LA STORIA DI GIULIA, UCCISA DUE VOLTE. A TUTTO TONDO

Un libro nel quale è racchiuso il bisogno di raccontare al mondo chi era Giulia, uccisa per mano del marito, e uccisa un’alta volta, dal processo, dalle istituzioni, dall’opinione pubblica. Giovanna Ferrari, la mamma di Giulia assassinata a 30 dal marito l’11 febbraio del 2009 in un paesino in provincia di Modena, ha bisogno di raccontare alle persone come sono andare le cose e di tornare un’altra volta a parlare di femminicidio, una piaga che non trova soluzione. Per questo ha scritto il libro Per non dargliela vinta. Non c’è nulla di passionale, dietro ad una storia di violenza psicologica o fisica che sia, non c’è amore dietro le minacce velate di un uomo che tiene in pugno la sua compagna.

L’inquinamento è un cancerogeno certo. A confermarlo è la IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nella monografia numero 103. Il dottor Miserotti, referente dell’Isde, medici per l’ambiente, conferma che uno stile di vita sano certo aiuta a prevenire patologie gravi, ma spesso si insiste troppo sulla condotta personale del singolo cittadino, addossandogli un carico di responsabilità eccessivo. A proposito di inquinamento, continua la battaglia di comitati, cittadini e Legambiente contro il progetto del Carbonext. L’ultimo atto in ordine di tempo, è stato il sit-in sotto la Provincia e la consegna al presidente Rolleri di 5600 firme raccolte contro il progetto. Il pressing dei cittadini e dei comitati sulle istituzioni va avanti, nonostante le risposte tardino ad arrivare.

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“PER NON DARGLIELA VINTA” LA STORIA DI GIULIA UCCISA DAL MARITO

Per non dargliela vinta l’ha ammazzata, fraccassandole la testa a sassate. Per non darla vinta, un’altra volta, all’assassino della figlia, Giovanna Ferrari ha scritto un libro dedicandolo a Giulia, ma anche a tutte quelle donne vittime di una violenza cieca, criminale e tremendamente lucida. Giulia e Marco, la coppia perfetta. Belli, giovani, economicamente indipendenti, che dopo cinque anni di fidanzamento, decidono di sposarsi e mettere su famiglia. Tutto normale, ma solo all’apparenza, perchè qualcosa non va come deve andare. Il figlio tanto desiderato e cercato non arriva e manda la coppia in crisi. Fino a portare Marco, il classico bravo ragazzo cresciuto in parrocchia, ad uccidere Giulia, sua moglie, a soli 30 anni, inscenando un suicidio. Era l’11 febbraio del 2009, oggi dopo la condanna a 19 anni di carcere all’assassino, mamma Giovanna ha il bisogno di raccontare alle persone come sono andate le cose, lo ha fatto anche in tv su Rai Tre nel format Amore Criminale. Giovanna vuole urlare compostamente al mondo che la sua Giulia è stata uccisa due volte. Questa mamma forte e coraggiosa ha raccontato la sua storia anche in una serata organizzata dalla sezione del Pd locale di Ponte dell’Olio. Una piaga sociale quella del femminicidio che non accenna a placarsi: in un anno in Emilia Romangna 3298 donne si sono rivolte al coordinamento dei centri antiviolenza; a Piacenza il Telefono Rosa nel 2014 ha raccolto 430 chiamate, di cui 37 arrivate da vicini di casa, e preso in carico 236 donne.

Il servizio con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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