E’ stata accolta da un bagno di folla Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea dal 2009, che ha effettuato due missioni di lunga durata nello spazio, rispettivamente nel 2014 e nel 2022, passando in totale oltre un anno sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ora guida il progetto LEO Cargo Return Service di ESA, lavorando insieme a due consorzi europei per sviluppare due veicoli spaziali di rifornimento cargo, con l’auspicio che questo sia un primo passo verso una prima, vera astronave europea capace di trasportare astronauti.
IL FESTIVAL PORTA IN PIAZZA MUSICISTI E SCRITTORI
Si sono alternati sul palco di piazza Cavalli portando le loro riflessioni sul tema del Festival “meraviglia tra spavento e stupore”: cantanti, musicisti e scrittori, in dialogo con Andrea Colamedici, hanno intrattenuto il pubblico nella cornice magica del Festival. Li abbiamo intervistati a seguito della performance.
Sono intervenuti Arisa, Dargen D’Amico, Paolo di Paolo con Chiara Valerio, il rapper professore Murubutu, Pier Cortese e Roberto Angelini.
IL FESTIVAL CONQUISTA LA CITTA’. INAUGURAZIONE ITINERANTE PER LE VIE DEL CENTRO
Inaugurazione itinerante per la seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo; da palazzo Farnese una parata si è snodata per le vie del centro con un lungo lenzuolo azzurro a simboleggiare il cielo che si commuove.
“Sarà un festival di cuore e di persone” hanno detto la sindaca Tarasconi e il curatore Fusacchia, in cui anche gli ospiti si metteranno a nudo.
250 PAZIENTI MONITORATI, A CASA, CON TELECUORE. PIACENZA E’ L’UNICA REALTA’ ITALIANA
Telecuore, il progetto per la gestione a casa dei pazienti con scompenso cardiaco attraverso l’utilizzo della telemedicina, è tra i vincitori del 47esimo congresso mondiale ospedaliero, in corso a Rio De Janeiro.
L’esperienza piacentina si è aggiudicata un premio di eccellenza per la qualità clinica e la sicurezza del paziente, una delle sette categorie previste dalla manifestazione. Piacenza è l’unica realtà italiana a essere risultata tra i 49 finalisti selezionati dalla Federazione internazionale degli ospedali, che organizza l’evento.
Sono 250 in pazienti cronici con scompenso cardiaco monitorati a distanza.
“Il nostro modello organizzativo – aggiunge Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia di Piacenza – si è dimostrato fattibile e degno di essere replicato, motivo per cui abbiamo deciso di partecipare al premio IHF. Il programma nasce dalla volontà di migliorare il percorso dei controlli (in termine tecnico follow up) dei pazienti con scompenso cardiaco, sia nel momento vulnerabile che segue la dimissione ospedaliera, sia nelle fasi di medio e lungo termine, migliorando il processo di presa in carico della persona attraverso il supporto della tecnologia”.
Molto importante è il rapporto con il paziente perché viene formato per portare a casa questo dispositivo e soprattutto viene interrogato periodicamente dal personale medico.
“Questo aspetto duplice tecnologia e umanizzazione è fondamentale. Non basta spiegare semplicemente come funziona il dispositivo ma interagire; la precisione dei dati che arrivano sta migliorando continuamente” afferma Gianluca Lisè, case manager professioni sanitarie Piacenza.
ALLA RAFFALDA UN IMPIANTO SPORTIVO, SENZA PISCINA. GLI SPAZI ACQUA AUMENTERANNO CON IL NUOVO POLISPORTIVO
La riqualificazione del Polisportivo avrà conseguenze sul futuro della piscina Raffalda che sarà destinata a diventare un impianto sportivo ma non natatorio. Lo ha confermato l’assessore allo Sport Mario Dadati illustrando il progetto che renderà il complesso di largo Franzanti all’avanguardia, oltre ad offrire il 50 per cento in più degli spazi acqua attualmente esistenti in città. La piscina Raffalda non verrà comunque chiusa prima del 2027, alla fine cioè dei lavori per il nuovo Polisportivo.
E subito la mente è corsa agli inizi degli anni 2000 quando un nutrito gruppo di residenti si riunì nel comitato Salviamo la Raffalda per scongiurarne la chiusura; allora però il timore era che, in quell’area, trovasse spazio un palazzo o una nuova costruzione che non avesse a che fare con l’ambito sportivo. Staremo a vedere se il comitato si riproporrà con un chi va là sull’onda di quello che sta avvenendo in piazza Cittadella con i 15 alberi, o se resterà a guardare.
Alla base del progetto del nuovo Polisportivo, firmato dalla società sportiva privata Glaukos, c’è la riqualificazione delle vecchie strutture esistenti oltre che l’aggiunta di un asilo; l’assessore Dadati ne fa principalmente una questione di costi. Annualmente il Comune spende 179 mila euro per la gestione e 87 mila per la manutenzione; “nel 2023 abbiamo però avuto un picco di interventi per 306mila euro” ha spiegato l’assessore.
Il progetto prevede che il Polisportivo diventi un luogo di integrazione e coesione sociale; ospiterà una nuova reception, area food, due piscine coperte, un centro medico, un’area social e meeting, una palestra per la ginnastica artistica al posto della piscina coperta, una palestra fitness, campi indoor e outdoor nuovi. L’intervento più impattante è la copertura della piscina da 50 metri, che permetterà di realizzare spazi per la pallanuoto e ospitare eventi di caratura nazionale. E’ prevista anche la realizzazione di un asilo.
Per quanto riguarda il piano economico finanziario, la somma prevista è 24,6 milioni di euro; il Comune si impegnerà per il 49 per cento, il privato per il 51 per cento. Il Comune utilizzerà 1,5 milioni da un finanziamento a fondo perduto e 8,6 milioni da un finanziamento erogato dal Credito sportivo, rimborsato con rate annuali in vent’anni.
Lunedì la pratica approderà in consiglio comunale, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva; non mancheranno interventi e domande proprio relative alla parte economica. Perché il Comune partecipa ai costi con una percentuale del 49 per cento e non più bassa? Il Comune verserà, subito ad inizio lavori, 10 milioni di euro, una cifra importante, perché invece non in base allo stato di avanzamento dei lavori? Dal terzo anno in poi è previsto un aumento degli incassi da 3 a quasi 4 milioni di euro, c’è certezza di poter incassare questi introiti o c’è il rischio di dover modificare il Piano Economico Finanziario o di aumentare la tariffe? Domande che animeranno la prossima seduta di consiglio comunale.
FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO: APERTURA GIOVEDI’ CON LA PARATA DAL FARNESE A PIAZZA CAVALLI
Le premesse perché la seconda edizione superi la prima, già molto buona nei numeri, ci sono tutte, e anche l’entusiasmo degli organizzatori nel mostrare alla città quel filo rosso che terrà insieme la quattro giorni del Festival del Pensare Contemporaneo. La carrellata di eventi, presentata a Bologna in regione, alla presenza degli assessori Felicori e Corsini, ha reso l’idea della maratona che si snoderà lungo 14 location, con oltre 70 eventi, 150 relatori internazionali, dal 19 al 23 settembre.
L’inaugurazione giovedì 19 alle 17 sarà una parata che da palazzo farnese arriverà fino in piazza cavalli dove si alterneranno sul palco intervistati da Andrea Colamendici, in momenti differenti, Arisa, Paolo di Paolo, Dargen d’Amico, Antoine Brizard. Dal giorno successivo gli eventi si susseguiranno suddivisi in 5 formati: concerti filosofici, dialoghi con personaggi di mondi completamente diversi, lectio interviste, lezioni pratiche di pensiero e a cavallo di mezzanotte, la novità di questa edizione. I temi saranno molteplici: geopolitica, intelligenza artificiale, lavoro, democrazia, fragilità, educazione sentimentale, salute. E sullo sfondo il tema del festival Vivere la meraviglia tra stupore e spavento.
Da oggi sono aperte le registrazioni per gli eventi a numero limitato accendendo al sito www.pensarecontemporaneo.it
PIAZZA CITTADELLA: IL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE DETTA IL NUOVO TIMING. COMUNE: “PRENDIAMO ATTO”. TRAMONTATA L’IPOTESI DEL TRAPIANTO DEGLI ALBERI, TROPPO ONEROSO
E’ il provvedimento del giudice Antonino Fazio a dettare il nuovo timing del cantiere di piazza Cittadella, presidiato ormai da quindici giorni, notte e dì, da ambientalisti e cittadini. Nel provvedimento il giudice dichiara di avere la necessità, ai fini della decisone, di avere nuovi documenti. Per questo invita le parti a produrre, in copia integrale, atti amministrativi e documenti tecnici da cui risulti la valutazione dell’impatto ambientale dell’opera con specifico riferimento alle alberature di Piazza Cittadella; in questo modo si riserva di valutare, su dati scientifici, la sussistenza o meno del pregiudizio espresso nell’esposto. Il giudice assegna dieci giorni di tempo perché le parti producano il materiale richiesto, successivamente farà le sue valutazioni per esprimere un giudizio. Verosimilmente il tutto dovrebbe concludersi entro il mese di settembre.
Inoltre si autorizza Piacenza Parcheggi a chiedere al Comune che la autorizzi a sospendere i lavori fino alla conclusione del procedimento civile (trattandosi di atto doveroso), senza incorrere in penali per ritardo o inadempimento.
A stretto giro l’amministrazione ha diramato la nota in cui prende atto del rinvio dell’udienza e precisa che “a seguito della consegna delle aree, la conduzione dei lavori e la gestione del cantiere sono e restano in capo al concessionario privato, come da contratto stipulato”.
Viene anche fornito un aggiornamento in merito alla ventilata ipotesi di trapianto dei 15 alberi da parte di una ditta specializzata, perché “l’Amministrazione ha ritenuto fosse opportuno verificare tutte le possibilità nonostante la consapevolezza di tutte le criticità legate all’eventuale spostamento delle piante presenti nell’area di cantiere”. Il preventivo fornito ammonta a 1.027.500 euro più Iva, ovvero 68.500 euro più Iva ad albero comprensivi della manutenzione per ogni singolo esemplare nei successivi tre anni, più eventuali altri due.
“Difficile quindi sia incardinare tale operazione dal punto di vista amministrativo e contrattuale, sia sostenere un tale esborso di risorse pubbliche per la suddetta operazione di trasferimento che necessiterebbe peraltro una specifica azione di monitoraggio e cura nel corso dei prossimi anni. L’Amministrazione comunale ritiene dunque sia più opportuno e sensato muoversi nella direzione di una compensazione, anche “rafforzata” rispetto agli obblighi di legge, valutando piantumazioni di alberature già adulte; e ciò a differenza di quanto solitamente accade in occasione di compensazioni ambientali”
“BARRIERA GENOVA, QUI LE RADICI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA”
C’erano le principali autorità civili e religiose a Barriera Genova, in occasione dell’omaggio ai caduti del 9 settembre del 1943, quando soldati e civili si opposero all’incedere delle truppe naziste con un bilancio pesantissimo: 31 morti e decine di feriti. Era il giorno seguente l’armistizio firmato dal governo Badoglio con gli alleati anglo americani.
Ecco il discorso della sindaca Tarasconi nel corso della cerimonia alla presenza della vice presidente della Provincia Patrizia Calza e del presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci Raffaele Campus
Con un senso di profonda partecipazione, come ogni anno Piacenza rende omaggio ai caduti nella battaglia del 9 settembre 1943, che proprio qui a Barriera Genova, porta di ingresso verso il cuore della nostra città, vide militari e civili opporsi strenuamente, gli uni accanto agli altri, all’incedere delle truppe naziste. Nel loro sacrificio, nel valore di quell’estremo atto d’amore verso la propria terra, nell’anelito della lotta per la libertà che vide gli albori in quella mattina di fine estate, riconosciamo commossi, ancora oggi, il germoglio della Resistenza.
Erano trascorse poche ore da quando, la sera prima, la radio aveva trasmesso l’annuncio dell’armistizio nel breve, lapidario proclama del generale Badoglio. Le milizie tedesche, avanzavano verso le linee di difesa collocate in punti strategici – a Rottofreno, sul ponte di, Trebbia, alla Galleana, a Sant’Antonio – sino a questo stesso piazzale, dove il 4° Reggimento di Artiglieria, comandato dal colonnello Dante Coperchini, avrebbe subito le perdite più pesanti. La disparità nella dotazione di armamenti era schiacciante, ma solo i
ripetuti bombardamenti di un aereo Luftwaffe, levatosi in volo da San Damiano, poterono costringere alla resa definitiva i soldati italiani.
Tra le loro file si sarebbero contati, al termine di quel durissimo scontro a fuoco, 31 morti e decine di feriti. Cinque vittime tra coloro che non indossavano una divisa dell’Esercito, sotto i colpi del mitra che continuò a sparare anche lungo corso Vittorio Emanuele, mentre il nemico si avvicinava a piazza Cavalli dove – su ordine del generale Rosario Assanti alla guida del Comando di zona – venne sventolato infine il drappo bianco che scongiurò, per la città, l’ombra di una rappresaglia ancor più devastante, ma non poté evitare la deportazione nei campi di lavoro, in Germania, per i militari che furono fatti prigionieri.
Coltivare il ricordo di questo drammatico capitolo del nostro passato, determinante nel segnare l’inizio del lungo e difficile percorso verso la Liberazione, significa non solo onorare chi ha dato la vita per un futuro di pace, pluralismo e convivenza civile tra i popoli, ma anche riaffermare questi stessi ideali – e farcene portavoce – nel nostro tempo, ancora ferito dall’orrore della guerra. A questo, oggi più che mai, deve servire la riapertura di una pagina
di storia che, a 81 anni di distanza, continua a rappresentare per la collettività un patrimonio condiviso di memoria e consapevolezza, nel richiamo forte e imprescindibile alle radici della nostra democrazia, così come al dolore indicibile delle generazioni che ne hanno pagato, carissimo, il prezzo.
Per loro ci ritroviamo qui, al cospetto della lapide dove deponiamo le corone d’alloro simbolo di eterna riconoscenza, dove leggiamo i nomi che hanno tracciato il solco in cui camminiamo. Dove sentiamo nostro, infine, il dolore indicibile che scaturisce da ogni conflitto, in ogni parte del mondo, oggi come ieri. Ai Caduti di Barriera Genova, perché il loro esempio e il loro sacrificio non restino mai un monito inascoltato.
REGIONALI, BERRA (PD) SODDISFATTO DEI CANDIDATI: “DA GAZZOLO ATTO GENEROSO, PER LEI CI SARANNO ALTRE OCCASIONI”
Quattro candidati per altrettante generazioni, votati per acclamazione non senza travaglio iniziale ma che alla fine si è chiuso nel migliore dei modi. È soddisfatto il segretario provinciale del PD Carlo Berra che ha presentato i candidati alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre.
Virginia zilli, Michela Cucchetti, Luca Quintavalla e Ludovico Albasi; nomi che già circolavano da qualche settimana, a cui si è arrivati, questa è una novità specifica il segretario Berra, abbandonando l’idea delle correnti, con un inaspettato rimescolio di carte. Certo facilitato dal passo indietro, una settimana fa, di Paola Gazzolo che ha deciso di restare saldamente sullo scranno più alto del consiglio comunale.
E in merito al recente rimpasto di giunta, che ha visto l’avvicendamento di Marco Perini con Gianluca Ceccarelli di Piacenza Oltre, il segretario Berra non si dice più di tanto sorpreso, d’altronde si sa, le giunte sono espressione delle liste che hanno concorso all’elezione del sindaco. Come a dire che a fare un passo indietro è chi non alle spalle partiti o gruppi di appartenenza, anche a scapito delle competenze.
MERCALLI: “CAMBIANO LE ESIGENZE DELLA POPOLAZIONE. LE AMMINISTRAZIONI DOVREBBERO ADATTARSI. OGGI IL PARCHEGGIO E’ INDISPENSABILE?”
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