I tempi si allungano per la convocazione del nuovo consiglio generale della Fondazione. Se fino a ieri mattina sembrava confermata la data del 26 luglio, in serata il presidente Scaravaggi si è trovato costretto a posticiparlo di qualche giorno a causa di alcune richieste di chiarimenti e verifiche da parte dei consiglieri. Verosimilmente dovrebbe svolgersi nei primi giorni di agosto. Sembrano non esserci dubbi invece sul nome del notaio Massimo Toscani per la presidenza dell’ente, l’ufficialità si avrà solo con la nomina da parte del consiglio. Il passo successivo sarà il consiglio di amministrazione che affiancherà il nuovo presidente in questa delicata fase. Tra i nomi che circolano quelli dell’avvocato Roberto Rovero, dell’attuale consigliere Lucia Favari, di Cesare Betti direttore di Confindustria, Stefano Pareti attualmente membro del cda in carica e Carlo Ghisoni consigliere. Non c’è alcuna certezza, ogni dubbio verrà sciolto dal nuovo presidente, ma se venisse in parte confermato sarebbe un cda con alcune new entry, espressione del mondo economico e della sfera giuridica oltre che della società civile e della cultura.
ANCHE IL CORRIERE DELLA SERA SUL CASO FONDAZIONE
La paralisi in cui è piombata la Fondazione di Piacenza e Vigevano arriva anche sulle colonne del Corriere della Sera. Nel pezzo si fa riferimento all’investimento da un milione di euro in una banca privata del Gibuti, alla manovra del parcheggio “per sbaglio” da 200 milioni di euro in Svizzera, e poi la vicenda dei milioni bruciati in una banca in crisi, il caso dei derivati compreso il famoso prestito fresh di Montepaschi. Insomma ce n’è in abbondanza, troppo forse, perchè il patrimonio della Fondazione, espressione di Comune, Provincia, Camera di Commercio, Diocesi, università e volontariato, dovrebbe essere utilizzato per azioni filantropiche, culturali, di sviluppo del territorio e amministrato con prudenza, come recita lo statuto dell’ente. A ripercorrere la storia della Fondazione viene da meravigliarsi. “Il bilancio – si legge – negli anni scorsi, si era caricato di derivati e titoli strutturati particolarmente complessi. Smontarli ha prodotto perdite e allungato scadenze, immobilizzando il patrimonio. Più di tutte – si legge – ha pesato la scelta nel 2008 di tornare ad investire in una banca: il 15% di Monte Parma che totalizzerà 180 milioni di perdite”. Mario Gerevini, autore del pezzo, si interroga anche sull’utilità e sulle conseguenze dell’investimento in Gibuti. 5mila chilometri di distanza tra lo stato africano e Piacenza, cosa c’entra? “I soldi – si legge nell’articolo – finirono in una holding lussemburghese e poi deviati in una banca di Gibuti. Un milione investito, un milione perso, azzerato nel 2011”. Venne giustificato come “operazione filantropica”. L’articolo ripercorre le tappe passando per l’elezione, a dir poco tribolata, di Francesco Scaravaggi, ingegnere fuori dai circuiti politici. Poi scoppia “il giallo del pacchetto di titoli da 200 milioni di euro prelevato dai conti bancari e parcheggiato in Svizzera”. Da lì il licenziamento dei dei direttore della Fondazione accusato di aver permesso l’operazione senza l’ok del consiglio. La situazione precipita perchè 5 consiglieri della Fondazione su 7 entrano in conflitto con il presidente, gli stessi 5 che lo stesso Scaravaggi aveva scelto come membri del cda. La storia arriva a poco più di un mese fa con le dimissioni del presidente praticamente sfiduciato da una parte dei consiglieri che lo avevano sostenuto nella sue elezione. Nell’ultimo periodo sindaco e presidente della Provincia hanno scelto il notaio Massimo Toscani come successore di Scaravaggi. Una figura che pare godere dell’appoggio trasversale di gran parte del consiglio. E il cda sarà azzerato? Quasi certamente non sarà lo stesso, quindi pare di capire che alcuni elementi verranno sostituiti. Ogni dubbio verrà svelato il 26 luglio, data in cui verrà convocato il consiglio generale per il passaggio ufficiale di consegne.
FONDAZIONE, NUOVO PRESIDENTE NEL CONSIGLIO DEL 26 LUGLIO
A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto il nuovo presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano sarà il notaio Massimo Toscani. Per la sua nomina ufficiale bisogna però attendere ancora qualche giorno, il prossimo consiglio generale fissato per il 26 luglio in via Sant’Eufemia. Sarà in questa occasione che il nome di Toscani verrà presentato al presidente uscente Scaravaggi sottoscritto, pare, da 14 consiglieri. La figura di Toscani avrebbe catalizzato un gradimento trasversale tra i consiglieri, al contrario di quanto accadde per l’elezione di Scaravaggi. Anche il consiglio di amministrazione sarà in gran parte rinnovato nella sua composizione così come auspicato in più occasioni sia dalle istituzioni che dalla politica. Dovrebbe così terminare la pensante situazione di stallo che ha bloccato l’attività della Fondazione da circa un mese, da quel consiglio generale in cui Scaravaggi non ottenne la maggioranza dei voti dai suoi consiglieri, costringendolo, di fatto, alle dimissioni.