica il Ministero – spiega il vicepresidente Maurizio Molinelli – da una punto di vista contabile. Chi commette reati è fuori, ma dobbiamo scindere le azioni del management da quella della base sociale. La battaglia che stiamo poetando avanti con la raccolta firme contro le false cooperative, va proprio in questa direzione”.

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COSA SUCCEDE “FUORI EXPO”?

Il titolo potrebbe incuriosire anche il più distratto degli osservatori: “Fuori Expo, 2015 modi per trarre vantaggi da Expo 2015”. A meno di 80 giorni dal grande evento è curioso sentire parlare di cosa avviene e cosa si fa fuori dalla grande aree di Rho dedicata alla kermesse. Anche perchè per le città satellite di Milano, come appunto Piacenza, è proprio questa la sfida da vincere: cosa rimarrà al territorio locale, e soprattutto quali pacchetti turistici, eventi collaterali organizzare per invitare a visitare la nostra città. Il convegno porta la firma di Big Network, la giovane rete d’impresa piacentina, in grado di connettere diversi soggetti specializzati nel mondo del marketing e della comunicazione che fa capo a Confapi, Legacoop, Cna e Confcooperative.

Otto milioni di biglietti venduti, previsti 20 milioni di visitarori, 6 dei quali stranieri, e un milione e mezzo di americani, questi i numeri dell’esposizione universale.

Mancano meno di tre mesi al taglio del nastro del primo maggio, e siamo certo che in modo o nell’altro, per quella data i padiglioni saranno pronti e tirati a lucido. Certo non mancano critiche sui costi di realizzazione e su cosa resterà appena Expo chiuderà i battenti.

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

FUORI EXPO

NASCE L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE: 7MILA OCCUPATI

Nasce l’alleanza delle cooperative italiane nella quale sono confluire Legacoop, Confcooperative Piacenza e Agci, l’Associazione generale delle cooperative italiane. Un solo Presidente Francesco Milza, un solo vice Maurizio Molinelli che si sono posti l’obiettivo di creare entro il 2017 una organizzazione unica a livello nazionale partendo proprio dall’Emilia Romagna, come è già accaduto a Piacenza. Un settore in controtendenza quello delle cooperative e sono i numeri a dimostrarlo: 180 imprese confluiranno in Aci, per un fatturato di oltre 627 milioni di euro, 80mila 600 soci per 7 mila occupati.

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