Prima in piazza Cavalli, poi Torrione Fodesta. I topi, a Piacenza, stanno diventando davvero un caso, tanto che il sindaco Dosi ha scritto al direttore dell’Agenzia regionale del Demanio chiedendo che si agisca tempestivamente sulla struttura di via XXI Aprile in stato di abbandono e degrado. Urge un intervento di derattizzazione “per non vanificare l’efficacia delle analoghe misure straordinarie che l’amministrazione intende attivare al più presto associate all’avvio di un sistema di raccolta dei rifiuti che elimini i cassonetti stradali” ha scritto il primo cittadino in una nota. Il sindaco rimarca come i frequenti avvistamenti di topi all’interno e nelle vicinanze di Torrione Fodesta, denunciati nelle ultime settimane dai residenti nei dintorni dell’immobile, siano stati confermati nel corso dei sopralluoghi effettuati dal personale comunale competente.Garantendo al Demanio la piena disponibilità e collaborazione dell’Unità operativa Ecologia, condivisa con l’assessore Rabuffi, Dosi conclude invitando il direttore dell’Agenzia emiliano-romagnola, “a tutela dell’igiene e della salute pubblica, a predisporre e attuare nel più breve tempo possibile gli interventi necessari a riportare la situazione sotto controllo”.
RIQUALIFICAZIONE PIAZZA CITTADELLA, ENTRO META’ SETTEMBRE IL PARERE DELLA SOPRINTENDENZA
Il progetto di riqualificazione di piazza Cittadella è sui tavoli dell’assessorato ai Lavori Pubblici in attesa degli ultimi ritocchi, per poi essere inviato alla Soprintendenza che formulerà un’ attenta valutazione. C’è in ballo la riqualificazione del comparto nord della città, quella che comprende piazza Cittadella fino alla baia di San Sisto, per la quale l’amministrazione ha raccolto una serie di idee e progetto che sta riunendo in un master plan tenendo conto delle linee principali ovvero il recupero della chiesa del Carmine, per cui sono a disposizione 4 milioni di euro un bando da 130 mila euro per la costituzione di un’associazione temporanea d’impresa, e il recupero degli spazi attualmente occupati dal mercato coperto. Terminati il progetto e le tavole nelle linee più essenziali, sarà dunque la volta del Soprintendenza che darà il suo parere, successivamente l’amministrazione ha in mente di convocare un’assemblea pubblica per spiegare e illustrare il progetto alla città. Si leverà un nuovo coro di no come è accaduto per palazzo ex Enel? “Non temo le assemblee pubbliche – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Cisini – il discorso in questo è molto diverso. Discutere e raccogliere suggerimenti e idee su master plan è un conto, altra cosa è opporsi ad un percorso già avviato che ha avuto l’ok del consiglio comunale, come per palazzo ex Enel”. Capitolo tempi: entro la metà di settembre il progetto sarà inviato alla Soprintendenza ed entro la fine dello stesso verrà convocata l’assemblea pubblica, nella quale l’amministrazione avrà riscontro del gradimento del progetto.
BISOTTI SU PALAZZO EX ENEL: “OCCUPIAMOCI DELLE PRIORITA'”
“L’ amministrazione non si attende nulla rispetto alla pratica di palazzo ex Enel”. L’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti risponde così in merito al caso dei reperti del palazzo di viale Risorgimento sulla cui struttura i lavori di demolizione stanno procedendo a pieno ritmo per terminare con la ripresa dell’anno scolastico. Fai, Italia Nostra, Archistorica e il gruppo di ricerca Piacenza Romana invece qualcosa dalla Soprintendenza si aspettano, in particolare una risposta alla richiesta di sopralluogo avanzata nell’ultima lettera. “La Soprintendenza ai beni architettonici non è stata informata perchè non era richiesto il suo parere – ha spiegato Bisotti. Il progetto che riguardava il parcheggio nel secondo seminterrato, dove sono tutt’ora i reperti all’interno di una soletta di cemento, è stato accantonato nel 2009. Per questo non si è ritenuto di informarla, perchè nulla di sua competenza sarebbe stato toccato. Ho provveduto invece ad informare nel luglio scorso – prosegue l’assessore – la Soprintendenza per i beni artistici e paesaggistici dal momento che il progetto di ricostruzione del palazzo prevede l’utilizzo della pietra di Vicenza anzichè il cotto, ed abbiamo ottenuto l’ok”. Secondo l’assessore Bisotti quindi la Sovrintendenza non era al corrente dell’intervento semplicemente perchè non occorreva che lo fosse nel senso che il progetto, che originariamente prevedeva l’utilizzo del secondo seminterrato dove sono ricoverati i reperti, era stato accantonato nel 2009. “L’interesse per questi reperti – conclude Bisotti – si doveva manifestare nel 2010 cioè quando il consiglio comunale, in modo acceso e dibattuto, discusse e approvò il progetto attuale. Piacenza fa fatica a tutelare i beni che già possiede, occupiamoci delle priorità”.
FESTA PD IN PIAZZA CAVALLI, DOSI:”NESSUNA VIOLAZIONE”
Dopo numerose sollecitazioni da parte dell’opposizione il sindaco Paolo Dosi mette nero su bianco le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione a concedere piazza Cavalli per la festa del Partito Democratico. “Nessuna discrepanza tra la concessione e quanto previsto dal Regolamento comunale che disciplina la materia” scrive il primo cittadino in una nota nella quale sottolinea precisa che alla manifestazione non è stato dato il patrocinio dell’amministrazione in conformità a quanto prevede l’art. 3 del Regolamento. “Ben diversa – prosegue il primo cittadino – è la collaborazione, tant’è che se ricorre una delle due fattispecie, si esclude l’altra. Come riportato chiaramente anche nella scheda informativa pubblicata sul sito web del Comune, la collaborazione richiede sempre una delibera di Giunta e viene concessa per iniziative coerenti con i princìpi e le finalità istituzionali delineate nello Statuto dell’ente. Presupposti che paiono evidenti per la Festa dell’Unità – aggiunge Dosi – si connota tradizionalmente come una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza, nella quale si intrecciano aspetti di convivialità e intrattenimento, confronto e dibattito che costituiscono un forte elemento di aggregazione, in grado di coinvolgere un pubblico ampio ed eterogeneo”. Il sindaco ricorda anche che è previsto sia un il pagamento del canone per l’occupazione di suolo pubblico sia il versamento di una cauzione.
“L’IMPRESA DEI MILLE” E “LA GIORNATA DELL’ORO” PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’
Una coppia con due figli minori e spese sotto i 1500 euro è considerata indigente, almeno per l’Istat. Tanto ci vuole se si è in quattro e si vive in una grande città, tra affitto, cibo, cure mediche, scuola, scarpe e vestiti. Il calcolo ruota attorno alle spesa mensile, differenziata per zona geografica, comuni grandi e piccoli, dimensioni della famiglia e dei singoli. “Altro che 1500 euro al mese, ci sono alcune famiglie ben al di sotto di questa soglia”- ci dice un po’ meravigliato don Maurizio Noberini parroco di Santa franca – una buona fetta della popolazione non arriva ai 1000 euro al mese con il pagamento di bollette, spese, casa e figli la situazione diventa molto pesante. Si tratta soprattutto di pensionati con la minima – spiega – o padri di famiglia che hanno perso il lavoro”. Don Maurizio, insieme ad alcuni parrocchiani, aveva organizzato alcune iniziative come la donazione della decina parte dello stipendio alle famiglie più bisognose, ma anche Famiglia ama famiglia grazie alla quale sono stati aiutati 12 nuclei familiari. Ma proseguire su questo fronte non è stato facile; “ci siamo scontrati con la fatica di amare . Se l’aiuto è solo economico – spiega- è destinato a finire presto, la sfida è sapere accettare la famiglia con i limiti che possiede”. Proprio per sensibilizzare la città a queste tematiche, Don Noberini ha in mente altre iniziative come la Giornata dell’oro, nella quale i cittadini saranno chiamati a donare oggetti preziosi, e L’impresa dei 1000, ovvero un migliaio di famiglie che doneranno 100 euro, in modo da raggiungere, in un anno, la somma di 100 mila euro da utilizzare per sostenere i nuclei in difficoltà.
BARACCHI:”OCCORRE PROGETTUALITA’ PER RIQUALIFICARE PIACENZA”
Pensando alla Piacenza dei prossimi anni, ci sono alcune zone destinate a cambiare volto. Tra queste la Lupa grazie alla concessione del Demanio per 19 anni del Piano Caricatore, una svolta urbanistica storica per la zona del quartiere Roma che pone le basi per il maxi intervento su Borgo Faxhall dove troveranno posto l’autostazione delle corriere e un parcheggio per le auto. Questo sulla carta. Come sulla carta è un altro progetto quello di Piazza Cittadella che si allarga alla chiesa del Carmine da anni al centro di dibattiti sulla futura destinazione. Per il suo recupero sono stati stanzianti 4 milioni di euro (3 dei quali dalla Regione) e un bando da 130 mila euro per la costituzione di un’associazione temporanea d’impresa, formata da architetti e professionisti del settore, che ne progetti il recupero. E’ qui che sta la sfida, su cosa puntare l’intervento, quale utilizzo destinare alla struttura? Museo, auditorium, centro congressi? L’architetto Giuseppe Baracchi parte dall’inizio e focalizza l’attenzione sulla fase più importante, ovvero quella progettuale. La sfida è capire cosa manca a Piacenza, considerato che dispone già di enormi spazi che, ad oggi, non sono utilizzati. Un museo dell’agricoltura all’interno del Carmine? “Sono ipotesi e dunque ben vengano – spiega Baracchi – ma perchè non pensare ad una cascina libera di proprietà comunale appena fuori dalla città, anzichè una struttura in pieno centro per ospitare un museo dell’agricoltura, considerato che poco distante esistono già i musei civici di Palazzo Farnese? Nel psc si parla di collegare le aree esterne con le ciclabili, il recupero di una vecchia cascina alle porte di Piacenza potrebbe essere strategico”.
Il tema della riqualificazione urbana riempiendo spazi vuoti che già esistono viene trattato a livello nazionale. L’ordine degli architetti di Piacenza è a livello regionale il coordinatore, a livello nazionale è tra i 20 ordini che discutono di riqualificazione puntando su come recuperare quello che la città già offre. “e’ la vera sfida – conclude Baracchi che è anche presidente dell’Ordine degli architetti di Piacenza – ridisegnare la città su quello che esiste, Piacenza, nei prossimi anni, non è destinata ad aumentare a livello di popolazione, di questo si deve tenere conto per progettare il futuro”.
FERRARI FAI:”PIACENZA NON HA UN MUSEO DEI REPERTI ROMANI”
Domenico Ferrari delegato del Fai di Piacenza è pessimista sull’esito del caso dei reperti di palazzo ex Enel. “Purtroppo ho l’impressione che i giochi siano fatti – ci dice – anche se spero che la richiesta delle associazioni di effettuare un sopralluogo da parte della Soprintendenza venga accolta.” Con il professor Ferrari abbiamo allargato il discorso sul tema della valorizzazione dei beni archeologici. “Piacenza è ancora più povera di reperti romani di quello che pensassi – spiega – nel senso che sono numericamente moltissimi ma non vengono resi visibili e portati alla luce. Questo è un vero peccato. Siamo stati la prima colonia di Roma insieme a Cremona, capitale dell’Emilia per quanto riguarda i resti romani, ma nulla o poco più è visibile. C’è molto di sepolto – continua – e quel poco che si vede è stato mal trattato. Con il Fai siamo riusciti a visitare i reperti romani sotto al palazzo di via Trebbiola rivenuti durante gli scavi, quelli al Monte di Pietà e al salone Santa Margherita della Fondazione. Ma a Piacenza – conclude Ferrari – non esiste un museo che li racchiude, sono nei magazzini e di certo non visibili”. Nel frattempo Fai, Italia Nostra, Archistorica e il gruppo Piacenza Romana sono in attesa di una riscontro delle Belle Arti per un sopralluogo sul cantiere.
PALAZZO EX ENEL, A BREVE LA RISPOSTA DELLA SOVRINTENDENZA ALLA PETIZIONE
Si entra nel vivo con i lavori di demolizione di Palazzo Ex Enel. Stamattina ha preso il via la seconda fase dell’intervento concentrato su viale Risorgimento e via X Giugno. Quello che l’impresa sta seguendo è il cronoprogramma presentato nell’incontro pubblico in Sant’Ilario con la fine dei lavori di demolizione prevista per il 15 settembre con l’avvio dell’anno scolastico. Un intervento che ha visto opporsi varie associazioni culturali, il Fai, Italia Nostra, il gruppo di ricerca Piacenza Romana in merito alla mancata valorizzazione dei reperti archeologici presenti nel sottosuolo. Per questo hanno presentato una petizione indirizzata proprio alla Sovrintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia Romagna che, in queste ore, è in procinto di elaborare una risposta ufficiale in merito alle sollecitazioni presentate dalle associazioni. Ma a quando risale l’ultimo pronunciamento della Sovrintendenza? Nel 1981, data in cui venne costruito palazzo ex Enel, l’ente decise di “incapsulare” i reperti. In una seconda fase quando la proprietà decise la realizzazione di un nuovo immobile la Sovrintendenza chiese di presentare un progetto per il recupero dei reperti per valutare cosa fare. Il progetto però non venne mai presentato, perchè la proprietà decise di realizzare solo un piano interrato e non due. L’ipotesi progettuale quindi tramontò. Ora la discussione si è riaccesa ma “l’intervento – ha detto l’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti – è in fase molto avanzata. Il consiglio comunale ha approvato, non senza difficoltà il progetto nel 2010, sarebbe stato opportuno che la discussione fosse sollevata allora”. Dopo la demolizione nell’area sorgeranno una quarantina di appartamenti, due palestre, uno sportello bancario e uffici polifunzionali del Comune. La parola definitiva ora è della Sovrintendenza.
PD-PRC DIVORZIO IN VISTA
Alla fine la corda si è spezzata. Pd e Prc sono alla resa dei conti, come titola oggi il Corriere Padano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza in consiglio comunale del consigliere Carlo Pallavicini nella notte del voto al bilancio previsionale, oltre che una serie di altre dichiarazioni ambigue sul provvedimento più imporatante preso dalla giunta. Il segretario del pd Gianluigi Molinari e il capogruppo in consiglio Daniel Negri hanno preso carta e penna: “Rifondazione inviti Pallavicini a dimettersi dal Consiglio oppure saremo costretti a rivedere l’alleanza che governa il Comune”. Chiaro e tranchant. Non poteva essere altrimenti dopo che, da mesi, Pallavicini ha preso una posizione ben precisa sul caso Ikea ponendosi a fianco dei Si Cobas e contro alcune frange del Pd che difendono le cooperative impegnate nel polo logistico. Questo avra’, probabilmente, conseguenze anche sulla giunta? L’assessore Luigi Rabuffi di Rifondazione non aveva nascosto un certo imbarazzo per la sua posizione scomoda. Quondi o Sinistra per Piacenza fa la prima mossa chiedendo le dimissioni del proprio rappresentante oppure il Pd ne prendera’ atto traendone le proprie conclusioni. Se tutto avverrà secondo quanto prevede e chiede il Partito Democratico qualcuno dovrà prendere il posto di Rabuffi in giunta. Un esponente del Pd o dei Moderati i cui esponenti, Lucia Rocchi e Roberto Colla si sono sempre distinti per lealtà ma sono spesso critici nei confronti di alcuni provvedimenti della giunta. Il sindaco Dosi starà pensando proprio a loro?
LUPPOLERIA, DECIBEL SOTTO CONTROLLO. NESSUN SFORAMENTO
La movida intelligente doveva proseguire e così è stato. Ieri sera i giardini Merluzzo sono tornati ad ospitare il concerto del mercoledì, dopo una settimana di stop dovuto allo sforamento di una manciata di decibel rilevato da Arpa intervenuta su segnalazione di un residente. L’assessore Cugini aveva preso l’impegno di continuare e favorire il lavoro della Luppoleria e in generale di tutti i commercianti e gli esercizi pubblici che vivono la zona del quartiere Roma. Un tecnico ambientale, con un microfono e un rilevatore di decibel, ha effettuato alcune misurazioni senza riscontrare alcuno sforamento. Arpa dovrà valutare le rilevazioni. “Ci eravamo presi l’impegni come amministrazione di proseguire con i concerti nel rispetto totale delle regole e così è avvenuto – ha detto l’assessore al Nuovo Welfare. Prosegue il nostro impegno su due fronti, continuare a portare nuove esperienze e nuove realtà nella zona di via Roma senza recare danno ai residenti, al contrario facendoli sentire parte attiva di questo percorso”.