FONDAZIONE, PER IL NUOVO PRESIDENTE QUESTIONE DI ORE

La Fondazione di Piacenza e Vigevano sarebbe vicina ad avere un nuovo presidente.  L’uso del condizionale è d’obbligo in questa fase di transizione davvero delicata,  ma sembra che sia davvero questione di ore. La persona designata a ricoprire questo ruolo avrebbe la maggioranza dei voti (quei 13 voti che mancarono a Francesco Scaravaggi), insomma ci sarebbe la certezza matematica. Entro il fine settimana le ultime formalità dovrebbero sciogliersi e si dovrebbe così svelare anche il nome del successore di Scaravaggi. Se così fosse i tempi sarebbero stati tuttavia minori di quanto in tanti prospettavano, compreso lo stesso presidente dimissionario.

fondazione sede

 

 

 

 

FONDAZIONE, COSA BOLLE IN PENTOLA?

Sono ore febbrili in Fondazione dove il presidente dimissionato Francesco Scaravaggi è in servizio per adempiere all’ordinaria amministrazione in attesa che si concretizzi il nome del suo successore. “Sono qui – ci ha risposto Scaravaggi – per non fermare l’attività dell’ente,  so che le istituzioni si stanno dando da fare per chi prenderà il mio posto, oltre che il nome – ha sottolineato- ci vogliono i numeri per arrivare ad una scelta  condivisa”. È un Francesco Scaravaggi evidentemente abbottonato, poco incline a parlare,  impegnato piuttosto a portare avanti fino alla fine il suo mandato, fino al passaggio di consegne ufficiale con il nuovo presidente. Il messaggio che ha voluto dare Scaravaggi è stato che i lavori, nonostante questa empasse,  non si fermano. L’auspicio è che questa situazione precaria e transitoria termini il prima possibile.  È immaginabile che sia fremente anche l’attività delle istituzioni,  Comune e Provincia in primis, che si sono fatte carico di individuare personalità adatte a ricoprire il ruolo di presidente, nell’ottica della massima trasparenza con i consiglieri comunali che hanno formalizzato la richiesta di essere informati su ogni contatto.

images-3

DOSI SU FONDAZIONE:”STIAMO LAVORANDO IN MODO DISCRETO PER UNA SOLUZIONE”

“Il comune si sta dando da fare in modo discreto, speriamo, in tempi brevi, di uscire con i fatti concreti”. Sono le parole del sindaco Paolo Dosi al quale abbiamo chiesto la posizione dell’amministrazione nei confronti della Fondazione. Da più parti, sindacati e consiglieri comunali, l’amministrazione viene accusata di essere silente davanti a ciò che sta accadendo in via Sant’Eufemia; “non ci costerebbe nulla rilasciare dichiarazioni – ha detto il sindaco – ma vogliamo superare questa fase con un atto concreto e speriamo di farlo il prima possibile”. Pare di capire che il comune stia cercando una soluzione condivisa con altri soggetti, ed è lo stesso Dosi a confermarlo: “abbiamo attivato i canali istituzionali con la Provincia e la Camera di Commercio”.  E’ da escludere che si cerchi di far tornare sui propri passi il presidente Scaravaggi, determinato a rassegnare ufficialmente le “dimissioni pronte nel cassetto” (come ci ha riferito lui stesso) non appena verrà designato il successore. Forse il comune sta cercando di trovare la quadra sul nome che prenderà il posto di Scaravaggi? Non sarà facile perchè, almeno questa volta, lui o lei dovrà mettere tutti d’accordo.

DOSI 1

 

SCARAVAGGI SI DIMETTE, NON PASSA LA MOZIONE DI AZZERARE IL CDA

Dimissioni che sollevano e che non vengono prese come una sconfitta ma come un ulteriore segnale di estraneità ad un mondo che forse non gli è mai appartenuto. Francesco Scaravaggi ha presentato le dimissioni al termine di un consiglio generale estenuante, durato quasi 4 ore, intervallato da momenti ad alta tensione. “Ho proposto di mettere una bottiglia di champagne  in frigorifero – ha detto ironico – se non avessi avuto la maggioranza per cambiare il cda, cosi è stato e allora festeggero'”. È andata proprio così: Scaravaggi aveva chiesto al consiglio di votare la mozione di sfiducia nei confronti di tutto il cda, ma la proposta non è passata. Nel dettaglio 10 consiglieri hanno votato a favore della mozione, 8 contrari e un astenuto. Su di 19 consiglieri erano necessari 13 voti affinché la mozione passasse. Assenti Rossi, Galizzi, Garilli, Grungo e Boiardi (nuovo ingresso al posto di Alberici).

“Sono tranquillo -ha detto – finalmente potrò curarmi la gastrite che mi ha fatto venire la Fondazione”. Passata la tensione il presidente dimissionario è un fiume in piena e trova uno sfogo sereno con la stampa. Nelle parole di Scaravaggi si avverte una volontà di cambiare, di girare pagina nei confronti di un cda troppo spesso criticato per investimenti rischiosi, ma l’intento, evidentemente,  non è stato compreso, almeno non da tutti. “In questi mesi – ha detto – mi sono sentito sorpassato nel mio ruolo, a volte venivo a sapere il giorno dopo quello che qualcuno aveva fatto il giorno prima”. Ora che succede? Il consiglio dovrà essere convocato dal consigliere più anziano che nominera’ un nuovo presidente che a sua volta dovrà nominare un cda.

“Un po’ me lo auguravo che finisse così – confessa- per me la Fondazione è una bicicletta troppo pesante, io per questa Fondazione non sono adatto”.