TRASFERIMENTO MUSEO STORIA NATURALE: L’OPPOSIZIONE CHIEDE UNA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE

E’ stata inviata all’attenzione della presidente Paola Gazzolo la richiesta di convocare una seduta di consiglio comunale dedicata al trasferimento del Museo di Storia Naturale. La richiesta porta la firma di tutti i consiglieri di minoranza.

La vicenda del trasferimento del Museo dalla sede attuale del Politecnico è nota dal mese di giugno, questo spostamento – a detta dei consiglieri – comporterà due traslochi: il primo presso il Palazzo del Governatore, il secondo presso l’ex laboratorio Pontieri a distanza di qualche anno. Trasferimento che comporterà la chiusura di nove mesi del Museo, dal gennaio 2025. Considerato che – proseguono i consiglieri di minoranza – la decisione non è stata oggetto di discussione in consiglio comunale e che l’impatto sui cittadini, scuole e studenti sarà notevole, si ritiene necessaria una seduta ad hoc in ordine alla scelta della giunta di trasferire il Museo di Storia Naturale.

La presidente Gazzolo avrà venti giorni per annunciare la data della seduta richiesta.

FDI: “CITTADELLA, AREE CONSEGNATE SENZA LE CONDIZIONI CHE L’AMMINISTRAZIONE CHIEDEVA”

In questi giorni – fanno sapere i Consiglieri di Fratelli d’Italia Soresi, Zanardi e Domeneghetti – abbiamo approfondito ulteriormente la questione della consegna delle aree di Piazza Cittadella con alcuni accessi agli atti ed abbiamo appurato come la predetta consegna sia avvenuta in mancanza di
quelle due condizioni che, ai sensi del contratto di concessione del 2012, dell’addendum di dicembre 2023 nonché in virtù delle dichiarazioni proferite sia dalla parte politica (Sindaco e Assessore Bongiorni), sia dalla parte tecnica (Dirigenti competenti), sarebbero state necessarie ed indispensabili:
la presenza delle garanzie bancarie (c.d. bancabilità) e l’integrazione della polizza fideiussoria sulla regolare esecuzione dell’opera ”.

“In particolare – osservano i Consiglieri – nel verbale di consegna delle aree si coglie chiaramente come l’Amministrazione sia in possesso solamente di una dichiarazione rilasciata dall’Advisor incaricato da Piacenza Parcheggi ma non delle delibere bancarie. Ma ciò che è più grave è che nella dichiarazione
sopra citata si evince chiaramente come la stipula e l’erogazione (delle garanzie) siano condizionate da una serie di fattori, tra cui è compresa la “regolarità di rapporti con l’Amministrazione concedente sia da parte della Piacenza Parcheggi, sia da parte della controllante GPS”. Eppure, questa regolarità non può dirsi esistente, considerando che è in essere un contenzioso tra il Comune di Piacenza e Piacenza Parcheggi per omesso pagamento dell’Imu proprio sulle aree di Piazza Cittadella, per un importo di
circa 90.000,00 Euro”.

Soresi, Zanardi e Domeneghetti proseguono: “Anche l’altra condizione necessaria per la consegna delle aree non risulta soddisfatta: abbiamo analizzato la polizza fideiussoria sull’esecuzione dell’opera ed abbiamo notato che è stata sì integrata ma in modo errato: il contratto di concessione del 2012
richiede una copertura del 10% dell’intera opera ma, visionando il nuovo Pef e l’integrazione della polizza fideiussoria si evince che l’importo dell’intera opera in esso indicato è ancora quello originario e la percentuale garantita non è quella prevista dal contratto originario e dall’addendum ”.
Per questi motivi gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno depositato interrogazione scritta per chiedere all’Amministrazione il motivo per il quale l’Amministrazione abbia consegnato le aree di Piazza Cittadella a Piacenza Parcheggi nonostante il mancato possesso delle delibere degli Istituti
bancari che devono garantire la c.d. “bancabilità”; il motivo per il quale abbiano consegnato le aree nonostante sia in essere un contenzioso tra il Comune di Piacenza e Piacenza Parcheggi per omesso pagamento dell’Imu proprio sulle aree di Piazza Cittadella, per un importo di circa 90.000,00 Euro, considerando che tra le condizioni per la stipula e l’erogazione (delle garanzie) vi è anche la “regolarità di rapporti con l’Amministrazione concedente sia da parte della Piacenza Parcheggi, sia da parte della controllante GPS”; se l’Amministrazione abbia comunicato la presenza del summenzionato contenzioso agli Istituti che dovrebbero rilasciare le garanzie, considerando – tra l’altro – che uno di essi è statale; il motivo per il quale l’Amministrazione abbia consegnato le aree di Piazza Cittadella a Piacenza Parcheggi nonostante la polizza del fare non sia stata integrata in modo corretto, secondo quanto richiesto dal contratto di concessione del 2012.

“Assistiamo attoniti – concludono i Consiglieri – all’ennesima stranezza nell’ambito della pratica Piazza Cittadella e non possiamo mancare di far notare che mentre il comune cittadino, per accedere a qualsivoglia beneficio comunale, deve trovarsi in una posizione di regolarità con il Comune, a Piacenza Parcheggi è data la possibilità di proseguire una concessione milionaria, con tanto di consegna delle aree, nonostante la presenza di posizione debitoria per un importo di circa 90.000,00 Euro”.

L’AMMINISTRAZIONE CRITICA ASPRAMENTE L’OPPOSIZIONE: “IL VOSTRO DIBATTITO SI ABBASSA FINO A TRASFORMARSI IN LOTTA NEL FANGO”

Un comunicato che pesa, sia nelle parole sia nelle intenzioni: l’amministrazione ha scelto di inviare alla stampa una lunga nota in cui, di fatto, denuncia l’atteggiamento dell’opposizione accusata di agire non all’insegna della costruttività, seppur nella differenza di visioni. In particolare l’amministrazione Tarasconi si riferisce ai dibattiti in consiglio comunale e all’elevato numero di accesso agli atti: 127 in soli sei mesi, a fronte dei 34 in tutto il 2018.

Un dibattito che per l’amministrazione finisce per “abbassarsi inesorabilmente fino a trasformarsi in una sorta di lotta nel fango. Siamo convinti che sia questo ciò che vedono, loro malgrado, i piacentini. Non vedono, purtroppo, una dialettica che, pur rispettando il gioco delle parti, pur nella differenza di opinioni, resta civile, alta, produttiva”.

Ecco il testo completo della nota

Stiamo tentando di far crescere Piacenza. Lo stiamo facendo davvero con tutte le nostre forze e con un unico, immutabile obiettivo: il bene dei piacentini di oggi e di domani. Far crescere una città capoluogo, il suo territorio e con essi la sua comunità, il suo tessuto economico, i suoi servizi, è un’operazione complessa che si svolge su tanti, tantissimi fronti tutti legati a doppio filo tra loro. Non può che essere un immenso lavoro di squadra. Affinché ciò avvenga, affinché Piacenza cresca, la città tutta ha bisogno di un dibattito politico e pubblico che sia improntato alla costruttività. Un dibattito positivo anche quando c’è differenza di visioni, anche quando non si va d’accordo, anche quando c’è contrasto su temi specifici. E in tale dibattito le opposizioni in Consiglio comunale – che è il Parlamento della nostra città – hanno un ruolo fondamentale, non solo di controllo e di critica ma di proposta, di spunto, di ispirazione. Il nostro approccio era, è sempre stato ed è tuttora questo dal giorno stesso in cui ci siamo messi al servizio di Piacenza nei ruoli che oggi ricopriamo come amministratori del Comune. Un approccio positivo, dunque, anche e soprattutto con riferimento al sacrosanto e indispensabile dibattito politico tra giunta, maggioranza e opposizioni.

Siamo sicuri che oggi a Piacenza il confronto politico in Consiglio comunale sia sano? A noi, in tutta sincerità e con il cuore in mano, pare davvero di no. Assistiamo a un’azione politica, quella delle opposizioni, fatta a suon di richieste di accesso agli atti che paiono finalizzate più a ostacolare il lavoro di chi amministra che a conoscere realmente le questioni. Offriamo solo alcuni numeri a nostro avviso indicativi, e poi il giudizio lo lasciamo a chi legge: nel 2018 le richieste di accesso agli atti sono state 34 in tutto, spalmate sui dodici mesi, mentre dall’inizio del 2024 ad oggi ne sono arrivate 127. Stiamo parlando 127 richieste di accesso agli atti in sei mesi. E nel 2023 le richieste sono state 140. In media, invece, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, le richieste di accesso agli atti si aggiravano tra i 35 e 45 all’anno. Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini: è normale, è sano, è costruttivo questo modo di fare opposizione?

E ancora, l’azione delle opposizioni viene fatta anche a suon di esposti che, guarda caso, finiscono regolarmente e istantaneamente sui giornali (che comprensibilmente e legittimamente ne danno notizia), quasi fossero strumenti mediatici tipici di campagne elettorali improntate forse più alla rabbia che al confronto sui temi reali, sui temi che riguardano da vicino i cittadini.

Ma non solo. Siamo di fronte a un’opposizione che pare non farsi scrupoli nel rivolgere attacchi durissimi anche nei confronti di dipendenti comunali che all’interno dell’Ente hanno un ruolo prettamente tecnico e non politico. Una sorta di strategia, quest’ultima, che non ha davvero precedenti nella storia ma che sembra ormai consolidata.

Lo ribadiamo: il nostro approccio rispetto al confronto politico è sempre stato positivo e improntato alla trasparenza, che consideriamo sacra e non solo perché è un obbligo di legge. Non ci ha mai sfiorato l’idea di barricarci nei “nostri” uffici che occupiamo solo pro tempore, per la durata dei nostri incarichi pubblici, ma che in realtà non sono nostri ma sono dei piacentini; sia quelli che nel 2022 hanno deciso di darci fiducia eleggendoci alla guida del Comune, sia quelli che non ci hanno dato fiducia ma per i quali lavoriamo con la stessa identica energia se non di più. Non ci ha mai sfiorato l’idea di essere infallibili. Al contrario, cerchiamo ogni giorno di confrontarci ad ogni livello (con tutti, e non solo con alcuni!) per migliorare, per fare scelte più adeguate, per essere più efficaci nella nostra azione di governo al servizio della comunità.

Un dibattito costruttivo dunque; ecco cosa pensiamo serva a Piacenza se davvero vogliamo che cambi marcia, che si sviluppi, che si proietti nel futuro in modo competitivo in una società che già di suo ha cambiato velocità in tutti i settori e in tutti i territori. Ciò che non serve a Piacenza è un dibattito politico che si abbassa inesorabilmente fino a trasformarsi in una sorta di lotta nel fango. Siamo convinti che sia questo ciò che vedono, loro malgrado, i piacentini. Non vedono, purtroppo, una dialettica che, pur rispettando il gioco delle parti, pur nella differenza di opinioni, resta civile, “alta”, produttiva. Ci sembra di essere di fronte a una sorta di costante, perenne tensione alla rissa, all’attacco feroce a prescindere da tutto, anche dal bene della collettività e del suo futuro. Un futuro che si avvicina sempre più rapidamente, senz’altro più rapidamente rispetto anche a pochi, pochissimi anni fa. Oggi chi si impantana nel guano di dinamiche da campagna elettorale perenne, rimane al palo. Ne siamo davvero convinti. Ecco perché non ci spieghiamo questa foga nell’attaccare a prescindere e con ogni mezzo qualsiasi azione poniamo in essere, qualsiasi iniziativa adottiamo, qualsiasi decisione prendiamo avendone diritto per la fiducia che ci è stata concessa, e che non è scontata ma che, al contrario, dobbiamo meritarci. Ed è ciò che ogni giorno, con impegno, dedizione, fatica ed entusiasmo tentiamo di fare.

PIAZZA CITTADELLA PASSA COI VOTI DELLA MAGGIORANZA. L’OPPOSIZIONE ESCE DALL’AULA

L’opposizione che abbandona l’aula al momento del voto, ad accezione di Filiberto Putzu dei Liberali, all’esterno attivisti, associazioni e cittadini (tra cui Legambiente, ApP, Europa Verde e Rifondazione) che manifestano dissenso e contrarietà con tanto di striscione, e in aula, una maggioranza compatta a portare avanti e votare una delle pratiche più importanti per la città,  di cui si discute, senza esiti concreti, da decenni. Questo il quadro che si è delineato su piazza  Cittadella che, oggi, gode dell’ok del consiglio comunale per cominciare il cantiere. Fine lavori gennaio 2025, in mezzo ci saranno da sciogliere i nodi viabilistici, quelli del commercio e quelli degli eventuali e, molto probabili, ritrovamenti archeologici.

 

“NOI CI SIAMO” CENTRODESTRA UNITO CONTRO L’AMMINISTRAZIONE

E’ con lo slogan “Noi ci siamo” che il centrodestra si è presentato unito contro, pronto a fare squadra contro l’amministrazione del sindaco Dosi. Un unico gruppo che tiene uniti i partiti della minoranza in consiglio comunale (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia – AN, Sveglia e Piacenza Viva) il cui portavoce cambierà a rotazione ogni sei mesi. “Basta divisioni, è ora di fare squadra – ha detto Marco Colosimo Piacenza Viva – gli slogan servono a poco”. Erika Opizzi Fd’I ha posto l’accento sulla comunità d’intenti che lega il centro destra: “sicurezza, viabilità, sono tematiche che ci accomunano, portarle avanti insieme avrà più valore”. “La gente è rassegnata – è la posizione di Polledri Lega Nord – si ripetono continui fallimenti, mancano le risposte adeguate. Sulle cose importanti – è l’affondo di Polledri – decidono i soliti gruppi di potere”. Filiberto Putzu Forza Italia è drastico: “bisogna togliere le sigle per fare gruppo comune contro un sindaco che ha smesso i panni del bravo ragazzo”. Pare di capire che l’opposizione non è più disposta a fare sconti: “su alcuni temi siamo stati più che collaborativi – ha risposto Tommaso Foti Fratelli d’Italia – come il PSC o il nuovo modello di welfare”. Poi l’affondo finale “meglio essere banale che ferale come il nostro sindaco”.

foto centrodestra