CALZA: “RIFORMA DELRIO, AD OGGI INATTUABILE”

“La riforma Delrio così è inattualbile”. Lo ha detto, senza usare giri di parole, la vicepresidente della Provincia Patrizia Calza cge ha incontrato a Bologna il neo presi Bonaccini insieme a tutti i Presidenti emiliano romagnoli.  “Come Provincia di Piacenza – ha riferito – abbiamo fatto presente il problema del servizio agricoltura esternalizzato e dei lavoratori a cui non può essere rinnovato il contratto”. Non ci si oppone al progetto di semplificazione ististituzionale del Governo, ma ad oggi la riforma non è attuabile e metterebbe a rischio i servizi essenziali creando un problema occupazionale significativo. “Servonontempi più lunghi – ha riferito Calza – a partire dalla procedura di assunzione del personale delle Province da parte di altri enti che riteniamo debba essere raffredata fino a che non sarà effettuato un monitoraggio complessivo per capire prima di tutto quali di questi enti potranno effettivamente accogliere i dipendenti trasferiti e quanti posti saranno disponibili”. La richiesta al Presidente Bonaccini è di organizzare un incontro urgente con il Governo a cui partecipino anche i sindaci dei comuni capoluogo.3

PROVINCIA: DIPENDENTI APPESI AD UN FILO

La questione profughi e il nodo dipendenti. Il presidente della Provincia Francesco Rolleri, a due mesi dal suo insediamento, è alle prese con due temi particolarmente delicati. Da una parte sta cercando di trovare uno spiraglio con quei sindaci che si oppongono ad ospitare profughi nel proprio comune, che si sono espressi negativamente verso il tentativo di alcuni colleghi di trovare una soluzione, seppur parziale, al problema. Dall’altra ci sono i dipendenti dell’ente che non trovano spazio nella nuova Provincia di secondo livello. A sei di loro, impiegati nel settore agricoltura, non sono stati rinnovati i contratti; non lo saranno neppure ai 24 dipendenti del Centro per l’Impiego che hanno avuto contratti subordinati a cooperative o agenzie interinali. Lavoratori a tempo determinato, insomma, il cui contratto è stato rinnovato ogni anno e che ora, per il taglio alla Legge di Stabilità, rischiano di trovarsi senza lavoro. Il discorso è diverso per i dipendenti pubblici a tempo indeterminato: “per loro – ha spiegato il Presidente Rolleri – abbiamo chiesto alla Regione il rinnovo dei contratti o la possibilità di reinserimento in altri enti regionali. Per alcuni, quelli con più anni di servizio,  stiamo attivando prepensionamenti”. Il contatto con la Regione sembra costante, anche se leggermente rallentato dal fatto che non è ancora stata formata la giunta. Mercoledì la vice presidente Patrizia Calza avrà un incontro con il Presidente Stefano Bonaccini proprio sul tema della riorganizzazione dei dipendenti. Rolleri, si aspettava una matassa così ingarbugliata? “Sapevo che con la nuova Provincia ci sarebbero stati tagli per 4 milioni di euro per il 2015, ma la Legge di Stabilità, entrata in vigore dieci giorni dopo la mia elezioni, sinceramente ha peggiorato il quadro generale. Comunque con serietà si va avanti”.

PROFUGHI, SINDACI CONTRO

Una soluzione al problema profughi sembra praticamente impossibile. Un tentativo è stato fatto con il protocollo che avrebbe dovuto, nell’intento dei sindaci che l’hanno presentato, mettere i singoli comuni al centro della questione. Ma non è bastato. Certo su una cosa i sindaci sono d’accordo ovvero la mala gestione del problema a livello centrale. Lo Stato insomma sembra il nemico numero uno. Bene, ma le modalità di difesa da questo sistema che non funziona, non si trovano. Non si riesce a trovare una quadra, e quindi la prefettura continuerà ad andare avanti in autonomia contattando i privati. In sostanza, tutti si lamentano ma non è cambiato nulla rispetto a prima. Un secco no al protocollo è stato ribadito dai sindaci di San Giorgio, Lugagnano, Cadeo, Nibbiano, Besenzone, Pianello, Morfasso, Alseno, Borgonovo, Cortemaggiore, Ziano, Caorso e Castel san giovanni, dove il sindaco Fontana è disposta a restituire la fascia da primo cittadino nel caso le venga imposto dall’alto di ospitare i profughi. “Apprezzo la moderazione e l’equilibrio del protocollo – ha detto Lucia Fontana – ma la mia posizione e quella della comunità che rappresento è un no senza se e senza ma. Rifiuto l’iconografia della sindaco chiamato ad eseguire ordini imposti dall’alto. Io non ci sto. Se mi venisse imposto di ospitare profughi mi vedrei costretta a restituire la fascia”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Caorso Roberta Battaglia: “il mio comune non può ospitare profughi, è già abbastanza martoriato dalla presenza dei rom. Se arrivassero, informerei i cittadini che questa è una decisione calata dall’alto,  dopodichè saranno liberi fare le proprie manifestazioni. Demagogia? Assolutamente no – risponde Battaglia – noi dobbiamo far fronte ai problemi effettivi del territorio”. Favorevoli al protocollo che impegni la Prefettura ad una migliore gestione dei profughi i sindaci di Fiorenzuola, Bettola, Agazzano, Calendasco, Caminata, Podenzano, Monticelli, Travo, Vernasca, Gragnano e Rottofreno. “Ritengo che sia meglio affrontare l’emergenza prima che arrivi sul territorio – ha detto Raffaela Veneziani sindaco di Rottofreno – temo che i sindaci contrari si troveranno ad affrontare l’emergenza già esplosa”. “Ogni decisione è rispettabile – ha detto il primo cittadino di Gragnano Patrizia Calza – ma nonostante alcuni sindaci dicano no la legge consente al Governo e ella Prefettura di far arrivare ugualmente profughi sul territorio. Credo che queste di posizione siano troppo demagogiche e che non rispondano alla realtà”.

 

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“PROFUGHI, I SINDACI AL CENTRO DELLE DECISIONI”

I sindaci siano al centro della questione profughi. E’ l’essenza del protocollo che verrà sottoposto alla prefettura elaborato dopo oltre due ore di confronto tra i primi cittadini, moderati dal Presidente della Provincia Rolleri. La proposta di redigere un patto tra i sindaci è arrivata dal primo cittadino di Rottofreno Raffaele Veneziani e predisposto dai sindaci dell’unione della bassa Val Trebbia e Val Luretta. Il protocollo che verrà discusso la prossima settimana, punta a evitare soluzioni imposte dall’alto precisando che è sbagliato parlare di emergenza ma piuttosto di un fenomeno demografico storico , di un vero e proprio esodo di una parte del popolo africano che continuerà nel tempo e quindi , non si può far finta di nulla. Il patto è necessario proprio per aiutare a gestire la situazione. “Tutta la comunità è chiamata a risolvere la situazione – ha detto il sindaco di Bettola Sandro Busca – non si può lasciare alla prefettura questa responsabilità.  In campo scendano anche chiesa curia e volontariato”. “Non possiamo permettere alla prefettura di decidere – ha rincarato Ghillani sindaco di Gossolengo – Il rischio e di avere tante Caratta in ogni comune”. Il primo cittadino di San Giorgio Giancarlo Tagliaferri ha fatto un gesto significativo; ha annodato la fascia tricolore che non indosserà nelle cerimonie pubbliche  fino a quando non riceverà risposte chiare dalla prefettura.

Da più parti è arrivata l’esigenza di impostare un chiaro progetto educativo per i profughi che arrivano sul nostro territorio. Da parte di coloro che si candidano ad ospitarli è necessario un percorso che impegni gli stranieri in attività favore della comunità come è accaduto a Ponte dell’Olio, per favorire una pacifica convivenza con i cittadini. Poi un appello ai parlamentari del governo perchè venga in qualche modo modificata la politica nazionale sull’immigrazione, per molti apastti deficitaria. Il sospetto è quello che dietro ai bandi per la disponibilità dei luoghi di accoglienza si crei un business pericoloso.

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PROVINCIA, ECCO I TAGLI PER FAR QUADRARE I CONTI

Salvaguardare le funzioni e i servizi fondamentali con risorse scarse e calanti e guardare al bilancio del 2015. Sono gli obiettivi che l’amministrazione provinciale si è posta per l’assestamento di bilancio dell’esercizio 2014. Nelle casse della Provincia entreranno 700 mila euro in meno derivanti delle pratiche auto e 1 milione di euro in meno dallo Stato. Resta l’impegno per il finanziamento al trasporto pubblico locale per cui la Provincia ha stanziato 1.450.000 euro; il consigliere Luca Quintavalla con delega al trasporto pubblico ha precisato che “lo sforzo della Provincia beneficia i Comuni che per il 2014 non dovranno sborsare risorse aggiuntive per il TPL e le famiglie degli studenti che non si troveranno aumentati gli abbonamenti. Abbiamo aperto un tavolo con Seta -ha riferito Quintavalla – stiamo ragionando e vogliamo avere chiarezza e garanzie sul futuro dell’azienda.  Per l’erogazione effettiva della somma, quindi, aspetteremo quindi riscontri da Seta”. L’impegno dell’ente resta garantito anche per il servizio neve per cui sono 800 mila euro  che basteranno a coprire il periodo fino a gennaio 2015. E’ necessario quindi trovare e salvaguardare le risorse per quei settori che rimangono in capo alla nuova provincia: per questo l’amministrazione si è trovata costretta a fare scelte come ridurre di 250 mila euro le spese di funzionamento e tagliare di un terzo circa il bando per i contributi alle imprese. In sostanza la Provincia ha ridotto quei programmi straordinari di spesa finanziati con l’avanzo di amministrazione ma non attuabili entro l’anno e non attinenti le funzioni fondamentali dell’ente. Il bando è stato pubblicato nell’estate scorsa ed era stato messa a bilancio una somma importante di 486 mila euro che verrà ridotta di circa un terzo. 1.100.000 euro invece sono stati utilizzati per azzerare il debito residuo della provincia, si tratta di fondi bloccati dal patto di stabilità. Per contenere l’impatto dei tagli nel 2015, l’amministrazione sta esaminando tutte le possibili iniziative per comprimere le spese di funzionamento (che già hanno subito una riduzione di 250 mila euro) anche attraverso le modifiche degli orari di apertura delle sedi e attraverso la riduzione del costo del personale. “Per riequilibrare l’eccessivo numero di dirigenti in servizio – ha detto il direttore generale Vittorio Silva – stiamo valutando l’ipotesi del prepensionamento, teniamo a precisare che nessuno verrà licenziato”.  “ci stiamo muovendo secondo le normative della legge Delrio e della legge di stabilità ora al vaglio del Parlamento – ha specificato il presidente Francesco Rolleri – Siamo partiti con il progetto di centrale unica di committenza, andremo a proporre altri servizi per quanto riguarda gli uffici tecnici”.

PROVINCIA, DA GENNAIO 30 PERSONE SENZA LAVORO. ON. BERSANI:”INACCETTABILE”

Già a partire da gennaio 30 dipendenti della Provincia resteranno senza lavoro. Si tratta di lavoratori dei servizi per l’impiego e del settore agricoltura, per la cui assunzione la Provincia ha affidato la gestione all’esterno. E’ uno dei primi effetti tangibili delle province riformate, quelle alle quali resteranno solo alcune funzioni, e le restanti saranno demandate ai Comuni e alle Regioni. Il nocciolo del problema è che i conti non tornano. Ad esempio nonostante l’ente di via Garibaldi sia virtuoso, con un indebitamento molto basso e con il turn over bloccato da tempo, la situazione è drammatica: nel 2015 la Provincia di Piacenza dovrà versare allo stato 15 milioni di euro a fronte di entrate per 27  milioni e mezzo. Restano 12 milioni 400mila euro, ma il solo costo del personale è di 12milioni 300mila euro, i mutui 1.167.000 euro spese e utenze 5.217.000, per un totale di 18 milioni 684 mila euro, di cosiddette spese incomprimibili, escludendo da questo elenco il riscaldamento nelle scuole e la manutenzione stradale, per quest’ultima mancherebbero oltre 3 milioni 700 mila euro. In sostanza i soldi non bastano, ma non sono sufficienti neppure per far fronte ai settori che rimarranno alle province. Da gennaio la Provincia di Piacenza non sarà più nelle condizioni di presidiare le strade dalle neve, ma neppure di riscaldare le scuole, di sostenere gli affitti scolastici, così come non potrà più pagare un milione di euro per il trasporto pubblico locale, cosa di cui dovrà farsi carico, non si sa come, il Comune capoluogo. “Una situazione insostenibile -l’ha definita l’on. Pier Luigi Bersani che ha incontrato i sindaci del territorio – qui si arriva a decidere se abolire le province o gli spartineve. Così non si può andare avanti, bisogna trovare una soluzione, altrimenti si dovrà fare davvero a meno degli spazzaneve sulle strade. Il problema è che quando su muove il passo e non si vede dove si appoggia il piede, si arriva a queste situazioni”, con un chiaro riferimento alla riforma del governo Renzi. 

Insieme all’ex segretario del Pd c’erano anche i colleghi Marco Bergonzi e Maurizio Migliavacca che ha proposto al presidente della Provincia Rolleri incontri periodici in modo da monitorare costantemente la situazione.

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NUOVA PROVINCIA, ROLLERI “MANCANO 6 MILIONI DI EURO”. DELRIO: “LA RIFORMA VA PORTATA A TERMINE”

“Con questa legge di Stabilità non saremo in grado di applicare la riforma delle Province”. Lo ha detto il presidente Francesco Rolleri nell’introduzione all’incontro in Provincia con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Province e Comuni da soli non ce la faranno, è il succo del discorso di Rolleri, senza l’aiuto dello Stato e delle Regioni. Una preoccupazione confermata dai dati relativi alla prospettiva di bilancio 2015, nonostante l’ente di corso Garibaldi sia virtuoso, con un indebitamento molto basso e con il turn over bloccato da tempo. Nonostante ciò la situazione è drammatica: nel 2015 la Provincia di Piacenza dovrà versare allo stato 15 milioni di euro a fronte di entrate per 27  milioni e mezzo. Restano 12 milioni 400mila euro, ma il solo costo del personale è di 12milioni 300mila euro tra mutui (1.167.000 euro) spese e utenze (5.217.000), per un totale di 18 milioni 684 mila euro. Se la Provincia dovesse inserire la manutenzione delle strade mancherebbero oltre 3 milioni di euro.

Il Sottosegretario Delrio ha ribadito che questa riforma va nella direzione di dare un volto nuovo alle Province, e che saranno uno strumento a servizio dei Comuni e delle Regioni. Un’agenzia di servizio agli enti locali che verranno svuotate delle funzioni politiche. “Una riforma che va completata in tempi brevi -ha detto Delrio –  all’interno delle Province ci sono tante professionalità che vanno tutelate,  non vogliamo licenziare nessuno, ma questo personale dovrà essere assorbito dallo Stato o dalle Regioni” .

 

PRIMO CONSIGLIO PROVINCIALE, LE DELEGHE AL CENTRO DEL DIBATTITO

Il clima è diverso. Il nuovo assetto della Provincia porta con sé non poche incertezze che si riflettono anche sul clima del primo consiglio.  A partire dal personale dell’ente di via Garibaldi. Si chiama mappatura del personale e va nella direzione di capire quante sono le risorse e quanto personale è necessario per portare avanti le attività che vengono mantenute in capo alle province. Già dalla prima seduta però non mancano le polemiche; al centro del dibattito l’attribuzione delle deleghe. Pur non essendoci più una giunta,  il presidente Rolleri ha ritenuto di dover attribuire alcune deleghe ai suoi consiglieri.  Due di loro, i consiglieri Filippo Bertolini e Sergio Bursi non le hanno accettate. Bursi è andato giù pesante arrivando a dichiarare che accettare le deleghe significa rinunciare alla propria dignità.  “Io starò a guardare,  vigilero’, ma non partecipo a quella riforma che non condivido”. Di parere opposto i consiglieri Dosi, Castelli e Quintavalla. C’è il rischio che questa provincia perde in politica a favore dei tecnicismi? “Questo rischio c’è – risponde Rolleri – la mia scelta di dare le deleghe ai consiglieri va proprio in questa direzione, dare la possibilità di poter ragionare a agire in termini politici pur addossandomi tutta la responsabilità delle scelte. Quello  che auspico è una collaborazione viva e attiva tra i consiglieri”.

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TRESPIDI SALUTA LA PROVINCIA: “DIALOGO E CONFRONTO SCHIETTO”

E’ stato un congedo informale quello che il presidente Trespidi ha riservato ai colleghi amministratori e ai cittadini a pochi giorni dalla rinnovo della nuova Provincia. Un saluto che non è stato un elenco delle cose fatte e ancora da fare. Un discorso breve intervallato da due video; uno di immagini dei momenti più significativi dei cinque anni appena trascorsi, l’altro che ha riassunto l’azione amministrativa dal giorno dell’elezione l’8giugno 2009. Immancabile il “libretto rosso” consegnato a tutti i presenti. Poi spazio ai primi cittadini di Fiorenzuola Giovanni Compiani, di Pianello Gianpaolo Fornasari e Castell’Arquago Ivano Rocchetta e a Don Pietro Cesena parroco di Borgotrebbia. Nel suo discorso Trespidi ha puntato sul metodo “uno sguardo sulla realtà che veramente guarda quello che c’è -ha detto – con un desiderio sincero di conoscere,  di approfondire le cose”. Come deve essere ricordata la Provincia di Piacenza? “Come una istituzione che ha dato ta to alla propria comunità – ha detto – valorizzando un metodo: il dialogo, il confronto leale e schietto ma sempre aperto a tutti. Non si chiude una parentesi – ha concluso – ma la storia va avanti fatta di uomini che camminano lì dove sono chiamati ad essere”.

PROVINCIA: PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE PER 8,5 MILIONI

A pochi giorni dal termine del mandato il presidente Massimo Trespidi snocciola dati e soprattutto cifre. Cifre importanti per il futuro dell’ente e soprattutto del territorio. “Una Provincia in azione” è lo slogan che ha coniato in occasione della presentazione del piano per le opere pubbliche per il biennio 2015/2016. In tutto ci sono 8milioni 500mila euro per interventi già stanziati, che nulla hanno a che fare con il tesoretto di 7milioni di euro. Questo perchè la giunta ha approvato entro il 15 ottobre il piano delle opere in modo da consentire al nuovo consiglio l’approvazione del bilancio di previsione entro il 31 dicembre 2014. “Chi viene dopo di noi – ha detto Trespidi – è nelle condizioni di approvare il bilancio del 2015 entro quest’anno”. Il piano deve restare a disposizione 60 giorni per modifiche in modo da essere poi allegato al bilancio. Per il 2015 l’amministrazione ha stanziato 3milioni 700mila euro. Tra gli interventi più consistenti c’è la rotatoria sulla strada provinciale 12 nel comune di Alseno per 1 milione di euro, 950mila euro la rotatoria sulla provinciale 28 di Gossolengo e 500mila euro sulla provinciale del Penice nel comune di Bobbio. Per il 2016 sono stati stanziati 4milioni 800 mila euro, di cui 850mila sulla provinciale di Carpaneto, 650mila per la messa in sicurezza dell’incrocio di Polignano nel comune di San Pietro in Cerro, 700mila euro per la realizzazione del ponte ciclopedonale sull’Arda nel comune di Villanova.

Trespidi e Pozzoli