PALAZZO DEL GOVERNATORE E POLISPORTIVO DIVIDONO L’AULA: MAGGIORANZA “GUARDIAMO AL FUTURO”, OPPOSIZIONE “SUPERFICIALITA’ E FACILONERIA”

Sono stati gli 800mila euro accantonati per i lavori di adeguamento del palazzo del Governatore, i 150mila euro per le spese di avvocatura esterne e i 7,5 milioni di euro per il mutuo per la riqualificazione del Polisportivo ad accendere la discussione nell’ultima seduta di consiglio comunale. Per questi importi si è votata la variazione di bilancio con il voto contrario della minoranza che ha accusato la maggioranza di spendere denaro per un immobile non di proprietà comunale (palazzo del Governatore), oltre che indebitare il Comune per oltre 15 anni (con il mutuo per il rifacimento del Polisportivo Franzanti).

“Emblematica la faciloneria con cui si spendono i soldi dei piacentini – ha detto il consigliere di ApP Luigi Rabuffi  riferendosi al Polisportivo e al trasferimento del Museo di Storia Naturale al palazzo del Governatore – oggi scopriamo che questo trasloco ha un costo a carico del Comune, ed ecco magicamente resi disponibili 800mila euro. Una sorpresa che, ogni persone dotata di buonsenso, poteva vedere da subito, perché gli spazi della Camera di Commercio per la collocazione provvisoria del museo, dovranno essere adattati e ristrutturati. Agli 800mila euro poi, si dovrà aggiungere il costo del trasloco delle decine di migliaia di pezzi che verranno depositati a Roma, si parla di circa 400mila euro.” Il consigliere Rabuffi torna anche sulle spese per l’avvocatura esterna; “l’impegno di spesa per l’anno 2022 era di i 6655 euro, nel 2023 di 4268 euro. Si è passati nel 2024, dagli ipotetici 10mila annui, ai 90mila come indicato nella delibera di giunta, a cui aggi aggiungiamo i 60mila euro. 155Mila euro in totale
siamo a 35 volte tanto” conclude.

“Sul museo di Storia Naturale vi chiedo di porre attenzione – si raccomanda la consigliere Patrizia Barbieri (civica Barbieri – Liberi) – se l’accordo quadro non viene sottoscritto cosa fate? Almeno andate in autotutela, il non sapere cosa succede dopo la situazione provvisoria è cosa dell’altro mondo. E’ stata un’operazione pensata con grande superficialità”.

“Considerata l’urgenza del Politecnico di avere spazi per i nuovi corsi di laurea che troveranno spazio laddove oggi c’è il Museo, l’accordo quadro doveva già essere pronto – fa eco il collega Massimo Trespidi – questo è rilevate dal punto di visto politico, ci siamo arrivati in modo superficiale e pasticciato”.

Dalla maggioranza sono arrivate invece parole di massima apertura verso le parole dell’assessore al Bilancio Gianluca Ceccarelli; Luca Dallanegra (Per Piacenza) ha sottolineato come “il palazzo del Governatore non un immobile del Comune, ma fa parte del patrimonio culturale di Piacenza. Inoltre questi importi saranno scontati dal futuro canone di locazione, da cittadino – conclude – è un’operazione che capirei: è una spesa per rendere migliore il futuro della città, si chiama investimento per un ritorno economico concreto”. Sulla stessa linea anche i consiglieri Sandro Spezia (Piacenza Oltre) “ho fatto una ricerca su come hanno fatto altre comuni e risulta la stessa scelta di Piacenza riguardo al mutuo”; Salvatore Scafuto (Pd) “sono opportunità per la città che guardano al futuro e al bene comune”; Claudia Gnocchi (gruppo misto) ha chiesto che “venga portato l’atto che oggi si deve sottoscrivere con Camera di Commercio e Politecnico “e che l’importo che oggi mettiamo a bilancio e destinato alla ristrutturazione di un immobile che non è di proprietà dell’ente tenga conto di quanto si spende per esso”.

 

 

 

MUSEO DI STORIA NATURALE: IL CONSIGLIO SI DIVIDE SUL TRASFERIMENTO

Incertezza per un futuro che, ad oggi, non ha nulla di scritto, se non che entro la fine dell’anno, le porte del Museo di storia naturale si chiuderanno.
Per chi la considera quasi come una casa è, indiscutibilmente, una situazione che porta insicurezza. Eppure davanti alla richiesta del Politecnico di nuovi spazi funzionali ad ospitare l’offerta formativa con due nuovi corsi di laurea e 500 nuovi studenti che arriveranno da fuori Piacenza, l’amministrazione non poteva dire no. È stata la stessa sindaca a motivare la decisione del trasloco del Museo dell’Urban Center di via Scalabrini al palazzo del Governatore in Piazza Cavalli.

Per la verità anche altre ipotesi sono state prese in considerazione: ex consorzio agrario, palazzo Farnese, ex Carmelo, tutte vie non percorribili, ha spiegato Tarasconi.
Oggi esiste una bozza di convenzione con la Camera di Commercio, dove il museo dovrebbe restare per un tempo lungo, spiega la sindaca, in vista della definitiva collocazione al padiglione Palmanova, nell’ex Laboratorio Pontieri, per cui i tempi saranno tutt’altro che brevi.
Un trasferimento che ha visto i consiglieri dividersi tra chi giudica il trasferimento uno sfratto e chi, al contrario, una valorizzazione.

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