CARBONEXT: COMITATI PRONTI AL RICORSO AL TAR

Mentre dentro si decide sul futuro della Val d’Arda, fuori si protesta. Una scena già vista che accade anche sul finire dell’anno. Un anno che ha visto riunirsi sei conferenze dei servizi e quattro sit in di protesta all’esterno del palazzo da parte dei comitati che si sono opposti al progetto del Carbonext presentato dalla Buzzi Unicem di Vernasca. Un progetto peggiorativo, secondo Legambiente e i comitati dei cittadini, che non comporterebbe benefici se non alle tasche del cementificio, richiesta legittima questa, ma la politica, secondo loro è un’altra cosa, in primo piano dovrebbe esserci la salute della collettività. Il procedimento di valutazione di impatto ambientale potrebbe chiudersi, senza, è la posizione dei comitati, aver risposto alle domande emerse nell’istruttoria pubblica del 9 novembre scorso. Se così fosse sarebbe immediato il ricorso al Tar. 

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SANDIVIK, LA PROTESTA PUO’ ARRIVARE IN SVEZIA

Mentre a Confindustria si riuniva il tavolo di concertazione tra rappresentanze sindacali, rsu e azienda, fuori si consumava una nuova protesta. I lavoratori della Sandvik non abbassano la guardia, la posta in gioco è troppo alta, in ballo c’è il posto di lavoro. I dipendenti hanno indossato maschere con il volto di alcuni dirigenti, hanno fatto volare in cielo palloncini azzurri presentandosi con le catene ai polsi. Intanto ai piani alti si discuteva del loro futuro. Praticamente per tutti sembra certa la procedura di mobilità ma anche uno spiraglio che consiste nel ricollocamento di una decina di lavoratori in altre sedi tutt’ora operative. “Uno spiraglio più concreto rispetto ai precedenti incontri – ha dichiarato Giuseppe Ragone rsu – speriamo non si rivelino false speranze”. Per il personale restante si profila l’ipotesi di indennizzo. “L’azienda sta incominciando a prendersi le sue responsabilità, è un primo passo” ha concluso Ragone. Sta di fatto che da una settimana il lavoro è calato, le commesse sono diminuite, una condizione che ha abbassato il morale e le motivazioni dei 57 dipendenti. Nonostante ciò la protesta non si ferma, si sta pensando a due uscite una in Inghilterra, per fare fronte comune con un sito che sta vivendo un momento di difficoltà, e in Svezia sede della casa madre di Sandvik.

 

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