SENTENZA TAR VEZZULLI, IL COMUNE RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO. RABUFFI: “COI SOLDI DEGLI ALTRI…”

Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.

Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.

Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024);
continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.

Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre. Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali
risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio. Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…

Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.

Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama fiducia. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…

RABUFFI, APP: “PER IL COMUNE UN FINE ANNO RICCO DI BOTTI… ECONOMICI”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi in merito alle spese affrontate dal Comune negli ultimi giorni dell’anno.

Mentre i piacentini hanno atteso l’arrivo del nuovo anno festeggiando in piazza Cavalli, a Palazzo Mercanti l’anno vecchio si chiudeva, sul piano dei conti, con fuochi d’artificio di grande effetto. Uno spettacolo pirotecnico che, nell’ambito del bilancio, ha visto sparare “botti” da migliaia di euro.
In primis i 50.000€ al Piacenza Calcio, che il 19 dicembre scorso li ha richiesti come contributo straordinario al Comune e che 4 giorni dopo (alla velocità della luce) se li è visti immediatamente concedere (DGC n. 333 del 23/12/2024). Riconoscimento che rappresenta per il sistema associativo
piacentino (non solo quello sportivo) un precedente importante che porterà tante altre società a bussare legittimamente alle porte del Comune.

Seguono i 18.479,75€ per l’affidamento di un incarico professionale legale di rappresentanza e difesa dell’Ente avanti al TAR di Parma (DGC 327 del 23/12/2024 e DD 3962 del 30/12/2024) per resistere alla richiesta di annullamento del c.d. “Appaltone” (PPP) da parte di una società
ricorrente. Appaltone (PPP) per il quale il 30/12/2024 (DD n. 3988) sono stati inoltre impegnati 18.300€ per affidamento diretto di servizio di supporto al RUP.
L’ennesimo affidamento legale certifica, peraltro, che l’effetto boomerang legato al “trasferimento dell’Avv. Vezzulli dall’Avvocatura comunale ad altra struttura” colpisce nuovamente le finanze comunali, chiudendo l’anno con il “botto”. Tanto che nel 2024 risultano impegnati a bilancio, per la
suddetta attività, oltre 150.000€, contro meno di 7.000€ nel 2022 e poco più di 4.000€ nel 2023 quando la gestione/rappresentanza dell’Ente era totalmente in capo all’Avvocatura comunale. Tutto
ciò senza considerare le consulenze legali, imputate su altri capitoli di bilancio (tra dicembre 2023 e dicembre 2024), per un importo di circa 100.000€.

Tra le tante altre spese previste a cavallo del nuovo anno, da segnalare – per la sua entità – 108.276€ di spese condominiali straordinarie su un unico immobile di via Farnesiana (di cui 76.685,97€ sul 2024 e il resto nel 2025) per effettuare lavori di ripristino di un lastrico solare (DD 3958 del 24/12/2024). Spesa sicuramente necessaria ma assai onerosa per i piacentini…

Se, sul fronte della spesa, i “botti di fine anno” sono stati impegnativi, sul fronte delle entrate il “colpo” è in canna.
Nonostante un mio specifico accesso agli atti del 1/1/2025 (tanto per iniziare bene l’anno…) il Comune non ha ancora trasmesso, a tutt’oggi, la documentazione attestante l’avvenuto versamento – da parte del Concessionario dei parcheggi di superficie – dell’importo a favore del Comune di Piacenza del canone minimo garantito (annualità 2024) pari a 850.000€ (così come rideterminato dall’art. 3 dell’Atto aggiuntivo e modificativo del contratto) oltre l’IVA di legge.
Termine contrattualmente previsto, in un’unica rata, entro il 31 dicembre 2024.
Tantomeno è stata trasmessa, come richiesto espressamente, copia della polizza fideiussoria valida (visti i precedenti, meglio specificarlo…) per il periodo 01/01/2025 – 31/12/2025, a garanzia del canone minimo garantito a favore del Comune di Piacenza “anno 2025” di 800.000 € oltre
IVA di legge.
Atteso che il termine massimo previsto per il rilascio di atti/documenti da parte degli Uffici comunali risulta ormai scaduto (5 giorni), viene il dubbio che la documentazione non sia agli atti del Comune o non vi sia proprio.
In attesa che questo “dubbio” venga chiarito colgo l’occasione per augurare a tutte le piacentine e a tutti i piacentini un 2025 ricco di pace e serenità, con
la speranza che il Nuovo Anno ci dispensi da nuovi terrificanti “botti”…

RABUFFI, APP: “TRA PIAZZA CITTADELLA E CASALI DOVE STA LA COERENZA ESTETICA?”

Dopo la recente approvazione del progetto di riqualificazione di piazza Casali da parte della Soprintendenza, il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi torna sull’argomento e si domanda “dove sta la coerenza estetica tra le due piazze?”. Riceviamo e pubblichiamo il suo intervento.

Il mondo è bello perché è vario… Nel linguaggio quotidiano, questo modo di dire viene normalmente utilizzato per legittimare stranezze, incoerenze e comportamenti anomali. Più banalmente, per giustificare “tutto e il contrario di tutto”.
La conferma ce la fornisce la stampa locale, con la recente notizia dell’approvazione da parte della “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza” del progetto di sistemazione di piazza Casali. Un progetto davvero intrigante e di pregevole fattura
che, come consigliere comunale, ho potuto apprezzare qualche settimana fa.

Nel caso di specie, la stranezza non sta nell’approvazione del progetto di Piazza Casali quanto nel passaggio in cui si dice: “…particolare attenzione è stata posta dalla Soprintendenza alla tutela archeologica, alla qualità dei materiali e alla coerenza estetica con il progetto dell’adiacente
Piazza Cittadella.” Oibò. Dove stia la coerenza estetica tra il bel progetto di Piazza Casali e lo scempio in atto in Piazza Cittadella è davvero un gran mistero. Un enigma che il Comune e la stessa Soprintendenza dovrebbero svelarci.

La “distanza valoriale” tra le due piazze appare infatti stridente: in Piazza Casali l’Amministrazione intende insediare il nuovo Mercato coperto nella magnifica location delle ex Scuderie di Maria Luigia, prevedendo la piantumazione di 46 tigli per contrastare l’isola di calore e individuando ampi spazi pedonali e di aggregazione per i cittadini mentre, nell’attigua e ben più famosa Piazza
Cittadella, il progetto in via di realizzazione traguarda un’oceanica isola di calore favorita dall’abbattimento (già effettuato) delle grandi alberature storiche esistenti e dell’ex biglietteria, offrendo così alla storica piazza l’emozione di convivere con il traffico e l’inquinamento generati da
quel mostro urbanistico che sarà il parcheggio sotterraneo. Struttura su due piani (interrati) che affiorerà ai piedi di Palazzo Farnese, monumento di straordinaria bellezza e di immenso valore storico sacrificato sull’altare del “business dei posti blu”.

Di fronte a queste situazioni oggettive, parlare di coerenza estetica tra Piazza Casali e Piazza Cittadella e di armonizzazione/valorizzazione del patrimonio storico appare davvero una simpatica barzelletta, buona per fare quattro risate fra amici.
Ma in fondo perché arrabbiarsi? Perché stupirsi di tutto ciò? Effettivamente non ne vale la pena… Quel mix di incoerenza, improvvisazione e “schizofrenia urbanistica” rappresenta piuttosto la conferma che in questo mondo, vario ed imperfetto, “tutto e il contrario di tutto” può coesistere.
Basta farsene una ragione…

POSTI AUTO IN VIA MACULANI, RABUFFI (APP): “QUESTIONE DI COERENZA”. NON PASSA L’ORDINE DEL GIORNO AL DUP

Tutto, o quasi, in questo momento in città prende le mosse da piazza Cittadella e dal suo cantiere. Anche l’ordine del giorno al DUP (Documento Unico di Programmazione) presentato dal consigliere Luigi Rabuffi ApP che chiede di non sacrificare a parcheggio per le auto il tratto pedonale di via Maculani fino a porta Soccorso. Se la Sovrintendenza desse l’ok (non si è ancora pronunciata) sarebbero ricavati 39 posti auto, per compensare una parte di quelli che sono venuti meno dal 16 settembre, da quando cioè l’area antistante è diventata capolinea per gli autobus extraurbani a servizio dei vicini istituti Gioia e Romagnosi.

“Di tempo per studiare la pratica ne avete avuto – fa notare il consigliere di Alternativa per Piacenza rivolgendosi alla giunta – eppure avete trovato il modo di penalizzare i cittadini che in quell’area passeggiano, corrono e portano i cani. Ricordo che tre anni fa tutti, dico tutti, i gruppi consiliari avevano votato contro questa stessa ipotesi. Fate la scelta giusta cari colleghi, sapendo che i cittadini se ne ricorderanno quando si troveranno a votare per il governo della città. E’ questione di coerenza o incoerenza” ha chiuso Rabuffi.

“E’ stata una riflessione che non ci ha colti alla sprovvista – ha risposto l’assessore Bongiorni nel motivare il parere negativo all’ordine del giorno – si tratta di 110 posti auto, non 200, più altri 90 in piazza Cittadella. Si cercava una soluzione performante, continuativa e sicura per i 2500 studenti che gravitano nelle scuole vicine. La soluzione è nata proprio con una classe di studenti.
I pro e i contro sono discutibili: la riflessione ha coinvolto l’Ausl e il personale delle scuole Mazzi, Romagnosi e Gioia. Stiamo parlando di una trasferimento temporaneo non ancora certo perché non abbiamo ancora la risposta dalla Sovrintendenza”.

Più morbida nella posizioni la civica Barbieri – Liberi che, sulle linea del consigliere di Pc Coraggiosa Infantino, si domanda “le macchine allora dove le mettiamo?” Per la capogruppo Patrizia Barbieri la soluzione sarebbe il silos di via X Giugno “andrebbe davvero rivalutato, responsabilizzando anche l’Ausl, che dovrebbe farsene carico in qualche modo. Non sono favorevole all’attuale destinazione di via Maculani, – spiega Barbieri – però non vedo alternative fattibili se non intervenire sull’area ex Acna. Per questo non parteciperemo al voto, e siamo concordi che una risposta a chi lì lavora e studia vada data”.

Alla fine della votazione l’Odg è stato respinto con 16 voti contrari, 7 favorevoli e la non partecipazione del resto dell’aula. Anche la sindaca Tarasconi ha specificato che si tratterebbe di una situazione transitoria, definendo “un buon risultato l’immane lavoro dell’assessore Bongiorni che, insieme alle scuole, ha trovato una soluzione che tiene fuori i mezzi dal centro storico”.

RABUFFI: “VIALE DANTE ASSEDIATO DAI CANTIERI. SERVE PIU’ PROGRAMMAZIONE NEGLI INTERVENTI PUBBLICI”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene in merito ai lavori del sottosuolo che, da mesi, stanno interessando la zona di viale Dante, in particolare via Damiani, via Farini, via da Pordenone. Lavori che hanno generato caos e disagi tra i cittadini. L’intervento, tra il serio e il faceto, è nell’ottica di far riflettere l’amministrazione verso una più efficace programmazione dei lavori pubblici.

Mentre Piacenza si riprende dalla calura estiva, domandandosi se sia stato più ingenuo l’ex ministro Sangiuliano a “mollare” la poltrona romana o l’ex assessore Perini a “farsela sfilare” durante il ritiro di Giunta, nella zona tra viale Dante e via Leonardo da Vinci (in particolare via Damiani, via Farini e via da Pordenone) l’occupazione del territorio continua.

Dopo gli “uomini talpa” che qualche tempo fa hanno scavato trincee e tunnel lungo strade e marciapiedi della zona per seppellire inutili tubi “portafibra” pronti ad emergere nei pressi delle abitazioni (colonizzando scivoli e cantine, come solo le piante infestanti sanno fare), ecco che quest’estate l’occupazione ha vestito la divisa delle forze speciali al servizio della potente multiutility che gestisce tutto quanto fa business a Piacenza (acqua, rifiuti, teleriscaldamento,
depurazione, etc…).

E così, grazie ai potenti mezzi corazzati e alle multietniche truppe di occupazione, assoldate per l’occasione, abbiamo visto spuntare nuove inquietanti trincee tipiche degli scenari di guerra. Con gli “uomini talpa”, apparsi e poi misteriosamente scomparsi nel nulla, probabilmente rintanati nei
bunker segreti in attesa di sferrare, con la campagna d’autunno, l’attacco decisivo al quartiere.

In questo scenario, con le strade ridotte a un percorso di guerra e le trincee temporaneamente nascoste da materiale di risulta, i poveri residenti non hanno potuto far altro che subire l’assedio, rinchiudendosi mestamente in casa e augurandosi un repentino ritorno alla normalità. Troppo pericoloso, infatti, avventurarsi in quel dedalo di cartelli provvisori, sensi unici improvvisati,
divieti, buche, recinzioni e percorsi ad ostacoli… Solo gli automobilisti più impavidi e incoscienti, quelli disposti a tutto pur di sfuggire all’accerchiamento, hanno osato sfidare la sorte lanciandosi in manovre contromano, zigzagando tra auto e furgoni parcheggiati in ogni dove e addirittura utilizzando i marciapiedi quale scorciatoia per raggiungere la sospirata libertà. Facendosi beffa della sicurezza stradale e soprattutto del buonsenso…

Purtroppo, come recita il proverbio, al peggio non c’è mai fine… E così, quella patologia assai contagiosa che è il menefreghismo, unito ad un livello di sopportazione ampiamente superato, ha facilmente infettato moto, motorini, monopattini e biciclette, pronti anch’essi a scorrazzare ovunque: in slalom tra i peri di viale Dante e i tigli di via Damiani; sgomitando coi pedoni al semaforo “sempre rosso” di viale Dante; sfrecciando nei giardini di via Nasolini e via Damiani in mezzo a bimbi, nonni e badanti; sfidando, con sorpassi stile “MotoGP”, la flotta di mezzi deputati alla raccolta differenziata.

In attesa di scoprire quando finirà l’assedio non ci resta che chiedere, sommessamente, all’Amministrazione perché i lavori debbano rincorrersi e susseguirsi per mesi e mesi, anziché sovrapporsi in una logica di efficientamento e di minor disturbo per i residenti, e perché le nostre
belle vie, distrutte dalle trincee e dagli scavi ripetuti (non oso immaginare cosa accadrà in Piazza Cittadella…), non possano essere asfaltate a regola d’arte nella loro interezza, anziché a pezzi più o meno grossolani.

Comunque vada, fra i tanti dubbi e perplessità ci resta una certezza: tutto viene fatto per il NOSTRO BENE…
Per questo, cari cittadini di Piacenza, se vi capiterà di passare per il “quartiere” fermatevi un attimo, respirate profondamente e fate gli scongiuri.
Perché prima o poi, per il VOSTRO BENE, toccherà anche a Voi…
AUGURI.

PIAZZA CITTADELLA, APP: “OLTRE ALLE PIANTE C’E’ DI PIU’… “

Non c’è solo l’aspetto legato agli alberi e il relativo dibattito sulla loro “condanna a morte”; su piazza Cittadella i consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, in attesa di conoscere il responso del ricorso depositato in Procura, non perdono di vista “gli aspetti più pragmatici di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella: cioè, la voragine fisica ed economica che lo scavo determinerà”.

I consiglieri di ApP, oltre a chiedersi se mai sia pervenuta la polizza del fare pari, mettono l’attenzione anche su un altro aspetto ovvero quel “vantaggio economico calcolato in 350mila euro” del Comune frutto delle traslazioni delle tempistiche rispetto al cronoprogramma da parte del concessionario Piacenza Parcheggi. Ma non è l’unico punto a destare la preoccupazione dei consiglieri  “tanto che vien da pensare che oltre a salvare le piante, sarà
importante dare un occhiata anche ai conti per non rimanere mestamente al verde… “

Mentre il dibattito sulla “condanna a morte” delle piante di Piazza Cittadella assorbe l’attenzione dei piacentini, le lacrime “di coccodrillo” versate in questi giorni da alcuni nostri amministratori (e da qualche consigliere di maggioranza) certificano l’ipocrisia di chi, ostinatamente, ha sentenziato, di fatto, la pena capitale delle verdeggianti alberature. Per fortuna c’è chi la pensa diversamente. E così, in attesa che il “giudice adito” si esprima sul ricorso depositato, continuiamo a sperare che le motoseghe restino silenziose e inoffensive, consentendo alle storiche piante di continuare a
respirare, ombreggiare, vivere.

In questo contesto, a noi, consiglieri di opposizione interessati alle vicende piacentine, compete, fra le altre cose, non perdere di vista gli aspetti più pragmatici di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella: cioè, la voragine fisica ed economica che lo scavo determinerà.
Se il primo aspetto è un elemento di preoccupazione che affronteremo allorquando le ruspe cominceranno a scavare “la fossa”, la seconda questione è invece attualissima.

E lo è perché, a tutt’oggi, non abbiamo ancora contezza dell’avvenuto deposito della copertura fideiussoria (cosiddetta “polizza del fare”) pari al 10% dell’ultramilionario importo dei lavori. Polizza da presentarsi, da parte del Concessionario, entro il 29 agosto (cioè, entro 30 giorni dalla
consegna delle aree che, come noto, è avvenuta il 30 luglio 2024) e che dovrebbe garantire la completa e corretta esecuzione dei lavori nei 540 giorni previsti dal contratto. Quella data è trascorsa. La polizza è arrivata? Mistero… L’Amministrazione tace.

Non solo. Abbiamo saputo che all’inizio di luglio il Comune di Piacenza, per il tramite del dirigente competente, ha avvisato il Concessionario che le traslazioni delle tempistiche rispetto al cronoprogramma hanno determinato un vantaggio economico finanziario calcolato in 350.000 euro. Di fatto, un “debito” verso il Comune di Piacenza da tenere in considerazione in sede di
riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF) ai sensi che dell’articolo 34, punti 6 e 11 del Contratto di Concessione. Debito che oggi, essendo trascorso, da allora, un mesetto abbondante, è di certo aumentato. Quando recuperiamo il nostro credito? L’Amministrazione tace.

E ancora. Abbiamo recentemente saputo dagli organi di informazione che dal 2022 è instaurato un contenzioso legale tra Comune di Piacenza e Concessionario per il mancato versamento IMU relativo alla superficie in concessione. La richiesta, a cui il Concessionario non ha aderito, “pesa
economicamente” circa 6.000 euro/anno. Il mancato versamento vale dal 2012 ad oggi ma alcune annualità sarebbero prescritte (e per quelle chi paga?). Certamente sono bruscolini rispetto al costo complessivo del parcheggio interrato (ad oggi 14.700.000 euro), ma quel contenzioso ben
rappresenta la complessità dei rapporti in essere tra Concedente e Concessionario. E mentre restiamo in attesa di novità sul contenzioso, l’Amministrazione che fa? Tace.

L’ultima “chicca” – anche questa riportata dagli organi di informazione – è la multa di 870 euro comminata nei giorni scorsi dalla Polizia Locale del Comune di Piacenza al Concessionario per inadempienze relative alle segnalazioni viabilistiche del cantiere. Bazzecole dirà qualcuno… Forse, ma “se il buon giorno si vede dal mattino” abbiamo di che preoccuparci…

Questi aspetti, unitamente ai tanti altri che hanno alimentato il dibattito degli ultimi mesi (canoni, fidejussioni, parcometri, tempistiche, volantini, cantiere) non possono che alimentare, nei piacentini, dubbi e inquietudini. Tanto che vien da pensare che oltre a salvare le piante, sarà importante dare un occhiata anche ai conti per non rimanere mestamente “al verde”…

 

RABUFFI, APP: “BULLISMO ISTITUZIONALE ED EFFETTI COLLATERALI”

 

Una protervia al limite del “bullismo istituzionale”: così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il comportamento dell’amministrazione Tarasconi nella gestione della pratica di piazza Cittadella e delle conseguenze che questa ha avuto su alcune decisioni dell’ente, come quella di affidare a legali esterni, e non all’avvocatura comunale, alcuni contenziosi.

Il testo della nota

In questi ultimi mesi il tema del Parcheggio interrato di Piazza Cittadella ha tenuto banco per i suoi molteplici aspetti e le sue criticità. Di certo, il parcheggio interrato non è solo devastazione della piazza, taglio degli alberi, caos della viabilità esistente, ammiccamenti e finti smarcamenti (tipo quello di alcuniconsiglieri di maggioranza che si accorgono, oggi, che quel parcheggio toglierà l’unica oasi verde della piazza, attraendo traffico e inquinamento), ma porta con sé anche diversi effetti collaterali.

Il più evidente e fastidioso è la protervia (al limite del bullismo istituzionale) dei nostri amministratori che, a testa bassa, pervicacemente, anziché ricercare il bene comune pensanoevidentemente di poter fare ciò che vogliono. Con sfrontatezza masoprattutto ignorando quei basilari principi di informazione, partecipazione e attenzione alla spesa pubblica su cui si basa il concetto di buona amministrazione.

Ed è proprio nell’ambito della “protervia” che, a giugno scorso,abbiamo assistito all’attivazione di un procedimento disciplinare e poi alla revoca della procura (con spostamento ad altro incarico)della storica Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli. Un allontanamento figlio della schiettezza con la quale la dott.ssa Vezzulli ha illustrato pubblicamente (in Commissione consiliare) documenti, fatti e attività relativi alla famosa fidejussione portoghese falsa e altre vicissitudini inerenti alla“scottante” pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella.

Un comportamento ineccepibile, quello della (ex) Coordinatrice dell’Avvocatura comunale, coerente con il dovere di servire lealmente la “giustizia e il proprio datore di lavoro. Che non è la Giunta comunale ma la comunità piacentina.

Così, per quel vacuo e ostile desiderio di far capire chi comanda, l’Amministrazione si trova oggi senza un Avvocato Coordinatore abile e arruolato. Costretta, la Giunta, a doverincaricare legali esterni ogni qualvolta ve ne sia la necessità. Con un vero e proprio atto di masochismo economico, ai danni dei piacentini. Masochismo tangibile. Non metaforico.

Tant’è che il 22/6 scorso scoprivamo che la Giunta comunaleaveva deliberato di affidare l’incarico di difesa dei propri atti, sulla pratica dell’appalto calore, ad un legale esterno del Foro di Bologna per 5.836 euro.

Mentre è di ieri la notizia che, per effetto di un’altra causa legale(intentata da un dipendente comunale contro la delibera di riassetto dell’Ente), è stato affidato, dalla Giunta comunale,l’incarico di difesa dei propri atti ad un legale esterno, del Foro di Pisa, per 11.000 euro.

Morale: in soli 2 mesi l’Amministrazione ha già spesoinutilmente, per sostituire la Coordinatrice dell’Avvocatura, così gaudiosamente allontanata, ben 17.000 euro del bilancio comunale (soldi che escono dalle tasche dei piacentini) e c’è da scommettere che tanti altri, per il medesimo motivo, ne spenderà.

E se è vero che il Comune non andrà in fallimento, nonostante quei soldi malamente spesi, è altrettanto vero che per i tanti piacentini che faticano a sbarcare il lunario quei “soldi gettati sono un vero e proprio insulto al buon senso.

Spero se ne ricordino i nostri amministratori anche perché, al momento giusto, se ne ricorderanno di certo i piacentini.

Quelli, naturalmente, senza i paraocchi

RABUFFI, APP: “IL PARCHEGGIO INTERRATO SCAVERA’ LA FOSSA A PIAZZA CITTADELLA”

In attesa degli sviluppi riguardo piazza Cittadella, è il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ad intervenire apportando una serie di dati a dimostrazione della “pubblica inutilità e dannosità per un’opera che rischia di scavare la fossa a piazza Cittadella. Ecco la nota che parte proprio dallo scavo necessario alla realizzazione dei 260 posti auto. Il consigliere Rabuffi prende a prestito un proverbio “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”: solo una visione politica a dir poco offuscata (o condizionata) può negare che si tratta di un’opera di pubblica inutilità, a dirlo sono i principali documenti/dati/informazioni agli atti del fascicolo.

Il testo della nota:

È indubbio che si tratti di un progetto anacronistico. Un progetto nato alla fine dello scorso millennio per offrire oltre 1.000 posti auto in Centro Storico. Posti auto ridottisi progressivamente a 768 (nel 2008) e poi a 260 nel Contratto del dicembre 2012. Dato oggi confermato.
260 posti auto che renderanno, per almeno 540 giorni dalla data di effettivo inizio lavori (art. 8.2 del Contratto), Piazza Cittadella ostaggio di un cantiere che potrebbe durare molti anni. I possibili/probabili ritrovamenti archeologici determinerebbero infatti la “sospensione obbligata” dei lavori, così come previsto – nel caso di specie – dall’art. 10.2 del Contratto. Ipotesi che rallenterebbe la realizzazione dell’opera, aumentandone naturalmente i costi.

Nel frattempo, per quei 260 posti auto, l’importo dell’opera è lievitato di quasi il 50%, passando da circa 10 milioni di euro agli attuali 14,7 milioni. Una stima naturalmente provvisoria, il cui costo aggiuntivo sarà totalmente a carico dei piacentini.
Lo sarà per effetto dell’incremento delle tariffe dei parcheggi a rotazione (stalli blu) pari a 0,28 euro in più ogni ora. Quota aggiuntiva che già versiamo, dal primo gennaio 2024, ogni volta che parcheggiamo. Lo sarà a causa della cospicua riduzione – accordata dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo minimo garantito” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine euro 1.200.000/anno). Sconto di 540.000 euro/anno per la gestione 2020 e 2021, 400.000 euro per il 2022, 350.000 euro per il 2023 e 2024 e così via, sino ai 100.000 euro per l’anno 2043. Un totale, da qui al 2043, di ben 7.280.000 euro di “sconto”. E ancora, lo sarà per effetto della cospicua riduzione – accordata sempre dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo variabile” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine = 10% della somma eccedente 1.200.000 euro). Una potenziale riduzione quantificabile complessivamente in 1.760.000 euro.

A soffrirne sarà naturalmente il nostro bilancio. Di oggi e di domani. Ancora di più pensando che i posti auto del parcheggio interrato effettivamente disponibili ad uso pubblico, in rotazione, saranno solo 210. Infatti, una quota pari a 50 stalli/box verrà ceduta, con cessione superficiaria per 90 anni, ai privati, al prezzo indicativo di 50.000 euro cadauno. L’introito previsto, pari a 2.500.000 euro, sarà trattenuto direttamente dal Concessionario come recita il Contratto.

Non solo. I posti auto effettivamente aggiuntivi, generati dall’operazione “parcheggio interrato” saranno invece una trentina (o addirittura meno) considerato che si prevede contestualmente di eliminare dalla Piazza circa 180 degli attuali posti auto di superficie. Se ne deduce che il costo effettivo di realizzazione di ogni stallo aggiuntivo sarà pari a 500.000 euro cadauno. Una cifra esorbitante…

Di certo, oltre agli aspetti economici, l’inutilità/dannosità del parcheggio interrato incide anche su altri aspetti.
Con la realizzazione del parcheggio interrato, Piazza Cittadella vedrà infatti l’abbattimento delle “storiche” piantumazioni esistenti, il tutto per far spazio – in orizzontale e in verticale – alle rampe di accesso e di uscita del parcheggio sotterraneo, nonché ai due piani previsti nel sottosuolo. Al posto delle attuali piante si prevedono alberelli in vaso, senza alcuna possibilità di radicare e crescere significativamente. Praticamente bonsai…
Piazza Cittadella diventerà un deserto di cemento/asfalto “vivacizzato” dal caotico traffico veicolare nonché dal “carosello” del servizio TPL che transiterà.
Tutto ciò all’ombra di quel magnifico monumento che è Palazzo Farnese. Un danno incommensurabile per una Piazza che, ricordiamolo, è essa stessa monumento.

Infine, non possiamo dimenticare le scelte di mobilità sostenibile votate anche dal Comune di Piacenza in più occasioni, le quali offrono, oggi, una visione tesa ad allontanare il traffico veicolare dal Centro Storico. Esattamente l’opposto di quanto si realizzerà col parcheggio interrato.
Ma questa è incoerenza politica, e ormai non ce ne stupiamo più… Mi fermo qui.

Tante altre osservazioni potrebbero essere portate all’attenzione dei piacentini, ma già queste sembrano sufficienti per “stroncare” la presunta pubblica utilità di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella.
Per tutto ciò e per quanto è stato portato, da più soggetti, all’attenzione di Procura, ANAC, Soprintendenza, Ministero, Commissioni consiliari, Consigli comunali, organi di informazione e cittadini, possiamo solo augurarci (ma appare davvero una chimera) che in “zona Cesarini” il buon senso prevalga e Piazza Cittadella possa essere riqualificata senza bisogno di scavarle “la fossa”. Abbellendola e restituendola ai piacentini, nel suo massimo splendore.
Diversamente non potremo che attendere, con mestizia e brama di giustizia, gli eventi. Convinti (o illusi) che, prima o poi, la “gatta” ci lascerà lo “zampino”.
In quel caso, sarà gioco facile, per noi, ricordare alla “gatta zoppicante” un altro saggio e imperituro proverbio: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”,
Detto tra noi: una magrissima e amara consolazione…

 

 

 

 

RABUFFI, APP: “COSTRUIAMO LE BASI PER UNA RIPRESA DI VALORE”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.

Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…

E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.

E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…

RABUFFI, APP: “IL 12° COMANDAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE VULA BASS E SCHIVA I SASS”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ritorna, con ironia, alla scorsa seduta di consiglio comunale in cui l’onorevole De Micheli ha coniato un suo personale 11° comandamento “Non esagerare” e suggerisce un nostrano “Vùla bass e schiva i sass” come 12°.

Lunedì scorso in Consiglio Comunale, mentre la nostra Sindaca illustrava la “copertura finanziaria” del parcheggio interrato di piazza Cittadella (di cui ancora stiamo aspettando la documentazione), abbiamo appreso che ai dieci biblici Comandamenti se ne è aggiunto un undicesimo, un “addendum” coniato da un’onorevole Consigliera Comunale: 11° Comandamento: “Non
esagerare”.

Un Comandamento che, a pensarci bene, sembra rivolto proprio all’Amministrazione, la quale, in questi due anni di governo, ha certamente esagerato in molte cose: nell’autoritarismo, nell’autoreferenzialità, nella presunzione. Nel poltronismo.
Un’Amministrazione capace di rappresentare sé stessa come la famosa regina Grimilde, brava a interrogare continuamente lo specchio senza comprendere la vacuità del gesto. Un’Amministrazione che, esagerando nel “vorrei ma non posso”, ha addirittura “elemosinato” due importanti pareri legali (su ex Manifattura Tabacchi e Parcheggio interrato di piazza Cittadella)
pagati/acquisiti/regalati dalla magnanima onorevole Consigliera, in un rapporto incestuoso (fra organi) la cui “stranezza” è sotto gli occhi di tutti. Tant’è che ne abbiamo avuto contezza solo incidentalmente tra le righe dei verbali.

Pareri legali che hanno rappresentato, per l’Amministrazione, la foglia di fico di situazioni lacunose e ingarbugliate. Situazioni che evidentemente l’Avvocatura Comunale non avrebbe potuto/voluto analogamente supportare. E a dimostrarlo è l’odierno allontanamento della storica coordinatrice
dell’Avvocatura, Avv. Elena Vezzulli. Un trasferimento che “odora” di vendetta…

Tutto ciò con una maggioranza succube della situazione, incapace – salvo qualche rara eccezione – di agire un libero e autonomo pensiero. Una maggioranza sottoposta, anch’essa, al bullismo istituzionale di un’Amministrazione che ha dimostrato di considerare l’informazione come un
fastidio e l’opposizione come un nemico da osteggiare e ostacolare. Un’Amministrazione che ha scelto di trattare i cittadini come sudditi, privi dei diritti di partecipazione e di parola.

Per tutto questo, da “povero” Consigliere Comunale che crede nel “bene comune”, propongo alla Sindaca e alla Sua maggioranza un dodicesimo, nostrano, Comandamento: 12° Vùla bass e schiva i sass.
Queste parole non avranno la portata biblica del decalogo rivelato a Mosè sul monte Sinai, ma di certo, visto quanto sta accadendo in Comune di Piacenza, appaiono un umile e saggio consiglio da seguire.