QUEI BANCHI VUOTI CHE SVILISCONO LA DEMOCRAZIA

Queste poltrone fanno male alla democrazia. Sono una pagina triste della politica di casa nostra che si è consumata su una delle partite più intricate e che da più anni si trascina senza soluzione. Viene da chiedersi se sia la volta buona o se anche sta volta la strada sia già segnata.

Piazza Cittadella e il suo parcheggio interrato, un’opera da quasi 15 milioni di euro. In mezzo ci si è messa una fideiussione falsa, un’indagine della Procura tutt’ora in corso e una serie di tiri incrociati tra amministrazione e uffici che hanno portato ad un clima generale non certo facile da gestire. In più, il dialogo con “l’interlocutore difficile” (come lo ha definito il direttore generale Luca Canessa) Lodetti Alliata, manager di GPS- Piacenza Parcheggi, che venerdì in commissione avrebbe presentato una bancabilità parziale.

Gli uffici sono al lavoro proprio per capire se i documenti presentati garantiscono per la consegna del cantiere. Sono ore febbrili e parecchio tese. Tensione che si è chiaramente manifestata lunedì, nell’ultima seduta di consiglio, con duri scontri verbali tra maggioranza e opposizione culminati proprio con l’abbandono dell’aula da parte di quest’ultima. Dopo la seconda sospensiva, richiesta proprio dalla maggioranza, i consiglieri non si sono presentati facendo mancare il numero legale per la prosecuzione  della seduta.

A trovare impreparati i consiglieri sarebbero stati due ordini del giorno presentati dai colleghi dell’opposizione in cui veniva richiesto l’avvio delle procedure per la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi considerata la mancata presentazione, a loro avviso, della bancabilità. Ordini del giorno che sarebbero stati discussi e dunque votati mettendo non poco in imbarazzo la maggioranza stessa che sul tema sembra assai divisa.

La decisione di non presentarsi in aula sarebbe invece scaturita, è la posizione della maggioranza, dal clima da inquisizione che si stava consumando in consiglio rispetto all’operato di alcuni dirigenti comunali, in particolare del direttore generale Canessa. Alcuni consiglieri di centro destra, in particolare la consigliera Soresi, ha evidenziato i molteplici incarichi affidati al direttore generale: dalla stesura dell’addendum, ai contatti con il concessionario, definendolo il “factotum dell’amministrazione”. Interventi che la maggioranza ha bollato come “intimidazioni”, una sorta di “plotone d’esecuzione” contro i dipendenti comunali.

In tutto ciò la Presidente del consiglio comunale si è limitata a ricordare ai consiglieri di non uscire dal tema dell’ordine del giorno e di non rivolgere attacchi personali ai dipendenti comunale.  Ma trattare del rapporto fiduciario tra amministrazione e concessionario era inevitabile, considerato che la seduta di consiglio è stata successiva a ben due commissioni, una della quali ha visto l’audizione dell’amministratore Lodetti Alliata che, di fatto, non ha presentato quello che ci si aspettava facesse, ovvero la bancabilità totale per avere la consegna del cantiere.

Una brutta pagina, i banchi vuoti non sono mai un’immagine confortante per la democrazia che il palazzo comunale dovrebbe rappresentare.

 

 

PIAZZA CITTADELLA: APP E CENTRO DESTRA CHIEDONO UN NUOVO CONSIGLIO COMUNALE AD HOC

Dopo il nulla di fatto, in termini amministrativi, dell’ultimo consiglio comunale sciolto per mancanza del numero legale, le opposizioni hanno nuovamente inoltrato alla Presidente Gazzolo una richiesta di convocazione. Unico l’ordine del giorno: discussione ed eventuale presentazione di ordini del giorno relativamente alle problematiche emerse nell’ambito del piano di riqualificazione di Piazza Cittadella e della gestione dei parcheggi di superficie. Firmato dai consiglieri di ApP, Civica Barbieri, Lega e Fratelli d’Italia.
Un ordine del giorno pensato in modo da poter discutere della pratica, così come non è accaduto nell’ultimata seduta, con la possibilità di presentare degli ordini del giorno che già erano stati elaborati nel consiglio di lunedì ma che non sono stati discussi ne’ tantomeno votati, perché la maggioranza ha deciso di abbandonare l’aula.
Da oggi la Presidente Gazzolo ha quindici giorni di tempo per la convocazione della nuova seduta.

E’ SCONTRO DURO IN CONSIGLIO. LA MAGGIORANZA LASCIA L’AULA E FA SOSPENDERE LA SEDUTA

Ore 18,30 consiglio comunale terminato per mancanza del numero legale, la maggioranza ha deciso di lasciare l’aula. E così la seduta, richiesta dalla opposizione, ApP e centro destra, su Piazza Cittadella, in particolare su fideiussione falsa e rapporto di fiducia tra concessionario e amministrazione, si è trasformata in un ring, dove lo scontro duro, anche verbalmente, ha prevalso su ogni cosa. Cosa ha portato a casa Piacenza dalla seduta di oggi? Assolutamente nulla, non un bello spettacolo.
Ecco com’è andata

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FALSA FIDEIUSSIONE: IN COMMISSIONE IL BOTTA-RISPOSTA CANESSA VEZZULLI

A rompere il ghiaccio iniziale dovuto per lo più alle alte aspettative del momento ufficiale, ci ha pensato il consigliere Massimo Trespidi dall’alto del suo ruolo da presidente della commissione 5, prevenzione e contrasto della mafie e promozione della legalità. E proprio per ripristinare quella legalità violata dopo la scoperta della falsa fideiussione, che alcuni consiglieri hanno chiesto la convocazione della commissione.
Dopo l’introduzione del consigliere Trespidi, si diceva, è apparso evidente il rimpallo di botta e risposta, pur sempre garbati ma decisi, tra il direttore generale Luca Canessa e l’avvocatura comunale rappresentata dall’avvocato Elena Vezzulli. E sempre nel corso della lunga commissione, a cui ha assistito la giunta al completo, si è appresa la notizia che il concessionario Piacenza Parcheggi ha presentato, pochi giorni fa, una bozza della nuova fideiussione a sostituzione della falsa, stipulata con le Generali agenzia di Agrigento, e che se entro il 31 maggio non arriverà la bancabilità del progetto di parcheggio interrato, il comune procederà alla risoluzione del contratto.
Due punti fermi, in questa situazione segnata dalla volubilità, non per tutti scontati. Ecco com’è andata

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FRATELLI D’ITALIA: “IL COMUNE CHIESE L’ADEGUAMENTO DELLA FIDEIUSSIONE AD AGOSTO 2023. OGGI HA CAMBIATO IDEA?”

Non mollano il colpo i consiglieri di Fratelli d’Italia sulla pratica Piazza Cittadella; in particolare tornano sulla seconda fideiussione, quella a garanzia dell’intera opera, rispetto alla quale hanno manifestato dubbi nella conferenza stampa dell’altro ieri. https://www.zerocinque23.com/attualita/fratelli-ditalia-dubbi-anche-sulla-seconda-fideiussione-di-piazza-cittadella/

Oggi rispondono alle accuse dei capigruppo di maggioranza che li hanno accusati di mistificare la realtà https://www.zerocinque23.com/attualita/da-fratelli-ditalia-una-mistificazione-delle-realta-su-piazza-cittadella/

“Leggiamo il comunicato dei capigruppo di maggioranza e rimaniamo esterrefatti dalla superficialità con cui affrontano una pratica così importante – scrivono i consiglieri di FdI – dichiarano letteralmente: “Non si comprende il senso di pretendere la polizza fideiussoria prima che vengano forniti i documenti relativi alla bancabilità dell’opera di realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella. Per quale motivo dovrebbe essere pretesa prima? È una pretesa incomprensibile al punto da apparire faziosa, fuorviante”..

Eppure, questa richiesta l’ha fatta proprio l’Amministrazione in carica: esiste una richiesta formale del Comune di Piacenza, risalente ad agosto 2023, con la quale si elencano alcuni adempimenti indispensabili alla sottoscrizione dell’addendum. Tra questi figura proprio l’adeguamento della fideiussione di cui il nostro Gruppo ha parlato. Adeguamento che non è avvenuto e non è stato previsto dall’addendum, nonostante fosse stato espressamente richiesto. Insomma, un anno fa era la stessa Amministrazione a sostenere ciò che noi chiediamo oggi. Evidentemente, ha cambiato idea”.

 

 

 

 

“DA FRATELLI D’ITALIA UNA MISTIFICAZIONE DELLE REALTA’ SU PIAZZA CITTADELLA”

“Dire in una conferenza stampa che il Comune chiuda non uno ma entrambi gli occhi sull’operato della società Piacenza Parcheggi equivale a sostenere che l’ente, i suoi dirigenti, i suoi dipendenti e i suoi amministratori si stiano muovendo in modo poco trasparente e disonesto visto che chiudere gli occhi è un’azione volontaria”. I quattro capigruppo di maggioranza, Andrea Fossati (PD), Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa), Gianluca Ceccarelli (PC Oltre) e Luca Dallanegra (Civica per Piacenza) definiscono inaccettabile la presa di posizione dei consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno avanzato dubbi anche sulla seconda fideiussione del parcheggio di piazza Cittadella.

“E ciò al netto della vicenda legata alla polizza fideiussoria che si è rivelata falsa: un conto è esprimersi su una truffa di cui il Comune è parte lesa e per la quale l’ente stesso si è rivolto all’Autorità giudiziaria; altro conto è fare illazioni, nemmeno troppo velate, su presunti favoritismi fatti dall’ente comunale a società private come, nel caso di specie, Piacenza Parcheggi che attualmente è in rapporti con il Comune in virtù di una valida concessione che risale al 2012. Ribadiamo con forza: il Comune di Piacenza non chiude gli occhi, non riserva trattamenti di favore ad alcuno e l’operato di chi lo amministra e di chi vi lavora è nell’interesse della collettività. Di questo siamo assolutamente certi.
Con riferimento al merito delle questioni sollevate in una conferenza stampa dai consiglieri di Fratelli d’Italia, è necessario fare alcune fondamentali precisazioni per eliminare ogni mistificazione strumentale e riportare la questione alla realtà dei fatti.
Il contratto di concessione in essere tra Comune di Piacenza e la società Piacenza Parcheggi, nella parte che riguarda la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella, prevedeva originariamente che il concessionario presentasse una cauzione con polizza fideiussoria pari al 10% del costo totale dell’opera. Nel 2012, anno di sottoscrizione del contratto, il costo totale dell’opera ammontava a 7 milioni e 860mila euro. E, per tale importo, il concessionario ha presentato una fideiussione che garantisce 786mila euro. Di tale polizza è attualmente in possesso il Comune di Piacenza.
L’addendum contrattuale firmato lo scorso 22 dicembre, oltre a rafforzare la posizione del Comune nei confronti del concessionario, ha introdotto un elemento di novità che pone l’ente comunale in una posizione chiara; tale addendum, infatti, è condizionato alla cosiddetta bancabilità dell’intera opera. Senza bancabilità, il Comune può risolvere il contratto di concessione. Per dirla in modo più semplice: senza bancabilità non serve nemmeno la fideiussione. Viceversa, quando arriverà la bancabilità, allora il Comune potrà chiedere la modifica della polizza fideiussoria nel rispetto delle disposizioni di legge.
Ora, come è noto perché in più occasioni ribadito, il Comune di Piacenza è appunto in attesa che il concessionario presenti tutti i documenti relativi alla bancabilità e ciò, stando a quanto notoriamente comunicato dal concessionario stesso, dovrà avvenire entro questo mese. Se tali documenti non dovessero essere presentati, l’ente sarà nella posizione di poter risolvere il contratto in essere e il tema della fideiussione non si porrà nemmeno.
Non appena tali documenti saranno inviati agli uffici comunali, a quel punto l’ente sarà nelle condizioni di poter consegnare l’area per il cantiere. E solo a quel punto, come previsto, entrerà in gioco la garanzia fideiussoria.
Non si comprende il senso di pretendere la polizza fideiussoria prima che vengano forniti i documenti relativi alla bancabilità dell’opera di realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella. E di conseguenza non si comprende come si possa sostenere che, attualmente, il Comune è garantito “a metà”, e dunque “scoperto”. E’ falso. Semplicemente mancano ancora i documenti che devono precedere la presentazione di una valida polizza fideiussoria. E, ad oggi, come già detto, siamo ancora nei tempi. La condizione della bancabilità, introdotta dall’addendum, è ciò che garantisce al meglio il Comune; senza quella, non si va avanti. Una volta ottenuta, sarà la volta della fideiussione. Per quale motivo dovrebbe essere pretesa prima? E’ una pretesa incomprensibile al punto da apparire faziosa, fuorviante, tale da creare una sorta di caso sospetto quando in realtà il caso non esiste, ne mancano le basi.
Siamo di fronte a prese di posizione pretestuose che, a nostro avviso, sono mirate a creare un inaccettabile alone di sospetto sull’operato dell’Amministrazione comunale, gettando fango nel ventilatore senza curarsi del discredito che ricade su coloro che, negli uffici comunali, stanno lavorando nell’interesse della collettività”.

FRATELLI D’ITALIA: “DUBBI ANCHE SULLA SECONDA FIDEIUSSIONE DI PIAZZA CITTADELLA”

Sorgono dubbi anche sulla seconda fideiussione, quella relativa all’opera complessiva del parcheggio di Piazza Cittadella. A metterli sul tavolo, ancora una volta, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia.
La polizza in questione, stipulata nel 2012, è calcolata sul costo iniziale dell’opera, ovvero 7 milioni 860 mila euro. Ad oggi però il costo è aumentato a 14 milioni 700 mila euro. Stando così le cose la polizza coprirebbe solo la metà del costo dell’opera attuale mettendo così a rischio il comune per la copertura economica.

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IL CASO PIAZZA CITTADELLA IN VERSIONE…ROMANZATA. “TANTO TUONO’, CHE PIOVVE”

Riceviamo e pubblichiamo lo scritto del consigliere di ApP Luigi Rabuffi che, con ironia, ha ricostruito in versione romanzata la vicenda piazza Cittadella dopo il caso della falsa fideiussione. Senza offesa per alcuno, ma con un amaro sorriso che porta a riflettere.

Da tempo nel Reame di Placentia – terra di passo e di sosta – nuvole cupe incombevano su Piazza Cittadella e sugli stalli blu. Molti, i piacentini che le avevano notate. Pochi quelli che se ne erano interessati. “Dopotutto, se non si preoccupa la nostra Sovrana, perché dovremmo farlo noi?” si domandava la plebe, guardando l’orizzonte minaccioso…

Effettivamente, nonostante tuoni e saette provenienti da destra e da sinistra, nelle nobili stanze di Palazzo Mercanti la Regina dormiva sonni tranquilli.

Altri erano i temi da presidiare: prima “Grimilde”, con la pena inflitta dall’Inquisizione al Presidente dell’Aula Magna, poi l’invasione dei migranti eredi del feroce Saladino, e quindi la devastante pandemia della Corona (Coronavirus).

E ancora: la gabella addizionale IRPEF, gli ombrelli pendenti nelle vie dell’urbe, finanche il vertiporto e gli accordi operativi. Con il Nuovo Nosocomio di Piacenza sballottato da una parte all’altra della tangenziale, come un interminabile scambio “Sinner-Djokovic” al Foro Italico.

Nonostante questa sicumera, un caparbio gruppo di cittadini e di associazioni – capitanati da irriducibili ambientalisti riconducibili alle fazioni di Italia Nostra e Legambiente – continuavano a scrutare con ostinazione il cielo, convinti che quelle nuvole sempre più cupe, prima o poi, avrebbero scaricato, con potenza inaudita, il risultato di una colposa, ripetuta, sottovalutazione metereologica.

Quante storie, questi faziosi irriducibili…” ripetevano, in coro, la Regina e i suoi fedeli consiglieri “…se pioverà apriremo l’ombrello. Che se ne facciano una ragione…”.

E così, quelle nuvole cupe, cariche di rabbia e di sospetti, spinte da un vento “del fare” sempre più impetuoso, iniziarono a concentrarsi sopra il Palazzo della Regina, generando intorno a Piazza Cittadella, a Palazzo Farnese e all’incipiente tenebroso baratro, la tempesta perfetta.

Tanto tuonò, che piovve. E quanto piovve…

Muoviamoci… Tutti sotto l’ombrello”, ordinò la Regina all’Ufficiale di Palazzo e ai suoi fidi assistenti.

Peccato che quell’ombrello, comprato in Lusitania dal principe della Trinacria – e offerto alla Sovrana, a garanzia del proprio legittimo operar – alla prova dei fatti fosse una “patacca”. “Patacca” di cui nessuno della Famiglia reale e della sua Corte, si era preoccupato di verificare la tenuta.

E così abbacchiati, fradici e inquieti, in un mesto regal corteo, si recarono presso “Palazzo dell’Inquisizione” a denunziar, per truffa, il diabolico ombrellaio portoghese.

L’attualità ci dice che ancora oggi, di costui, non si han notizie. Si vocifera che dal suo maniero sconosciuto, pensando alle malefatte compiute e sorseggiando un buon bicchiere di Zibibbo delle Terre Siciliane, l’ombrellaio lusitano abbia ricordato, con beffarda ironia, una frase del saggio e
compianto Romano Battaglia:

“Ci sono tanti falsi amici disposti a prestarci l’ombrello soltanto quando il tempo è bello”.
Meditate gente, meditate…

PIAZZA CITTADELLA: QUANDO IN COMMISSIONE L’ADDENDUM FU DEFINITO “A TUTELA DELL’ENTE”

A distanza di cinque mesi leggere i verbali della seduta congiunta delle commissioni 1 e 2  del 14 dicembre 2023, fa un certo effetto. Era la seduta in cui è stato presentato ai consiglieri il famoso addendum, per la “concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, della costruzione del parcheggi interrato di piazza Cittadella, riqualificazione della piazza, nonché gestione della sosta a rotazione a pagamento, rimozione forzata dei veicoli nel comune di Piacenza”.

Erano presenti il direttore generale Luca Canessa, la presidente del Consiglio Paola Gazzolo, il vicesindaco Marco Perini, l’assessore Matteo Bongiorni, i dirigenti Massimo Sandoni e Giovanni Carini.

L’assessore Bongiorni definì, in quella sede, la convocazione delle commissioni “non istituzionalmente dovuta, ma un’occasione di informazione e trasparenza. Ad oggi, come a luglio scorso, sono tutti chiamati a confrontarsi su un punto fondamentale, ossia la massima tutela dell’ente”. Un lavoro tecnico di intenso confronto con gli uffici su cui ha prevalso “un forte senso di responsabilità”. “Oggi quindi – furono le parole dell’assessore Bongiorni – ci si avvia verso uno step decisivo, ovvero la sottoscrizione dell’Addendum che aggiorna, sulla base del contratto in essere, le condizioni di fattibilità dell’opera, di riqualificazione di Piazza cittadella, realizzazione del parcheggio sottostante
e piazza soprastante attualizzandole a quelle che furono le stesse condizioni e i medesimi rischi concepiti nella stipula del contratto del 2012”. “Il Comune – disse – è tornato a ricondurre questa vicenda può esigere dai soggetti coinvolti il rispetto degli impegni presi tra cui: il versamento dei canoni dovuti (periodo 2020-2023), le garanzie fideiussorie e la garanzia
di bancabilità”.

Nella seduta congiunta il direttore generale Canessa ribadì che “l’Addendum non è solo un’azione per la prosecuzione del contratto di concessione/costruzione/gestione, ma è anche un atto a tutela del Comune di Piacenza, delle sue finanze e del suo patrimonio e il motivo è da imputare al fatto che, dal punto di vista giuridico, questo contratto ha subito più di dieci anni di interlocuzioni tra uffici interni ma nessuna azione amministrativa-tecnica specifica”. Parole che andavano certamente nella direzione di rassicurare i consiglieri rispetto ad una pratica che da oltre dieci anni è passata sulle scrivanie di svariate amministrazioni senza esito.

Rassicurazioni che Canessa specifica ancora di più in un passaggio del suo intervento, ribadendo come, oggi rispetto a ieri, la cose siano cambiate “oggi c’è una polizza valida, rilasciata da un istituto iscritto a registri professionali, di durata quinquennale (dal 2013 al 2022 era di durata annuale ndr). Alla luce di questo Addendum si cerca di tutelare il Comune: da una parte, si vuole riportare in pari l’ente, obbligando il concessionario a pagare gli arretrati entro il 31/12/2023 (condizione essenziale per la validità
dell’addendum stesso), dall’altra si ritiene un ulteriore elemento essenziale dell’addendum (decade se queste condizioni non vengono rispettate) la produzione della prova di bancabilità e della concessione del mutuo/prestito/finanziamento da parte dell’istituto di credito”.

Parole che stridono alla luce di quanto accaduto: la bancabilità a distanza di cinque mesi non è ancora arrivata e, cosa più grave, la polizza fideiussoria è risultata falsa.

In quella seduta il direttore generale spiegò anche il ruolo dell’Avvocatura, a domanda del consigliere Massimo Trespidi “la competenza giuridica non è prerogativa solo di questo settore ma è in capo ai Dirigenti nonché al Segretario stesso”. Rispetto al parere dei Revisori dei Conti rispetto all’addendum, Canessa rispose “non è necessario che rilascino un parere in quanto tutte le raccomandazioni da loro fatte sono state già recepite”

 

BARBIERI: “NOI CONSIGLIERI NON SIAMO CONSIDERATI. E’ GRAVE CHE CI ABBIANO CONSEGNATO I DOCUMENTI IN RITARDO”

E’ l’8 maggio scorso quando i consiglieri ricevono dalla presidente Paola Gazzolo gli atti relativi a Piazza Cittadella e alla fideiussione. Due giorni dopo cioè che la stessa sindaca annuncia, durante il consiglio, che la polizza fideiussoria a garanzia del canone parcheggi 2023 è falsa, attraverso la lettura di una mail di Piacenza Parcheggi.
Gli atti però sono stati trasmessi alla Presidente del consiglio, dai Revisori dei Conti, l’8 aprile, ovvero un mese prima.
Un ritardo che secondo i consiglieri d’opposizione svilirebbe il ruolo del consiglio stesso che invece, attraverso la lettura degli atti, sarebbe stato reso edotto della situazione che si stava determinando.

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