QUEL GRAVE INADEMPIMENTO CHE POI SFUMA VIA

12 giugno – 12 luglio. Dev’essere stato un mese ad alta tensione quello appena trascorso per l’amministrazione comunale. Trenta giorni in cui poteva accadere di tutto, come se già, nella vicenda di piazza Cittadella, non fosse capitato di tutto e di più. Evidentemente, in questo mese, sarebbe potuto concretizzarsi quello che l’opposizione chiede da tempo, ovvero la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi dopo che questa, al 31 maggio, aveva presentato una copertura parziale rispetto al costo del parcheggio interrato.

L’elemento più sorprendente comunicato nelle commissioni Affari Istituzionali e Urbanistica di venerdì, non è certamente stata la bancabilità, perché era alquanto prevedibile, meno prevedibile invece la tipologia di istituto che garantirà l’opera insieme a banca del Fucino (Mediocredito Centrale è una banca statale che garantisce un imprenditore a costruire un’opera per un ente pubblico); quello che più ha sorpreso è stato l’annuncio dell’avvio del procedimento per grave inadempimento a carico del concessionario Piacenza Parcheggi con cui, evidentemente, l’amministrazione non considerava più di portare avanti quel rapporto di fiducia e dialogo paziente fin qui avuto. Qualcosa invece, in questo mese, dev’essere intercorso per far cambiare idea all’amministrazione e per portare al ritiro del provvedimento di inadempimento che avrebbe condotto alla risoluzione del contratto, proprio il 12 luglio.

Se andiamo a ritroso, il  12 giugno venne convocata la commissione 5 per la discussione della documentazione in merito al progetto di riqualificazione di Piazza Cittadella. Gli invitati più attesi sarebbero stati tecnici e dirigenti che, sorprendentemente, non si presentarono; al loro posto sindaca Tarasconi e assessore ai lavori pubblici Bongiorni. Fu la stessa sindaca a dire: “non c’è bisogno di farsi assistere dai dirigenti, considerato l’argomento in oggetto” e ancora “siamo oggi nelle condizioni di dirvi quale strada intraprendere? – aveva domandato rivolgendosi ai consiglieri – no, non oggi, la struttura tecnica deve avere la serenità di capire da che parte andare”. E ancora “siamo arrivati al fotofinish e viene continuamente violata la riservatezza degli atti che rischia di mettere l’ente in difficoltà”.

Oggi queste parole risuonano forte e chiaro alla luce degli sviluppi delle ultime ore. Anche quanto accaduto, in commissione 5, con l’audizione del Collegio dei Revisori fa riflettere: a parte la prima seduta saltata per motivi di salute del presidente del Collegio, la seconda, convocata per il 10 luglio ha visto la non partecipazione dei revisori (troppo circoscritto l’oggetto della discussione) ad eccezione del dimesso Rinaldini, in evidente imbarazzo rispetto alla sua posizione, tanto che, una volta approvati i verbali delle sedute precedenti, si è votato per la sospensione della commissione. E così è stato, grazie ai voti favorevoli della maggioranza. La stessa seduta che il consigliere Infantino arrivò incautamente a definire “eversiva e abusiva”. Immaginiamo saranno state ore febbrili in cui si stava attendendo l’ok del Mediocredito Centrale, trattativa in cui l’onorevole De Micheli pare abbia avuto un ruolo centrale.

La città, di questo drastico provvedimento che avrebbe portato alla risoluzione del contratto, non sapeva nulla. Tutto è avvenuto senza che niente uscisse sulla stampa, accusata più di una volta, proprio rispetto a piazza Cittadella, di condizionare la delicata partita. Il ruolo dell’informazione però è quello di raccontare e spiegare ai cittadini cosa stia accadendo rispetto ad una partita che si è trascinata da troppo tempo. Ci sono altre questioni aperte, non c’è dubbio, e anche di questo ci occuperemo. Considerare l’informazione un soggetto da cui, in taluni casi, fuggire non fa onore ad alcuno, tantomeno ad un’amministrazione pubblica. Troppe volte si è fatto cenno a quella riservatezza considerata indispensabile per portare a casa il risultato. Vediamo quale sarà.

 

CITTADELLA: “CI SONO FIDEIUSSIONE E BANCABILITA’ “. L’OPPOSIZIONE LAMENTA APPROSSIMAZIONE

Sono arrivate: la polizza fideiussoria, a sostituzione della falsa, e la bancabilità sono sui tavoli dei dirigenti e dell’amministrazione.
L’annuncio, come avevamo anticipato, è stato dato ai consiglieri nel corso delle commissioni 1 e 2 convocate congiuntamente.
I due nodi principali di questa intricatissima vicenda che hanno tenuto bloccata per mesi la pratica di piazza cittadella , si sono sciolti, come ha detto l’assessore Bongiorni a cui è toccato spiegare l’aggiornamento dell’iter. Nodi, ci permettiamo di dire, che hanno rischiato di paralizzare l’intera amministrazione. Ripercorriamo qui com’è andata

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VENERDI’ NELLE COMMISSIONI 1 E 2 POTREBBE ESSERE PRESENTATA LA BANCABILITA’. L’OPPOSIZIONE HA RICHIESTO UN CONSIGLIO AD HOC CON L’AUDIZIONE DEI REVISORI

Sul fronte bancabilità potrebbe muoversi qualcosa. Era ora, verrebbe da dire, anche perché i termini sono scaduti da un pezzo, ma i contatti tra amministrazione e Lodetti Alliata sono proseguiti perché quest’ultimo arrivasse a presentare tutti i documenti necessari per la consegna dell’area di piazza Cittadella e dare così l’avvio al cantiere.

Che qualcosa si stia muovendo lo si deduce dall’ordine del giorno delle commissioni 1 e 2 convocate congiuntamente venerdì 12 luglio: dopo l’approvazione dei verbali delle precedenti sedute, il terzo punto recita aggiornamento sull’iter di piazza Cittadella, lasciando presumere che si tratti dei documenti relativi alla bancabilità.

Secondo alcuni ben informati a palazzo Mercanti, le commissioni di venerdì anticiperebbero la commissione n.4 Bilancio che dovrebbe essere convocata lunedì 15 luglio per poi arrivare a giovedì 18 con il passaggio dei documenti al vaglio del consiglio comunale. Tempi molto ristretti a quanto pare di capire, nell’intento forse, di correre per recuperare il tempo perso in questi ultimi due mesi. Venerdì quindi potrebbe essere la sede in cui verrà annunciata la bancabilità mancante, che dovrebbe fare capo ad una compagnia assicurativa.

Intanto l’opposizione ha inviato alla presidente del Consiglio Gazzolo una lettera, firmata da tutti i consiglieri di minoranza, in cui si richiede la convocazione di un consiglio comunale con l’audizione del Collegio dei Revisori dei Conti relativamente a tutti i verbali riguardanti piazza Cittadella redatti dagli stessi e inviati all’amministrazione comunale. Una formulazione che esclude nuove restrizioni all’argomento, per evitare ciò che è accaduto in commissione 5 dopo il parere del segretario Canessa. Da oggi ci sono venti giorni di tempo per la convocazione.

 

 

 

SCONTRO IN COMMISSIONE 5: INFANTINO “ABUSIVA ED EVERSIVA”. FERRI “SE QUESTA E’ LA MAGGIORANZA, VALUTERO’ DI USCIRNE”. A SOPRESA SI PRESENTA RINALDINI

Scontro in commissione 5, stavolta tra membri della stessa maggioranza. Doveva essere audito il Collegio dei Revisori che non si è presentato per il parere espresso dal segretario Canessa; a sorpresa si è presentato il solo Roberto Rinaldini dimessosi dal collegio il 15 aprile scorso che, tuttavia, ha risposto ad alcune domande. Ecco come è andata

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COMMISSIONE 5: TIRA ANCORA ARIA DI RINVIO? TRESPIDI: “IO SARO’ IN AULA E FARO’ L’APPELLO”. L’OPPOSIZIONE: “CI SAREMO”

Tira ancora una brutta aria intorno alla commissione 5 convocata, fino a ieri, per mercoledì 10 luglio alle 17.30, in cui saranno auditi i Revisori. La commissione era stata ricalendarizzata dopo essere già stata rinviata la scorsa settimana a causa di problemi sanitari del presidente del Collegio dei Revisori.

Ieri, dopo il consiglio comunale, si sono riuniti i presidenti delle cinque commissioni permanenti alla presenza della presidente Gazzolo: la proposta è stata di mettere ai voti la convocazione della commissione 5, alla luce della  lettera inviata del presidente della commissione 4 Luca Dallanegra nella quale si evidenziava una questione di competenza e di relativa incompatibilità tra l’oggetto in discussione (audizione dei Revisori in merito ai verbali sulla prativa Piazza Cittadella) e la natura stessa della commissione 5 “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione e cultura della legalità“.

Proprio su questa presunta eccezione di incompatibilità sono stati chiamati a votare i presidente delle commissioni: Boris Infantino (sostituto di Luca Dallanegra per la commissione 4), Angela Fugazza (sostituta di Stefano Perrucci per la commissione 1), Caterina Pagani presidente commissione 2 e Tiziana Albasi presidente commissione 3 hanno votato a favore, Massimo Trespidi, presidente della commissione 5, ha votato contro, il quale fa presente pure un vizio di forma proprio in merito ai delegati che, da regolamento, dovrebbero essere i più anziani del gruppo consiliare di riferimento, non scelti direttamente dai presidenti.

E’ doveroso specificare che, da regolamento, il voto è solo indicativo, il potere di annullare la commissione spetta unicamente al presidente, in questo caso al consigliere Massimo Trespidi che ha tutt’altra intenzione. Mercoledì sarà regolarmente in aula alle 17.30, farà l’appello e in base al numero dei presenti si procederà o meno con l’argomento in programma, ovvero l’audizione dei Revisori che hanno garantito la presenza. Così come siederanno ai banchi anche i consiglieri di opposizione di Fratelli d’Italia, Civica Barbieri Trespidi, Lega e Alternativa per Piacenza.

Staremo a vedere se la maggioranza farà mancare il numero legale non presentandosi in aula come accadde nella seduta di consiglio comunale del  3 giugno scorso in cui abbandonò l’aula costringendo la presidente Gazzolo a sospendere la seduta. All’ordine del giorno c’era la falsa fideiussione su piazza Cittadella e il rapporto di fiducia tra amministrazione e concessionario. A richiedere quel consiglio furono ApP e centro destra.

 

COMMISSIONE 5, SALTA LA SEDUTA CON I REVISORI, GIA’ RICALENDARIZZATA PER IL 10 LUGLIO. L’OPPOSIZIONE : “CI SENTIAMO IMPOTENTI DAVANTI A TANTA ARROGANZA”

Al centro della discussione ci sarebbero stati i verbali del Collegio dei Revisori dei Conti redatti il 12 giugno scorso, alla presenza degli stessi Revisori che, presumibilmente, avrebbero risposto alle domande dei consiglieri. Il tema, sempre quello da mesi a questa parte, Piazza Cittadella e le fideiussioni.

Erano stati proprio i Revisori, attraverso il presidente Davide Cetti, a lamentare il fatto di non essere stati auditi, dopo l’Avvocatura e il manager di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata. Ebbene, il presidente Trespidi la commissione 5 l’aveva convocata proprio per oggi, ma il giorno prima è stata annullata. Perché? In primo luogo ci sarebbe una mail di un consigliere della civica Per Piacenza all’indirizzo della presidente del Consiglio Gazzolo nella quale si ravvede una incompatibilità tra il tema in oggetto e la finalità della Commissione stessa.

La Presidente Gazzolo, radunati i presidenti di commissione, ha così deciso di annullarne la convocazione, con il disappunto del consigliere Trespidi (presidente della commissione 5), dei colleghi di minoranza e pure dei Revisori, non prima di aver paventato l’ipotesi di convocarla a porte chiuse. All’ultimo però alcuni impedimenti di salute del presidente del Collegio Cetti hanno affettivamente reso impossibile la convocazione della commissione che è già stata ricalendarizzata per mercoledì 10 luglio alle 17.30.

Altre fonti interne a palazzo Mercanti fanno sapere che gli stessi Revisori sarebbero stati invitati dal alcuni consiglieri di maggioranza a non presentarsi in commissione, sempre per la stessa ragione che la sindaca aveva portato all’attenzione dei consiglieri nella commissione 5 del 12 giugno quando, anziché presentarsi i dirigenti di palazzo Mercanti, si presentarono Tarasconi e assessore Bongiorni. “Questo pressing continuo verso il lavoro dei dirigenti non porta da nessuna parte – aveva detto la sindaca – l’autonomia gestionale dei dirigenti deve essere libera e autonomi su ogni pratica. Viene violata in continuazione la riservatezza degli atti che rischia di mettere in difficoltà l’ente”.

Intanto tra i consiglieri di minoranza c’è grande amarezza e senso di impotenza per “l’arroganza, la maleducazione, le scorrettezze e le bugie da parte dell’amministrazione” scrive la capogruppo di FdI Sara Soresi, la stessa che aveva richiesto, attraverso un accesso agli atti, la corrispondenza intercorsa tra amministrazione e Piacenza Parcheggi dal 6 maggio in poi, data in cui è scoppiato il caso della falsa fideiussione. La risposta è arrivata stamattina, ma non si tratta dei documenti richiesti, bensì di un diniego motivato dal fatto che la richiesta in oggetto violerebbe la privacy dei soggetti coinvolti.

Non solo, a spazientire parecchio i consiglieri di minoranza ci sarebbe anche l’atteggiamento della Presidente Gazzolo accusata, come già aveva denunciato il capogruppo di ApP Cugini nell’ultimo consiglio, di non rispondere alle dirette domande dei consiglieri nell’apposita chat dei capigruppo. Che ci stiamo a fare? si domandano dai banchi della minoranza. Se il modus operandi è quello di non rispondere o di pensare di convocare riunioni a porte chiuse, viene davvero da domandarsi a cosa serva l’organo collegiale del consiglio comunale.

CITTADELLA, COLLEGIO DEI REVISORI: “PEF AGGIORNATO SENZA LA NECESSARIA DOCUMENTAZIONE SULLA SOSTENIBILITA’ ECONOMICO FINANZIARIA”

E’ datato 12 giugno 2024 il verbale firmato dai Revisori dei Conti inviato alla Presidente del Consiglio Paola Gazzolo, la quale ha provveduto ad inoltrarlo ai consiglieri in vista della seduta della Commissione 5 prevista mercoledì 3 luglio, data in cui verranno auditi gli stessi Revisori.

Loro sono Davide Cetti presidente, Costantino Davide Repetto e Daniele Bonini componenti. Nella relazione i Revisori prendono atto che nella Commissione Consiliare 5 del 31 maggio, convocata per l’audizione dell’amministratore di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata, mancavano da parte di quest’ultimo sia la garanzia fideiussoria in sostituzione di quella falsa, sia le altre garanzie fideiussorie previste dal contratto concessorio, compresa quella che deve adeguare gli importi alla “cauzione definitiva”.

“Tale situazione – si legge nel verbale – risulta in netto contrasto con quanto specificato da Avalon srl con riferimento al tasso di interesse applicato ai due finanziamenti (8.000.000 Senior Debt e 2.000,000 Linea Cessioni Beni vendita) il concessionario si è impegnato, con nota del 19/05/2023, ad accollarsi eventuali aumenti de tassi di interesse, mantenendo inalterato fino al 30/06/2023 il tasso del 6.14%. 

Inoltre, sempre in riferimento a quanto specificato da Avalon al termine della procedura di riequilibrio del PEF, il concessionario dovrà trasmettere alla banca finanziatrice il PEF approvato, al fine del rilascio dell’attestazione da parte della banca stessa delle condizioni di finanziamento, che non potranno essere peggiorative per l’ente.

Da ciò i Revisori desumono che l’asseverazione rilasciata da Lumina Fiduciaria pare non avere preso in considerazione le condizioni di sostenibilità economico finanziaria proposte dal concessionario, ma redatta analizzando un prospetto economico finanziario ipotizzato, ma non sostenuto dalla documentazione a supporto e non in linea con quanto previsto dalla normativa.

Nella relazione i Revisori affermano che l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario, approvato il 31 luglio 2023 dal Consiglio Comunale, sarebbe stato presentato senza la necessaria documentazione a supporto riguardante la sostenibilità economico finanziaria, essenziale per non esporre il Comune a rischi.

Infine i Revisori fanno presente che in più occasioni avevano manifestato anche alla precedente amministrazione le proprie osservazioni critiche riguardanti la validità delle fideiussioni; 24 febbraio 2022, 12 aprile 2022 e 11 maggio 2022. In quelle occasioni, alla presenza dell’allora sindaco Barbieri, di alcuni assessori, dirigenti e tecnici, veniva ribadito che il titolato ad avviare l’azione di risoluzione per inadempimento fosse esclusivamente il RUP.

Nella Commissione di mercoledì prossimi i Revisori esporranno la loro relazione e risponderanno alle domande dei consiglieri.

DALL’OPPOSIZIONE L’APPELLO ALLA MAGGIORANZA “CONSIGLIERI DISINNAMORATEVI DELLA PRATICA PIAZZA CITTADELLA”

L’invito, diretto, esplicito e immediato, è quello di revocare il contratto con Piacenza Parcheggi. La minoranza, centro destra e ApP, lo ha espresso con la presentazione di tre ordini del del giorno, tutti seccamente respinti dalla maggioranza. Ordini del giorno che se volessimo rendere meno politici, potremmo tradurli con un invito alla maggioranza a disinnamorarsi della pratica Piazza Cittadella che si sta trascinando oltre misura.

E’ stato il capogruppo di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini a citare il film di Massimo Troisi “Pensavo fosse amore… invece era un calesse“, spiegando che “bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male, con lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio”. Così come dovrebbe avvenire per il piazza Cittadella. “Se un obiettivo di mandato diventa parola d’ordine a tutti i costi, si finisce in questa situazione.
Istituzionalmente non ci può essere nessuno contrario al parcheggio, qui stiamo contestando il viaggio che fa acqua da tutte la parti. Eravate nelle condizioni di uscire e non lo avete fatto. E’ vero che la questione si è caricata di un significato eccessivo, ma lo avete voluto voi” ha detto Cugini rivolgendosi ai colleghi della maggioranza. “Altroché tempi di rigore (rispondendo alla metafora calcistica del consigliere Matteo Anelli), la partita è finita il 31 maggio”.

Proprio il consigliere di Piacenza Coraggiosa Anelli ha detto “dal 31 maggio è come se si fosse andati ai rigori: questa partita si sta consumando in consiglio comunale in modo surreale, con un pubblico pagante,  non solo per i presenti, ma anche per tutti coloro che pagano una tariffa più alta da inizio anno per le soste blu. Il gioco è bello quando dura poco. Spero che la patita  si concluda, e non mi interesse più il risulto finale l’importante è che si concluda. Se la partita si trascina, si rischia di trascurare altre cose più importanti per Piacenza.
Se dovessimo vincere la partita e avessimo un parcheggio sotterraneo – conclude Anelli – per come sono fatto io, la macchina li sotto non la metterò mai!!”.

“Ho sempre pensato che le opere pubbliche andassero realizzate – ha detto il consigliere del PD Sergio Ferri – ma non credo però che vadano fatte a tutti i costi ( riferendosi al parcheggio interrato della piazza), non credo che la maggioranza abbia fatto bene ad abbandona l’aula, l’avevo detto al mio capogruppo quella mattina, poi mi sono allineato e me ne scuso. Le assemblee elettive sono qualcosa di importante, di sacro che la maggioranza non deve abbandonare”.

“Dalla minoranza viene meno la fiducia verso i dirigenti di questo Comune, siamo davvero consapevoli del peso delle parole?” domanda la consigliere della civica Tarasconi Angela Fugazza, rivolgendosi indirettamente al consigliere della civica Barbieri – Liberi Jonathan Papamarenghi che risponde “i consiglieri hanno un ruolo di controllo, anche sull’operato dei dirigenti, noi la riteniamo un’opportunità. Dire che il dottor Canessa svolge il ruolo di controllato e controllore non significa parlare a livello personale, ma del ruolo che svolge, secondo noi noi, in modo non adeguato”.

“Siamo al collo di bottiglia di questa situazione – fa eco al collega il consigliere Massimo Trespidi – la situazione si è impaludata. Nell’addendum non si danno termini al concessionario, leggendo si capisce che il concessionario è inadempiente perché non c’è una nuova fideiussione. Per sanare questa situazione il concessionario presenta un deposito cauzionale di cinque mesi, per cui oggi siamo già scoperti. L’altra questione è la bancabilità: oggi i soldi per il parcheggio non ci sono perché il concessionario non ha ancora messo sul tavolo le garanzie bancarie per quest’opera, come era riportato nell’addendum sottoscritto 23 dicembre 2023. Diventa difficile – ha concluso Trespidi – comprendere il motivo della resistenza che si sta facendo per risolvere la questione”.

“E’ passato quasi un anno dal 31 luglio quando, in fretta e furia, avete approvato il progetto del parcheggio interrato. Avete paralizzato la città – è l’accusa della capogruppo Patrizia Barbieri – dopo mesi sono riuscita ad avere i documenti che avevo richiesto con l’accesso agli atti per confermare che il 13 giugno del 2022, il RUP scrive a Piacenza Parcheggi per contestazione di ipotesi di grave inadempimento. Quello che è successo si commenta da solo, non capisco come voi siate arrivati in una situazione così compromessa e abbiate ritenuto che ci fosse un interesse pubblico. Altroché la giunta del fare. Voi avete paralizzato la città. Avete peggiorato la situazione, non migliorata. State esponendo il comune al più grave rischio. La partita è in mano vostra da due anni perché è un tema di responsabilità. Evitate di considerare come fastidioso chi vi dice di stare attento”.

A rivendicare la scelta dell’amministrazione ci ha pensato il capogruppo del PD Andrea Fossati “questa pratica ha avuto una forte attenzione mediatica ed è stata caricata di valore eccessivo. La pratica è datata, molto complessa, nata con l’esigenza di parcheggi nella zona nord della città unita al bisogno di riqualificazione. Politicamente ho notato che prima si faceva fuoco e fiamme perché ci doveva essere più tempo, (riferendosi al consiglio comunale del 31 luglio dello scorso anno),  oggi c’è fretta di buttare tutto all’aria. La scorsa amministrazione non ha trovato l’interesse pubblico. Si stanno facendo le verifiche del caso per portare a casa la pratica”.

PIAZZA CITTADELLA, TARASCONI: “AD OGGI NON SAPPIAMO CHE STRADA PRENDERE. MA SIAMO AL FOTOFINISH”

Disorientamento e imbarazzo molto più che manifesti si respiravano in commissione 5, convocata dal presidente Trespidi a seguito dell’audizione del manager di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata, il 31 maggio scorso, termine ultimo in cui avrebbe dovuto presentare la bancabilità.
Al posto dei dirigenti tecnici si sono presentati sindaca Tarasconi e assessore Bongiorni. È stata la prima cittadina ad informare il presidente Trespidi con una nota nella quale ha spiegato che non c’era necessita di farsi assistere dai dirigenti considerato l’argomento in questione. “Ad oggi non sappiamo che strada prendere, ma siamo al fotofinish. E i dirigenti devono lavorare con serenità”.

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BISOTTI: “LE DIVISIONI NEL CENTRO SINISTRA NON PAGANO”. SU CITTADELLA. “VENGA PRESA AL PIU’ PRESTO UNA DECISIONE”

Un elettore su due ha deciso di non andare a votare. Al netto di questa preoccupante evidenza, un dato balza all’occhio: la decisa avanzata della destra a livello europeo e nazionale. Il governo centrale tiene in tutta la sua compagine, grazie in particolare a quello che si conferma essere il primo partito, Fratelli d’Italia che ha incrementato i consensi rispetto a due anni fa.
E il centro sinistra? Lo abbiamo chiesto a Silvio Bisotti, ex amministratore ed ex segretario del Partito Democratico che si sbilancia anche sulla pratica di Piazza Cittadella.

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