NUOVO OSPEDALE: CORTO CIRCUITO ISTITUZIONALE?

Dopo mesi di dibattiti e polemiche, a tratti, aspri il consiglio comunale ha preso una decisione: il nuovo ospedale si farà su un’area privata. Sopratutto nelle ultime settimane in molti avrebbero scommesso che sarebbe andata così perché in ballo, da una parte c’è la Regione che spinge e che mette sul tavolo 100 milioni di euro, dall’altra la volontà popolare e le promesse elettorali di lasciare l’ex Pertite a parco. Stralciata l’ipotesi Pertite e l’ancor meno probabile caserma Lusignani resta da decidere il luogo dove sorgerà il nuovo ospedale; tra le opzioni fino ad oggi in campo ci sono il terreno tra La Verza e strada Valnure e quello dell’Opera Pia Alberoni tra la Madonnina e il quartiere Farnesiana che al momento pare il più accreditato.

Superata la fase del voto in consiglio si presenta la Regione con una lettera dell’assessore alla Salute Sergio Venturi che mette in guardia l’amministrazione dal motivare adeguatamente la scelta di abbandonare la strada di un’area pubblica rinunciando ad alcuni interessi come “il minor consumo di suolo, la rivitalizzazione di contesti territoriali degradati, il riuso non oneroso dei beni immobili dello Stato”. La sostanza è: il Comune ha rinunciato ad un bene pubblico come area per il nuovo ospedale? Bene – è la posizione della Regione – ma ora occorrono precise motivazioni tecniche ed economiche che stiano alla base del cambio di rotta. Una posizione che ha spazientito non poco il sindaco Barbieri che ha ribadito l’assoluta inidoneità della Pertite e della Lusignani da un punto di vista meramente tecnico. Questa la posizione della maggioranza affiancata dal voto di Liberi e dalla consigliera del gruppo Misto Gloria Zanardi; contro ha votato il PD mentre Piacenza Più, Piacenza in Comune e Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto. Sta di fatto che ora la Regione ha fissato nuovi paletti nei confronto dell’amministrazione: oltre alle motivazione anche una sorta di cronopragramma per l’individuazione della nuova area.

 

GABBIANI: “SONO UN BATTITORE LIBERO NON UNO YES MAN”

E’ Andrea Gabbiani il nuovo ospite di #Diprofilo. In primo piano la questione del nuovo ospedale che infiamma i dibattiti delle ultime settimane, in vista del consiglio comunale di lunedì 25 giugno in cui si deciderà se stralciare l’ipotesi Pertite. “E’ davvero necessario?” si domanda Gabbiani che si definisce “un battitore libero non uno yes man” fortemente critico nei confronti del Movimento 5 Stelle.

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NUOVO OSPEDALE: DECIDA LA POLITICA, IN FRETTA

E’ un botta e risposta tra comitati ormai da qualche giorno. Al centro c’è l’ex Pertite che potrebbe ospitare il nuovo ospedale. La partita relativa alla nuova struttura che dovrebbe sostituire l’attuale Polichirurgico si gioca su due fronti: quello amministrativo, ovvero confermare o meno la volontà politica di lavorare per il nuovo ospedale accaparrandosi quei 100 milioni di euro messi a disposizione della Regione, e quello sulla collocazione. Due fronti che si intrecciano fortemente, quasi che il primo dipenda dal secondo. Ad ingarbugliare ancora di più la situazione è la nascita di un nuovo comitato a favore dell’ospedale nuovo all’interno del parco della Pertite. Un gruppo molto nutrito, i cui promotori sono per lo più professionisti del campo sanitario. Gli stessi che sette anni si erano espressi favorevolmente per la Pertite a parco. Una contraddizione? No, è la risposta. Anzi “per tanti concittadini la realizzazione del polo sanitario in quella locazione consentirà di passare dai sogni alla realtà di un parco non solo sognato”.

Dall’altra parte il comitato Partite Bosco in città fa leva proprio sulla volontà popolare del referendum del 2011, e sul fatto che l’ospedale in quel luogo eliminerebbe l’unico polmone verde in città. E’ qui che si scatena la guerra dei numeri: secondo il comitato a favore l’area dell’ospedale andrebbe a occupare lo spazio attualmente occupato da piste, aree cortilizie, edifici di 114 mila metri quadrati; dati ben diversi quelli del comitato pro parco che riducono l’area attualmente edificata a circa 35 mila quadrati.

Che fare a questo punto? Occorre che la politica prenda una decisione, seria e nel bene della comunità considerando molteplici variabili che finiranno comunque per scontentare qualcuno.

“NUOVO OSPEDALE ALLA LUSIGNANI A ZERO CONSUMO DI SUOLO”

Il nuovo ospedale di Piacenza troverà spazio all’ex caserma Lusignani, oggi è scritto nero su bianco. Lo sancisce il protocollo d’intesa firmato tra demanio, ministero delle Difesa, comune di Piacenza e azienda sanitaria locale. La regione ha indicato l’area come prioritaria per la realizzazione di un moderno ospedale per evitare il consumo di suolo e al contempo rigenerare e rivitalizzare contesti territoriali degradati attraverso il riuso di beni immobili dello stato. 800 mila euro circa per la bonifica dai fondi del Demanio, oltre 200 milioni dalla Regione per i fondi destinati alla sanità regionale. In questo contesto viene compresa anche la vicina area dell’ex Pertite dove verrà realizzato un parco urbano. Una prima certezza quella sancita con la firma del protocollo in vista di un lungo percorso che durerà almeno una decina d’anni, nella certezza che nessun ospedale verrà depotenziato o chiuso.

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NUOVO OSPEDALE: COSTERA’ 200 MILIONI. PROBABILE AREA: CASERMA LUSIGNANI

Avrà 550 posti letto su una superficie totale di 110 mila metri quadrati tecnologicamente all’avanguardia per una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro. Sono i numeri del nuovo ospedale di Piacenza illustrati dal direttore generale dell’Asl Luca Baldino, dal sindaco Paolo Dosi e dall’assessore Silvio Bisotti. Da oggi parte il percorso partecipato per arrivare alla firma del protocollo che stabilirà dove sorgerà la nuova struttura. “La nostra opzione – ha precisato il sindaco – è la caserma Lusignani, che verrà confermata o mano dal percorso partecipato. Non ci sarà altro consumo di suolo, perché si costruirà su un bene nelle disponibilità del territorio e dell’autorità militare, se verrà confermata la caserma Lusignani”. Sottolineatura, questa, che fa pensare che la struttura di via Emilia Pavese sia, nella mente degli amministratori, molto più che un’opzione. “L’attuale ospedale – ha precisato il direttore dell’Asl Baldino- soffre di gravi problemi di accessibilità, i posti letto sono adeguati ma difficili da contenere negli spazi. Oggi l’ospedale è concepito in modo diverso, con più prestazioni ambulatoriali che richiedono locali più raggiungibili. L’attuale struttura, tra 6/7 anni tempo di realizzazione della nuova struttura, sarà arrivato a fine vita. Gli ospedale non possono più stare in centro, né in aperta campagna – ha specificato Baldino – il luogo ideale è la prima periferia facilmente accessibile”.”La volontà del comune – ha detto l’assessore Bisotti – è quella di essere insieme all’Asl esecutori della nuova struttura, oltre che individuare l’area più idonea e decidere come rigenerare gli spazi che attualmente ospitano l’ospedale. Non ci sarà alcuna dequalificazione nei confronti della vecchia struttura fino a quando la nuova non sarà operativa”.

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FIORENZUOLA: NUOVO OSPEDALE ENTRO IL 2017 MA ANCHE LA CASA DELLA SALUTE

Non solo il nuovo ospedale ma anche una nuova Casa della Salute e 1 milione 500 mila euro in più per ultimare e completare i lavori. Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, nel corso della cerimonia della posa della prima pietra del nuovo ospedale di Fiorenzuola, ha confermato che il nosocomio vedrà la luce entro il 2017 all’interno del quale troveranno spazio anche i reparti di chirurgia e ed ortopedia che non sono stati compresi nel padiglione A già in funzione. Una cerimonia alla quale hanno partecipato gli amministratori locale i regionali, con la presenza anche del governo con il sottosegretario De Micheli. “La Regione – ha confermato Bonaccini – ha messo a disposizione 1 milioni 500 mila euro in più per questo ospedale per renderlo più bello e funzionale possibile. Qui verranno avviate collaborazioni importanti con la vicina facoltà di fisioterapia di Parma, il tutto verrà completato con la nuova Casa per la Salute. Inoltre ho firmato, in qualità di presidente della conferenza Stato Regioni, un accordo con il governo per l’aumento del fondo sanitario nazionale di 1 miliardo 300 milioni di euro. Per la Regione Emilia Romagna significa 100 milioni di euro in più oltre agli 8 che già abbiamo”. Nel suo intervento Bonaccini ha toccato anche il tema del nuovo ospedale di Piacenza: “C’è la volontà da parte della Regione – ha confermato il Presidente – a realizzare un nuovo ospedale in futuro con il coinvolgimento del territorio locale del mondo sanitario e socio assistenziale. In prospettiva credo che Piacenza abbia bisogno di un nuovo ospedale, questo non significa dismettere quello vecchio suo quale si investirà fino all’ultimo giorno”. Il sasso nella stagno la Regione lo ha lanciato, ora, sembra di capire, tocca agli amministratori locali rimboccarsi le maniche e trovare le giusta condivisione su un progetto certamente non banale.

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NUOVO OSPEDALE, AREA VASTA E SICUREZZA: GLI IMPEGNI DELL’AMMINISTRAZIONE PER IL 2016

Sindaco e giunta al lavoro per mettere nero su bianco ciò che nell’ultimo anno e mezzo di mandato vedrà concretamente la luce. La location scelta per la ripresa dei lavori, che ha coinciso con il rientro del sindaco Dosi dopo la convalescenza delle ultime settimane, è stato il ridotto del teatro municipale. Progetti e tempistiche, suddivisi per argomenti in una decina di capitoli. Ogni assessore ha, in pratica, stilato cosa realisticamente verrà portato a termine.

Al di là delle singole deleghe sono stati individuati tre macro argomenti: nuovo ospedale, area vasta e sicurezza. Sul nuovo nosocomio l’amministrazione è pronta ad accogliere l’invito della Regione e, quindi, a sedersi al tavolo con Asl per far partire il percorso. Questo significa appunto, elaborare un nuovo progetto, individuare l’area e capire cosa si vuole fare dell’attuale struttura, che tanto vecchia non è. “Come primo cittadino – ha detto il sindaco in una nota – formalizzerò per iscritto la disponibilità di Piacenza ad accompagnare il futuro intervento e a fornire ogni supporto urbanistico e progettuale utile e necessario”.

Capitolo area vasta: l’amministrazione vorrebbe fosse “emiliana”, non perdesse cioè quel senso di appartenenza al territorio. Di fatto in termini di area vasta si ragiona già da diversi anni, soprattutto per quanto riguarda alcuni argomenti come salute, rifiuti, trasporto pubblico e partecipate. Il 2016, sembra di capire, sarà l’anno della concretizzazione di ciò di cui finora si è parlato, la realizzazione in termini pratici e di ricadute sui cittadini di quello che sarà l’area vasta. Il nuovo tema del turismo è di sicuro interesse nella logica di entrare in modo coordinato sui mercati nazionali.

Infine sicurezza: sorvegliata speciale soprattutto la zona di via Roma dove già l’amministrazione ha portato avanti numerosi nuovi progetti che guardano al sociale ma con l’occhio alla sicurezza: ultimo l’ambulatorio di via Pozzo aperto h24, ma anche il progetto Porta Galera 3.0. Una sicurezza che passerà anche attraverso azione di controllo delle forze dell’ordine, con interventi di sorveglianza speciale, nell’ambito di un controllo allargato alla Questura, Prefettura e Carabinieri. Verrà implementato il controllo di vicinato, sia a tutela delle persone che degli spazi privati. Aumenteranno i controlli nei pubblici esercizi e nelle aree  pubbliche come parcheggi e giardini anche attraverso l’implementazione delle videosorveglianza.

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OSPEDALE DI FIORENZUOLA: “SARA’ IL PIU’ NUOVO DELLA REGIONE”.

Se quello di Piacenza è stato definito il più antico della Regione quello di Fiorenzuola invece sarà il più nuovo, oltre che il più innovativo in termini di consumi energetici. Il direttore generale dell’Asl Luca Baldino ha definito così il nuovo ospedale di Fiorenzuola, il cui padiglione verrà pronto per il 2017, la prima pietra invece posata il 13 dicembre prossimo. Il secondo padiglione, che si andrà ad aggiungere a quello inaugurato nel 2009, sarà operativo tra due anni per una spesa di 8 milioni 500 mila euro. Si tratta di una struttura di 8 mila metri quadrati, al seminterrato spazio per le attrezzature, al primo piano prelievi e ambulatori, due piani di degenze, al quarto piano uffici e direzione, il tutto collegato alla struttura già operativa attraverso un percorso già visibile. Il tema del nuovo ospedale sarà trattato nella prossima Conferenza socio sanitaria del 28 ottobre.

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