PIAZZA CITTADELLA – PIAZZA CASALI: COME RENDERLE UN TUTT’UNO?

Piazza Cittadella e Piazza Casali. Due piazze legate a doppio filo, nella buona e nella cattiva sorte, verrebbe da dire. Nel senso che rientrano entrambe nel comparto nord oggetto di riqualificazione, ma che non hanno mai fino ad ora camminato di pari passo. Oggi con l’ok al cantiere del parcheggio interrato, lo sguardo e l’attenzione corrono obbligate sulla superficie. È innegabile che le aspettative delle città siano alte, ma è altrettanto innegabile che devono fare i conti con quello che già è stato definito esecutivo, ovvero il progetto del 2019 che riguarda la sola piazza Cittadella. Ad oggi non esiste un progetto unico per le due piazze. L’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Bongiorni rassicura che “opereremo qualche correzione e proposta a partire dalla ridistribuzione delle auto auto private rispetto agli autobus prevedendo diverse dinamiche di funzionamento”.

 

CAMBIAMO STRADA: SI PARTE DALL’INFRANGIBILE. VIA STRADELLA A SENSO UNICO DAL 18 SETTEMBRE

Cambiamo strada parte dal quartiere Infrangibile, con l’obiettivo di ipotizzare scenari e soluzioni diverse rispetto alle esistenti i tema di viabilità, partendo dall’analisi dei flussi di traffico, dallo studio delle funzionalità delle diverse vie e dalle esigenze dei cittadini, in particolare sulle richieste di stalli per disabili.

Al quartiere Infrangibile, le criticità maggiormente rilevate riguardano via Stradella con la presenza delle scuole De Gasperi e Calvino-Genocchi, via Serravalle Libarna, in parte a senso unico in parte a doppio senso, e via monte penice che essendo a doppio senso non ha dimensioni sufficienti per consentire la sosta. Tra le prime modifiche, a partire dal 18 settembre, il senso unico in via Stradella, via Serravalle Libarna, via Monte Penice e il doppio senso in via Pavia.

Il 31 agosto alle 18 è in programma un incontro pubblico aperto ai residenti alla biblioteca di strada.

OK DALLA GIUNTA PER L’ACCORDO OPERATIVO DI VIA EINAUDI. PREVISTA STRUTTURA COMMERCIALE E RISTORANTE

Nuovo disco verde da parte della giunta di un accordo operativo la cui proposta risale al 2019. L’area è denominata APP8 Einaudi e si trova tra la tangenziale sul e via Einaudi, ha una superficie di totale di 12700 metri quadrati, di cui 3810 costituiscono la superficie utile lorda.
La Giunta comunale di Piacenza ha autorizzato nel pomeriggio il deposito di un accordo operativo la cui proposta risale al 2019.
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L’iniziativa che riguarda l’area in questione, che è di proprietà della C&P sas di Carlo Ponzini & C, prevede la realizzazione di una medio-grande struttura di vendita alimentare (2.400 mq) e di un’altra struttura per attività di somministrazione di alimenti e bevande (400 mq).

L’accordo operativo prevede anche una serie di cosiddette compensazioni a vantaggio della collettività oltre, naturalmente, all’obbligo di costruire le infrastrutture e le opere di urbanizzazione legate all’insediamento.

Come già per gli accordi operativi il cui deposito è stato approvato nelle scorse settimane, anche in questo caso l’iter era iniziato nel 2018 per poi tradursi in una proposta da parte della C&P dell’architetto Ponzini nel 2019. Proposta poi temporaneamente bloccata l’anno successivo, nel luglio del 2020, per effetto di una delibera di Consiglio comunale che prevedeva, in uno specifico punto, la cosiddetta “moratoria”: potevano essere accolte, in base a tale moratoria, solo le proposte che riguardavano attività commerciali di vicinato e non strutture di maggiori dimensioni. Uno dei soggetti privati “toccati” dalla moratoria aveva poi fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale che, nel 2021, gli aveva dato ragione facendo in sostanza cadere il punto del provvedimento che prevedeva la moratoria citata. Sempre nel 2021 il Comune ha poi impugnato la sentenza del Tar e si è ancora in attesa che si pronunci il Consiglio di Stato. Nel frattempo, però, le proposte di accordi operativi – come prevede la legge – hanno ripreso i loro iter. Fino ad oggi.

Con l’ultima delibera, dunque, la Giunta autorizza il deposito della proposta di accordo operativo il cui avviso di deposito dovrà essere pubblicato sul Burert (Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna) e contestualmente la predetta proposta dovrà passare al vaglio del Comitato urbanistico di Area vasta (il Cuav). E’ prevista un’istruttoria con la possibilità di formulare osservazioni o contestazioni, dopodiché – se sarà tutto in regola – la pratica (come per gli altri accordi) finirà in Consiglio comunale per il voto finale dei consiglieri.

COMMEMORAZIONE TRAGEDIA DELLA PERTITE, TARASCONI: “OGGI SIAMO QUI PER OGNUNA DELLE VITTIME”

La sindaca Tarasconi, le autorità civili e religiose e Anmil hanno partecipato alla commemorazione della tragedia della Pertite avvenuta l’8 agosto del 1940, in cui perse ro la vita 47 persone e oltre 700 furono ferite dall’esplosione.

Nella Giornata dedicata al Sacrificio del Lavoro italiano nel mondo – in memoria dei 136 minatori, nostri connazionali, tra i 262 che persero la vita l’8 agosto del 1956 nei giacimenti di carbone di Marcinelle, in Belgio – non è mancato il consueto tributo floreale da parte di Anmil, il cui consigliere nazionale Bruno Galvani ha affiancato la sindaca Tarasconi e il prefetto Daniela Lupo per un momento di raccoglimento in onore di tutte le vittime del lavoro, dopo la benedizione e la preghiera affidate al cappellano militare don Pietro Campominosi. Come ogni anno, inoltre, è stato deposto un cesto di fiori da parte della sezione piacentina dell’Associazione nazionale Vittime civili di guerra nonché, al termine della cerimonia istituzionale, da parte del Comitato Amici del Parco della Pertite.

Il discorso della prima cittadina Katia Tarasconi.

C’era il sole, in quel pomeriggio d’estate del 1940 in cui il cielo di Piacenza si coprì, all’improvviso, di una densa coltre di fumo grigia e giallastra dalla quale pioveva sabbia sulle strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case. Erano bastati pochi istanti, sanciti da boati profondi e violenti, perché due esplosioni ravvicinate sventrassero lo stabilimento della Pertite, lasciando enormi crateri al posto delle polveriere che custodivano quintali di esplosivo altamente instabile, la cui forza devastante mandò in frantumi le finestre delle abitazioni nei quartieri dell’Infrangibile e di Sant’Antonio, fulcro delle officine belliche che impiegavano, a quel tempo, circa 1500 persone.

Donne e uomini che, come recita la lapide che ne onora la memoria, “fabbricavano, per pane, strumenti di morte”. A 83 anni di distanza da quella drammatica giornata, quando la città si ritrovò a piangere 47 vittime e contare oltre 700 feriti, quella frase riecheggia toccandoci ancora una volta il cuore e chiedendoci conto, senza appello, di tutte le vite spezzate per la mancata tutela del diritto fondamentale alla sicurezza. Come era già accaduto, nel ventre della Pertite, 12 anni prima: settembre 1928, 3 persone ferite, 13 operai che non avrebbero più fatto ritorno a casa a fine turno.

Per ognuno di loro, oggi, siamo qui. Come per i 262 minatori intrappolati nei giacimenti sotterranei a Marcinelle, soffocati dal fumo e dalle fiamme: 136 erano nostri connazionali e nel loro ricordo si celebra il Sacrificio del Lavoro italiano nel mondo. Era l’8 agosto del 1956, negli anni in cui 2 mila uomini partivano ogni settimana verso le miniere del Belgio, perché quelle braccia che scavavano al buio valevano, per ciascuno, 200 kg di carbone destinati in cambio al nostro Paese.

Altri tempi, vorremmo credere. Gli accordi internazionali che misurano il valore della fatica, ma non rendono giustizia a quello della vita. Una Piacenza in cui l’economia di guerra fiorisce, a due mesi dall’annuncio di regime che aveva segnato l’entrata ufficiale dell’Italia nel conflitto, mentre la sera del 10 agosto 1940 trentanove feretri – altri otto se ne sarebbero aggiunti nei giorni successivi – ricevono l’ultimo abbraccio della folla in una città piegata dal lutto.

Eppure, a scuotere anche adesso le nostre coscienze di società civile e consapevole, ammonendoci che il nostro tempo non è poi così lontano da quello che oggi richiamiamo, sono i dati diffusi da Anmil e Inail secondo cui, tra il gennaio e il maggio di quest’anno, in Italia, si sono registrati 358 infortuni mortali: più di due ogni 24 ore. E nei primi sei mesi del 2023, nella nostra provincia, il lavoro è stato fatale per 7 persone: oltre il doppio, rispetto allo stesso periodo nel 2022.

Il pensiero corre alle loro famiglie esattamente come 83 anni orsono, quando risuonavano le sirene delle ambulanze e dei Vigili del Fuoco, giunti anche dalle città vicine, mentre fuori dai cancelli di via Emilia Pavese si assiepavano figli e fratelli, genitori e sposi. Solo nove mesi fa, in un’altra fabbrica a pochi km da qui, il cancello si è coperto di fiori bianchi: erano tutti per Nicoletta Palladini, cui oggi vorrei dedicare l’abbraccio della nostra comunità, in un ideale filo conduttore che ci riconduce alle operaie della Pertite e a tutti i loro colleghi, per ribadire ancora una volta che Piacenza non dimentica.

INFERMIERA DI COMUNITA’: VANDA E MARINA PUNTO DI RIFERIMENTO PER VARNASCA E MORFASSO. DA SETTEMBRE ANCHE IN VAL NURE

A Morfasso e a Vernasca le chiamano per nome: Marina e Vanda perché sono parte della comunità e, in particolare per gli anziani, un vero punto di riferimento. Sono le infermiere di comunità, che da circa un anno in continuum con il progetto montagna solidale, prestano l’attività nel territorio, con i cittadini e per i cittadini e le loro famiglie. Hanno un ambulatorio a Morfasso e Vernasca, ma soprattutto un’auto aziendale fornita dall’Ausl per raggiungere le persone nella propria casa. Si rivolgono non solo ai pazienti con patologie croniche ma anche a chi è sano, ma semplicemente desidera trascorrere qualche ora in compagnia, anche solo per un caffè e qualche chiacchiera. Il servizio, dal primo settembre, si allargherà anche alla val Nure, nei comuni di Ponte dell’Olio, Bettola, Farini e Ferriere.

ITALIA NOSTRA: “SU PIAZZA CITTADELLA TRAFFICO MASSICCIO DI AUTO E BUS. DOVE STA LA RIQUALIFICAZIONE?”

Guardando questa tavola data marzo 2019, l’unica al momento esistente che si riferisce alla riqualificazione di piazza Cittadella, un paio di elementi saltano all’occhio: i 17 punti di fermata per autobus di colore rosso e un fitto percorso viabilistico, rappresentato nelle tonalità del verde: viabilità principale, esclusiva per autobus ed esclusiva per auto.
A lato la pensilina che dovrebbe sorgere laddove oggi esiste la vecchia biglietteria. Un progetto esecutivo, così si chiama, al di sotto del quale, verrà costruito il parcheggio interrato di 250 posti auto che il consiglio comunale ha votato pochi giorni fa.
Abbiamo cercato di immaginarci l’impatto visivo della piazza inserita in un contesto monumentale e vincolato, oltre che all’interno del tessuto urbano esistente, costituito da scuole, abitazioni, negozi e uffici.

CONFINDUSTRIA: BENE FATTURATO E OCCUPAZIONE. CALO NEGLI ORDINATIVI

Il fatturato cresce di quasi l’8 per cento, con il dato estero nettamente superiore rispetto a quello interno; l’occupazione continua a registrare buoni incrementi + 2,02 per cento, seguendo un trend positivo degli ultimi due anni; il fatturato dell’industria alimentare schizza al 25,54 per cento per l’estero e 13,11 per l’interno, segno che la qualità dei prodotti è ottima e che il cambio generazionale ha portato un alto valore anche in termini economici.

Sono i dati principali evidenziati nell’indagine congiunturale riferita al primo semestre 2023 dal Centro Studi di Confindustria Piacenza, su un campione di imprese coinvolte he raggruppano circa 8 mila addetti e 3 miliardi di fatturato. Tuttavia, emerge un evidente rallentamento negli ordinativi, principalmente causati dall’aumento dei tassi di interesse.

MASSIMO TRESPIDI E’ IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSERVATORIO DI PIACENZA. “PUNTEREMO A PROGETTI NUOVI”

Massimo Trespidi è il nuovo presidente del Conservatorio Nicolini di Piacenza, che ha avuto la meglio su Alberto Squeri e Daniele Cassamagnaghi. La nomina è arrivata fresca di Ministero poche ore fa. “Sono davvero felice per la fiducia che mi ha accordato il ministro per l’Università e la ricerca Anna Maria Bernini, ma per la proposta di candidarmi alla presidenza che mi fecero, qualche mese fa, i professori Pietro Tagliaferri e Paolo Rossini. Mi colsero di sorpresa, ma con senso di responsabilità accettai, e oggi sono felice di questa nomina” ha commentato a caldo il neo presidente Massimo Trespidi che prende il posto della presidente uscente Gianna Arvedi.

“Sarà una sfida davvero stimolante – prosegue Trespidi – perché il Conservatorio costituisce un patrimonio prestigioso per la città, per questo mi auguro di poter stringere rapporti di proficua collaborazione con altri enti del territorio per nuovi progetti come il recupero dell’hotel San Marco e Villa Verdi che per Conservatorio piacentino, e non solo, costituisce una vera ricchezza da preservare”.

“E’ inserito in un bacino culturale da valorizzare al meglio” spiega Trespidi “tra il teatro dei Filodrammatici , XNL, galleria Ricci Oddi e Teatro Municipale; uno spazio che parla di cultura e che deve essere certamente consolidato. E’ mia intenzione proseguire e incrementare il solco della collaborazione avviata in questo anni con le vicine istituzioni culturali, per portare il Conservatorio ad essere ancora più conosciuto dai piacentini ma anche oltre il territorio nazionale. Vi sono professionalità e competenze straordinarie”.

Trespidi coniugherà questo nuovo impegno con la sua professione di insegnante al liceo Colombini, “sfrutterò il mio ruolo di docente per cercare di stringere un rapporto di collaborazione più stretto con le scuole perché anche i più giovani si rendano conto del patrimonio culturale che costituisce il Conservatorio”.

Già nei prossimi giorni Trespidi prenderà contatto con il personale docente e tecnico amministrativo e in “una posizione di dialogo e ascolto prenderò visione delle problematiche da risolvere. Ringrazio chi mi ha preceduto per il lavoro portato avanti fino a qui”.

 

CARINI SPRONA LA GIUNTA: “MANU MILITARI NON PASSA. PIU’ DIALOGO E CONDIVISIONE”

E’ molto più di un’esortazione, quella che Ernesto Carini, storico militante della sinistra piacentina, rivolge alla sua parte politica, per tornare ad essere terreno di dialogo e di confronto. Uno sprone ad andare oltre gli obblighi, a guardare oltre e a non nascondersi dietro al “non si poteva fare diversamente”. Dice di non riferirsi ad alcuna pratica in particolare ma il pensiero corre alle più recenti scelte urbanistiche che vedranno a breve la loro realizzazione.

PIAZZA CITTADELLA, L’OK DELLA COMMISSIONE. OPPOSIZIONE “PERCHE’ TANTA FRETTA?”. MAGGIORANZA “FINALMENTE SI SBLOCCA LA PRATICA”

Per la minoranza troppo fretta di portare in consiglio una pratica così importante per la città, per la maggioranza finalmente uno sblocco dopo oltre dieci anni di stallo. Al centro, neanche a dirlo, la riqualificazione di piazza cittadella, compreso il suo parcheggio interrato da 250 posti. L’amministrazione ha guadagnato così il primo ok, quello della commissioni, la 1 e la 2 riunite congiuntamente. Favorevole tutta la maggioranza, contrari ApP e Civica Barbieri, Fratelli d’Italia non ha partecipato al voto. Lunedì, in consiglio comunale, l’ultimo e definitivo passaggio.

L’ok è arrivato al piano di riequilibrio economico che l’amministrazione ha stilato dopo un confronto durato mesi con la società GPS, la stessa che firmò nel 2012 il contratto per la realizzazione del parcheggio interrato. “Questa amministrazione – ha detto l’assessore Bongiorni – ha cercato di darsi l’obiettivo di risolvere la situazione piazza cittadella: la sindaca nn ha mai nascosto, la volontà di provare a chiudere la questione ma con cautela ed approfondimenti. Non c’erano particolari pregiudiziali. L’obiettivo era risolvere la questione che investiva ormai quattro amministrazioni”.

Da qui la necessità di un tavolo tecnico per l’elaborazione del piano di riequilibrio economico, che si è costituito a marzo 2023 e si riunito per cinque sedute. Il punto d’incontro con GPS è stato più volte raccontato, in questi giorni: il parcheggio verrà realizzato dalla società, con un incremento dei costi di 4 milioni 700 mila euro in più, la concessione viene allungata fino al 2043, e il costo dei parchimetri viene aumentato di 1,50 per la prima ora, che si traduce in 0,28 centesimi in più per i cittadini, il resto a causa dell’inflazione.
Il Comune ritocca al ribasso il gettito della GPS per la concessione, passando da 1,2 milioni a 600 mila euro.

“Qualcuno ha verificato la solidità del bilancio del concessionario?” è stata la prima di una lunga serie di domande del consigliere Luigi Rabuffi di ApP “lo stato patrimoniale non sembra particolarmente florido” ha aggiunto. “Se i lavori non dovessero procedere come auspicato sono previste fideiussioni per garantire di poter andare avanti? Siete a conoscenza di esposti in atto chiamano in causa il comune di Piacenza? Avete pensato di dare una risposta a residenti e titolari di esercizi commerciali che vivono nella zona?”

“L’epilogo di piazza Cittadella è tra i peggiori del Comune di Piacenza, per un partita che invece è tra le più importanti” ha detto il capogruppo di ApP Stefano Cugini. “Avevamo chiesto più tempo per studiare le carte, la commissione Ambiente ha chiesto di posticipare la discussione pe capire e approfondire, ma il comune ha rifiutato. La commissione 5 non è stata convocata. L’ente pubblico ne esce suonato come un tamburo”.

“Pensavo di chiarirmi le idee, invece sono ancora più confusa” ha detto la capogruppo Patrizia Barbieri “non ci state consentendo di assumere una decisione consapevole e non è stata sviluppata una riflessione interna sull’interesse pubblico dell’opera, già attenzionata dall’Anac”.

“La fretta è sospetta” per il consigliere di Civica Barbieri – Liberi Massimo Trespidi “I contenuti del piano di riequilibrio erano già stati presi tra Giunta e Lodetti Alliata, prima di questo tavolo, era tutto già scritto. La precisa regia politica va nella direzione di un riequilibrio che pesa solo tasche dei cittadini”.

I consiglieri di maggioranza che hanno preso la parola hanno ribadito l’interesse pubblico dell’opera “ il parcheggio interrato sarà utile al centro storico ed era prevista nelle nostre linee di mandato” ha detto il capogruppo del PD Fossati “decisione presa con responsabilità per uscire dalla secca”.