Un maestoso scalone d’onore porterà gli studenti a frequentare i corsi nei 13 ambienti egregiamente restaurati al primo piano del collegio Morigi di via Taverna. E’ qui che dopo la pausa pasquale troverà sede il corso di laurea in Infermieristica e in Fisioterapia dell’Università degli studi di Parma, oggi collocati alla sede di Tutor. Una collocazione decisamente prestigiosa, che apre la strada a proficue, si spera, forme di collaborazione con l’ateneo ducale. A motivare questo auspicio ci ha pensato il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi con l’annuncio di voler costituire una nuova facoltà di medicina e chirurgia di Parma e Piacenza. L’ospedale Guglielmo da Saliceto, a due passi dalla nuova sede della facoltà di infermieristica e fisioterapia, di fatto fa già parte della rete formativa dell’università di Parma. Si tratterebbe quindi di formalizzare questo passaggio, e il rettore Borghi, pare abbia tutte le intenzioni di attuarlo, al di la di semplici annunci. “A un certo punto – spiega – noi abbiamo pensato non solo ad aggiungere, ma anche medicina e chirurgia con una scuola di specializzazione. La Gelmini ce l’ha impedito. Però abbiamo trovato il modo di aggirare in parte, anche per quanto riguarda la facoltà di medicina e chirurgia, questo impedimento. L’ospedale di Piacenza fa parte infatti della rete formativa della nostra università”. Quello che emerge è che il modello del futuro non sarà una visione parcelizzata, ma più unita per portare vantaggi ai pazienti e agli studenti, e se allarghiamo il discorso anche alla città di Piacenza che, nonostante gli sforzi di implementazione, non è ancora riconosciuta come città universitaria.
La struttura restaurata al primo piano del palazzo Scotti da Fombio di circa 1000 metri quadrati, ospiterà le tre classi del corso di laurea in Fisioterapia per un totale di 60 studenti, circa 20 per anno di corso, e le tre classi del corso di laurea in Infermieristica, che ha un’utenza di 240 studenti, circa 80 studenti all’anno. In tutto 13 ambienti fra aule, uffici e locali di servizio; di particolare importanza il recupero di tre grandi sale che fungeranno da aule didattiche e il recupero/restauro di affreschi in due sale del complesso. I lavori di restauro, appaltati su una base d’asta di oltre 487.mila euro, sono stati eseguiti dalla ditta Ceap.
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