URLA E PROTESTE AL COMIZIO DI DE PASCALE: “CHI NON FA PARLARE GLI ALTRI HA UN SOLO NOME”

Doveva essere il comizio di fine campagna invece si è trasformato in un momento di aspra contestazione. Il candidato del centro sinistra De Pascale, e la sindaca Tarasconi, che lo affiancava, sono stati l’oggetto delle proteste da parte di un gruppo di contestatori, la maggior parte di loro ha portato avanti, in questi mesi, il presidio in piazza Cittadella contro il taglio degli alberi.

“Avete tagliato gli alberi, noi vi tagliamo i voti” recitava lo striscione, con un chiaro riferimento a quanto accaduto la settimana scorsa a seguito dell’ordinanza del tribunale che ha permesso l’abbattimento dei tigli. Che il clima non fosse dei più rilassati si era capito già in mattinata quando Alleanza Verdi Sinistra, pur facendo parte della coalizione, aveva comunicato di non essere presente al comizio di De Pascale. Poche ore dopo, in piazzetta Pescheria, è andata in scena la protesta; urla e cori hanno interrotto De Pascale che ha invitato i manifestanti a salire sul palco, ma non è servito a riportare la calma.

“In democrazia si ha il diritto si spremere la propria opinione – ha replicato De Pascale – voi come avete scritto voterete per altri candidati ed è legittimo, ma è giusto che anche noi possiamo dire la nostra opinione: io devo avere il diritto di raccontare ciò che voglio fare per la sanità e su altre tematiche. Nella storia chi non fa parlare gli altri ha un nome solo”.

Sul posto la Digos ha identificato alcuni dei manifestanti.

L’URLO PER GLI ALBERI ARRIVA SOTTO AL COMUNE: “A PIACENZA C’E’ UN NUOVO MOVIMENTO DAL BASSO, NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA”

La battaglia per salvare gli alberi di piazza Cittadella è stata persa, ma non si è perso, anzi rafforzato, il movimento che in questi mesi è nato e cresciuto dal basso. “Nulla in tema urbanistico e ambientale sarà più come prima – fanno sapere gli organizzatori della manifestazione – l’amministrazione volente o nolente dovrà tenere conto di questa nuova consapevolezza che viene dai cittadini”. Insomma la lotta continuerà, promettono gli ambientalisti, per salvare le altre aree verdi della città.

https://fb.watch/vLpmPG3i7U/

ALBERI ABBATTUTI IN CITTADELLA, MONTA LA RABBIA DEI CITTADINI

Dopo l’ordinanza di secondo grado dei giudici collegiali, stamattina è iniziato il taglio degli alberi in piazza Cittadella. L’ultima ordinanza ha, di fatto, ribaltato quella di primo grado del giudice Fazio che aveva salvato le 15 alberature dall’abbattimento.

Gli operai, dagli appositi cestelli, hanno tagliato prima le fronde, poi i rami, fino al tronco. In strada, tra rabbia e sconcerto, alcuni cittadini con pentole e coperchi hanno manifestato contro il taglio che ritengono un danno ambientale per tutta la città, con frasi ingiuriose anche rivolte all’amministrazione.

Intanto per sabato pomeriggio alle 15.30 è prevista una nuova manifestazione di protesta aperta alla città in piazzetta Mercanti.

https://fb.watch/vImatLzJiy/

LA PROTESTA PACIFICA NON PUO’ MAI ESSERE NEGATA. LA MOSTRA DI AMNESTY ALLA PASSERINI LANDI

A nessuno può essere negato il diritto di protestare, lo sancisce la stessa costituzione. Amnesty International ha allestito, nei locali della biblioteca Passerini Landi, una mostra fotografica: Proteggi la Protesta.
Si tratta di scatti raccolti tra il 201 e il 2022, gli ultimi, i più osservati, quelli della protesta in iran e sul conflitti israelo palestinese. Ognuna di queste foto ha un dettaglio, uno slogan, un particolare che fa riflettere.

https://fb.watch/sXOPthY-Fl/

LA PROTESTA DEI TRATTORI ARRIVA ANCHE A PIACENZA. “SIAMO SOTTOPAGATI E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA NON CI TUTELANO”

La protesta è arrivata anche a Piacenza. Quasi 200 trattori sono arrivati dalle colline piacentine e dalla provincia di Fidenza fino al piazzale dello stadio. Rumorosi, con la bandiera italiane a tanti cartelli di protesa appesi alle benne, così come dev’essere per lanciare grida d’aiuto alla politica in particolare, ma anche ai cittadini che forse non si accorgono fino in fondo cosa significa il lavoro nei campi. Nessuna associazione di categoria a capo dell’organizzazione della protesta; qui ci sono agricoltori autonomi, alcuni di loro fanno parte di AGRI MO, Agricoltori Montagna, una piccola associazione la cui presidente è una giovane donna, moglie di un agricoltore.

Nessuna elemosina, ma meno burocrazia e ottenere il giusto compenso per le spese sostenute e una sana presa di coscienza da parte della politica di quanto l’agricoltura sia indispensabile per la vita di tutti i giorni.

“MEDICI DEL PRONTO SOCCORSO A RISCHIO ESTINZIONE. SOTTO ORGANICO DI 15 UNITA’ “

Sotto organico del 30%, tanto per essere chiari mancano una quindicina di professionisti nei pronto soccorso nazionali, così come all’ospedale di Piacenza. C’è anche il direttore del reparto, il dottor Andrea Magnacavallo nel sit-in di protesta indetto a livello nazionale da SIMEU per denunciare la carenza di organico. Ma non solo: sotto la lente anche le difficili condizioni di lavoro dettate dalla mancanza di ferie, il non riconoscimento di lavoro usurante e, non ultimo, il rischio di aggressioni.

IN 500 CONTRO IL DPCM: “NON SIAMO UNTORI”

La pioggia non li ha scoraggiati, anzi. Ancora più compatti hanno deciso di ritrovarsi per protestare pacificamente contro le chiusure imposte dal nuovo dpcm contro la diffusione del coronavirus. Sul pubblico passeggio erano in più di 500, stanchi di essere le categorie penalizzate e additate come untori. Ristoratori, baristi, pubblici esercenti costretti da oggi ad abbassare le serrande alle 18, per alcuni è come chiudere definitivamente l’attività.

USB: “LA MEDIAZIONE NON SIA A SENSO UNICO”

Nessun incontro se non si arriverà ad una mediazione condivisa da entrambe le parti; la vicenda dei facchini delle Gls che per il nono giorno sono sul tetto dello stabilimento ha raggiunto le cronache nazionali.
USb chiede che la mediazione non sia a senso unico.

[videojs mp4=”https://www.zerocinque23.com/SERVIZI/A2019/GLS.mp4″ poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2019/04/gls.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”vjs-fluid” controls=”true” muted=”false”] [/videojs]

COI TRATTORI IN CITTA’ PER CHIEDERE PIU’ ACQUA PER IRRIGARE

“Senz’acqua niente cibo, senz’acqua la valle muore”. È così’ che gli agricoltori della val Trebbia sono arrivati in città a bordo dei loro trattori per protestare. Una manifestazione organizzata dal condominio rivo villano e finalizzata a sensibilizzare le istituzioni e la popolazione sull’importanza di opere per creare delle riserve idriche nel piacentino.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/TRATTORI PROTESTA web.mp4″ poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2019/03/trattori-protesta.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”] [/videojs]

PROTESTA DI BRENO, NUVOLATI: “BISOGNA CAMBIARE I TONI DELLA PROTESTA”

E’ stata ripresa anche dai siti nazionali, da Il Fatto Quotidiano.it a Repubblica.it addirittura in home page. Le foto con la scritta “Breno dice no ai neri, alle coop, all’invasione” apparsa sul retro della recinzione dell’ex scuola della frazione e la colonna di fieno utilizzata per bloccare l’entrata all’edificio hanno fatto il giro del web. Una frazione di pochi decine di abitanti del comune di Borgonovo ha deciso di manifestare il proprio dissenso all’arrivo di 15 minori stranieri non accompagnati in questo modo, utilizzando termini ed espressioni che fanno riflettere e anche preoccupare, la di là di come la si pensi. Il ritorno alla parola neri che identica il diverso, conduce a riflessioni. Considerazioni che abbiamo rivolto a Giampaolo Nuvolati, docente di Sociologia Urbana all’Università di Milano. “Non sono neanche così sicuro che le persone si rendano conto del peso che hanno le parole, anche se la protesta non si nega le modalità, certamente, possono essere diverse. Anche perché il rischio di strumentalizzare frasi, parole o simboli è sempre lì dietro l’angolo. Hannah Arendt nel libro La banalità del male teorizza come ci si avvicini al male con una certa disinvoltura, quasi come un atto automatico. Per questo mi chiedo se la gente conosce il peso delle parole che utilizza. Sono argomenti delicati – prosegue Nuvolati – mi rendo conto che l’arrivo del diverso possa creare scompiglio, ma la pace sociale va curata, la convivenza civile va tenuta sotto controllo”. Il vento cambiato in Europa, in Italia, negli Stati Uniti crede possa contribuire a questo clima? “Sì – risponde Novulati – ma dovrebbe essere la destra stessa a condannare questo genere di episodi. Insomma in democrazia c’è spazio per il dissenso che si deve esprimere in modo, mi permetto di dire, più istituzionale. Il rischio è quello di tornare al concetto di suprematismo, ovvero basato sull’idea generale che gli uomini bianchi siano superiori agli altri gruppi razziali”. Pericoloso, ci permettiamo di aggiungere, per una convivenza civile.