“Il problema è molto serio e rischia, facilmente, di potersi ripetere” sono le parole di Gabriele Cesari presidente regionale dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia Romagna a cui abbiamo un parere scientifico su quanto accaduto nel nostro territorio. Perchè se oggi è doveroso e giusto far fronte all’emergenza, ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, togliere dall’isolamento intere frazioni, restituire elettricità ed acqua potabile ai comuni più colpiti, ma arriverà anche il momento di mettersi intorno ad un tavolo e capire perchè è avvenuto un evento di questa portata che ha avuto effetti devastanti su mezza provincia, anche in termini di vite umane. “Tutto il territorio italiano – spiega Cesari – è stato interessato negli anni da un consumo di suolo troppo elevato in zone a rischio, se a questo aggiungiamo i cambiamenti climatici la situazione precipita. Stiamo pagando errori che vengono da decenni passati, sottolineo questo perchè non vorrei essere frainteso ” specifica il presidente dei geologi. “Incidono certamente anche la prevenzione, la manutenzione, la messa in sicurezza idraulica dei luoghi – spiega – elementi per cui la regione Emilia Romagna si è sempre distinta, ma nello stesso tempo anche nell’occupazione di suolo nei decenni passati”. Nonostante la cultura delle prevenzione e la difesa del suolo siano tematiche presenti, dunque, il consumo di suolo e la costruzione in zone a rischio restano elevati. “Solo 5 o 10 anni fa – prosegue – era impensabile che in poche ore scendessero oltre 300 mm di acqua, oggi questo fatto non è più eccezionale ma sta diventando sempre più frequente. I provvedimenti che Governo centrale e Regione stanno mettendo in campo per prevenire questi disastri sono molto positivi, ma non risolveranno il problema domani, i risultati non saranno immediati. Vedo una grande preparazione da parte dei servizi tecnici, ma spesso alcune segnalazioni non vengono prese in considerazione. Dalle parole si passi ai fatti e si mettano a disposizione risorse per risolvere i problemi”. A questo punto ci chiediamo quali siano le priorità della politica? E’ scontato scrivere che situazioni come queste non devono più accadere, ma è doveroso considerare che disastri come questi potrebbero accadere di nuovo.
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