Sono passati 260 giorni dalle sue dimissioni e oggi Claudio ha riacquisito perfettamente l’uso della voce. Non era scontato per lui che il 22 marzo dello scorso anno ha contratto il Covid e una serie infinita di postumi post malattia, tra cui difficoltà di respirazione, di deambulazione, corde vocali alterate e paresi della laringe. Oggi dopo due mesi di ricovero in ospedale a Castel San Giovanni e tanta riabilitazione, Claudio sta bene e utilizza la voce perfettamente. La sua testimonianza ha dato un significato autentico alla giornata europea della logopedia che, nei mesi di lock down, si è trasformata in teleriabilitazione. In verità l’asl, con la direzione assistenziale, aveva incominciato ad utilizzare questa tecnica nel 2018 per abbattere i tempi di trasporto per raggiungere gli ambulatori, offrendo così l’opportunità di continuare le sedute anche per i pazienti fuori provincia. A disposizione c’erano un centinaio di telefoni cellulari e alcuni tablet donati all’azienda. In due anni però i pazienti che dalle quattro vallate hanno fatto riabilitazione telematica sono stati solo nove, pur raggiungendo risultati notevoli. “In epoca Covid – ha spiegato la dottoressa Michela Benvenuti, logopedista Otorinolaringoitaria, abbiamo raggiunto cinquanta sedute in tre mesi, non solo in provincia ma anche in città. Grazie al nuovo sistema abbiamo i pazienti hanno potuto collegarsi semplicemente attraverso un link ricevuto in posta elettronica. Attraverso un pin potevano entrare nella stanza virtuale di logopedia e fare la lezione; gli esercizio sono sempre stati inviati via mail. E’ stata un’ottima esperienza che non vuole sostituire in toto la presenza – ha concluso Benvenuti – la in un momento come il lock down è stata la giusta soluzione”.
Proprio la dottoressa Benvenuti ha seguito in telelogopedia il sig, Claudio durante la fase di riabilitazione: “sono tornato a scuola, ho fatto didattica a distanza per recuperare la voce – ha detto Claudio – questo metodo innovativo ha suscitato in me curiosità anche grazie al rapporto che si è creato con la dottoressa Michela. Dopo un mese la respirazione è migliorata, la deambulazione e sono tornato a fare logopedia in presenza”.
La tecnica della telelogopedia è stata utilizzata anche all’Unità spinale di Villanova con le famiglie dei pazienti mielolesi o affetti da ictus in fase post acuta ricoverati.
In neuropsichiatria infantile e adolescenziale, la telelogopedia è stata fondamentale per creare flessibilità con i pazienti e i genitori, “soprattutto per i più gravi – ha detto la dottoressa Laura Predelli per creare una nuova routine anche in fase lock down. Il bilancio è stato molto positivo”.