TRASFERIMENTO MUSEO STORIA NATURALE: L’OPPOSIZIONE CHIEDE UNA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE

E’ stata inviata all’attenzione della presidente Paola Gazzolo la richiesta di convocare una seduta di consiglio comunale dedicata al trasferimento del Museo di Storia Naturale. La richiesta porta la firma di tutti i consiglieri di minoranza.

La vicenda del trasferimento del Museo dalla sede attuale del Politecnico è nota dal mese di giugno, questo spostamento – a detta dei consiglieri – comporterà due traslochi: il primo presso il Palazzo del Governatore, il secondo presso l’ex laboratorio Pontieri a distanza di qualche anno. Trasferimento che comporterà la chiusura di nove mesi del Museo, dal gennaio 2025. Considerato che – proseguono i consiglieri di minoranza – la decisione non è stata oggetto di discussione in consiglio comunale e che l’impatto sui cittadini, scuole e studenti sarà notevole, si ritiene necessaria una seduta ad hoc in ordine alla scelta della giunta di trasferire il Museo di Storia Naturale.

La presidente Gazzolo avrà venti giorni per annunciare la data della seduta richiesta.

RABUFFI, APP. “VIA MACULANI RESTI AREA CICLOPEDONALE”. DEPOSITATO UN ORDINE DEL GIORNO AL DUP

C’è chi non ci sta a considerare via Maculani come area alternativa per gli autobus, in concomitanza con il cantiere in piazza Cittadella. Il consigliere di ApP Luigi Rabuffi ha depositato un Ordine del Giorno al DUP 2025-2027 per chiedere di confermare via Maculani come viale esclusivo per la ciclopedonalità. Uno stesso ordine del giorno, rileva il consigliere di Alternativa per Piacenza, era stato presentato il 15 marzo del 2021 e votato all’unanimità dal Consiglio Comunale del 22 marzo 2021;  “l’eventuale utilizzo a parcheggio di viale Maculani – prosegue il consigliere – rappresenterebbe l’ennesima dimostrazione di incoerenza politica di questa amministrazione e l’assoluta mancanza di rispetto di questa maggioranza verso il Consiglio Comunale e soprattutto i cittadini. Una vera e propria sconcezza istituzionale”.

“L’area è riservata alla mobilità ciclopedonale – si legge nel testo dell’ordine del giorno – e quindi garanzia di sicurezza stradale per pedoni e ciclisti, immerso in un campo giochi, un’area sgambamento cani e le meravigliose mura farnesiane, frequentato da bambini e anziani nonché da sportivi, arredato da panchine e panche tavolo, luogo di socializzazione e rara frescura. Per questi motivi ApP esprime orientamento favorevole affinché la zona rimanga tale escludendo anche la temporanea o parziale collocazione di parcheggi per mezzi motorizzati”.

 

SUOLO: QUESTO SCONOSCIUTO. LEGAMBIENTE: “LA LEGGE REGIONALE, OGGI, VA CORRETTA”

Suolo: questo sconosciuto, verrebbe da dire. Sì, perché se di qualità di aria e acqua si parla spesso, il suolo viene per lo più considerato una semplice superficie su cui correre o camminare. In realtà è la pelle del pianeta, per questo va conosciuto e preservato. Basti pensare che i primi 30 centimetri di suolo sono quelli che determinano la biodiversità del pianeta. Legambiente, facendo riferimento al libro di Paolo Pileri “L’intelligenza del suolo”, ne ha parlato nell’ambito di Concorto alla galleria Ricci Oddi.

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“VIVERE LA MERAVIGLIA TRA STUPORE E SPAVENTO”: ECCO IL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO

Oltre 70 incontri diffusi in 12 location del centro per 150 relatori internazionali: sono i numeri che caratterizzeranno la seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo a Piacenza dal 19 al 23 settembre, giorno in cui sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ecco il programmo diffuso dagli organizzatori, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Comune.

Un viaggio emozionale e cognitivo attraverso i sentimenti più profondi che animano l’esperienza umana, guidato da oltre 150 importanti ospiti italiani e internazionali: artisti e artiste, scienziati e scienziate, scrittori e scrittrici e intellettuali di ogni tipo, assieme a personalità dell’economia e dell’impresa, delle istituzioni pubbliche, e della società civile.
Ha preso corpo il programma della seconda edizione del Festival del Pensare
Contemporaneo che si terrà a Piacenza dal 19 al 23 settembre 2024 e che ora è online sul sito pensarecontemporaneo.it nella forma di un booklet che illustra il calendario degli eventi e la corposa lista degli ospiti. Maggiori dettagli sui temi trattati in ogni singolo incontro saranno diffusi a partire dalle prossime settimane.
Tra gli ospiti internazionali figurano nomi del calibro di Oleksandra Matviychuk, il Premio Nobel per la pace 2022, la sociologa di fama internazionale Judy Wajcman, lo scrittore e divulgatore scientifico Ananyo Bhattacharya, la glaciologa Heïdi Sevestre, Mary Fitzgerald, una tra le voci europee più importanti sulla Libia, il vice premier sloveno Luka Mesec, il filosofo Joan-Carles Melich, la CEO di Living Farm Katharina Unger, il politologo Charles Sabel e la saggista Jude Ellison Doyle.
Non hanno bisogno di presentazioni i principali ospiti italiani, dalla già annunciata Samantha Cristoforetti, a Paolo Giordano, e poi Donatella Di Pietrantonio, Stefano Mancuso, Daria Bignardi, Loredana Lipperini, Antonio Spadaro, Lella Costa, Michela Ponzani, Francesca Fiore, Paolo Nori, Renato Brunetta, Massimiliano Fedriga, Francesca Cavallo, Chiara Valerio, Giulia Caminito, Giacomo Rovero, Paolo Di Paolo, Francesco Piccolo, Vera Gheno, Arisa, Dargen D’Amico, La Rappresentante di Lista e tanti altri.

Il Festival, un’iniziativa di Rete Cultura Piacenza, come per la prima edizione, vede come curatore Alessandro Fusacchia, affiancato dal direttore filosofico Andrea Colamedici. Attraverso format differenti, dialoghi, interviste, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi, l’edizione 2024 della kermesse inviterà i partecipanti ad approfondire il dibattito sul contemporaneo e a riscoprire la meraviglia dentro di sé. Il tema di quest’anno è infatti Vivere la meraviglia. Tra stupore e spavento.

Da giovedì 19 settembre fino al 23 settembre, Piacenza torna dunque a farsi “città che pensa”, per esplorare, conoscere e scoprire la meraviglia, lo stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e lo spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità. Come spiega Aristotele, la meraviglia non è infatti il  semplice stupore intellettuale di chi passa dai “problemi” più facili a quelli più difficili, ma è l’angoscia che arriva quando gli esseri umani vivono lo thauma, termine greco che significa proprio, al contempo, sia “stupore” sia “spavento”. È l’unione dell’improvviso
bisogno di silenzio che proviamo di fronte a un bel tramonto e dell’impellenza dell’urlo che proviamo davanti a un terribile burrone.
Attraverso momenti di condivisione, di scoperta e di dialogo, questa seconda edizione del Festival inviterà gli ospiti a condividere, attraverso le proprie esperienze e visioni, come la meraviglia abbia influenzato il loro lavoro e come vedano la società contemporanea. L’auspicio è dar vita a un’avventura incoraggiante, che ci aiuti a guardare agli eventi con occhi nuovi, a vivere il presente con un senso di meraviglia rinnovato e in cui lo spavento non sia più un ostacolo.

I dettagli sugli eventi in programma saranno diffusi prossimamente, ma si può
anticipare che si partirà ufficialmente giovedì 19 settembre alle ore 17 con una parata iniziale che culminerà in un connubio di musica e poesia. Nei giorni successivi una proposta molto ampia di eventi, più di 70, caratterizzati dall’approccio multidisciplinare che connoterà anche questa seconda edizione: la filosofia come sguardo aperto sul nostro tempo, il mondo editoriale in tutte le sue declinazioni – dal giornalismo alla letteratura – e poi l’arte, lo spettacolo, il teatro, sino al dialogo necessario con la scienza e la divulgazione.
I temi dei singoli incontri spaziano dall’intelligenza artificiale e dall’universo digitale al mondo reale, tra attualità, politica e attivismo, verso le grandi questioni della contemporaneità: dal fine vita alla dipendenza affettiva, dalla genitorialità al rapporto tra etica e finanza, dallo sport – con l’eco delle Olimpiadi – alla pandemia, sino alla distribuzione delle risorse alimentari.

Non mancheranno le collaborazioni con le realtà del territorio, a cominciare
dall’anteprima di mercoledì 18 settembre, che prevende uno spettacolo itinerante di circo a cura di Manicomics Teatro, e con la compagnia di circo-teatro Tadam che animerà la parata iniziale che precederà la cerimonia di apertura.
Tra gli esponenti del mondo culturale piacentino che siederanno al tavolo dei relatori figurano Giorgio Macellari e Anna Maria Fellegara, oltre al ballerino piacentino Giacomo Rovero, ora solista al Royal Ballet di Londra. Numerose quest’anno anche le librerie del territorio che animeranno insieme la Libreria Centrale: Fahrenheit 451, Feltrinelli Librerie, Librerie.coop Piacenza, Giunti al Punto Librerie, Bookbank libri d’altri tempi Piacenza e Libreria Pagine.
La curatela del Festival ha promosso alcuni partenariati: tra questi, con il Forum
Disuguaglianze Diversità di Fabrizio Barca, per realizzare alcuni appuntamenti congiunti anche sull’Europa; con la Fondazione Golinelli, sul tema dell’istruzione e delle tecnologie emergenti; con il Festival del Planetary Health, la cui prima edizione si terrà a Verona a inizio ottobre. Aumenta anche la proiezione internazionale del Festival, grazie ad un accordo strategico con il think tank brussellese Friends of Europe che permetterà di avere a settembre a Piacenza una decina di young European leaders di più Paesi europei,
e attivi in ambiti diversi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita a Piacenza il 23
settembre in occasione dei 220 anni del Teatro Municipale e sarà presente anche per la seconda edizione del Festival del Pensare contemporaneo.

RABUFFI, APP: “COSTRUIAMO LE BASI PER UNA RIPRESA DI VALORE”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere di Alternativa per Piacenza Lugi Rabuffi in vista della ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.

Mentre la politica locale e nazionale si ritira sotto l’ombrellone per godere del relax estivo, la vita continua.
Guerre, attentati, violenza, disastri, povertà, malaffare non vanno mai in ferie. Tanto che le cronache dei mezzi di informazione fanno fatica a selezionare le notizie di un palinsesto informativo che, purtroppo, trabocca quotidianamente di negatività.
Persino le Olimpiadi parigine, con l’inquinamento batterico della Senna e la becera polemica sessista sulla presunta mascolinità di una pugile algerina ci offrono esempi negativi alleviati da un “aggiornato” spirito olimpico (la conquista delle medaglie) che certamente farà rigirare nella tomba monsieur Pierre De Coubertin.
E Si, perché oggi, nello sport così come nella vita, sembra proprio che non serva partecipare, quanto vincere. A tutti i costi…

E così, con questo obiettivo, alimentato dall’effimero mito del successo e dalla droga dell’egoismo, vince chi, è più ricco. Chi sfrutta la povera gente. Chi ha la macchina più bella. Chi grida più forte. Chi usa violenza. Chi bullizza i coetanei. Chi evade le tasse. Chi ruba. Chi non rispetta le regole. Chi trasgredisce. Chi vende morte…
L’importante è vincere.
Un quadro valoriale davvero desolante che impone a tutti noi – specie a chi è impegnato a costruire il futuro di questa nostra società, cioè le istituzioni e la politica – una profonda riflessione sul destino che ci stiamo costruendo, imponendo la messa a terra di azioni concrete a favore dei valori, sempre più
annacquati ed ignorati, di solidarietà, uguaglianza e pace.

E dobbiamo farlo senza egoismi. Agendo positivamente sulla vita delle persone, rispettando il principio naturale che ci rende tutti uguali nella nascita e nella morte. Autonomia differenziata, salario minimo, tutela dei lavoratori e del lavoro, sostegno alle persone deboli e fiducia/sostegno ai nostri giovani sono, al pari dei diritti civili e della tutela dell’ambiente naturale, sfide ineludibili che dobbiamo affrontare da subito, senza demagogia e senza avidità politica.
E allora, chiusi gli ombrelloni e dimenticate le Olimpiadi, confrontiamoci, discutiamo e tracciamo insieme il percorso per un futuro di sostenibilità sociale, ambientale e valoriale di cui Piacenza ha davvero bisogno.
Se riusciremo a farlo, avremo vinto la nostra Olimpiade.
E sarà una medaglia tanto preziosa che anche monsieur De Coubertin, c’è da scommettere, potrà nuovamente riposare in pace…

COMMEMORAZIONE DELLA PERTITE, SINDACA: “QUESTA TRAGEDIA NON E’ UN CAPITOLO CHIUSO”

Nell’84esimo anniversario della tragedia della Pertite è stata la sindaca Tarasconi a ricordare le 47 vittime e le centinaia di feriti a seguito dell’esplosione della fabbrica di via Emilia Pavese. Stamattina la cerimonia di commemorazione in piazzetta Pescheria.

Ecco il discorso della prima cittadina

La tragedia della Pertite è una ferita ancora aperta nella memoria e nel cuore della nostra comunità, che a 84 anni di distanza da quell’8 agosto del 1940 rende omaggio, con immutata partecipazione, alle donne e agli uomini le cui vite furono inghiottite nel ventre della fabbrica dal fragore di due esplosioni, l’una poco dopo l’altra. Sabbia e detriti ammantarono le strade e i tetti nei quartieri circostanti, vetri infranti nelle case silenziose, cui il fumo denso delle polveriere in fiamme annunciava all’improvviso l’indicibile. Tutti sapevano che nello stabilimento di via Emilia Pavese si maneggiavano esplosivi e materiale bellico pericoloso, ma per i 1500 operai che ne varcavano i cancelli ogni giorno,
quell’impiego significava innanzitutto speranza, famiglie cui garantire un pasto in tavola e il sogno di un futuro migliore.
Non fu mai chiarito, nel buio del regime, se a spezzare quei progetti fu una drammatica fatalità o, come si sospettò a pochi mesi dall’ingresso ufficiale in guerra dell’Italia, un vile attentato. Quel che resta, come una certezza che ancora oggi risveglia lo stesso dolore, è che nessuno seppe, poté o si curò di proteggere le 47 vittime della Pertite, gli oltre 700 feriti, né i colleghi e i concittadini che 12 anni prima, nel settembre 1928, erano andati incontro allo stesso, amaro destino: 13 morti, tre persone sopravvissute che portavano, sul
corpo e nell’anima, i segni di quella deflagrazione.

Nella giornata dedicata, per un triste intreccio di date, al Sacrificio del lavoro italiano nel mondo – in onore dei 136 nostri connazionali, tra i 262 minatori che l’8 agosto del 1956 della miniera belga di Marcinelle – Piacenza si
raccoglie in un abbraccio carico di rispetto, di solidarietà, ma anche di indignazione. Perché negli ultimi 35 anni, dicono le statistiche, abbiamo pianto 55 mila caduti nei cantieri, alle catene di montaggio, tra i ponteggi, lungo le arterie che attraversano il nostro Paese.
La Pertite non è un capitolo chiuso nella storia di un’Italia che non c’è più. E’ nei campi di Latina, dove Satnam Singh raccoglieva frutta e verdura a 4 euro l’ora, senza permesso di soggiorno e senza avere il diritto – agli occhi del suo datore di lavoro – di essere portato in ospedale dopo aver perso il braccio tranciato da un macchinario agricolo. E’ a Casalbordino, in Abruzzo, dove sono morti tre operai nello scoppio di una fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo, altrettante vittime solo tre anni prima quando esplose una cassetta di razzi per le segnalazioni in mare. E’ lungo la linea ferroviaria Milano – Torino, dove i cinque componenti di una squadra di manutenzione sono stati
travolti mentre riparavano un tratto di rotaia, in un punto in cui i protocolli di sicurezza non avrebbero permesso loro di essere in quel momento.
Ritrovarci qui, lungo i decenni, nel nome delle donne e degli uomini che Piacenza ricorderà sempre come martiri del lavoro – forse tra le sue prime vittime civili di guerra – significa per noi coltivare la memoria anche come monito per il nostro tempo. Perché lì è la nostra Spoon River. E coloro che “dormono sulla collina” ci insegnano, ancora oggi, il valore della pace, del lavoro come strumento di dignità, uguaglianza e libertà, della vita come bene  universale e supremo da tutelare.

STANZIATI 20MILA EURO PER IL BANDO SISTEMA CULTURA. PIACENZA CANDIDATA AGLI STATI GENERALI DEI CAMMINI RELIGIOSI NEL 2025

Ci sarà tempo fino al 6 settembre per presentare progetti e candidature per il bando Sistema Cultura Piacenza, la nuova edizione che, in continuità con lo scorso anno, mette a disposizione un contributo economico di 20mila euro a sostegno do un cartellone composito in cui trovano espressione le quattro macro aree: teatro, cinema, musica e danza. L’edizione di quest’anno è stata impostata su un periodo più limitato, ottobre- dicembre, in particolare: teatro in periferia e cinema nel mese di ottobre, cinema nel mese di novembre e le note di Verdi nella magia del Natale e la danza delle Rondini farnesiane a dicembre.

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DE PASCALE A PIACENZA E LA FOTO MANIFESTO DEL CENTRO SINISTRA IN VISTA DEL VOTO REGIONALE

Potrebbe definirsi la foto manifesto, quella che, almeno all’inizio, offre un quadro preciso agli elettori di centrosinistra. Nel suo tour piacentino il candidato alle elezioni regionali Michele De Pascale ha incontrato non solo gli iscritti al PD, ma anche l’intera maggioranza del parlamentino locale. Questa foto ne è una  testimonianza che parla chiaro. L’ha postata la sindaca Katia Tarasconi sulla sua pagina Facebook accompagnata da un post in cui si capisce che quella di De Pascale non sarà l’unica visita da qui al voto di novembre e che i temi su cui lavorare sono quelli nodali, dallo sviluppo economico alle infrastrutture necessarie per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nuovo ospedale in primis, ma anche ambiente che la sindaca definisce una “priorità per garantire un futuro sostenibile”.

Si diceva dell’immagine che esprime un preciso messaggio: la maggioranza di governo sostiene il candidato De Pascale, con una coalizione che va dal PD alle liste civiche che hanno sostenuto Tarasconi nella campagna elettorale del 2022. In primo piano infatti ci sono proprio gli esponenti delle civiche Per Piacenza e Piacenza Oltre, insieme ai colleghi consiglieri del Partito Democratico e alla presidente Gazzolo (a fianco di De Pascale) su cui pende ancora l’incognita della candidatura.

Viene da domandarsi allora quanto questa immagine sia sulla stessa lunghezza d’onda di quanto sta, faticosamente, portando avanti la segretaria del PD Schlein, quel campo largo tanto discusso che va dalle civiche, passando per il Partito Democratico fino alle forze di sinistra più radicali e Movimento 5 Stelle. Una cosa è certa, la campagna elettorale per le regionali di novembre è già cominciata.

 

 

EDILIZIA SCOLASTICA: 21 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI ANTISISMICI. A SETTEMBRE LA NUOVA PALESTRA DEL RESPIGHI

Ventuno milioni di euro, la quasi totalità fondi Pnrr, per 19 istituti scolastici, 14 appalti attivi e 13 imprese coinvolte. Sono i numeri che l’amministrazione provinciale ha messo in campo per gli interventi di adeguamento e miglioramento antisismico per le scuole del territorio. Interventi doverosi e necessari – ha sottolineato la presidente Monica Patelli – per la sicurezza di chi a scuola ci lavora e ci studia. Miglioramenti per i quali l’ente ha utilizzato per l’80 per cento fondi Pnrr, per la restante parte la provincia.
Lavori complessi che devono essere terminati entro il 30 giugno 2026, perché collegati ai finanziamenti Pnrr, e che vedono 14 appalti aperti. Eccoli nel dettaglio.

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EX PESA RIMESSA A NUOVO DAI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

E’ un gruppo di minori stranieri che sta rimettendo a nuovo la vecchia pesa di via Maculani alle porte della città. Provengono dall’Egitto, Africa centrale, Aakistan e Tunisia e hanno partecipato ad un progetto di inclusione sociale promosso da Comune, Fondazione di Piacenza e Vigevano, ente Scuola Edile insieme ai soggetti gestori (Kairos, Ippogrifo, Asp Città di Piacenza), che accompagnano e seguono costantemente, nella quotidianità, i ragazzi coinvolti.
Qualcuno di loro aveva già le basi di lavoro del muratore, altri lo hanno imparato, oltre a questo anche la lingua per cui sono stati necessari corsi di alfabetizzazione.

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