Le speranze erano si erano quasi del tutto perse, ma all’ultimo l’ufficio scolastico regionale ha annunciato nuovi posti per il personale Ata nelle scuole piacentine. Si tratta di 76 nuovi posti così divisi: 52 collaboratori scolastici, 20 assistenti amministrativi e 4 assistenti tecnici. Una boccata d’ossigeno che arriva a seguito dei tagli contenuti nella legge di stabilità. Per quanto riguarda invece l’assegnazione delle nomine dei docenti, è appena iniziata la fase B, ovvero la prima fase nazionale per posti vacanti. A Piacenza nella scuole dell’infanzia e nelle primarie ci sono a disposizione solo posti di sostegno per specializzati: 5 nell’infanzia e 16 nella primaria. Diverso il discorso alle scuole medie dove ci sono a disposizione 35 cattedre e 9 posti di sostegno e alle superiori che conta 34 cattedre e 27 posti di sostegno. In tutto 126 posti a disposizione dei docenti nelle graduatorie ad esaurimento che da precari avranno il posto fisso, tra loro ci saranno insegnanti piacentini e non solo.
RIFIUTI DA GENOVA: “NESSUN AUMENTO DELLE EMISSIONI”
“Non svendiamo la salute dei cittadini”. E’ chiaro il sindaco Dosi nel descrivere quella che è l’attività attuale di Tecnoborgo nello smaltimento dei rifiuti arrivati da Genova. Per 50 giorni la struttura piacentina smaltirà 10 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani provenienti dalla Liguria. “Un quantitativo destinato all’inceneritore di Tecnoborgo secondo un criterio di prossimità territoriale – hanno riferito i rappresentanti di Tecnoborgo – nel rispetto dei limiti previsti dall’autorizzazione provinciale riguardante il termovalorizzatore: 120 mila tonnellate annue, costituite sia da rifiuti urbani del comprensorio gestito da Iren, sia da rifiuti speciali generati dalle attività produttive”. E qui sta il punto sul quale si sono scatenate polemiche e sono state sollevate sollevate perplessità da parte delle associazioni ambientaliste e da certa parte politica. L’accoglimento dei rifiuti da Genova ha determinato la necessità, per l’impianto di Piacenza, di trasferire altrove la quantità equivalente di rifiuti speciali che sarebbero stati smaltiti a Borgoforte nello stesso periodo. “Il volume complessivo di rifiuti trattati dal termovalorizzatore di Piacenza non subisce, pertanto, alcun incremento, ma viene modificato unicamente per quanto riguarda la tipologia di materiali di scarto. Un’esigenza dettata dalla normativa vigente, secondo la quale i rifiuti speciali sono collocabili sul libero mercato, laddove i rifiuti urbani – come nel caso in questione – richiedono, per poter essere smaltiti altrove, un accordo interregionale” hanno fatto sapere il sindaco Dosi e Roberto Paterlini amministratore delegato di Iren Ambiente. La tariffa applicata al Comune di Genova per la fruizione dell’inceneritore di Tecnoborgo è pari a 125 euro a tonnellata (prezzo unitario valido per tutti i soggetti che conferiscono rifiuti alla struttura, incluso il Comune di Piacenza) – ha specificato il sindaco – con una maggiorazione di 14 euro a tonnellata comparabile, per fare un esempio concreto, alla differenza di tariffazione tra residenti e fuori-residenti nell’accesso a un servizio pubblico. In totale, moltiplicata per le 10 mila tonnellate, la cifra ammonta a 140 mila euro, che la Giunta comunale di Piacenza, d’intesa con la Regione Emilia Romagna, ha scelto di impiegare per ridurre la tariffa dei rifiuti a carico delle famiglie. Piacenza e Genova legate da un concetto di solidarietà? “Certo – specifica il sindaco – ma da intendersi nella sua accezione etimologica di reciprocità e condivisione di responsabilità: non un gesto “caritatevole”, ma un contributo fattivo alla costruzione e al rafforzamento di un sistema virtuoso che possa rendere più efficiente, anche al di fuori dei confini provinciali, il sistema di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti urbani”.
UNO SCATTO AI MONUMENTI CON WIKI LOVES MONUMENTS
Sono 25 i luoghi, i monumenti, le vie e le chiese che Piacenza mette a disposizione per il concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments. Nel 2013 sono stati 417 i monumenti e i siti d’arte in lizza, oltre il 40% delle emergenze partecipanti in Italia, obiettivo principale la valorizzazione visiva del patrimonio artistico italiano. Il pubblico è invitato a inviare una foto del proprio monumento del cuore, Piacenza partecipa per tramite dell’Unione di Prodotto Città d’Arte, Cultura e Affari della Regione Emilia Romagna che è partner dell’iniziativa con 25 emergenze turistiche per le quali è stata acquisita l’autorizzazione a fotografare in esterno. Dal 1° al 30 settembre qualsiasi cittadino o turista potrà partecipare: la formula è semplice. Basta fotografare uno o più dei monumenti nella lista di quest’anno. Poi caricare l’immagine via internet sulla banca dati e immagini di Wikipedia. Non è necessario riprendere il monumento per forza durante il mese di settembre. Si possono anche inviare immagini scattate in passato. La cosa importante è che l’invio deve essere effettuato fra il 1° e il 30 di settembre 2015. Una volta pubblicate con le licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA sul sito di Wikimedia tutti potranno vedere le immagini in concorso. La lista e il regolamento di partecipazione si trovano su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/
Ecco la lista dei monumenti di Piacenza:
Palazzo Gotico. Palazzo Mercanti, Statue Equestri Farnesiane, Monumento ai Pontieri, Monumento alla Lupa, Palazzo del Collegio dei Gesuiti (biblioteca Passarini Landi), Teatro Municipale, Teatro dei Filodrammatici, chiesa di Santa Maria di Campagna, ex chiesa di San Vincenzo, Ex chiesa del Carmine, La Cavallerizza, Lapide ai Caduti di tutte le guerre, Palazzo Farnese, Piazza Borgo, Piazzetta Plebiscito, Piazzetta Pescheria, Facsal-Wauxall, Piazza Cavalli, fontana P.le Libertà, fontana via Negri.
ADDIO A PROSPERO CRAVEDI, PIACENZA PERDE UN TESTIMONE DELLA SUA STORIA
Prospero Cravedi è e rimarrà per sempre il fotografo. Quello con la F maiuscola, quello che vede attraverso i dettagli di un’immagine e da questa scopre e racconta particolari che nessun’altro occhio attento riuscirebbe a vedere con altrettanta chiarezza. In questi anni mi è capitato di vedere fotografie di Prospero inedite, dai viaggi in Africa ai cortei politici degli scioperi della Piacenza anni 70, dai personaggi famosi passati in città fino agli anni d’oro del Piacenza Calcio. Immagini da toccare, immagini da vivere. Oggi Prospero Cravedi se n’è andato, senza preavviso, ha abbandonato il campo cioè il suo lavoro, quello che ancora praticava attivamente, nonostante i suoi 80 anni compiuti da pochi mesi. Il lavoro a cui ha dedicato una vita, sempre al passo coi tempi, mai nostalgico del passato, al contrario attratto dalle nuove tecnologie e dai nuovi mezzi d’informazione. Un occhio attento, critico e propositivo che non dimenticheremo, senza retorica. Una telefonata meno di quindici giorni fa; qualche acciacco, un accenno all’attualità e tanto affetto nelle sue parole, come era solito fare. E’ stata l’ultima telefonata. Alla moglie, ai figli e a tutta la famiglia, vanno le nostre condoglianze.
I funerali si svolgeranno martedì 25 agosto alle 11 alla chiesa dei Ss. Angeli Custodi di Borgotrebbia. La salma sarà fatta giungere dalla Casa Funeraria Domus Maccini.
Il cordoglio del sindaco Dosi:
“E’ difficile, oggi, trovare le parole giuste, perché Prospero non amava la retorica. A lui bastava uno scatto, per raccontare storie e sentimenti, fatti e persone: c’era la vita, nelle sue fotografie”. Così il sindaco Paolo Dosi ricorda Prospero Cravedi, esprimendo anche a nome dell’Amministrazione comunale il cordoglio per la sua scomparsa.
“Dopo tanti anni trascorsi dietro l’obiettivo, immortalando la cronaca quotidiana e i grandi eventi – prosegue il sindaco – non aveva perso la capacità di stupirsi, di indignarsi, di essere sempre partecipe di ciò che osservava. Questo faceva, di lui, non solo un bravo reporter, ma un uomo sensibile, sempre attento a chi soffriva, a chi aveva bisogno di aiuto. Folgorante fu il suo incontro con don Vittorione, che accompagnò in tanti viaggi umanitari, documentando l’opera di Africa Mission e restituendoci, in quelle istantanee, la bellezza e il significato della solidarietà. Quando ne parlava, i suoi occhi si accendevano di una luce diversa, segno di una presenza autentica che, nelle terre più povere del mondo, era andata ben oltre il ruolo del fotografo”.
“Alla moglie Angela, ai figli Ettore e Gianni con Giulia, ai nipoti che amava tanto e tutti i suoi familiari – conclude Paolo Dosi – vorrei trasmettere tutta la vicinanza della comunità piacentina, che oggi piange un testimone straordinario della propria storia. Racchiusa in uno sterminato archivio di immagini, certo, ma anche nel cuore generoso di Prospero, che a dispetto della sua professionalità non ha mai vissuto con distacco ciò che scorreva davanti ai suoi occhi, interpretando in prima persona quel senso di giustizia e di equità sociale che aveva respirato sin da bambino, durante la Resistenza, in una famiglia che abbracciò la lotta partigiana per la libertà e la democrazia”.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/prospero.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/prospero.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/08/Prospero.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
PROFUGHI, DON NOBERINI: “BASTA CON GLI SLOGAN”
Basta con gli slogan, accoglienza sì accoglienza no, è ora di rimboccarsi le maniche e di andare oltre la tentazione di dire ci pensi qualcun’altro. Don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca e presidente del movimento Africa Mission, definisce la questione legata ai profughi un banco di prova non solo per la chiesa, che per definizione dovrebbe essere dedita all’accoglienza, ma per l’intero occidente. “Evitiamo gli slogan accoglienza sì, accoglienza no – ha detto Don Maurizio – chiediamoci invece, come ha fatto Mons. Galantino dive stanno le grandi organizzazioni come l’Onu. E’ facile dire ci pensi qualcun’altro, stringi stringi l’accoglienza tocca anche a ciascuno di noi”. Diffidenza verso lo straniero, crisi economica, senza contare logiche che attingono prettamente alla sfera politica, sono le motivazioni che portano i più a chiudersi all’accoglienza. “Come presidente di Africa di Mission che da anni opera nei luoghi più poveri dell’Africa, ci siamo accorti, con i missionari, come questo bisogno dell’accoglienza venga da lontano. Dobbiamo farci carico del sud del mondo, non possiamo ricacciare queste persone in mare e sperare che ci pensino gli altri”. Intanto a Piacenza, con la partenza dei 16 profughi a Marsaglia, gli stranieri sono passati da 157 a 141. Non la soluzione al problema, secondo l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini, che continua vedere la questione troppo sbilanciata sul fronte logistico e poco sulla progettualità. “Finchè si considera il problema dal punto di vista logistico e progettuale – ha confermato – la soluzione è ben lontana. Certo ora a Piacenza ci sono 16 stranieri in meno, ma il problema di riversa su altre piccole realtà”. Qualità dell’accoglienza è il tema di fondo. Osservare e analizzare la questione da questo punto di vista, sarebbe come capovolgere la prospettiva rispetto a come si è agito finora. Partire dai progetti, dalle regole di convivenza, dall’insegnamento della lingua, per far capire il valore dell’accoglienza. “Accoglienza è prima di tutto riconoscere in chi ho davanti una persona – ha spiegato Cugini – con la sua dignità, i suoi diritti e i suoi doveri. Accoglienza significa far comprendere a queste persone che esistono progetti che iniziano, si sviluppano e finiscono in grado di creare i presupposti per dare autonomia. Tutte cose che, per ora si sono svolte a macchia di leopardo”. A parte gli esempi della Caritas, di Ponte dell’Olio, Rivergaro, Piacenza sembra carente da questo di vista? “Direi di sì – ha confermato l’assessore – non sempre le risposte sono quelle che mi piacerebbe vedere. L’accoglienza non è solo economica, qualche gestore, secondo me, fatica a comprendere questa cosa”.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/Profughi Don Noberini.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/Profughi Don Noberini.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/08/PROFUGHI-RIFUGIATI.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
SCUOLA: UNDICI ISTITUTI SENZA PRESIDE
La coperta è stretta e tira tira non basta mai. Ad un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico, la situazione è quella di sempre, nonostante la riforma della Buona Scuola varata dal Governo a luglio. A Piacenza le 100 immissioni di ruolo a partire da settembre, che costituiscono la fase zero della riforma, non bastano neppure a coprire i 108 pensionamenti. A questi si devono aggiungere i 27 posti della fase A che vanno a coprire i posti lasciati vacanti dalla fase zero più un numero di immissioni di sostegno pari a 26, per un totale di 153 nuove assunzioni. “Successivamente – spiega Lucia Galeazzi Cisl scuola – procederemo alla fase B rivolta alla platea nazionale e alla fase C che andrà a coprire le cattedre vacanti. A Piacenza, ad esempio, ci sono 17 cattedre di matematica alla medie, educazione tecnica e spagnolo. Da novembre si procederà con la nomina dell’organico potenziato”. Altro capitolo quello della carenza di dirigenti scolastici. Tra Piacenza e provincia Il nuovo anno si aprirà con 11 istituti senza presidi. Una situazione resa ancora più delicata dal fatto che la Buona Scuola ha abolito la figura del dirigente vicario, o del vecchio vice preside.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/Scuola Cisl.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/Scuola Cisl.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/08/insegnanti-scuola.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
PUTZU: “QUANTI RIFIUTI BRUCIA AL GIORNO TECNOBORGO?”
Il consigliere di Forza Italia Filiberto Putzu torna a chiedere chiarimenti e delucidazioni sullo smaltimento dei rifiuti in arrivo da Genova di cui si sta facendo carico l’inceneritore piacentino. Ricordiamo che si tratta di 200 tonnellate di rifiuti al giorno per 50 giorni, Tecnoborgo è autorizzato per 120.000 tonnellate/anno e quindi per il trattamento di poco piu’ di 300 tonnellate al giorno, il consigliere Putzu chiede di conoscere “se Tecnoborgo sta ottemperando alle prescrizioni , trattando le tonnellate giornaliere a suo tempo autorizzate; in caso affermativo si chiede di conoscere la composizione esatta dei rifiuti inceneriti e la loro provenienza; in caso negativo, e se cioè Tecnoborgo abbia superato la quota autorizzata, si chiede di conoscere quale soggetto e quando abbia stabilito questa deroga/concessione; infine nel caso in cui la quantità giornaliera smaltita dall’inceneritore sia superiore a quella autorizzata, se si possano configurare comportamenti illeciti i reati legalmente perseguibili”.
AAA RACCOLTA DIFFERENZIATA CERCASI
Nel decreto Sblocca Italia il Governo ha dato l’ok a 12 nuovi inceneritori in 10 regioni; la notizia è comparsa da pochi giorni su alcuni quotidiani nazionali. Gli impianti si andranno ad aggiungere ai 42 già in funzione e ai sei già autorizzati ma in via di costruzione. I numeri, come sempre, parlano chiaro: verranno bruciate 2 milioni e mezzo di tonnellate in più di rifiuti, 37% in più rispetto a quello che avviene oggi. I nuovi impianti verranno installati in Toscana e Sicilia (due per ciascuna regione), Piemonte, Liguria, Veneto, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo e Puglia. L’Emilia Romagna non entra in questa partita, forse perchè ha già dato, direbbe qualcuno. La nostra regione conta già otto inceneritori di cui uno a Piacenza, anche se a voler essere precisi anche i cementifici Buzzi Unicem e Cementirossi possono bruciare rifiuti, a seguito di specifiche autorizzazioni. Dotare altre regioni di nuovi inceneritori significa che sempre meno alcune regioni si accolleranno i rifiuti di quelle vicine, a fronte di un, secondo alcuni misero, interesse economico, come sta accadendo in queste settimane a Piacenza che ha iniziato a smaltire nell’inceneritore di Borgoforte i rifiuti di Genova, per la precisione 10 mila tonnellate in poco meno di 2 mesi. Nel testo dello Sblocca Italia si legge che gli inceneritori “costituiscono infrastrutture e insediamenti strategici di interesse nazionale”. A questo punto anche al cittadino più distratto vien da chiedersi: la raccolta differenziata, tanto professata e promossa da ogni Governo, che fine ha fatto? Il Fatto Quotidiano.it scrive: “sono attivi in Italia 42 impianti per complessive 82 linee di produzione, 52 al Nord, le altre divise a metà tra Centro e Sud. La parte del leone la fanno Lombardia e Emilia Romagna, in cui lavorano grosse multiutility come A2A, Hera e Iren”. Sempre nell’articolo si legge: “La scelta di bruciare i rifiuti, peraltro, è incomprensibile anche a livello economico: ai comuni, mediamente, la differenziata costa 198 euro a tonnellata, bruciarli circa 150. Solo che, aggiungendo gli incentivi energetici in bolletta, il costo è simile se non superiore: 220 euro nel 2012”. Aspetto da non tralasciare quello culturale: per anni tutti i livelli amministrativi hanno insistito sull’efficacia della raccolta differenziata, sull’importanza di insegnarla anche i bambini fin dalle scuole elementari. Visto come stanno andando le cose, oggi le priorità sembrano cambiate. E quelle dei cittadini?
SPAZI AD USO GRATUITO AL GRATTECIELO, PUBBLICATO IL BANDO
Il Comune ha pubblicato il bando con il quale vengono concessi, in comodato gratuito per due anni, i locali al piano terra del grattacielo dei Mille ad operatori economici e/o associazioni. “All’interno dei locali – spiegano il vicesindaco Francesco Timpano e l’assessore Stefano Cugini – potranno essere svolte attività economiche innovative, di promozione del territorio e dei suoi prodotti, di formazione, culturali e di ricerca. Si tratta di una iniziativa volta a promuovere l’imprenditoria giovanile, ma non solo, favorire nuove opportunità di lavoro e sviluppare la collaborazione tra i soggetti attivi sul territorio. Gli spazi rappresenteranno un luogo di incontro tra professionalità e realtà associative intenzionate a realizzare progetti a beneficio del tessuto imprenditoriale e della rete del volontariato sociale piacentina”. Al termine dei due anni di concessione il comodatario potrà instaurare con la società Gruppo Insieme una locazione commerciale, con prezzi variabili a seconda degli spazi. Tra le clausole previste dal bando rientrano quelle che prevedono per il concessionario l’impegno ad eseguire le opere di adattamento strutturale (es. allargamento porte, realizzazione bagni per portatori di handicap, ecc.) nonché le migliorie, gli allacciamenti e le riparazioni eventualmente necessarie, che resteranno acquisite al locale interessato, senza che la società proprietaria e il Comune di Piacenza riconoscano nessun compenso o indennizzo. L’istanza, con allegati il progetto descrittivo dell’attività che il soggetto intende svolgere e la proposta di adattamento dei locali oggetto di concessione, dovranno pervenire mediante raccomandata postale o agenzia di recapito, oppure con consegna diretta all’Ufficio Protocollo del Comune di Piacenza in via Beverora 57, entro le ore 12 di lunedì 7 settembre 2015, in un plico chiuso indirizzato all’attenzione dell’U.O. Acquisti e Gare e recante all’esterno le informazioni relative all’operatore economico concorrente. Informazioni complementari possono essere richieste all’U.O. Acquisti e Gare, tel. 0523 492030, mentre maggiori dettagli sono disponibili sul sito web del Comune di Piacenza http://www.comune.piacenza.it, sia in homepage che nella sezione “bandi di gara”. Qualche settimana era stato presentato il libro dedicato al grattacielo dei Mille scritto dall’architetto Patricia Ferro. Questo i link del servizio: http://www.zerocinque23.com/attualita/grattacielo-dei-mille-un-libro-una-app-e-uno-sguardo-al-futuro/
UNIVERSITA’, TIMPANO: “CHI PUO’ DEVE SCEGLIERE”
Vita dura per le sede decentrate delle università, anche a Piacenza. Questo è un dato di fatto, al di là delle ultime dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti che ha paventato il rischio chiusura del Politecnico. Un dato di fatto dicevamo, perchè la legge di riforma della università ha fortemente penalizzato le sedi decentrate, quando fino a 15 anni fa, al contrario, le sedi centrali si allargavano ai territori vicini. Venendo alla situazione piacentina, negli ultimi anni le istituzioni, comune, provincia, camera di commercio e fondazione, hanno investito molto sul sistema universitario: Piacenza conta 4 università, centri di ricerca, 4500 studenti. “E’ importante mantenere il livello alto – ha detto il vicesindaco Francesco Timpano – ma anche difficile, perchè le condizioni sono oggettivamente cambiate”. L’amministrazione comunale, dal canto suo, non si tira certo indietro, puntando non solo al mantenimento del sistema universitario, ma anche al suo rilancio: ad esempio con il Collegio Morigi diventato sede del corso di Scienze Infermieristiche contribuendo così alla nascita della “cittadella degli studi” con il vicino ospedale; a breve si aprirà il cantiere al San Vicenzo che diventerà una residenza universitaria; il Tecnopolo a Casino Mandelli è praticamente pronto all’operatività. “La situazione è complicata – spiega Timpano – la Legge di riforma delle Università penalizza le sedi decentrate. Quindici anni fa, al contrario si favorivano le aperture, oggi il meccanismo non è più praticabile. Tutto è cambiato – prosegue – le Province guardano all’area vasta, le Camera di Commercio riformate, nel caso piacentino la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha vissuto un periodo non facile”. Lo stato di salute del sistema universitario è un tema estremamente importante nell’agenda delle istituzioni locali: nel febbraio scorso si è svolto un incontro proprio su questa tematica che si ripeterà anche a settembre, successivamente verranno coinvolte le università stesse. Il tema è ancora una volta quello di decidere su cosa puntare, per cosa e come fare brillare Piacenza. Il Comune la sua scelta l’ha già fatta, è quanto lascia intendere il vice sindaco Timpano, quando spiega che nel bilancio 2015 i contributi alle università, 230 mila euro circa, sono rimasti invariati, nonostante ci fossero da coprire 7 milioni di euro. “E’ una questione di scelte – conferma – ci dobbiamo sedere intorno ad un tavolo e decidere se andare avanti e come. E’ arrivato il momento delle scelte per la città”.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/timpano universita.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/timpano universita.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/08/francesco-timpano.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]