Investimenti strutturali sui tre principali ospedali provinciali per aumentare fino a 53 posti l’attuale disponibilità di posti letto di Terapia intensiva e farsi trovare pronti a gestire un’eventuale ripresa epidemica del coronavirus.
E’ questo il succo del discorso del direttore generale Luca Baldino in audizione nella seduta del consiglio comunale, concentrandosi sulle tre principali strutture ospedaliere: Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola. L’obiettivo è quello di creare zone dotate delle necessarie caratteristiche fisiche e strutturali per ospitare posti di Terapia intensiva e di Sub intensiva. Gli interventi, che porteranno a 54 posti letto di terapia intensiva, si concluderanno entro il mese di agosto e avranno un costo complessivo di 2,5 milioni di euro.
“Nell’ottica di assicurare strutture e professionisti capaci di intercettare e gestire un nuovo picco, stiamo lavorando – ha spiegato Baldino – per incrementare la flessibilità complessiva delle strutture ospedaliere e la dotazione di posti letto intensivi e semi-intensivi”.
Il primo fondamentale passaggio è quello di riuscire a liberare le sale operatorie che oggi ospitano posti di Terapia intensiva, per riprendere l’ordinaria attività chirurgica.
Le modifiche strutturali previste a Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni creeranno una situazione permanente ma flessibile: i locali potranno essere adibiti alle degenze ordinarie o a Terapia intensiva qualora ulteriori ondate di pandemia lo rendessero necessario.
Ecco il dettaglio degli interventi previsti:
A Piacenza, al terzo piano del polichirurgico, nel blocco A, è già in atto un intervento di ristrutturazione. Le stanze saranno dotate di ricambi d’aria e aree a pressione negativa. I posti letto saranno dedicati normalmente alla degenze dei reparti di Pneumologia e Area critica(Sub Intensiva). In caso di necessità, in un tempo brevissimo (poche ore) le stanze potranno essere utilizzate per Terapia intensiva.
Sempre a Piacenza, è previsto un intervento di riqualificazione anche per i 14 letti del reparto di Terapia intensiva: gli ambienti saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
Infine, nell’ospedale cittadino è prevista la ristrutturazione e l’incremento di dotazioni tecnologiche per letti di Sub Intensiva nei reparti di Malattie infettive e in Medicina d’urgenza.
A Castel San Giovanniè in programma un intervento di riqualificazione: i 12 posti letto di Sub Intensiva in Cardiologia saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
A Fiorenzuola la riqualificazione riguarda alcuni ambienti del reparto di Medicina, nei quali si ricaveranno 8 posti letto di Sub Intensiva, dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.L’idea che sottende gli interventi è improntata al criterio di massima flessibilità, ovvero attivarsi immediatamente e attivamente nel caso in cui arrivi una seconda ondata del virus.
“Non vi è alcuna intenzione di apportare modifiche permanenti alla rete di emergenza urgenza. Nessuno vuole chiudere i pronti soccorso di Piacenza, Fiorenzuola o Castel San Giovanni” ha ribadito Baldino che ha confermato fino al 31/12/2020 e per tutto il 2021 il mantenimento del personale acquisito durante l’emergenza.
Quasi tutte le attività ambulatoriali sono state regolarmente riprese, tutti i reparti hanno riaperto e recuperato il 50% delle prestazioni sospese. Tuttavia – ha specificato il direttore Baldino “Il ripristino della normalità non vuol dire che tra 10-15 giorni tutto tornerà come prima. Ora dobbiamo rispettare una serie di prescrizioni di sicurezza che condizionano la produttività. Per tornare come prima sarà necessario attendere un anno”.