ALBERI DI CITTADELLA IN TRIBUNALE PER IL RECLAMO, LEGAMBIENTE: “PRUDENTEMENTE OTTIMISTI”

I legali di Legambiente e dei cittadini che hanno presentato il ricorso contro l’abbattimento delle piante in Cittadella, si dicono prudentemente ottimisti, anche al termine della seconda udienza, davanti ai giudici collegiali, nel corso della quale Piacenza Parcheggi ha esposto il reclamo contro la prima ordinanza, quella del giudice Fazio, e Legambiente ha nuovamente ribadito la propria posizione.

Un’ora e mezza circa, al termine i giudici si sono riservati il tempo per emettere la sentenza, che dovrebbe arrivare tra un paio di giorni, comunque entro le settimana. Tre i possibili scenari: la conferma dell’ordinanza del giudice Antonino Fazio che salverebbe i 15 alberi; l’accoglimento del reclamo di Piacenza Parcheggi, dunque l’abbattimento delle alberature, oppure una terza ipotesi che potrebbe riguardare il difetto di giurisdizione del giudice di piacenza, affermando la competenza del Tar di Parma.

Il danno per gli abitanti di piazza cittadella e dei piacentini sarebbe molto significativo qualora gli alberi venissero abbattuti, sia per una ragione ambientale sia monumentale, è la posizione degli avvocati Fantigrossi e Tagliaferri; dall’altra invece viene denunciata l’impossibilità di mantenere le alberature per costruire il parcheggio interrato, così come l’impossibilità di considerare una modifica del progetto.

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PIAZZA CITTADELLA: IL COMUNE SI COSTITUISCE A SOSTEGNO DEL RECLAMO DI PIACENZA PARCHEGGI

Anche l’Amministrazione comunale si costituirà di fronte al Tribunale di Piacenza, a sostegno del reclamo depositato il 9 ottobre dalla società Piacenza Parcheggi contro l’ordinanza emessa il 24 settembre scorso, con cui si sancisce il divieto di procedere al taglio degli alberi in piazza Cittadella nell’ambito del progetto di riqualificazione e realizzazione del parcheggio interrato.
La decisione è stata formalizzata oggi dalla Giunta con una delibera che fa riferimento anche alle motivazioni del provvedimento giudiziario, in cui “sono obiettivamente presenti valutazioni e considerazioni, anche di carattere tecnico-amministrativo, che sembrano esondare nel merito amministrativo riservato alla competenza comunale o di altre amministrazioni al ramo tecnico ambientale competente” e “che appaiono, peraltro, fondate su presupposti errati o tali da mettere in discussione la correttezza delle procedure amministrative poste in essere nel corso del tempo”.

Oltre agli effetti amministrativi, in materia di edilizia e urbanistica, che l’ordinanza del Tribunale potrà avere sulle scelte dell’Ente, la decisione dell’Amministrazione deriva anche dalle valutazioni esposte da Piacenza Parcheggi. Il concessionario dell’opera ha infatti evidenziato nel reclamo l’impossibilità, qualora il provvedimento cautelare del Tribunale venisse confermato, di procedere alla realizzazione del parcheggio – oggetto del contratto di costruzione e cessione – così come previsto dal progetto approvato, a seguito delle procedure ad evidenza pubblica già concluse.

Come riportato anche nella delibera odierna della Giunta comunale, Piacenza Parcheggi stima che i costi per portare comunque a compimento la costruzione del silos interrato diventerebbero “eccessivamente onerosi per mantenere l’equilibrio economico-finanziario” dell’opera. Di qui il rischio di possibili conseguenze di grave impatto sul bilancio pluriennale del Comune e di una paralisi dell’azione amministrativa.

Per l’intervento ad adiuvandum, in linea con l’articolo 105 del Codice di Procedura Civile, l’Amministrazione ha affidato mandato al professor Giuseppe Caia, legale del Foro di Bologna e all’avvocato Emilia Bridelli, coordinatrice dell’Avvocatura comunale, per un importo di 11.579,04 euro comprensivi di tutti gli oneri. La complessità della materia dal punto di vista tecnico e giuridico, unitamente ai richiami nell’ordinanza del Tribunale alla normativa costituzionale, internazionale ed europea, così come il profilo interdisciplinare tra i diversi settori giuridici in causa, ha reso infatti necessario l’affiancamento di un legale esterno, di comprovata esperienza e specializzazione nelle tematiche oggetto del contenzioso.

CITTADELLA, IL GIUDICE ACCOGLIE IL RICORSO DI LEGAMBIENTE E ORDINA A PC PARCHEGGI DI “ASTENERSI DALL’ABBATTIMENTO DELLE PIANTE”

“Odina di astenersi dall’abbattimento delle piante di alto fusto attualmente presenti e di astenersi da ogni condotta idonea a danneggiare le piante di alto fusto attualmente presenti in loco, ed in particolare le radici, i tronchi e i rami delle stesse”. 

E’ la parte centrale dell’ordinanza del giudice Antonino Fazio che ha, di fatto, accolto il ricorso presentato da Legambiente e alcuni cittadini contro l’abbattimento delle 15 alberature di piazza Cittadella. L’ordine di cui si legge è ovviamente riferito a Piacenza Parcheggi, concessionario esecutore del parcheggio sotterraneo di fronte al Farnese.

L’ordinanza arriva dopo l’udienza del 10 settembre in cui il giudice aveva convocato entrambe le parti e si era riservato il giudizio non prima di avere chiesto un’ulteriore documentazione da parte di entrambe, da consegnare entro il 20 settembre. Da quella data, il giudice si sarebbe preso altro tempo per formulare la sentenza, che oggi suona come una vittoria dei cittadini e delle associazioni che da 24 agosto stanno presidiando senza sosta la piazza.

“Questa sentenza sancisce – ha spiegato l’avvocato di Legambiente Claudio Tagliaferri – la supremazia del diritto alla salute e ad un ambiente salubre sopra ogni altro e riconosce gli alberi come monumentali, a differenza di quanto sostenuto da altre parti in causa”.

“Prendiamo atto della decisione del giudice – è il commento stringato della sindaca Tarasconi – e come Amministrazione comunale continuiamo a lavorare sul progetto complessivo di riqualificazione di piazza Cittadella e piazza Casali”.

 

LEGAMBIENTE: PRESENTATO RICORSO CONTRO L’ABBATTIMENTO DEGLI ALBERI. UDIENZA IL 10 SETTEMBRE. CANTIERE RALLENTATO?

Ci sono concrete possibilità che le piante di piazza Cittadella non vengano toccate almeno fino al 10 settembre. Perché questa data? Perché in quel giorno è stata fissata l’udienza per discutere il ricorso contro Piacenza Parcheggi presentato da Legambiente Piacenza, Legambiente nazionale e alcuni residenti della piazza contro, appunto, la decisione di procedere all’abbattimento delle 16 alberature.

“Fino a quella data – si legge nella nota – è da escludere un’azione di forza di Piacenza Parcheggi che non darebbe spazio alla decisione che il giudice si è riservato all’esito di quell’udienza ha disposto l’udienza.

Un ricorso che prende l’avvio dalla “mancata considerazione di ogni altra
osservazione, parere, segnalazione, esposto in merito all’inattualità del progetto del parcheggio interrato, anche tenuto conto delle alternative disponibili”; per questo gli avvocati Umberto Fantigrossi, Valeria Fantigrossi e Claudio Tagliaferri hanno accolto l’incarico di presentare un ricorso ex art. 700 codice di procedura civile al Tribunale di Piacenza, “teso a rappresentare l’inconciliabilità del progetto con il diritto alla salute e all’ambiente e sostanzialmente di inibire il taglio delle piante ritenute monumentali ex lege.

Sono molte le motivazioni riportate nel testo del ricorso che partono dalla constatazione che l’opera – a seguito del taglio delle piante e della lastricatura della piazza con pietre, arrecherebbe ulteriore peggioramento alla pessima qualità dell’aria di Piacenza ma anche un dannoso incremento delle temperature, andando in direzione contraria a quanto i chiari orientamenti europei e i dispositivi dei Piani Nazionale, Regionale e Comunale dispongono
per attuare misure di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il ricorso ha caratteri decisamente innovativi perché fa riferimento a recenti espressioni della Corte Costituzionale a favore del diritto all’ambiente e alla salute dei cittadini”.

E’ dunque implicito che prima del 10 settembre Piacenza Parcheggi non dovrebbe procedere all’abbattimento degli alberi, essendo essi proprio l’oggetto del ricorso. Va ricordato tuttavia che, per contratto in essere con l’amministrazione, il concessionario deve dare l’avvio al cantiere entro il 30 agosto. E’ verosimile dunque che sarà la vecchia autostazione il primo edificio ad essere abbattuto. L’udienza è fissata per il 10 settembre alle 11 presso il Tribunale di Piacenza.

CANTIERE CITTADELLA: COMPAIONO I VOLANTINI DI INIZIO LAVORI. MA NON SI SA DA QUANDO. CENTRO DESTRA ALL’ATTACCO: “ENNESIMA VIOLAZIONE DEL CONTRATTO”

Qualcosa, in piazza Cittadella, si è mosso in vista dell’inizio del cantiere per il parcheggio sotterraneo. Non si tratta né di segnaletica, né di transenne, ma di volantini affissi sui vetri di alcune auto in sosta negli stalli blu adiacenti alla vecchia autostazione. Gli automobilisti se lo sono trovati sul parabrezza da questo pomeriggio. Un avviso scarno, di poche righe, in cui Piacenza Parcheggi informa che, a breve, inizieranno i lavori per la realizzazione del parcheggio. in coda si legge pure “ci scusiamo per gli eventuali disagi. Stiamo lavorando per restituirvi una piazza più funzionale ed un parcheggio moderno moderno ed efficiente”.

Nessuna informazione utile a residenti e agli utilizzatori delle soste su orari, indicazioni e soprattutto date di inizio cantiere. Eppure i tempi sono dettati eccome dal contratto in essere tra Piacenza Parcheggi e il Comune: 30 giorni dal 30 luglio, data in cui l’amministrazione ha consegnato l’area al concessionario. Non solo, sempre nel contratto vi è riportata pure il dovere da parte del concessionario di pubblicizzare i lavori, almeno 15 giorni consecutivi e solari prima dell’inizio del cantiere. Facendo i conti, la pubblicizzazione sarebbe dovuta partire il  14 agosto. In realtà è comparsa il 20.

Intanto dai gruppi consigliari di centro destra (FdI, Lega, Forza Italia, Lega, civica  Barbieri Sindaco – Trespidi con Liberi, si levano le prime voci rispetto all’ “ennesima violazione contrattuale da parte di Piacenza Parcheggi” proprio rispetto alla data di pubblicizzazione di inizio lavori. “Ad oggi – si legge nella nota – nonostante sia trascorsa ormai una settimana dalla scadenza, la predetta pubblicizzazione non è affatto avvenuta. Qualche volantino su alcune auto in pieno agosto (tra l’altro con una settimana di ritardo) non può essere certo considerata una adeguata pubblicizzazione.
Siamo curiosi di capire cosa intenda fare a questo punto l’amministrazione Tarasconi: permetterà, ancora una volta, al concessionario di non rispettare i termini contrattuali? Permetterà di dare avvio ai lavori nonostante non vi sia alcuna certezza sulla bancabilità ?
A questo proposito, ricordiamo che uno dei requisiti per il rilascio delle garanzie bancarie è la c.d. regolarità amministrativa, che nel caso di specie non pare sussistere posto che il concessionario avrebbe contenziosi in essere con il Comune di Piacenza. Nei prossimi giorni provvederemo a notiziarne il Ministero dell’ Economia ed a Medio Credito Centrale, e ciò a tutela dell’interesse pubblico considerando che si tratta di istituto bancario statale”.

 

CENTRO DESTRA ALL’ATTACCO SU CITTADELLA: “LA CONSEGNA DELLE AREE UNA FORZATURA AMMINISTRATIVA”

Altroché usciti dalle sacche, siamo entrati in un pantano: così il gruppo consiliare di centro destra, composto da Fratelli d’Italia, Barbieri Liberi e Lega, definisce la situazione in cui si è cacciata l’amministrazione dopo la consegna delle aree. E all’ombra della vecchia autostazione di piazza Cittadella snocciola una serie di motivazioni che smentirebbero l’attenta valutazione dell’iter di cui parla l’amministrazione che ha di fatto consegnato il cantiere a piacenza parcheggi.
Dove sta la polizza del fare? E il rapporto tra comune e concessionario è di regolarità? Insomma secondo il centro destra la consegna delle aree sarebbe una forzatura

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CITTADELLA: IL COMUNE CONSEGNA L’AREA A PIACENZA PARCHEGGI.LA FIDEIUSSIONE A GARANZIA NON È ANCORA DEPOSITATA

“Dopo attenta valutazione dell’iter” così l’amministrazione, in una nota stringata diramata in serata, informa che il Comune ha proceduto alla consegna delle aree di Piazza Cittadella al concessionario Piacenza Parcheggi.
Un’attenta valutazione dell’iter e, prosegue la nota “in modo da consentire l’avvio delle procedure per la realizzazione delle opere nel rispetto del cronoprogramma così come da programma”. Inizia così il termi e di 30 giorni entro cui dovrà essere avviato il cantiere.

Tuttavia, manca ancora qualcosa: “l’avvio in questione resta vincolato agli adempimenti contrattuali propedeutici all’inizio dei lavori, con rischio a carico del concessionario. Tra tali adempimenti è compresa la consegna della polizza fideiussoria a garanzia della realizzazione del lavori (la polizza del  fare), che è condizione indispensabile per dare materialmente il via ai lavori. Tutto questo permette di fare decorrere i termini per l’allestimento del cantiere e l’esecuzione delle opere”.

Ebbene, l’amministrazione ha consegnato formalmente l’area per il cantiere ma, perché ciò avvenga materialmente, occorre che il concessionario presenti la polizza del “fare”, il documento a garanzia della realizzazione dei lavori, la stessa che mancava in sede di commissione 1 e 2 del 12 luglio  scorso, quando l’assessore Bongiorni, comunicò la ricezione della bancabilita’ e fideiussione, documenti indispensabili ma non ancora del tutto completi per l’avvio del cantiere.
Da allora il Comune, considerati fatti, poco sembra cambiato, a meno che “le attenete valutazioni dell’iter” a cui si fa riferimento nella nota stampa, diano la certezza che a brevissimo, entro i 30 giorni concessi, entrerà in possesso anche della polizza del fare.

 

 

 

CITTADELLA, BANCABILITA’: AMMINISTRAZIONE IN ATTESA DELLA DELIBERA DEL SECONDO ISTITUTO DI CREDITO. MERCOLEDI’ CONVOCATA LA COMMISSIONE 5

Chi si aspettava una cospicua documentazione è rimasto deluso. Sì, perché i documenti che attesterebbero l’affidamento bancario, o più comunemente bancabilità, a garanzia del parcheggio di Piazza Cittadella, consistono, al momento, di un foglio intestato che, oltre all’oggetto, consta di poche righe indirizzate al Comune di Piacenza, al RUP e al dirigente del servizio Pianificazione Urbanistica Massimo Sandoni.

Nel testo, firmato dall’amministratore unico di Piacenza Parcheggi Filippo Lodetti Alliata, si annuncia “l’adozione della delibera bancaria da parte dell’istituto di Credito del Fucino Spa in data 29/05/2024- in qualità di banca capogruppo del pool bancario, finanziatore dell’opera del parcheggio interrato di piazza Cittadella”. Ciò che ha suscitato la maggiori perplessità da parte non solo dei consiglieri, ma pare anche degli uffici preposti ai controlli, in particolare il RUP, è quanto si legge di seguito “una volta adottata la suddetta delibera dalla Banca capogruppo del pool, seguirà -come da prassi bancaria e secondo le relative tempistiche- l’adozione di medesima delibera da parte del
secondo Istituto di Credito costituente il suddetto pool. Sarà nostra cura -come sempre anche nell’ottica della massima collaborazione- comunicare prontamente anche l’adozione di tale seconda delibera”.

La seconda delibera, a cui fa accenno Lodetti Alliata, ad oggi, non è ancora pervenuta agli uffici e questo preoccupa non poco, dal momento che la scadenza perentoria esplicitata dallo stesso direttore generale Canessa, nella commissione del 27 maggio, era il 31 maggio. E’ come se la bancabilità fosse tronca di una parte fondamentale per la garanzia dell’intera opera del valore di 14milioni 700mila euro.

Solo al termine dell’audizione del 31 maggio, incalzato dalle domande dei consiglieri, il manager di Piacenza Parcheggi è entrato nel dettaglio della seconda delibera, che il Comune sta ancora attendendo. “La seconda banca – risponde Lodetti Alliata – ha emesso un term sheet, cioè una comunicazione ufficiale sottoscritta delle condizioni per le quali delibera. Un foglio di accordo,
tra gli istituti di credito che necessita di alcune tempistiche tecniche. Non sono in grado di dare la tempistica di un altro istituto in credito, ma se è arrivata la delibera della prima, sta arrivando anche la seconda”. Con queste parole Lodetti Alliata ha concluso le risposte ai consiglieri.

Per semplificare, con il termine term sheet, si intende un documento scritto che include i principali termini e condizioni di un accordo, i punti chiave stabiliti da entrambe le parti, prima di procedere alla stipula degli accordi e di iniziare la lunga due diligence, cioè l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa.

Stando quindi alle definizioni, appare chiaro che di lavoro da fare ce n’è ancora tanto. Prima di tutto ottenere la seconda delibera, sapere quale è il secondo istituto di credito e quantificare precisamente quelli che Alliata definisce “tempi tecnici”.

Tutto molto in alto mare, almeno per chi vede i fatti dall’esterno. Se così non fosse sarebbe gradito e rassicurante che dall’amministrazione arrivassero aggiornamenti. Intanto di certo c’è la convocazione, per il 12 giugno, della commissione 5 in cui, si spera, ci saranno nuovi documenti da analizzare.

FIDEIUSSIONE FALSIFICATA: I DUBBI SUL PREMIO DELLA POLIZZA

Una delle domande a cui ruota intorno la vicenda della falsa fideiussione è chi ha ricevuto il bonifico del premio della polizza di 37mila euro se Abarca Seguros sostiene di non aver mai emesso alcuna fideiussione in quel periodo con Piacenza Parcheggi? Questo è uno degli interrogativi chiave perché quel bonifico sarebbe stata la prova della veridicità e dell’esistenza della polizza fideiussoria, tanto da essere una delle prime verifiche eseguite dagli uffici di palazzo Mercanti quando ancora c’era solo il sospetto che qualcosa non quadrasse.

E’ il dirigente ing. Carini che, in una mail del 9 gennaio 2023, chiede alla compagnia Abarca Seguros la conferma del pagamento del premio e la validità della polizza fideiussoria. La compagnia risponde con tre allegati: copia della bozza con firma per accettazione di Piacenza Parcheggi, polizza fideiussoria emessa in data 31 dicembre 2022 con firma digitale certificata e copia del bonifico relativo al pagamento del premio effettuato da un referente della compagnia. La firma è quella dell’amministratore delegato di Abarca Seguros Antonio Silva Lopez. L’indirizzo di posta certificata a cui è indirizzata la richiesta formulata dal Comune è abarsaseguros@mypec.eu e non abarcaseguros@mypec.eu come effettivamente si chiama la compagnia assicurativa portoghese. Un errore, viene da chiedersi?

La risposta arriva leggendo nuovi documenti: è la stessa Piacenza Parcheggi che, in data 4 gennaio 2023, scrive al Comune indicando proprio l’indirizzo Pec  abarsaseguros@mypec.eu a cui rivolgere le richieste. La missiva è stata così inviata a quell’indirizzo pochi giorni dopo, il 9 gennaio, come da indicazione di Piacenza Parcheggi.

Un’anomalia che oggi, allo stato dei fatti accertati (ovvero la polizza risultata falsa), potrebbe assumere una interpretazione particolare. E le domande che ritornano sono ancora: chi ha ricevuto il bonifico del premio da 37mila euro? E soprattutto, il bonifico è stata davvero eseguito dal momento che non risulta essere né della tipologia “urgente” né “istantaneo”?

 

LE STRANEZZE CHE SALTANO ALL’OCCHIO SULLA FALSA FIDEIUSSIONE

Più si leggono i documenti e la corrispondenza tra revisori dei conti, uffici e la compagnia assicurativa portoghese, più si percepisce che qualcosa è sfuggito di mano, o meglio non è stato correttamente considerato, non gli si è dato, insomma, il peso che si doveva.

Nella corrispondenza, protocollata l’11 gennaio 2023,  tra Antonio Silva Lopez, Chief Insurance  Operations Officer Abarca, e il Comune riguardo alla conferma di pagamento del premio a validità della polizza, si specifica che ogni comunicazione per essere valida deve essere trasmessa via Pec “risultante sul frontespizio della polizza”. Ma, a ben guardare, il frontespizio non riporta alcuna Pec, quanto la mail dell’ignaro studio Orlandi.

E ancora, sempre nella nota trasmissione riscontro richiesta di conferma del premio, la ricevuta di versamento allegata da parte di Piacenza Parcheggi sarebbe avvenuta a favore di Pirrera srl (beneficiario) con un bonifico del 29 dicembre 2022 di tipologia non urgente, non istantaneo. Viene da chiedersi se il Comuna abbia fatto le dovute verifiche sul beneficiario e se il bonifico (non essendo istantaneo) sia stato revocato.

Il 27 febbraio 2024 il collegio dei revisori dei conti rileva che “vista la situazione di morosità del concessionario (versamento canone 2023) il
Collegio richiede all’Amministrazione se sia stata avviata la procedura di escussione della polizza fideiussoria”. Una sollecitazione che, unite a quelle più volte ribadite da parte dell’opposizione, assume una particolare rilevanza dal momento che l’escussione avrebbe evidenziato la falsità della fideiussione.

Fa riflettere poi la risposta  dell’amministrazione, in particolare del vice sindaco Perini, alle sollecitazioni del Collegio dei Revisori in merito alle verifiche sugli elementi essenziali della polizza previsti dal contratto di concessione originale a cui fa riferimento anche l’Avvocatura nelle comunicazioni datate 5 gennaio 2023. “Oltre a lasciare interdetti il richiamo ad una nota di un ufficio
interno dell’Ente espressa oltre 15 mesi fa, ci preme evidenziare che
essa è stata oggetto di analisi da parte degli uffici competenti …” è la risposta dell’assessore Perini. Si percepisce quasi un fastidio per un richiamo così lontano nel tempo, da un ufficio che fa parte dell’ente stesso.

Venendo poi a tempi molto più recenti, ovvero il giorno seguente l’annuncio  della sindaca Tarasconi in consiglio comunale, il Collegio dei Revisori, protocollo 8 maggio 2024,  scrive “l’attività di collaborazione ha come destinatario l’organo consiliare dell’Ente e non l’organo esecutivo o l’organo gestionale, che sono invece soggetti al controllo e tale attività è di supporto al Consiglio nella sua funzione di controllo ed indirizzo politico-amministrativo.” La trasmissione degli atti alla presidente Paola Gazzolo aveva come obiettivo rendere edotto il consiglio della situazione che si stava determinando. In verità, la corposa documentazione è arrivata, ai consiglieri, un paio di giorni dopo la notizia della fideiussione falsa.

E ancora i revisori “in data 8 aprile 2024 è già stato trasmesso alla Sua cortese attenzione il verbale n. 11 . In tale verbale già si segnalavano potenziali irregolarità di gestione con particolare riferimento alla fideiussione a garanzia del canone parcheggi piazza Cittadella.” Come a dire che i consiglieri sarebbero già dovuti essere informati da quella data.