A PIACENZA LA SOSTA SI PAGA CON LO SMARTPHONE

Da martedì 8 marzo sarà più facile sostare negli spazi blu. Si dovrà sempre pagare ma con un sistema innovativo che farà risparmiare, se non altro, in tempistica. Si chiama sistema Sostafacile, ovvero un’app dedicata su smartphone scaricabile per sistemi operativi Android ed Apple. Il servizio non  ha alcun costo di applicazione nè di ricarica per gli utenti registrati, consente di pagare la sosta su strada tramite un’app o una webapp; bastano pochi click per attivare e disattivare il pagamento della sosta risparmiando tempo e pagare solo il minimo indispensabile. Per chi non possiede smartphone sarà possibile fruire del servizio anche tramite cellulare, inviando un sms all’inizio e alla fine della sosta al numero 3481240100, indicando zona, targa e città. Il pagamento avverrà, previa registrazione sul sito www.sostafacile.it, tramite carte di credito, paypal, postepay. All’atto della registrazione verrà infatti richiesto di ricaricare di almeno 10 euro il proprio account. 

Oltre a questo sistema, viene lanciato anche l’autoparchimetro: saranno acquistabili, sempre presso lo sportello Apcoa, delle schede elettroniche prepagate in tagli da 30 euro, che, grazie ad un sistema di navigazione tramite freccette, consentono di scegliere la tariffa, visualizzare il credito rimanente, attivare e disattivare la sosta.

Tutte le indicazioni per scaricare l’applicazione su www.sostafacile.it

park blu

BOERI, INPS: “GIOVANI POCO CONSAPEVOLI SUL TEMA PENSIONI”

Parlare di pensioni a giovani che nel mondo del lavoro non sono ancora entrati potrebbe sembrare una contraddizione. In realtà non la è, perchè è proprio dai banchi di scuola, ancora più dalle università che si costruisce il proprio futuro, in particolare quello lavorativo strettamente legato a quello post lavorativo. Tito Boeri, da poco più di un anno alla guida dell’Inps, ha tenuto la lectio agli studenti della Cattolica di Piacenza nel giorno del Dies Academicus.

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I NUOVI EDITORI A KM ZERO

La carta si tiene tra le mani, si annusa, rimanda a ricordi e sensazioni. Essere artigiani della carta significa saperla plasmare in un oggetto che resti o in un libro da leggere. Gabriele, Davide e Melissa ci hanno provato e ci stanno riuscendo. Hanno inventato una casa editrice si chiama Papero, un nome che si ricorda facilmente, simpatico che rimanda ad un’immagine a cui facilmente si può dare voce. Li abbiamo incontrati nel loro laboratorio dove espongono e vendono i loro prodotti, tutti creati con la carta. Non solo libri, ma anche oggetti come lampade, giochi per i più piccoli e gioielli. Hanno deciso di rispondere alla crisi con le idee che, nel loro caso, si sono tradotte in arte e cultura; hanno deciso di provare a viverci con la cultura guardando negli occhi l’interlocutore finale. 

La loro storia raccontata nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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A TUTTO TONDO LA CHIESA DEL PRETE DEGLI ULTIMI

La sua visione di chiesa è aperta, accogliente e di aiuto a chi ha bisogno. Don Giuseppe Sbuttoni, parroco di Mortizza, è molto più che il prete pizzaiolo che anche la stampa nazionale ha messo in risalto. Quello delle pizze della domenica sera è una trovata originale per raccogliere qualche offerta. L’opera di don Sbuttoni è cominciata negli anni 80 quando era la droga a distruggere intere famiglie, oggi ci si rivolge alle nuove povertà. Oltre un centinaio le donne che don giuseppe, insieme ai parrocchiani, ha tolto dalla strada in questi anni. Donne che oggi hanno una famiglia e figli che studiano con profitto.

La figura e il ruolo della donna nella religione islamica. Una tematica fortemente attuale che emerge in ogni dibattito dove si parla di Islam, differenze, confronti tra religioni e integrazione. Abbiamo chiesto ad un giovane uomo musulmano, responsabile del centro islamico di Piacenza, come l’islam considera la donna.

Casino Mandelli è pronto ad ospitare il Tecnopolo di Piacenza. La storica villa del 700 sarà la casa della ricerca industriale avanzata piacentina. All’interno troveranno spazio RSE, il laboratorio Musp. Il cuore del complesso è il capannone da 1000 metri quadrati con un tetto fotovoltaico da 50 KW. Il tutto per un investimento importante di 8 milioni 300 mila euro che il presidente della Regione Bonaccini giustifica ai nostri microfoni.

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STRAGE DEL PENDOLINO, IL DOLORE 19 ANNI DOPO

Morirono otto persone, fra macchinisti, poliziotti, hostess e passeggeri di quell’Etr Botticelli che alle porte di Piacenza perse il controllo e deragliò. Ogni anno quell’angoscia si ripete tra i familiari delle vittime di quel disastro che dopo 19 anni non ha ancora un colpevole. Era il 12 gennaio 1997, una domenica mattina di nebbia fittissima. Oggi le famiglie delle otto persone rimaste uccise si sono presentate come ogni anno alla santa massa e alla cerimonia di commemorazione alla stele alla presenza delle autorità. Quest’anno è stata scoperta la targa in memoria della vittime: Parcheggio del sole, da oggi si chiamerà così il parcheggio dei pendolari della stazione di Piacenza.

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I RAGAZZI DEL KARAMOJA A PIACENZA PER AFRICA MISSION

Hanno portato i colori e la musica dell’Africa i giovani di Alakara Group arrivati a Piacenza grazie ad Africa Mission Cooperazione e Sviluppo. Sono arrivati nei giorni scorsi ad hanno incontrato le parrocchie di Santa Franca, San Giuseppe Operaio, Duomo, Pianello e Castel San Giovanni. Il 21 gennaio a Roma incontreranno Papa Francesco che rivedranno dopo la sua recente visita in Uganda del novembre scorso. Questi 12 giovanissimi ragazzi arrivano dalla regione del Karamoja, dalla parrocchia di Moroto dove è nata Africa Mission. Uno scambio di esperienze, un riscontro che ha dato un senso all’impegno missionario che Africa Mission Cooperazione e Sviluppo sta portando avanti da oltre 43 anni in Uganda.

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QUANDO LA SLA SI AFFRONTA CON CORAGGIO. LA STORIA DI SILVIA E DELLA SUA FAMIGLIA

Vivere e convivire con un malato di sla cambia la vita. Una diagnosi che pesa come un macigno, difficile da affrontare, che entra a gamba tesa nella vita di una famiglia intera. La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia degenerativa che va a colpire le cellule neurologiche compromettendole in modo permanente. Certo una diagnosi tempestiva può aiutare a rallentare il corso della malattia, ma questo non sempre avviene. Una malattia imprevedibile che non da segnali del suo arrivo; così come è accaduto otto anni fa alla mamma di Silvia, quando aveva 52 anni.

Silvia, insieme al padre, ha riorganizzato la sua vita quotidiana in funzione alle esigenza della mamma oggi in un istituto specializzato, dove viene assistita 24 ore su 24. Perchè un malato di sla ha bisogno di tutto, anche di quello che sembra più banale come, ad esempio, allungare le articolazioni che la malattia attacca. Nonostante tutto quando silvia racconta la storia della sua famiglia lo fa con il sorriso. 

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PIACENZA, POCHE ORE PER INNAMORARSI DELLA CITTA’, DAL BLOG BIMBOINSPALLA

E’ bizzarro, ma sembra proprio così. Pare che ad accorgersi di quello che Piacenza può offrire anche solo con due passi in centro, siano i viaggiatori “per caso” piuttosto che i piacentini stessi. Della nostra città ha scritto, pochi giorni fa, il blog bimboinspalla curato da Giuseppina, di professione storica dell’arte, ora “mamma storica dell’arte” come si definisce lei stessa. Giuseppina vive in Sardegna ed è proprio l’amore per la sua terra ad averle trasmesso la passione di viaggiare, oggi insieme al suo piccolo Michele di un anno. Qualche giorno fa è arrivata a Piacenza, una sosta in una città che nessuno della famiglia aveva mai visitato. La visita è partita dalla curiosità del cartello la Primogenita, che le ha mostrato la città in pieno clima natalizio. Auto parcheggiata in uno “dei tanti parcheggi vicini al centro storico” per cominciare a scoprire il centro: piazza Cavalli, uno sguardo all’imponenza di palazzo Gotico, pochi passi e l’arrivo alla basilica di San Francesco, piazza Duomo e la sua cattedrale, per finire la visita con due passi sul Facsal, con la promessa di tornare per scoprire la città con più calma, e magari entrare a Palazzo Farnese o alla galleria Ricci Oddi. Una goccia nel mare, certo, ma un segno che se sommato ad altri elementi che Piacenza possiede,  a partire da quelli in ambito artistico culturale, ad esempio, può portare la città ad essere più di quello che oggi si mostra ai nostri occhi. Per fare questo ci vogliono amministratori capaci ma anche piacentini fiduciosi.  

Questa la pagina del blog 

http://bimboinspalla.com/index.php/2015/12/21/breve-sosta-a-piacenza/

 

 

 

 

 

OLTRE LA STRADA, DUE DONNE SALVATE DALLE VIOLENZA DEL LORO AGUZZINO

Due anni per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. E’ la condanna inflitta ad un albanese arrestato lo scorso agosto dalla Polizia Municipale. A rivolgersi alla sezione locale della polizia giudiziaria della municipale era stata una 40enne della provincia di Cremona. Anna – il nome è di fantasia –  che gestiva un’attività commerciale con il fratello, aveva incominciato ad intraprendere una relazione sentimentale con un cliente fino ad allora conosciuto in modo superficiale. Il legame si è trasformato in un crescendo di violenze fisiche e psicologiche tanto da costringerla a prostituirsi in strada. La paura verso quell’uomo che all’inizio doveva essere il suo compagno le ha impedito di ribellarsi isolandola da parenti ed amici.  Fino a quando Anna ha raccolto le forze per affidarsi alla Polizia Municipale e raccontare la sua storia da cui è emerso che anche un’altra donna subiva le stesse brutali vessazioni. L’aguzzino arrivava addirittura a gettare Anna nella acque del Po per impedire all’altra di ribellarsi. Le due donne sono state prese in carico dal centro antiviolenza, seguite e tutelate nell’ambito del progetto Oltre la Strada.

SARA, IRENE E IL CORAGGIO DELL’AMORE

Sara, Irene e Alessio. Due mamme e il loro bimbo che nascerà alla fine di dicembre. Una scelta, quella che hanno fatto queste due giovani ragazze, non presa a cuor leggero, una scelta che oggi qualcuno vede come una forzatura, ma che l’amore traduce molto più semplicemente, al di là del genere. Prima di scegliere la fecondazione eterologa in una clinica privata di Barcellona, Sara e Irene si sono fatte tante domande, si sono messe nei panni del piccolo che nascerà che di fatto non avrà un papà. La risposta l’hanno trovata osservando come vivono la quotidianità le altre coppie che hanno fatto la stessa scelta.

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